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Negli ultimi anni, sulla spinta di una seria necessità di rivisitazione del biennio 1943-45, si è aperta la via a lavori più attenti sulla Repubblica sociale italiana: su chi vi aderì, sulla sua effettiva consistenza, sul suo significato di ponte tra regime fascista e Italia del dopoguerra.

È emersa così la necessità di definire con più attenzione le strategie amministrative che il nuovo Stato fascista attivò – seppur per un lasso di tempo molto breve prima della militarizzazione e in forma differenziata a livello territoriale – per ottenere credibilità, impegnandosi a cercare pragmaticamente nelle pieghe della società italiana modellata dal regime e sottoposta all’occupazione tedesca forme di sostegno o accettazione.

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Nella foto di copertina: Pubblico dominio, Villa Simonini (Salò), sede del Ministero degli Esteri della RSI