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    Il 27 maggio a Torino le premiazioni di "Filmare la storia" 12: tutti i premi e le menzioni con qualche riga di cronaca dell'evento

    TORINO
    mercoledì 03 giugno 2015, ore 15:00

    Una premessa in forma di cronaca
    Le premiazioni di film, di libri e di opere in genere, lo sappiamo, sono le occasioni in cui si materializzano, riassumendo un’autonomia interagente, gli autori, gli attori, i personaggi  delle operazioni comunicative che altrimenti li celano e li pietrificano in sé. Gli artefici ‘ripersonificati’ che si incontrano e si confrontano in occasione delle premiazioni dei video di “Filmare la storia” (e che, molto spesso, lo staff del concorso e le giurie conoscono di persona per la prima volta, magari dopo lunghe corrispondenze e comunicazioni telefoniche), cambiano ogni volta quasi per definizione, perché ogni volta cambiano i volti dei ragazzi, l’ubicazione delle loro scuole, gli accenti di chi interviene, le esperienze in classe e fuori che si raccontano… Questa volta però dall’impalpabile sistema di segni audiovisivi fissato nei dvd dei vincitori abbiamo visto emergere un inusuale concentrato di protagonisti ideali di “Filmare la storia”, tutti altrettanto capaci di far emergere con timida o spigliata efficacia la qualità delle proprie esperienze, il senso attribuito o cercato per le storie raccontate, e capaci inoltre di capirsi e di interagire in modo sinceramente intenso, nonostante età anche molto diverse e la diversità stessa dei temi affrontati. Un piccolo universo in cui sembravano rappresentati simbolicamente molti dei fattori positivi che, nonostante tutto, sono ancora all’opera nelle nostre scuole e nei loro dintorni, le tante intelligenze, i tanti interessi coltivati con il senso preciso del loro valore formativo. Così in questo 27 maggio alle 15 sono comparsi nella sala proiezioni del Museo Diffuso della Resistenza di Torino  i bambini timidi e meravigliati di un paesino del bolognese che si son pagati il viaggio a Torino organizzando un mercatino per introdurre tutti insieme  il loro film sulle donne nella Resistenza, i ragazzi che hanno saputo scavare negli ammassi archeologici di immagini di un evento epocale che si studia poco o nulla a scuola (Sarajevo vent’anni fa) e che hanno elaborato le parole che le vittime avrebbero potuto dire, un magico burattinaio, figlio di un eroe della Resistenza francese, che ha costruito personaggi e scenografie con i bambini di una primaria del lecchese per raccontare la storia di una piccola ebrea deportata ad Auschwitz con il suo maestro, sei vitalissime mondine di Bentivoglio, protagoniste della loro storia nel film premiato (“Paolo Gobetti – videomakers”)  e di un loro canto di lotta splendidamente eseguito in sala, un’intera classe della media “Rosselli” di Torino che ha raccontato nel suo video il borgo della scuola, Vanchiglia, attraverso le parole dei nonni in guerra, il presidente della cooperativa che gestisce nel carcere minorile di Torino un laboratorio multimediale in cui è nata con il lavoro dei suoi compagni di prigionia la rievocazione di un giovanissimo immigrato, morto malamente appena rimesso in libertà, i ragazzini di due scuole fra spezzino e Lunigiana impegnati a confrontarsi con le vite di due giovani partigiani della loro terra…e con altri protagonoisti del pomeriggio si potrebbe continuare senza scadere nella normale ‘amministrazione’, umana, didattica, comunicativa… Quello che vorremmo dire con questi flash di cronaca è che le premiazioni di “Filmare la storia” dodicesima edizione hanno messo insieme per tre ore ragazzi, docenti, testimoni, consulenti, registi  che hanno fatto tutti, in modi altrettanto efficaci e determinati,  della scuola  un ambito per cercare, capire e trasmettere situazioni ed esperienze vicine e lontane, scoprendo nuove relazioni  possibili alla luce di un impegno a sapere non opprimente e non formale. Se “Filmare la storia” riesce a catalizzare o almeno a intercettare, selezionare e rilanciare  tutto ciò continua ad avere una funzione, con le mobili antenne del suo staff e delle sue giurie e tutto il resto. Chi ieri c’era ci è sembrato capisse molto bene…

    Premi e premiati della dodicesima edizione

    GIURIA DI FILMARE LA STORIA 12 Opere premiate o oggetto di menzione Premio “Paolo Gobetti” – scuole primarie Scuola Primaria “Tiziano Terzani”, Marano di Gaggio Montano (Bo) Se il nostro cielo è libero (2014, 7’48”) A partire dal sogno di una bambina viene sviluppata una ricerca sul ruolo delle donne nella lotta partigiana durante la Seconda guerra mondiale. Premio “Paolo Gobetti” – scuole sec. di I grado Scuola Secondaria di I grado “M. Curzi” I.S.C. Centro, San Benedetto del Tronto Vi comando queste parole (2014, 9’54”) Durante il Giorno della memoria un’aula scolastica assume l’aspetto di un sacrario al cui interno saranno accolti gli alunni delle altre classi, invitati ad assistere a una performance speciale. Premio “Paolo Gobetti” – scuole sec. di II grado ITIS “C. Grassi”, Torino Sarajevo mon amour (2014, 15’45”) Una delle guerre più feroci del XX secolo narrata attraverso le interviste ai testimoni diretti: i luoghi e gli eventi, le vittime e i carnefici, la memoria di quelli che restano e i progetti per il futuro. Premio “Paolo Gobetti” – videomakers per la storia del ‘900 Cristina Donno Un bel dì andando in Francia (2014, 40′) Le mondine di Bentivoglio salgono, per la prima volta, su un aereo diretto a Parigi: la macchina da presa le segue. Ne viene fuori un racconto di viaggio che è anche un tuffo nel passato, nella vita e nelle lotte di queste meravigliose donne ancora piene di voce, di energia e di curiosità per il mondo. Un documentario che è anche e soprattutto una dichiarazione d’amore. Un omaggio alla loro incredibile R-esistenza. Premio “Città di Torino” Scuola Secondaria di I grado “C. e N. Rosselli” (I. C. “Ricasoli”), Torino Quando c’era la guerra (2015, 26′) Torino e, soprattutto, il borgo Vanchiglia, fra guerra e Resistenza. Gli studenti interrogano i nonni e molte storie si intrecciano per evocare tempi lontani, che entrano però nel presente dei giovanissimi ricercatori e lo arricchiscono. Menzione “Paolo Gobetti” -scuole primarie Scuola Primaria “A. Volta”, Lomagna (Lc) Segni di speranza (2014, 18’50”) La storia di Zuzana Ruzichova, deportata col suo insegnante Fredi Hirsch nel campo di concentramento di Auschwitz e miracolosamente sopravvissuta all’orrore. Menzione “Paolo Gobetti” scuole secondarie di II grado Classi prima A e prima C – Liceo Classico “G.F. Porporato”, Pinerolo (To) Io mi sento italiano… e per fortuna lo sono! L’orizzonte delle seconde generazioni (2013, 35′) Il video documenta un’indagine realizzata dai sette studenti autori del video sul tema della concessione della cittadinanza alle “seconde generazioni” di stranieri, attraverso la riflessione di studiosi ed esperti del tema e due testimonianze dirette. Menzione “Città di Torino” Laboratorio di informatica multimediale dell’IPM “Ferrante Aporti”, Torino Ciao Adama  (2014, 17′) Nel dicembre 2013 a Torino il sedicenne Adama viene ucciso da un cliente a cui stava vendendo droga. I ragazzi dell’Istituto Minorile Ferrante Aporti decidono di raccontare la sua storia. FILMARE LA STORIA 12 GIURIA DEL PREMIO SPECIALE “25 APRILE” Opere premiate o oggetto di menzione Premio “25 aprile” – scuole sec. di I grado Istituto Comprensivo Statale N. 1, La Spezia Due vite… Una storia (2015, 29′) La storia di due partigiani che hanno combattuto dal ’43 al ’45 nella zona di La Spezia: Piero Borrotzu e Giovanni Pagani. Premio “25 aprile” – scuole sec. di I I grado Liceo Scientifico “Galileo Galilei”, Borgomanero (No) Mamma, vado a morire, ma da partigiano (2015, 21′) Selezione di lettere dei partigiani scritte nell’anticamera della morte. Premio “25 aprile” – videomakers Giuliano “Julko” Albini, Giovanni Pironi La fisarmonica di Fragheto (2015, 48’38”) Si narra la vita del musicista popolare Candido Gabrielli nel più ampio constesto della strage nazifascista di Fragheto (Rn) del 7 aprile 1944. Menzione “25 aprile” – scuole primarie Scuola Primaria “A. Volta”, Lomagna (Lc) Segni di speranza (2014, 18’50”) La storia di Zuzana Ruzichova, deportata col suo insegnante Fredi Hirsch nel campo di concentramento di Auschwitz e miracolosamente sopravvissuta all’orrore. Menzione “25 aprile” – videomakers Elisa Malvestito Si chiamavano ribelli (2015, 38′) Il documentario racconta una storia poco conosciuta: la nascita di una brigata partigiana tra le montagne della Valsesia. Il video ricostruisce la storia della 84a Brigata Garibaldi “Strisciante Musati”, dalla nascita nel settembre del ’43 alla sua riorganizzazione nell’estate del ’44 in occasione della Valsesia libera. Pubblicheremo prossimamente il catalogo con tutte le opere pervenute alla dodicesima edizione del concorso. LOCANDINA PREMIAZIONI 27 MAGGIO 2015

    Tipologia: Educazione alla cittadinanza. Eventi e News. Formazione. Istituti associati.

    Notizia inserita da: Archivio nazionale cinematografico della Resistenza

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