Intorno al 25 aprile: le iniziative dell’Isgrec al FestivalResistente

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L’Istituto storico grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea sarà presente nei giorni del Festival Resistente (20-25 aprile) al Cassero con il proprio stand di pubblicazioni e materiali. Sarà possibile, inoltre, diventare soci dell’Istituto e contribuire alla raccolta fondi per la costruzione della “Casa della memoria al futuro” di Maiano Lavacchio.

Due le iniziative pubbliche organizzate.


Il 24 aprile, ore 19, nelle casette del Cinquecento, sarà presentato il volume “Coro di voci sole. Nuove verità sull’eccidio degli 83 minatori della Niccioleta” di Katia Taddei (Effigi 2017). Ne discute con l’autrice Luciana Rocchi (Comitato scientifico ISGREC).

Il 13 giugno 1944 un battaglione di SS italiane e tedesche circondò il villaggio minerario di Niccioleta e catturò circa 150 persone. Una parte degli arrestati fu rilasciata, 6 minatori vennero immediatamente fucilati, 77 furono trasportati a Castelnuovo Val di Cecina e lì uccisi il pomeriggio del 14. Molti degli uccisi figuravano negli elenchi dei turni di guardia, decisi dagli stessi minatori per difendere gli impianti. Non è stata provata nessuna correlazione con uccisioni di soldati tedeschi da parte di partigiani, tale da configurare l’ipotesi di una rappresaglia. Un dato accertato è la presenza di moltissimi antifascisti tra i lavoratori di Niccioleta. Il CLN di Massa Marittima aprì immediatamente un’inchiesta e dopo una lunga istruttoria, che si protrasse fino al novembre 1949, si aprì il dibattimento davanti alla Corte d’Assise di Pisa, che si concluse con la condanna di alcuni fascisti di Niccioleta per collaborazionismo ed omicidio. Non sono mai stati perseguiti coloro avevano ordinato ed eseguito la strage, il tenente Emil Block e le SS tedesche ed italiane sotto il suo comando. Il volume è la riedizione riveduta e ampliata di un precedente lavoro del 2003, al quale si sono aggiunti nuovi spunti e criteri interpretativi. “Coro di voci sole” è frutto di una ricerca ricca e puntuale sulla strage e fa luce su vicende e circostanze a lungo rimaste nell’ombra, che necessitavano di essere ulteriormente approfondite, indagate o rilette alla luce di una nuova visione d’insieme.

Il 25 aprile, ore 15, sempre nelle casette del Cinquecento, sarà presentato il volume ”Malacarne. Donne e manicomio nell’Italia fascista” di Annacarla Valeriano (Donzelli 2017). Ne discute con l’autrice Costantino Di Sante (Istituto provinciale per la storia del movimento di Liberazione nelle Marche e dell’età contemporanea). L’iniziativa è organizzata in collaborazione con la Libreria delle ragazze. Il volume dà conto dell’ideologia e della pratica «clinica» del fascismo, che consegnò all’istituzione psichiatrica la «malacarne», ossia coloro che erano segnati dallo stigma della diversità e della non conformità. Presunte anomalie della femminilità crearono facili alibi per la reclusione e trasformarono l’assistenza psichiatrica in un capitolo della politica sanitaria del regime, orientata alla difesa della razza e alla realizzazione di obiettivi di politica demografica, attraverso l’eliminazione dalla società dei c.d. «mediocri» della salute, del pensiero e della sfera morale. In manicomio furono rinchiuse non solo le donne che si erano allontanate dalla norma, ma anche le più deboli e indifese: bambine abbandonate, ragazze vittime di violenza carnale, mogli e madri incapaci di superare i traumi della guerra.

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