E’ mancato Gaetano Bressan “Nino”

Venerdì 5 ottobre, dopo una lunga malattia, è mancato Gaetano Bressan “Nino”, protagonista della Resistenza vicentina.

Solo pochi giorni fa, in via Bonaguro a Bassano del Grappa, era stata scoperta una lapide a ricordo di una riunione importante per la storia della Resistenza bassanese, quando nell’abitazione di Antonio Salvalaggio ed Umbertina Brotto, nel giugno 1944, Gaetano Bressan “Nino” e Gino Cerchio, Comandanti del Battaglione guastatori vicentini, addestrarono i primi gruppi partigiani all’uso degli esplosivi, aprendo così una fase nuova ed decisiva della guerra di Liberazione. Alla notizia della scomparsa di “Nino” Bressan, una domanda sorta allora si pone oggi con maggior urgenza: che cosa spinse dei giovani poco più che ventenni, cresciuti durante il regime e frastornati dall’incessante propaganda fascista, a scegliere la strada della lotta partigiana, così impervia e pericolosa? Ripercorrendo l’intensa vicenda biografica di Gaetano Bressan, una prima risposta va cercata nella sua chiara appartenenza a quel mondo cattolico che, messo a tacere sul piano politico nazionale, soprattutto all’indomani della firma dei Patti Lateranensi, aveva comunque trovato un sostegno deciso ed intransigente nella figura del vescovo vicentino Ferdinando Rodolfi: il suo atteggiamento tutt’altro che succube e conformista di fronte al regime fascista rappresentò un sicuro punto di riferimento per quanti non si identificavano con le direttive del regime e, dopo l’8 settembre 1943, si chiedevano da che parte stare; come tante volte “Nino” Bressan ci ha insegnato, prima che un fatto politico o militare, la Resistenza fu un fatto morale e civile: per questo vi appartennero militari esperti, come “Nino”, e giovani che non avevano mai visto un’arma, intellettuali ed operai, rampolli di buona famiglia e gente comune, uomini e donne; tutti intransigenti verso se stessi prima che verso gli altri, “limpidi e diritti, liberi ed intensi” come recita la “Preghiera del Ribelle”, tanto cara a “Nino”. Nell’Associazione Volontari della Libertà della provincia di Vicenza, Gaetano Bressan “Nino” ha portato, fin dalla sua fondazione, la stessa intransigenza morale e lo stesso impegno di quei venti mesi di lotta partigiana; già dal I Congresso Provinciale dell’Associazione, tenutosi il 22 luglio 1951, entrò a far parte del Consiglio Direttivo, a fianco di figure come Mary Arnaldi e Licisco Magagnato, don Angelo dal Zotto ed Italo Mantiero: per questo, la sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, ma proprio guardando al suo esempio, troveremo la forza per continuare e crescere “per un’Italia libera, pacifica e democratica”, come recita la lapide di cui sopra.

I campi del duce e l’internamento degli ebrei nella provincia di Vicenza

Lunedì 30 gennaio 2012, presso l’Auditorium del Liceo “Quadri” di via Carducci 17, a Vicenza, si terrà la Giornata di Studi in oggetto, rivolta  nella mattinata agli studenti e, nel pomeriggio, ad insegnanti e cittadinanza. Nel depliant allegato, l’ampia e qualificata partecipazione di studiosi italiani e stranieri.