Un film di Remo Schellino. Sono molti i riti e le consuetudini che ruotano intorno alla culla, alla casa, alla bara. Sono le sedi dove sorge, si agita e ricade nella natura la vita di noi tutti. Tutto nasce, tutto si muove. E’ la sola legge naturale che governa gli esseri, dal principio misterioso del “venire al mondo”, all’inquietante mistero della dissoluzione di “andare all’altro mondo”. La nascita è l’ingresso nella vita. Il corpo femminile è come la terra seminata dall’uomo e fecondata dal sole. E’ il sole che dà la vita al grano che viene seminato ad ottobre , rimane sotto la neve nei mesi invernali per poi germogliare in primavera e infine maturare a giugno per la mietitura. Un ciclo di nove mesi come la gestazione di un bambino. E qui che si inserisce il compito della levatrice, donne capace di levare ed elevare il neonato dal corpo della donna. La ciclicità data da un cerchio che si chiude e un altro, il grembo materno, che si apre a un nuovo percorso di vita. Il film “Venire al mondo” fa parte di una trilogia : nascere, vivere e morire. Tradizionale mestiere femminile era la levatrice, frutto di una cultura secolare, dell’esperienza diretta di donna nella civiltà contadina, poiché aiutava a dare la vita, godeva di un grande prestigio e di una grande autorità. Era testimone del succedersi delle generazioni, garantiva l’identità di ognuno, entrava nelle famiglie ed era testimone della loro discendenza. Quello della levatrice era un mestiere sicuramente considerato importante. Per questo motivo l’idea è di raccontare, dalla voce delle protagoniste di un tempo, il mestiere di ostetrica ma. L’idea di realizzare un documentario incentrato su testimonianze femminili nasce dalla consapevolezza di un vuoto. Poco è stato raccontato di questo mondo femminile soprattutto nel delicato momento di passaggio tra guerra e dopoguerra in cui con fatica la vita sociale ed economica inizia un lento cammino.
Archivio dell'autore: Nicoletta Fasano
“Senza perdere la dignità”
Il Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese, il Museo Arti e Mestieri di Citerna d’Asti, l’Istituto comprensivo di San Damiano d’Asti e l’Israt, presentano on line il libro di Elisa Guida dal titolo Senza perdere la dignità. Una biografia di Piero Terracina, edito da Viella. L’Autrice ne discuterà con Nicoletta Fasano, direttrice Israt.
Per prenotazioni ed iscrizioni: https://www.museoartiemestieri.it/index.php/eventi/senza-perdere-la-dignita
I drammi del Confine Orientale
Se tutto il mare di questa terra fosse inchiostro…. Deportazioni, Storia, Memorie
Il Circolo San Fedele di Asti organizza, per la giornata della Memoria, sabato 3 febbraio alle ore 17, partendo dal libro di Nicoletta Fasano Se tutto il mare di questa terra fosse inchiostro un momento per non dimenticare, per riflettere e per dare un calcio al razzismo e all’odio.
bozza-locandina-asti-san-fedele-3-2-24
N come Nemico. La Costituzione non odia
Se tutto il mare di questa terra fosse inchiostro…
Se tutto il mare di questa terra fosse inchiostro….
Presso la Confraternita dei Batù di Villanova d’Asti, domenica 28 gennaio alle ore 21, verrà presentato il libro di Nicoletta Fasano, Se tutto il mare di questa terra fosse inchiostro… , edizioni Israt. Il volume ricostruisce, attraverso documenti, testimonianze e memorie molte delle quali poco conosciute o inedite, le deportazioni degli internati militari, degli antifascisti e degli ebrei dal nostro territorio.
Se tutto il mare di questa terra fosse inchiostro…
Presso la Biblioteca Monticone di Canelli, domenica 28 gennaio alle ore 17, verrà presentato il libro di Nicoletta Fasano, Se tutto il mare di questa terra fosse inchiostro… , edizioni Israt. Il volume ricostruisce, attraverso documenti, testimonianze e memorie molte delle quali poco conosciute o inedite, le deportazioni degli internati militari, degli antifascisti e degli ebrei dal nostro territorio.
Guido suonava il violino
Il 28 gennaio, alle ore 17, verrà proposto lo spettacolo di grande successo Guido suonava il violino per la regia di Patrizia Camatel, con Elena Formantici, presso la Confraternita dei Battuti di San Martino Alfieri (ingresso libero). E’ un monologo teatrale tutto al femminile: un vecchio violino entra prepotentemente nella quotidianità di una donna, ricercatrice di professione, costringendola ad abbandonare il suo rassicurante, scientifico metodo di indagine e chiedendole di dedicarsi, anima e cuore, alla ricostruzione di una storia da salvare dall’oblio. E’ la storia di una famiglia ebrea sfollata ad Asti al tempo delle leggi razziali e della guerra, con gli immancabili risvolti di sradicamento, discriminazione, deportazione.
Per non dimenticare
il 27 gennaio, alle ore 21, la Proloco e il gruppo Alpini di Castiglione dedicano la serata ai lavori prodotti dai ragazzi delle scuole medie astigiane in occasione del concorso dedicato ad Enrica Jona, organizzato dal Comune di Asti, Assessorato all’Istruzione. Tullia Jona, Nicoletta Fasano con l’aiuto di alcuni degli studenti partecipanti al concorso ripercorreranno la storia della comunità ebraica astigiana fino alla Shoah.