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    Le immagini e le guerre contemporanee. Stereotipi, rimozioni, chance

    MILANO
    mercoledì 13 maggio 2015, ore 15:00

    Convegno organizzato in collaborazione da Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Milano e Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia

    Le immagini e le guerre contemporanee. Stereotipi, rimozioni, chance

    Milano, 13, 14, 15 maggio 2015 Crociera Alta di Giurisprudenza, Università degli Studi di Milano via Festa del Perdono, Milano

    Per info: pietro.conte@unimi.it; maurizio.guerri@insmli.it

    Qual è il nostro sguardo sulla guerra? In che modo i nuovi media che hanno sviluppato le potenzialità di riproducibilità tecnica delle immagini, hanno mutato il nostro modo di guardare gli eventi bellici, rispetto al XIX secolo? In quale modo le immagini di una guerra orientano l’immaginario collettivo in senso utopico e distopico?

    Le guerre da sempre sono portatrici di violenza, sangue, morte, sono luoghi nei quali prendono corpo di volta in volta modi concreti di intendere lo spazio politico, in cui si realizza uno specifico modo di vivere dell’uomo.

    A un secolo dallo scoppio della Prima guerra mondiale – la prima guerra fotografata in massa, in modo diffuso e dissonante –, a settant’anni dalla Liberazione e dalla chiusura dei campi di sterminio, con questo convegno si intende tornare a riflettere su alcuni momenti fondamentali di trasformazione della guerra all’interno della storia contemporanea, a partire dalle immagini cui tali eventi bellici sono connessi. I modi attraverso cui i media producono immagini della guerra, sono particolarmente significativi dello sguardo di chi opera negli scontri violenti, di chi appare in immagine e di chi ne è escluso. Se le guerre sono da sempre i luoghi di esplosione della violenza pura, le immagini ci aiutano a capire se e come i paesaggi che hanno preso forma intorno al fuoco della guerra sono cambiati nel corso del tempo. Le immagini non sono solo «documenti» o «illustrazioni» della guerra; esse piuttosto danno un volto alla guerra, le immagini indicano il senso (e l’assenza di senso) della guerra e danno forma al suo accadere nella storia.

    Come ha scritto Michel Foucault la «storia, con le sue intensità, cedimenti, furori segreti, le sue grandi agitazioni febbrili come le sue sincopi, è il corpo stesso del divenire» e allora il compito che ci si pone dinanzi è quello di cercare di seguire queste fratture della storia, attraverso le immagini che degli eventi bellici ci sono rimasti, attraverso i diversi media che hanno reso visibili di volta in volta le guerre e con esse stereotipi, rimozioni e possibilità politiche. Se è vero che queste fratture, queste rotture e discontinuità sono la carne della storia, allora il rapporto tra storia e immagini non è un rapporto di un accadimento con la sua illustrazione: non c’è (e non c’è stata) una generica storia cui si aggiungono le immagini che la illustrano o sono prova o testimonianza di determinati eventi. È il corpo stesso della storia che accade in modo «spurio», organizzandosi attraverso le immagini e quindi attraverso i media da cui queste immagini derivano. È anche a partire dalle storie delle immagini, dunque, che può essere compreso il senso di una guerra nella storia contemporanea.

    PROGRAMMA
    13 maggio 2015 Ore 15-18.30 Odio, potenza, astuzia. Una lettura clausewitziana delle immagini di guerra Gianfranco Mormino, Università degli Studi di Milano Kurt Lewin e la mutazione dell’immagine dei territori di guerra Raffaele Scolari, Spai Locarno; SSAT Bellinzona Guerre di immagini, insegnamento della storia Antonio Brusa, Insmli; Università degli Studi di Pavia "Più drammatici gli eventi, più importante la forma": War Cut e la seconda Guerra del Golfo Angela Mengoni, Iuav
    14 maggio 2015 Ore 9.30-13 La fotografia e la memoria. Osservazioni sulla violenza nelle immagini e sulla violenza delle immagini Adolfo Mignemi, Insmli La guerra in tempo di pace: i fotomontaggi di John Heartfield dal 1930 al 1938 Paola Bozzi, Università degli Studi di Milano Christian Schiefer: un fotografo a piazzale Loreto Giovanni Scirocco, Università degli Studi di Bergamo Montare il tempo nell'azione: ripensando un'estetica dei media a partire dalle immagini del conflitto Dario Cecchi, Università “La Sapienza” di Roma
    14 maggio 2015 15-18.30 Un fallimento dell'immaginazione. La traslazione retorica dell'immagine aerea nel cinema bellico contemporaneo Giorgio Avezzù, Università Cattolica del Sacro Cuore La Rai va alla guerra: la prima volta della tv pubblica Vanessa Roghi, Università “La Sapienza” di Roma-Rai Frammenti e autoritratti di guerra. YouTube e un secolo di conflitti Giuliana Galvagno, Università degli Studi di Torino La io-guerra. Il first person shot e la camera come “sensore” Ruggero Eugeni, Università Cattolica del Sacro Cuore
    15 maggio 2015 9.30-13 La guerra delle immagini. Fenomenologia estetica di un campo di battaglia Pierandrea Amato, Università degli Studi di Messina Non vedo macerie. Figure della rimozione nel Trümmerfilm e nella Trümmerfotografie Barbara Grespi, Università degli Studi di Bergamo Immagini del terrore contemporaneo Maurizio Guerri, Insmli; Accademia di Brera La nuova perdita dell'innocenza: l'archeologia nelle guerre contemporanee Elena Pirazzoli, Scuola di Pace di Monte Sole

    Tipologia: Convegno. Eventi e News. Formazione. Istituti associati.

    Notizia inserita da: Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia "Ferruccio Parri" Milano

    Le immagini e le guerre contemporanee. Stereotipi, rimozioni, chance

    MILANO
    giovedì 14 maggio 2015, ore 09:00

    Convegno organizzato in collaborazione da Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Milano e Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia

    Le immagini e le guerre contemporanee. Stereotipi, rimozioni, chance

    Milano, 13, 14, 15 maggio 2015 Crociera Alta di Giurisprudenza, Università degli Studi di Milano via Festa del Perdono, Milano

    Per info: pietro.conte@unimi.it; maurizio.guerri@insmli.it

    Qual è il nostro sguardo sulla guerra? In che modo i nuovi media che hanno sviluppato le potenzialità di riproducibilità tecnica delle immagini, hanno mutato il nostro modo di guardare gli eventi bellici, rispetto al XIX secolo? In quale modo le immagini di una guerra orientano l’immaginario collettivo in senso utopico e distopico?

    Le guerre da sempre sono portatrici di violenza, sangue, morte, sono luoghi nei quali prendono corpo di volta in volta modi concreti di intendere lo spazio politico, in cui si realizza uno specifico modo di vivere dell’uomo.

    A un secolo dallo scoppio della Prima guerra mondiale – la prima guerra fotografata in massa, in modo diffuso e dissonante –, a settant’anni dalla Liberazione e dalla chiusura dei campi di sterminio, con questo convegno si intende tornare a riflettere su alcuni momenti fondamentali di trasformazione della guerra all’interno della storia contemporanea, a partire dalle immagini cui tali eventi bellici sono connessi. I modi attraverso cui i media producono immagini della guerra, sono particolarmente significativi dello sguardo di chi opera negli scontri violenti, di chi appare in immagine e di chi ne è escluso. Se le guerre sono da sempre i luoghi di esplosione della violenza pura, le immagini ci aiutano a capire se e come i paesaggi che hanno preso forma intorno al fuoco della guerra sono cambiati nel corso del tempo. Le immagini non sono solo «documenti» o «illustrazioni» della guerra; esse piuttosto danno un volto alla guerra, le immagini indicano il senso (e l’assenza di senso) della guerra e danno forma al suo accadere nella storia.

    Come ha scritto Michel Foucault la «storia, con le sue intensità, cedimenti, furori segreti, le sue grandi agitazioni febbrili come le sue sincopi, è il corpo stesso del divenire» e allora il compito che ci si pone dinanzi è quello di cercare di seguire queste fratture della storia, attraverso le immagini che degli eventi bellici ci sono rimasti, attraverso i diversi media che hanno reso visibili di volta in volta le guerre e con esse stereotipi, rimozioni e possibilità politiche. Se è vero che queste fratture, queste rotture e discontinuità sono la carne della storia, allora il rapporto tra storia e immagini non è un rapporto di un accadimento con la sua illustrazione: non c’è (e non c’è stata) una generica storia cui si aggiungono le immagini che la illustrano o sono prova o testimonianza di determinati eventi. È il corpo stesso della storia che accade in modo «spurio», organizzandosi attraverso le immagini e quindi attraverso i media da cui queste immagini derivano. È anche a partire dalle storie delle immagini, dunque, che può essere compreso il senso di una guerra nella storia contemporanea.

    PROGRAMMA
    13 maggio 2015 Ore 15-18.30 Odio, potenza, astuzia. Una lettura clausewitziana delle immagini di guerra Gianfranco Mormino, Università degli Studi di Milano Kurt Lewin e la mutazione dell’immagine dei territori di guerra Raffaele Scolari, Spai Locarno; SSAT Bellinzona Guerre di immagini, insegnamento della storia Antonio Brusa, Insmli; Università degli Studi di Pavia "Più drammatici gli eventi, più importante la forma": War Cut e la seconda Guerra del Golfo Angela Mengoni, Iuav
    14 maggio 2015 Ore 9.30-13 La fotografia e la memoria. Osservazioni sulla violenza nelle immagini e sulla violenza delle immagini Adolfo Mignemi, Insmli La guerra in tempo di pace: i fotomontaggi di John Heartfield dal 1930 al 1938 Paola Bozzi, Università degli Studi di Milano Christian Schiefer: un fotografo a piazzale Loreto Giovanni Scirocco, Università degli Studi di Bergamo Montare il tempo nell'azione: ripensando un'estetica dei media a partire dalle immagini del conflitto Dario Cecchi, Università “La Sapienza” di Roma
    14 maggio 2015 15-18.30 Un fallimento dell'immaginazione. La traslazione retorica dell'immagine aerea nel cinema bellico contemporaneo Giorgio Avezzù, Università Cattolica del Sacro Cuore La Rai va alla guerra: la prima volta della tv pubblica Vanessa Roghi, Università “La Sapienza” di Roma-Rai Frammenti e autoritratti di guerra. YouTube e un secolo di conflitti Giuliana Galvagno, Università degli Studi di Torino La io-guerra. Il first person shot e la camera come “sensore” Ruggero Eugeni, Università Cattolica del Sacro Cuore
    15 maggio 2015 9.30-13 La guerra delle immagini. Fenomenologia estetica di un campo di battaglia Pierandrea Amato, Università degli Studi di Messina Non vedo macerie. Figure della rimozione nel Trümmerfilm e nella Trümmerfotografie Barbara Grespi, Università degli Studi di Bergamo Immagini del terrore contemporaneo Maurizio Guerri, Insmli; Accademia di Brera La nuova perdita dell'innocenza: l'archeologia nelle guerre contemporanee Elena Pirazzoli, Scuola di Pace di Monte Sole

    Tipologia: Convegno. Eventi e News. Formazione. Istituti associati.

    Notizia inserita da: Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia "Ferruccio Parri" Milano

    Le immagini e le guerre contemporanee. Stereotipi, rimozioni, chance

    MILANO
    venerdì 15 maggio 2015, ore 09:00

    Convegno organizzato in collaborazione da Dipartimento di Filosofia dell’Università degli Studi di Milano e Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia

    Le immagini e le guerre contemporanee. Stereotipi, rimozioni, chance

    Milano, 13, 14, 15 maggio 2015 Crociera Alta di Giurisprudenza, Università degli Studi di Milano via Festa del Perdono, Milano

    Per info: pietro.conte@unimi.it; maurizio.guerri@insmli.it

    Qual è il nostro sguardo sulla guerra? In che modo i nuovi media che hanno sviluppato le potenzialità di riproducibilità tecnica delle immagini, hanno mutato il nostro modo di guardare gli eventi bellici, rispetto al XIX secolo? In quale modo le immagini di una guerra orientano l’immaginario collettivo in senso utopico e distopico?

    Le guerre da sempre sono portatrici di violenza, sangue, morte, sono luoghi nei quali prendono corpo di volta in volta modi concreti di intendere lo spazio politico, in cui si realizza uno specifico modo di vivere dell’uomo.

    A un secolo dallo scoppio della Prima guerra mondiale – la prima guerra fotografata in massa, in modo diffuso e dissonante –, a settant’anni dalla Liberazione e dalla chiusura dei campi di sterminio, con questo convegno si intende tornare a riflettere su alcuni momenti fondamentali di trasformazione della guerra all’interno della storia contemporanea, a partire dalle immagini cui tali eventi bellici sono connessi. I modi attraverso cui i media producono immagini della guerra, sono particolarmente significativi dello sguardo di chi opera negli scontri violenti, di chi appare in immagine e di chi ne è escluso. Se le guerre sono da sempre i luoghi di esplosione della violenza pura, le immagini ci aiutano a capire se e come i paesaggi che hanno preso forma intorno al fuoco della guerra sono cambiati nel corso del tempo. Le immagini non sono solo «documenti» o «illustrazioni» della guerra; esse piuttosto danno un volto alla guerra, le immagini indicano il senso (e l’assenza di senso) della guerra e danno forma al suo accadere nella storia.

    Come ha scritto Michel Foucault la «storia, con le sue intensità, cedimenti, furori segreti, le sue grandi agitazioni febbrili come le sue sincopi, è il corpo stesso del divenire» e allora il compito che ci si pone dinanzi è quello di cercare di seguire queste fratture della storia, attraverso le immagini che degli eventi bellici ci sono rimasti, attraverso i diversi media che hanno reso visibili di volta in volta le guerre e con esse stereotipi, rimozioni e possibilità politiche. Se è vero che queste fratture, queste rotture e discontinuità sono la carne della storia, allora il rapporto tra storia e immagini non è un rapporto di un accadimento con la sua illustrazione: non c’è (e non c’è stata) una generica storia cui si aggiungono le immagini che la illustrano o sono prova o testimonianza di determinati eventi. È il corpo stesso della storia che accade in modo «spurio», organizzandosi attraverso le immagini e quindi attraverso i media da cui queste immagini derivano. È anche a partire dalle storie delle immagini, dunque, che può essere compreso il senso di una guerra nella storia contemporanea.

    PROGRAMMA
    13 maggio 2015 Ore 15-18.30 Odio, potenza, astuzia. Una lettura clausewitziana delle immagini di guerra Gianfranco Mormino, Università degli Studi di Milano Kurt Lewin e la mutazione dell’immagine dei territori di guerra Raffaele Scolari, Spai Locarno; SSAT Bellinzona Guerre di immagini, insegnamento della storia Antonio Brusa, Insmli; Università degli Studi di Pavia "Più drammatici gli eventi, più importante la forma": War Cut e la seconda Guerra del Golfo Angela Mengoni, Iuav
    14 maggio 2015 Ore 9.30-13 La fotografia e la memoria. Osservazioni sulla violenza nelle immagini e sulla violenza delle immagini Adolfo Mignemi, Insmli La guerra in tempo di pace: i fotomontaggi di John Heartfield dal 1930 al 1938 Paola Bozzi, Università degli Studi di Milano Christian Schiefer: un fotografo a piazzale Loreto Giovanni Scirocco, Università degli Studi di Bergamo Montare il tempo nell'azione: ripensando un'estetica dei media a partire dalle immagini del conflitto Dario Cecchi, Università “La Sapienza” di Roma
    14 maggio 2015 15-18.30 Un fallimento dell'immaginazione. La traslazione retorica dell'immagine aerea nel cinema bellico contemporaneo Giorgio Avezzù, Università Cattolica del Sacro Cuore La Rai va alla guerra: la prima volta della tv pubblica Vanessa Roghi, Università “La Sapienza” di Roma-Rai Frammenti e autoritratti di guerra. YouTube e un secolo di conflitti Giuliana Galvagno, Università degli Studi di Torino La io-guerra. Il first person shot e la camera come “sensore” Ruggero Eugeni, Università Cattolica del Sacro Cuore
    15 maggio 2015 9.30-13 La guerra delle immagini. Fenomenologia estetica di un campo di battaglia Pierandrea Amato, Università degli Studi di Messina Non vedo macerie. Figure della rimozione nel Trümmerfilm e nella Trümmerfotografie Barbara Grespi, Università degli Studi di Bergamo Immagini del terrore contemporaneo Maurizio Guerri, Insmli; Accademia di Brera La nuova perdita dell'innocenza: l'archeologia nelle guerre contemporanee Elena Pirazzoli, Scuola di Pace di Monte Sole

    Tipologia: Convegno. Eventi e News. Formazione. Istituti associati.

    Notizia inserita da: Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione in Italia "Ferruccio Parri" Milano

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