Mostra: Arte Testimonianza Memoria

Milano, 27 Gennaio 2020, Casa della Memoria, Inaugurazione ore 18.00. Si espongono per la prima volta 27 frammenti delle tele originali dipinte da Mario “Pupino” Samonà per il Memoriale in onore degli italiani assassinati nei campi nazisti collocato ad Auschwitz. La mostra sarà aperta fino al 31 Marzo 2020. Da Lunedì a Venerdì 9-12.30 13.30-17 Sabato, Domenica e Festivi 10-18 INGRESSO LIBERO.

Apre il 27 gennaio 2020 “Arte Testimonianza Memoria” un’occasione per celebrare il Giorno della Memoria nell’anno del 75° Anniversario della Liberazione con un’esperienza singolare e suggestiva. Per la prima volta sono esposti 27 frammenti delle tele realizzate dal pittore Mario “Pupino” Samonà (Palermo, 1925-2007) per il Memoriale realizzato ad Auschwitz, a testimonianza degli orrori della guerra e dello sterminio perpetuato nei campi nazisti, provenienti dagli archivi della Fondazione Memoria della Deportazione di Milano.

 

La mostra “Arte Testimonianza Memoria”, promossa dall’Associazione Nazionale Ex Deportati (ANED) e dalla Fondazione Memoria della Deportazione, rappresenta un’opportunità per tenere viva la memoria attraverso la testimonianza e l’operato di grandi artisti e intellettuali, che hanno lavorato alla costruzione di un’opera che racconta le luci e le ombre della nostra storia, aiutando ognuno di noi a riconoscere quelli che sono oggi i nostri beni più grandi: la Democrazia e la Libertà. Un progetto accolto e sostenuto con forza dal Comune di Milano|Cultura.

La grande opera fu allestita nel 1979 all’interno del Blocco 21, grazie alla collaborazione di un eccezionale gruppo di intellettuali che produsse una delle prime installazioni multimediali al mondo. Gli architetti Lodovico e Alberico Belgiojoso dello studio BBPR progettarono la struttura a spirale che attraversava l’edificio; il pittore Pupino Samonà dipinse le tele della spirale, traducendo in un linguaggio pittorico il senso dello scritto che Primo Levi aveva rivolto ai visitatori; il compositore Luigi Nono compose la musica che accompagnava tutto il percorso; il regista Nelo Risi coordinò tutti questi contributi.

A seguito della decisione del Museo di Auschwitz, l’opera venne chiusa al pubblico nel 2011 e, dopo una sofferta vicenda, ANED ne decise il rientro in Italia nel 2015. Restaurata e rimontata a cura dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, l’installazione è oggi visitabile presso il Padiglione EX3 nel quartiere Gavinana del capoluogo toscano.

In fase di installazione del Memoriale, le tele originali furono in parte tagliate per adattarle alla struttura a spirale e i frammenti vennero conservati da ANED, entrando poi a far parte del patrimonio della Fondazione Memoria della Deportazione di Milano. La pittura di Samonà si sviluppa in un racconto che parte dai tempi bui dello squadrismo e della dittatura fascista passando per l’esperienza alla lotta partigiana e della deportazione degli ebrei e degli antifascisti, per arrivare infine alla liberazione che ha aperto nuovi orizzonti di speranza. Il percorso è scandito da scale cromatiche che vanno dal nero al rosso al giallo per culminare con il bianco, simbolo della pace ritrovata.

Accanto alle tele vengono esposti una parte dei disegni preparatori dello stesso Samonà e alcuni documenti di progetto realizzati da Lodovico e Alberico Belgiojoso.

Comunicato stampa