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Abstracts della rivista

Abstract del numero 268-269, dicembre 2012
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    sui lavori di Mimmo Franzinelli; Ilaria Cansella, Francesco Cecchetti; Gustavo Corni; Salvatore Cingari; Fabio Fabbri; Rosario Mangiameli; Philip Cooke; Giovanni Ostinelli pubblicato sul numero 268-269 di Italia contemporanea, dicembre 2012 Abstract:

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  • Andrea Filippo Saba Auschwitz, i "treni della memoria" e la didattica della storia pubblicato sul numero 268-269 di Italia contemporanea, dicembre 2012 Abstract: Dopo oltre un decennio dall’istituzione della legge sulla Giornata della memoria, è stato organizzato a Roma un convegno che ha riunito diversi enti e operatori dei viaggi di istruzione ad Auschwitz e agli altri campi di concentramento e sterminio. La riflessione si è concentrata sull’efficacia didattica e sulla reale necessità di effettuare i viaggi della memoria, rispetto alla imminente scomparsa degli ultimi testimoni viventi, alle modalità dei trasferimenti, alle forme di coinvolgimento degli studenti e delle scuole, alla formazione dei docenti. Il nodo cruciale è quello della trasformazione di una memoria tramandata anche attraverso testimoni indiretti, come i campi e le loro strutture museali, gli educatori e i docenti, in una conoscenza storica e nelle competenze che consentono agli studenti di divenire cittadini consapevoli.

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  • Rossella Giardullo Memorie della seconda guerra mondiale e identità europea pubblicato sul numero 268-269 di Italia contemporanea, dicembre 2012 Abstract: Il 30 e 31 maggio 2012 si è tenuto a Caen, con la partecipazione di numerosi studiosi italiani e francesi, il convegno inaugurale del sito web www.unicaen.fr/memoire-guerre, espressione del progetto "Mémoires de guerre. Témoignages de la Seconde Guerre mondiale", frutto della collaborazione tra la Maison de la recherche en sciences humaines dell’Università di Caen e il Mémorial di Caen. Il progetto di ricerca ha preso forma in seguito all’accordo firmato nel 2005 dai consigli regionali della Toscana e della Bassa Normandia al fine di sviluppare i rapporti bilaterali nel campo della formazione e della ricerca. Scopo del progetto e della creazione del sito web è quello di dare la parola ai testimoni anonimi della seconda guerra mondiale provenienti da tutte le classi sociali - e non solo ai soldati e ai ‘resistenti’ - affinché i loro racconti su quella dolorosa esperienza comune, tradotti in numerose lingue, contribuiscano alla creazione di una identità europea condivisa.

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  • Donato D’Urso Giustizia "rivoluzionaria" Il processo a Walter Audisio e Livio Pivano pubblicato sul numero 268-269 di Italia contemporanea, dicembre 2012 Abstract: Nella Repubblica sociale italiana (Rsi) furono costituiti Tribunali provinciali straordinari col compito di giudicare i fascisti che avevano tradito il giuramento di fedeltà all’idea e coloro che, dopo il 25 luglio 1943, avevano denigrato il regime o compiuto violenze contro persone e cose del fascismo. I processi furono voluti innanzitutto dal segretario del Partito fascista repubblicano (Pfr) Alessandro Pavolini ma non diedero risultati soddisfacenti, sia per l’impreparazione dei giudici, sia per la modestia degli imputati, quasi sempre figure secondarie. Il Tribunale di Alessandria nel marzo 1944 processò cinque antifascisti, tra cui il comunista Walter Audisio e Livio Pivano del Partito d’azione, ma li prosciolse. Gli imputati detenuti furono scarcerati e si resero irreperibili.

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  • Paolo Ferrari "Bolscevismo senza maschera" Una mostra nazista del 1944 pubblicato sul numero 268-269 di Italia contemporanea, dicembre 2012 Abstract: L’autore presenta l’inedita documentazione fotografica relativa alla mostra "Unione Sovietica - Bolscevismo senza maschera", realizzata dai nazisti nell’estate 1944. Composta da grandi pannelli esposti in vari luoghi della città, la mostra fu inaugurata a Trieste e poi portata a Udine, dal cui archivio comunale provengono le immagini che ne illustrano i diversi temi: la rappresentazione dei nemici (sovietici, angloamericani, partigiani ed ebrei); le sofferenze della popolazione italiana per i bombardamenti e per l’"occupazione" delle "razze più infime" (i neri che combattevano nell’esercito americano); l’alleanza tra bolscevismo e capitalismo, l’imperialismo britannico e l’ebraismo come responsabile sia delle degenerazioni del capitalismo sia del bolscevismo; gli orrori del "paradiso sovietico"; le distruzioni inferte a Londra dalle V.1 e V.2 e la fiducia nelle armi segrete che avrebbero assicurato la vittoria al Terzo Reich. Particolare rilievo hanno il discorso razziale, quello antisemita, nonché quello sul nazismo come paladino della religione cattolica e in generale di costumi morali disprezzati dai nemici. La mostra costituisce un momento significativo dell’intensa attività propagandistica che impegnò i nazisti fino alla fine della guerra e fu motivata non soltanto dal sostegno allo sforzo bellico, ma dal progetto di aggregare al Terzo Reich le province orientali italiane, recidendone i legami culturali con il resto del paese.

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  • Simone Colafranceschi La storiografia sui consumi in Italia e lo studio dei luoghi del commercio in età contemporanea pubblicato sul numero 268-269 di Italia contemporanea, dicembre 2012 Abstract: Scopo di questa rassegna storiografica è richiamare l’attenzione sull’incremento che negli ultimi anni hanno avuto in Italia gli studi di storia dei consumi. La nota si sofferma su un aspetto spesso sotteso al loro impianto critico - l’ambivalente giudizio sulla libertà del consumatore e, per questa via, sulla stessa società dei consumi - e su alcuni ambiti di ricerca che potrebbero contribuire ad arricchirli. Si prendono in esame, in particolare, quegli studi che, integrando storia d’impresa e storia dei consumi, hanno rivolto la loro attenzione all’evoluzione dei luoghi del commercio: grandi magazzini, supermercati e autogrill. Si ritiene, infatti, che tale approccio possa essere fecondo per analizzare i rapporti tra la libertà del consumatore e le azioni poste in essere, quanto a strategie di sviluppo e politiche di marketing, da parte dei vertici di alcune aziende che hanno fatto la storia del paese anche in termini di influenza sui costumi e gli atteggiamenti sociali.

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  • Antonio Prampolini L’Italia e la seconda guerra mondiale nel Web Le voci dell’edizione italiana di Wikipedia pubblicato sul numero 268-269 di Italia contemporanea, dicembre 2012 Abstract: Il contributo di Wikipedia alla divulgazione della storia dell’Italia nella seconda guerra mondiale non deve essere sottovalutato o, peggio, ignorato. Lo impone una riflessione sui conflit- ti del Novecento (e, in generale, sulla storia contemporanea) non circoscritta al lavoro degli storici professionisti, ma estesa anche a tutto ciò che viene chiamato "uso pubblico della storia". E l’enciclopedia open source, attraverso la Rete, svolge in questo ambito un ruolo importante ai fini della produzione-distribuzione-fruizione, a livello di massa, della conoscenza del passato. L’autore, dopo un’introduzione sulla presenza della guerra nel Web, propone un’analisi e una statistica delle voci di Wikipedia appartenenti alla categoria "Italia nella seconda guerra mondiale", completata da un’appendice comprendente "l’albero della categoria" e un indice sistematico delle voci dell’enciclopedia.

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  • Paolo Bagnoli Il ritorno delle edizioni di Piero Gobetti pubblicato sul numero 268-269 di Italia contemporanea, dicembre 2012 Abstract: Promossa da un apposito Comitato edizioni gobettiane, la ristampa dei volumi pubblicati da Piero Gobetti (1901-1926), ognuno dei quali criticamente corredato, fornisce un utile strumento per la comprensione del suo impegno politico-culturale, organicamente concepito attorno alla sua rivista "La Rivoluzione liberale". L’impegno editoriale, anzi, ne è parte integrante, a testimonianza di un lavoro di palingenesi della situazione italiana cui si dedica e che trova il suo tragico culmine nella strenua lotta al fascismo, che lo condurrà all’esilio e alla morte. Farsi editore significa per Gobetti suggellare il binomio politica-cultura secondo un’intenzione liberale che è testimonianza di un vero e proprio metodo di libertà. Parole chiave: Comitato edizioni gobettiane, Piero Gobetti editore, impegno politico-culturale, palingenesi dell’Italia, "La Rivoluzione liberale", lotta al fascismo

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  • Maria Grazia Meriggi Sindacati e lavoratori La dimensione internazionale pubblicato sul numero 268-269 di Italia contemporanea, dicembre 2012 Abstract: La storiografia su lavoratori, mondi del lavoro e loro organizzazioni ha conosciuto di recente modifiche profonde e significativi allargamenti. Poiché la globalizzazione capitalistica che ha una lunga storia ha comportato l’emigrazione di masse di popolazione attraverso paesi e continenti, la storiografia del mondo del lavoro è diventata storia mondiale studiando le forme di lavoro non riconducibili al rapporto salariale classico. Lo studio delle organizzazioni dei lavoratori, una storia che continua anche quando le Internazionali interrompono la loro azione, resta però uno strumento essenziale per afferrare l’esperienza concreta dei lavoratori nella storia, nel tempo e nello spazio.

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  • Mariuccia Salvati Chiesa e diritti umani. La storia del confronto tra modernità politica e legge naturale in un libro di Daniele Menozzi pubblicato sul numero 268-269 di Italia contemporanea, dicembre 2012 Abstract: Sulla base del libro di Daniele Menozzi, questa nota ripercorre la storia di un confronto tra modernità e legge ‘naturale’, che, a partire dalla Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino del 1789, si snoda attraverso fasi di assoluto divario e di reciproca influenza fino al momento in cui la nozione stessa di diritto dell’uomo viene subordinata, tra Otto e Novecento, a quello di Stato nazione. Dopo la catastrofe della seconda guerra mondiale la Dichiarazione dell’Onu del dicembre 1948 rappresenta il punto più alto di un rinnovato incontro tra nuovo giusnaturalismo e umanesimo integrale, tra norma universale e cultura religiosa. Tuttavia questo ciclo si chiude con gli anni novanta, allorché si torna a riaffermare la centralità del magistero della Chiesa, sostituendo ai diritti umani la legge "naturale".

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  • Fabio Vander Caporetto e il Novecento. Offensivismo e "guerra di posizione" nel pensiero strategico e politico pubblicato sul numero 268-269 di Italia contemporanea, dicembre 2012 Abstract: Il saggio contiene una rilettura della battaglia di Caporetto, da un punto di vista originale: quello delle novità strategiche emerse in quell’episodio fondamentale della prima guerra mondiale. Centrale nell’articolo è la figura di Giulio Douhet, che denunciò in occasione di Caporetto proprio il fallimento della strategia offensivista di Cadorna e l’affermarsi invece della "guerra di posizione" come modalità prevalente della guerra novecentesca. La tesi che ormai la guerra era "totale" - non riguardava cioè più solo la "tecnica" militare, ma coinvol- geva integralmente, dal punto di vista materiale e morale, tutte le parti in lotta - è qui ricostruita nel dibattito italiano. Da una parte Douhet, che declinò in termini totalitari, aderendo al fascismo, il motivo dell’indistinto politico-militare; dall’altra Gramsci, che con i concetti di "guerra di posizione" e "cadornismo politico" cercò di trarre dalle novità della prima guerra mondiale, conseguenze politiche capitali, segnatamente in ordine a una "rivoluzione" che non fosse più quella "di movimento" dell’Ottobre bolscevico.

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  • Domenico Preti Keynes oggi Le ragioni e i torti di una difficile eredità nella crisi dell’economia globalizzata pubblicato sul numero 268-269 di Italia contemporanea, dicembre 2012 Abstract: Le ragioni che spingono a riflettere sulla lezione di Keynes nascono dalla constatazione della manifesta incapacità della teoria economica dominante, mainstream, di spiegare le ragioni di un’instabilità ciclica sempre più grave che ha caratterizzato il capitalismo a partire dagli anni settanta fino all’ultima grande recessione in corso. Dopo aver bollato come eretica la teoria keynesiana e averla espunta dal dibattito economico e dai manuali di economia, oggi gli economisti ortodossi, come nella crisi degli anni trenta, non sanno spiegare e non sanno prescrivere adeguati rimedi per risolvere il risorgente dramma della disoccupazione di massa. Da questa premessa parte una rivisitazione della "rivoluzione incompiuta" di Keynes, che vuole mettere in evidenza sia i limiti teorici e ideologici che segnano l’arco del suo riformismo, sia la sua visione assolutamente innovativa e originale di governo del ciclo, tutto giocato sul controllo della domanda aggregata finalizzata alla realizzazione della piena occupazione.

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  • Luciano Villani La fabbrica d’armi Breda di Roma Composizione e mobilità operaia 1936-1943 pubblicato sul numero 268-269 di Italia contemporanea, dicembre 2012 Abstract: Cresciuta sino a divenire la realtà industriale a più alta concentrazione operaia della città, la fabbrica d’armi Breda di Roma alimentò nel corso del ventennio fascista un’ampia e composita domanda di lavoro, cui risposero operai di varia estrazione professionale, giovani apprendisti e donne appartenenti a tutte le classi d’età. L’autore delinea le caratteristiche principali della composizione operaia alla Breda per mezzo delle informazioni contenute nei registri aziendali, nel tentativo di cogliere le dinamiche del reclutamento, le variazioni intervenute nella composizione tecnica della forza lavoro in relazione ai mutamenti dei processi produttivi, gli effetti della mobilitazione industriale sui tempi di permanenza, la mobilità e la disciplina di fabbrica. L’indagine si discosta così dagli studi più tradizionali dedicati alla storia del movimento operaio, offrendo un contributo di analisi su di un tema e un periodo della storia capitolina finora poco affrontati.

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  • Daniele Pipitone Storiografia e militanza Aldo Garosci e La vita di Carlo Rosselli pubblicato sul numero 268-269 di Italia contemporanea, dicembre 2012 Abstract: La vita di Carlo Rosselli di Aldo Garosci, una delle prime opere storiografiche dedicate all’antifascismo e ai suoi protagonisti uscita in Italia, costituì a lungo il testo di riferimento sia per la biografia di Rosselli sia per la storia di Giustizia e libertà. Con essa Garosci, diede un contributo essenziale alla costruzione dell’immagine canonica di Rosselli eroe dell’antifascismo. Il saggio ricostruisce la genesi dell’opera, guardando sia alla formazione intellettuale e politica di Garosci sia al peculiare contesto in cui essa venne redatta; ne analizza l’impostazione storiografica, con particolare riguardo alla scelta e all’uso delle fonti e alle prospettive interpretative dominanti; mette in luce, infine, la compresenza in essa di due dimensioni: una più propriamente storiografica, l’altra prevalentemente agiografica e monumentale. In conclusione, l’autore enuclea i limiti e i punti di forza della Vita; cerca di individuarne l’attuale significato storiografico; traccia un quadro delle influenze che essa esercitò sulla storiografia e sulla memoria collettiva; la colloca, da ultimo, all’interno del filone che più di ogni altro le è proprio: la storia contemporanea.

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  • Rodolfo Vittori "All’assalto del Monte Bianco armato di uno stuzzicadenti" Ernesto Rossi e la cospirazione antifascista in Italia 1925-1930 pubblicato sul numero 268-269 di Italia contemporanea, dicembre 2012 Abstract: Attraverso l’analisi di documenti inediti o sinora poco utilizzati (carte di polizia e corrispondenza clandestina), l’autore ricostruisce l’attività cospirativa antifascista di Ernesto Rossi dal 1925 al 1930, evidenziando il ruolo fondamentale da lui svolto nel promuovere in Italia una rete clandestina che rappresentò la principale forma di opposizione al fascismo in ambito liberaldemocratico e socialista. Col loro immane impegno, i componenti di questa rete (con Rossi, Riccardo Bauer, Nello Traquandi, Umberto Ceva, Ferruccio Parri, solo per citarne alcuni), oltre a riuscire a mettere a punto nell’Italia centrosettentrionale un’articolata distribuzione di stampa clandestina, un valido sistema di scambio di informazioni con gli antifascisti fuorusciti e varie azioni propagandistiche, costituirono l’indispensabile retroterra organizzativo e politico del movimento di Giustizia e libertà, nato a Parigi nel 1929. L’autore fa anche luce sul duplice livello investigativo di cui fu oggetto Rossi da parte degli apparati di polizia del fascismo: quello condotto in forme blande e circoscritte, a partire dalla fine del 1926, dagli organi periferici del ministero dell’Interno e l’altro, attivato in modo totalmente separato dall’Ovra tra settembre e ottobre 1930, che portò all’arresto di Rossi e del gruppo dirigente in Italia di Giustizia e libertà, di cui egli era parte.

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