Partono i lavori per la nuova sede dell’Istituto

Il 30 settembre 2020 è stato consegnato il cantiere delle ex Fonderie riunite di Modena alla ditta che si è aggiudicata l’appalto per il restauro e la riqualificazione della palazzina degli uffici, che diventerà la nuova sede dell’Istituto storico di Modena. I lavori termineranno nell’estate del 2022.

Si tratta di un edificio con una superficie complessiva di 1.450 metri quadri, nel quale troveranno posto al piano terra la biblioteca e l’archivio storico, al primo piano gli uffici, un’aula didattica e una sala conferenze da 99 posti, al secondo piano una sala eventi. Il costo di questa operazione (3.700.000 euro) è sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna nel quadro dei progetti di rigenerazione urbana, dalla Fondazione di Modena e dal Comune di Modena.

Il recupero della palazzina degli uffici costituisce il primo dei quattro stralci in cui è suddiviso l’intervento complessivo sull’area delle ex fonderie (43 mila metri quadrati, 11 mila dei quali di superficie coperta), che ha come obiettivo strategico la realizzazione del Distretto per l’Accelerazione e lo Sviluppo della Tecnologia (Dast), dedicato all’innovazione nel campo delle tecnologie del settore Automotive e della mobilità sostenibile.

L’avvio dei lavori alle ex fonderie è un momento tanto atteso dalla città, perché si tratta di un luogo dal forte valore simbolico, sia per le drammatiche vicende legate all’eccidio del 9 gennaio 1950, sia per la storia più complessiva di questa fabbrica nei decenni centrali del Novecento. Ma costituisce anche l’occasione per rigenerare una parte della città storicamente legata al lavoro manifatturiero.

Per l’Istituto storico si tratta di una sfida importante, lanciata proprio nell’anno del settantesimo della sua fondazione, perché il trasferimento alle ex fonderie comporterà una maggiore attenzione alla storia del lavoro e dell’impresa nel quadro della storia del Novecento, un incremento delle iniziative pubbliche mirate a cittadini e studenti e, infine, il potenziamento della collaborazione con le istituzioni pubbliche, le associazioni sociali e culturali, le realtà presenti nel quartiere della Crocetta, per fare in modo che le ex Fonderie diventino uno dei principali poli culturali della città di Modena.