Vito Doria e la Resistenza in Europa. Ombre sull’Olbicella

Il 10 ottobre 1944 alle cinque del mattino le vedette appostate sulle alture di Madonna delle Rocche diedero l’allarme: una ventina di automezzi, all’interno di ognuno dei quali circa una trentina di soldati armati sino ai denti, stava attraversando la frazione. L’attacco nazifascista e la cattura di sette partigiani, la prigionia nella piccola chiesetta del paese e infine la morte per impiccagione e lo sfregio dei cadaveri da parte dei nazifascisti. Dopo indicibili sevizie, sei furono costretti a stringersi il cappio al collo; il settimo, Mario Ghiglione “Aria”, di soli 16 anni, venne bastonato a sangue e abbandonato sul selciato, dopo aver assistito all’esecuzione dei compagni, sui cui cadaveri gli aguzzini infierirono con le baionette.locandinaFra gli impiccati Giovanni Villa, “Pancho”, un giovane leale e coraggioso che il giorno del rastrellamento contribuì a mettere in salvo numerosi compagni. Catturato con altri sei fu impiccato nella piccola piazzetta attigua alla chiesa. Nel rifiutarsi di mettersi il cappio al collo sputò in faccia, con disprezzo, al militare nazista. Il 10 ottobre 1944 si consumava ad Olbicella, frazione di Molare, in provincia di Alessandria, una delle battaglie partigiane più significative della Resistenza. La divisione Ligure-Alessandrina che subì l’attacco era comandata da Vito Doria, “Carlo”, calabrese, già combattente e responsabile delle milicias populares contro il franchismo in Spagna e nel maquis in Francia durante il regime di Vichy. Sui tragici fatti, a distanza di cinquantasei anni, si è soffermato ampiamente Vito Doria nel suo volume La mia vita nell’armée des hombres libro che apre squarci di luce su quanto avvenuto, ma anche inquietanti integativi sui “tradimenti” interni al movimento partigiano che determinarono una pesante sconfitta e la morte di decine di partigiani: dalle mine che non esplosero perché “Gabriele”, capitano del Genio e incaricato di predisporre l’esplosivo era in realtà un infiltrato, alla giovane guida della divisione che sospettato di avere avuto parte  nel rastrellamento nazista. A partire dal volume di Doria si discuterà della lotta per la liberazione d’Europa dalle dittature. L’appuntamento, alla libreria Ubik di Catanzaro Lido il 9 giugno alle ore 18,00 locandina sarà aperto da Nunzio Belcaro presidente della Commissione Cultura della città di Catanzaro, alla presenza di Vitina Doria, nipote del comandante “Carlo”, e con gli interventi di Nuccia Guerrisi direttrice Istituto “Ugo Arcuri”, Rocco Lentini della Commissione didattica dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri, curatori del volume. L’iniziativa sarà conclusa da Mario Vallone coordinatore regionale ANPI.