La Calabria di Fortunato Seminara. Incontro con lo storico Rocco Lentini

La prima biografia politica di Fortunato Seminara, lo scrittore che ha saputo combattere l’immagine stereotipata di una Calabria rassegnata, senza futuro, che nulla fa per uscire dalle secche delle vicende post-unitarie che l’hanno relegata a regione marginale approda in città. L’iniziativa voluta dall’Associazione Anassilaos e dalla casa editrice Città del Sole si terrà a Reggio Calabria nel Chiostro di San Giorgio al Corso il 3 settembre alle ore 20,30. A discutere del volume, che attraverso una corposa documentazione archivistica e le carte dello scrittore ci consegna un quadro inedito della Liberazione della Calabria, delle lotte contadine e della rivolta di Reggio Calabria, saranno la Prof.ssa Francesca Neri, l’editore Franco Arcidiaco e lo storico Rocco Lentini, autore del volume e presidente dell’Istituto “Ugo Arcuri” per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea in provincia di Reggio Calabria. Il volume, a metà tra il saggio storico e la biografia ricostruisce l’attività politica di Fortunato Seminara dall’esilio a Ginevra, negli anni Trenta, agli anni Settanta attraversando la storia e la cultura del Paese: fascismo, antifascismo, lotte per la terra, falliti tentativi di industrializzazione del Mezzogiorno. Di questi processi, ed è qui la vera novità del libro, lo scrittore calabrese che ha saputo elevare a valori universali i valori del mondo dei diseredati, non è parte, è protagonista principale schierato alla guida di un processo di cambiamento che ha trasformato, seppure con l’incompiutezza che è sotto gli occhi di tutti, il Paese e la Calabria. Un libro che apre una finestra sui suoi rapporti, a volte burrascosi e mai subalterni, con il mondo della cultura italiana e ricostruisce, grazie ad una serie di lettere inedite, i rapporti con Corrado Alvaro, Italo Calvino, Ignazio Silone, Pietro Nenni, Mario La Cava, Elio Vittorini, Carlo Muscetta. Socialista di matrice azionista sferzò il mondo dell’editoria italiana accusata a più riprese di antimeridionalismo, il sindacato e la classe politica socialista alla guida della regione Calabria fino alla clamorosa candidatura alle elezioni politiche nelle liste radicali. Una rilettura dunque del Seminara relegato dalla critica a scrittore che ha il solo merito di avere fotografato una società contadina ormai scomparsa trascinando, perciò, la sua opera nel limbo di una presenza marginale ed inattuale nella letteratura italiana. Il Seminara che esce dal volume dello storico reggino è uno scrittore vivo che coglie il grido d’allarme di una regione abbandonata dai governi, lotta per cambiarne il destino, sostiene il lungo processo di democratizzazione del Paese.

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