La resistenza prima della Resistenza

Nell’ottantesimo anniversario della fine della guerra nel Mezzogiorno d’Italia, l’articolata rassegna che dal 23 settembre al 10 dicembre ripercorre le principali tappe della liberazione della Calabria apre a Serrata, centro del reggino dal quale si avviò la resistenza in Calabria, attraverso  l’esperienza di don Luigi Nicoletti e l’opposizione alle leggi razziali, le pagine di Parola di Vita, l’opera del Vescovo Enrico Montalbetti morto nella strage di Annà a Melito Porto Salvo e il movimento de Il Semaforo.

serrata-locandinaUna Resistenza cruenta il cui ricordo è ancora vivo, una ricostruzione storica rigorosa alla luce di nuova documentazione su un tassello del variegato mosaico del futuro organico Movimento di Liberazione in Italia. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Angelo D’Angelis, dell’assessore Fortunata Calì, di Giovanni Staltari dell’ANPI Galatro-Laureana-Serrata ne discutono Nuccia Guerrisi direttrice dell’Istituto Ugo Arcuri e Rocco Lentini della Commissione Didattica Istituto Nazionale Ferruccio Parri. In collaborazione con: ARCI Reggio Calabria, LaReDiS Calabria (Laboratorio Regionale per la Didattica della Storia), ANPI area Metropolitana Reggio Calabria, ANPI Galatro-Laureana di Borrello-Serrata, Caffè Letterario Mario La Cava di Bovalino, libreria Non ci resta che leggere di Soverato, Comuni di Marcellinara, Serrata, Taurianova. Con il patrocinio della rivista Sud Contemporaneo. Locandina

Vito Doria e la Resistenza in Europa. Ombre sull’Olbicella

Il 10 ottobre 1944 alle cinque del mattino le vedette appostate sulle alture di Madonna delle Rocche diedero l’allarme: una ventina di automezzi, all’interno di ognuno dei quali circa una trentina di soldati armati sino ai denti, stava attraversando la frazione. L’attacco nazifascista e la cattura di sette partigiani, la prigionia nella piccola chiesetta del paese e infine la morte per impiccagione e lo sfregio dei cadaveri da parte dei nazifascisti. Dopo indicibili sevizie, sei furono costretti a stringersi il cappio al collo; il settimo, Mario Ghiglione “Aria”, di soli 16 anni, venne bastonato a sangue e abbandonato sul selciato, dopo aver assistito all’esecuzione dei compagni, sui cui cadaveri gli aguzzini infierirono con le baionette.locandinaFra gli impiccati Giovanni Villa, “Pancho”, un giovane leale e coraggioso che il giorno del rastrellamento contribuì a mettere in salvo numerosi compagni. Catturato con altri sei fu impiccato nella piccola piazzetta attigua alla chiesa. Nel rifiutarsi di mettersi il cappio al collo sputò in faccia, con disprezzo, al militare nazista. Il 10 ottobre 1944 si consumava ad Olbicella, frazione di Molare, in provincia di Alessandria, una delle battaglie partigiane più significative della Resistenza. La divisione Ligure-Alessandrina che subì l’attacco era comandata da Vito Doria, “Carlo”, calabrese, già combattente e responsabile delle milicias populares contro il franchismo in Spagna e nel maquis in Francia durante il regime di Vichy. Sui tragici fatti, a distanza di cinquantasei anni, si è soffermato ampiamente Vito Doria nel suo volume La mia vita nell’armée des hombres libro che apre squarci di luce su quanto avvenuto, ma anche inquietanti integativi sui “tradimenti” interni al movimento partigiano che determinarono una pesante sconfitta e la morte di decine di partigiani: dalle mine che non esplosero perché “Gabriele”, capitano del Genio e incaricato di predisporre l’esplosivo era in realtà un infiltrato, alla giovane guida della divisione che sospettato di avere avuto parte  nel rastrellamento nazista. A partire dal volume di Doria si discuterà della lotta per la liberazione d’Europa dalle dittature. L’appuntamento, alla libreria Ubik di Catanzaro Lido il 9 giugno alle ore 18,00 locandina sarà aperto da Nunzio Belcaro presidente della Commissione Cultura della città di Catanzaro, alla presenza di Vitina Doria, nipote del comandante “Carlo”, e con gli interventi di Nuccia Guerrisi direttrice Istituto “Ugo Arcuri”, Rocco Lentini della Commissione didattica dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri, curatori del volume. L’iniziativa sarà conclusa da Mario Vallone coordinatore regionale ANPI.

Cipriano Scarfò e la Liberazione della Calabria

Dopo gli interventi a Lazzaro (RC) e Paola (CS) per presentare, nell’ambito delle iniziative per le celebrazioni del 25 Aprile, il volume Casignana. una strage impunita di Gaetano Errigo, si continua nella Città di Taurianova (RC), in Piazza Concordia, dove si terrà la manifestazione per la ricorrenza del 25 Aprile organizzate dall’Istituto “Ugo Arcuri” in collaborazione con il comune e la rivista Sud Contemporaneo che avrà il momento centrale nella commemorazione di Cipriano Scarfò, fucilato dai nazisti a Taurianova.

locandina-25-aprile-2023-1Scarfò, nel tentativo di ostacolare la ritirata tedesca, compì un atto di sabotaggio deciso dal Comitato di concentrazione antifascista. Catturato dai tedeschi e legato ad un albero di ulivo fu fucilato al petto, in Contrada Micigallo, nei giorni concitati dello sbarco alleato.  Il programma continuerà, nei giorni 26 e 27, con l’esposizione di una mostra, aperta al pubblico e alle scuole cittadine, sui partigiani caduti della Piana di Gioia Tauro e si concluderà il 27 alle ore 18 con un Convegno sulla Liberazione della Calabria. Tra gli interventi quelli del presidente del Consiglio comunale Federica Ursida, e degli storici Domenico Romeo, per la Deputazione di Storia Patria per la Calabria, Rocco Lentini della Commissione didattica del Parri e Nuccia Guerrisi, direttrice dell’Istituto Arcuri. Locandina

Casignana.Una strage impunita

Organizzata dall’Istituto “Ugo Arcuri” e dalle sezioni Anpi di Paola (CS) e del Savuto si apriranno, domani alle ore 18,30, nella Piazza Sette Fontane di Paola le manifestazioni per il 25 Aprile con la presentazione nel centro cosentino del volume di Gaetano Errigo, “Casignana. Una strage impunita”  che riporta alla luce, nel centenario dell’avvento del fascismo, la strage di Casignana (RC) del 21 settembre del 1922.

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Sono chiamati a confrontarsi con l’autore i presidenti dell’Anpi di Paola, Fabrizio di Buono, e del Savuto, Franco Adamo, conclude Rocco Lentini della Commissione didattica del Parri.  Errigo ricostruendo gli avvenimenti affronta in un quadro largo lo sfaldamento dello  dello Stato liberale e le prime stragi a danno dei contadini e dei socialisti compiute dai fascisti nel Paese rendendoci un quadro inedito che colloca la strage di Casignana come prima grande strage di Stato perpetrata a danno dei lavoratori italiani. Il clima di violenze dello squadrismo fascista raggiunge, prima della marcia su Roma,  il culmine a Casignana dove viene ucciso  il vicesindaco, ferito gravemente il sindaco, rimossa con le armi l’amministrazione socialista, arrestati gli antifascisti più determinati. locandina

Casignana una strage impunita

prima-di-copertina Oggi a Lazzaro (RC) alla Porta d’accesso dell’area grecanica Gaetano Errigo, parlerà del suo volume sulla strage di Casignana (RC) che riporta alla luce, nel centenario dell’avvento del fascismo, la strage di Casignana (RC) del 21 settembre del 1922 collocandola all’interno di una cornice nella quale le lotte per la terra e le agitazioni contadine incontrarono l’attacco unitario della borghesia agraria e latifondista, dello squadrismo fascista e degli apparati dello Stato. Errigo ne parlerà oggi alle ore 18,30 con gli storici Vincenzo De Angelis e Rocco Lentini della Commissione didattica del Parri. L’incontro, moderato da Saverio Verduci, è patrocinato dal Comune di Motta San Giovanni e dall’Associazione Eureka odv  e si aprirà con l’intervento della presidente di Eureka, Angela Maria Diano e con i saluti dell’Assessore alla Cultura del Comune di Motta San Giovanni  Enza Mallamaci.  Errigo, nel fortunato volume, ricostruendo gli avvenimenti indugia sul “carattere” della piccola laboriosa comunità di Casignana, la cui storia affonda nelle viscere della Magna Grecia, sulle debolezze dello Stato e delle istituzioni, sulla determinazione con la quale è stata ideata, progettata e costruita la strage, rendendoci un quadro inedito che la colloca come prima grande strage di Stato perpetrata a danno dei lavoratori italiani. Ucciso il vicesindaco, ferito gravemente il sindaco, rimossa con le armi l’amministrazione socialista, arrestati gli antifascisti più determinati, mentre lo stato abdica, in un clima di violenza, qui come altrove, i suoi poteri di difesa e di conservazione, il fascismo è in “marcia”. Locandina

GIUSEPPE VALARIOTI, L’UTOPIA DI UN INTELLETTUALE.

Erano gli anni ’70 e Giuseppe Valarioti, giovane intellettuale militante del Pci, voleva cambiare la Calabria. In una società impostata sulla difesa esasperata del culto dei diritti lui parlava anche di doveri, Ma parlare di doveri ma parlare di doveri era talmente rivoluzionario da suscitare la reazione di quanti in quel sistema speculavano. Aveva trent’anni quando la ‘ndrangheta spense per sempre la sua voce. “Sta infilando le chiavi nella serratura della portiera, è girato di spalle ad un albero coperto da una siepe di rampicanti che delimita l’area dove sorge “La Pergola”, da lì una lupara scarica due lampi di fuoco. Si accascia in un mare di sangue, non fa in tempo ad aprire la portiera.

soveratoGli altri sentono i colpi e tornano indietro, qualcuno riferisce del rombo di un’auto, la vede: una 127 color celestino, ricorda anche i primi numeri della targa RC 2266**. Sanguina, sospira, si lamenta. Aiutatemi, “cumpagni, mi ‘mmazzaru”. È passata la mezzanotte, è l’11 giugno del 1980”. Rocco Lentini presenterà il suo libro e ne parlerà, oggi alle ore 11:00, con gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Guarasci-Calabretta” di Soverato (CZ) insieme al dirigente scolastico Vincenzo Gallelli e alla docente Ausilia Siciliano nella Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. locandina

 

IN MEMORIA DI PARTIGIANI, DEPORTATI E INTERNATI, VITTIME DEL FASCISMO E DEL NAZISMO

La celebrazione della Giornata della Memoria si terrà, nell’ambito delle iniziative promosse dall’istituto “U. Arcuri” per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea in provincia di Reggio Calabria insieme all’Anpi, al Comune di Polistena, al Liceo pedagogico “G. Rechichi” e all’Associazione culturale Domenico Rocco Guerrisi, nell’Auditorium del Comune di Polistena il 27 Gennaio dalle ore 10:00.

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Il nutrito programma prevede i saluti del dirigente scolastico Francesca Maria Morabito, del Sindaco della città Michele Tripodi, del Vicepresidente dell’Anpi della Città Metropolitana Giuseppe Falleti. A seguire relazioneranno il docente Giovanni Staltari e gli storici Rocco Lentini e Antonino Princi e porteranno testimonianze Vincenzo Guerrisi e Antonio Iemma, nipoti degli internati Domenico Rocco Guerrisi e Dante Gaglioti. Momento significativo dell’incontro la restituzione degli studenti del Liceo “G. Rechichi” che hanno partecipato al treno della memoria 2023 e la commemorazione dei caduti polistenesi nei Lager nazisti e per la liberazione d’Italia. Modera Elisa Barresi. Locandina

La memoria contro il virus della guerra

Nell’ambito delle iniziative promosse dall’istituto “U. Arcuri” per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea in provincia di Reggio Calabria in occasione della Giornata della Memoria avranno luogo domani 26 Gennaio 2023, ore 9:00, due incontri con docenti e studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Guarasci- Calabretta” di Soverato (CZ).

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Agli incontri interverranno il dirigente scolastico Prof. Vincenzo Gallelli, le Prof.sse Patrizia Tropeano e Ausilia Siciliano, Rocco Lentini della Commissione didattica dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri che attraverso un itinerario di didattica di prossimità ripercorrerà le tappe della deportazione dei calabresi, il vissuto dei deportati della regione, le storie composte in un quadro unitario. I risultati del volume di Lentini “Nel recinto dell’Inferno. I Calabresi nei Lager nazisti” saranno alla base della riflessione di studenti e docenti nel tentativo di ricostruire la memoria della Shoah e delle vittime della della deportazione politica. Addentrarsi in questo percorso di ricostruzione della memoria significa anche fare esercizio di identità, libertà, democrazia, pace. Locandina

Giornata della Memoria – I Calabresi nei lager nazisti

Nell’ambito delle iniziative promosse dall’istituto “U. Arcuri” per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea in provincia di Reggio Calabria in occasione della Giornata della Memoria avrà luogo domani 25 Gennaio 2023, ore 10:00, l’incontro con gli studenti dell’Istituto Comprensivo Statale “Don Maraziti” di Marcellinara (CZ).

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All’iniziativa  parteciperanno il dirigente scolastico, Prof. Saverio Molinaro e la Prof.ssa Silvia Conte. Un percorso di didattica di prossimità per ricostruire la memoria e mettere l’uomo al centro dell’umano sarà al centro dell’intervento di Rocco Lentini che, a partire dal suo volume “Nel recinto dell’Inferno. I Calabresi nei Lager nazisti”, ripercorrerà le tappe della deportazione e del vissuto dei deportati della regione vittime della bestiale furia nazista. Accurati intermezzi musicali saranno eseguiti dagli studenti, guidati dal Prof. Franco Critelli.

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Casignana, una strage impunita

Gaetano Errigo, nel centenario dell’avvento del fascismo, riporta alla luce il dimenticato eccidio di Casignana del 21 settembre del 1922 e lo colloca in una cornice dentro la quale le lotte per la terra e le agitazioni contadine incontrarono l’attacco unitario della borghesia agraria e latifondista, dello squadrismo fascista e degli apparati dello Stato. Quel giorno fascisti e carabinieri, con il sostegno e la direzione del prefetto di Reggio Calabria, del sottoprefetto di Gerace e del vicecommissario di pubblica sicurezza, aprirono il fuoco contro i braccianti della “Cooperativa Garibaldi” assegnataria, in base al decreto Visocchi, della foresta Callistro di proprietà del principe Carafa di Roccella.

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Rimasero uccisi l’assessore socialista Pasquale Micchia e due contadini, Rosario Conturno e Girolamo Panetta, mentre il sindaco Francesco Ceravolo e una decina di contadini rimasero gravemente feriti. Sgombrate le terre del principe, rimossa con le armi l’amministrazione socialista, arrestati gli antifascisti più determinati, mentre lo stato abdica, in un clima di violenza, qui come altrove, i suoi poteri di difesa e di conservazione, il fascismo è in “marcia”. Errigo nel ricostruire gli avvenimenti indugia sul “carattere” della laboriosa comunità di Casignana, la cui storia affonda nelle viscere della Magna Grecia, sulle debolezze dello Stato e delle istituzioni, sulla determinazione con la quale è stata ideata, progettata e costruita la strage, sull’attentato a Giuseppe Bottai, recatosi a Casignana per “pacificare” gli animi, rendendoci un quadro inedito che la colloca come prima grande strage di Stato perpetrata a danno dei lavoratori italiani. Dopo i saluti del sindaco Giuseppe Celentano dialogheranno con l’autore del volume Nuccia Guerrisi, direttrice dell’Istituto Arcuri,  e Rocco Lentini della commissione didattica dell’istituto nazionale Ferruccio Parri.