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E cosa ci aspetta per il 2016…

Qualche idea per il futuro

Durante le interviste, ho provato a chiedere ad organizzatori e partecipanti che cosa avrebbero cambiato per l’edizione 2016.

Librerie LIM

In molti pensano che una delle difficoltà nell’organizzazione di Bookcity sia condensare un numero di eventi così grande in un solo week end. Purtroppo allungare il periodo richiederebbe un budget più alto e limitare le proposte andrebbe contro la filosofia del festival, che è di permettere a chiunque di partecipare.

Un soluzione parziale è quella di rafforzare sempre di più l’organizzazione degli eventi per poli tematici, per venire incontro ai gusti del pubblico. I percorsi all’interno di Bookcity dovrebbero diventare per il futuro sempre più definiti e visibili. Questo secondo Oliviero Ponte di Pino aiuterebbe anche il festival ad essere più attrattivo per gli sponsor.

Anche per gli eventi, c’è chi preferirebbe qualche cambiamento. Ad esempio Piergaetano Marchetti, del comitato d’indirizzo, vorrebbe fosse dato più spazio alla divulgazione e alle scienze dure. In molti vorrebbero anche un ritorno ad eventi più scenografici e divertenti, con formule nuove ed esibizioni in strada.

Paolo Antonini, che coordina i volontari e la segreteria operativa, propone addirittura di creare un format in cui gli autori non parlino, ma stiano in ascolto dei lettori e delle loro ragioni.

Maria Canella infine, auspica di replicare l’esperimento di Bookcity anche in un’altra città italiana, magari nel meridione.

E' molto importante riflettere sulle debolezze di qualsiasi attività e di qualsiasi evento. Bookcity non è un'iniziativa perfetta, ci mancherebbe altro, anzi, deve conservare lo spirito rivoluzionario che aveva nelle primissime edizioni, in cui si suppliva con l'entusiasmo alle ovvie mancanze di organizzazione. Io personalmente sono a favore del rischiare sempre, anche a rischio appunto di commettere qualche errore, ma di non sedersi su delle formule ormai provate e testate. Maria Canella

Conferenza stampa 2016: qualche conferma e qualche sorpresa

Il 25 febbraio sono stata alla conferenza stampa della nuova edizione, chiedendomi quali di queste idee sarebbero state davvero realizzate.

In effetti, non sono rimasta del tutto delusa. I cambiamenti nell’edizione 2016 non mancheranno. Innanzitutto Bookcity che prima era organizzata da un comitato che si riuniva di anno in anno, dal 2016 diventerà un’associazione. Questo a dimostrare che ormai è una manifestazione stabile nel tempo, che resterà a Milano ancora per un bel po’. E con la nuova organizzazione è arrivata anche una nuova sede: da oggi gli uffici di Bookcity saranno al Laboratorio Formentini, uno dei nuovi luoghi dell’edizione 2015.

Per quanto riguarda il gran numero di eventi, alla fine come c’era da aspettarsi Bookcity non cambierà il suo spirito e continuerà a dare a chiunque la possibilità di partecipare. I giorni per il momento restano tre più uno dedicato alle scuole, ma la divisione delle iniziative per temi e poli tematici diventerà sempre più importante.

Anche sui luoghi c’è stata una grande sorpresa: Bookcity vuole diffondersi ancora di più in tutta la città e quindi il Castello Sforzesco non sarà più il fulcro della manifestazione, ma ci saranno quattro punti cardinali sparsi (ancora da definire).

punti cardinali

Sugli eventi è troppo presto per formulare ipotesi, anche perchè bisognerà aspettare di vedere cosa verrà proposto nei prossimi mesi. Come sperava il professor Marchetti però, quest’anno si cercherà di coinvolgere di più le facoltà scientifiche e parlare il più possibile di divulgazione.

Il presidente di turno sarà Achille Mauri di fondazione Librai Mauri, lo stesso della prima edizione del 2012.

Achille Mauri
Comitato d'indirizzo e presidente dell'edizione 2016

Se ti interessa saperne di sull’edizione 2016, qui puoi vedere la presentazione ufficiale:

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