Arbe: una strada, una storia

Nel gennaio del 2017 lo storico Eric Gobetti – studioso della Jugoslavia e collaboratore dell’Istoreto – ha inviato una lettera aperta al comune di Torino chiedendo di rinominare via Arbe, “via vittime del Campo di Concentramento di Arbe”. La petizione è stata sottoscritta da decine di storici e studiosi torinesi e da più di duecento cittadini. I principali quotidiani, non solo torinesi, ne hanno parlato diffusamente.

Il campo di concentramento sito sull’isola di Arbe (Rab in croato) è stato il peggiore luogo di detenzione creato nella seconda guerra mondiale dall’esercito italiano. In poco più di un anno vi sono morte 1500 persone, quasi tutti civili croati e sloveni, tra cui molti bambini.  Perché questo fenomeno storico così rilevante, questa pagina drammatica della nostra storia non è diventata memoria comune? Come si è potuto dimenticare questa tragedia al punto di nominare inconsapevolmente una via col nome di una località dove si è consumato il martirio di centinaia di innocenti?  È attualmente in corso la pratica per domandare l’apposizione di una targa commemorativa, per ricordare le vittime del campo, in corrispondenza del cartello col nome della via.

Ne discutono insieme a Eric Gobetti, promotore dell’iniziativa, Marco Buttino e Bruno Maida (Università di Torino) e altri studiosi firmatari della lettera aperta. L’incontro si svolge presso la sede dell’Istoreto, via del Carmine 13.

Via_Arbe