Progetti didattici

PROPOSTE DIDATTICHE PER L’ANNO SCOLASTICO 2012-2013
PERCORSI STORICO-DIDATTICI E ATTIVITA’ LABORATORIALI PER LE CLASSI

Giovani ribelli: era possibile scegliere di rifiutare l’ideologia nazista. Esempi di resistenza al nazismo in Germania
Prof. Francesco Succi
Nonostante l’enorme pressione psicologica attraverso una propaganda martellante e invasiva, nonché un indubbio fascino per gli ideali del Reich, è bene ricordare che non tutti i giovani tedeschi aderirono al nazismo. Tra i molteplici esempi di resistenza civile al nazismo, due appaiono molto significativi, anche per le tragiche conseguenze a cui portarono per i ragazzi protagonisti: il fenomeno della gioventù swing di Amburgo, amanti di musica e balli considerati “degenerati” dal regime e il movimento studentesco della Rosa Bianca a Monaco.
Durante l’incontro verranno anche commentati spezzoni tratti dai film: Swing Kids-Giovani ribelli di Thomas Carter (1993) e La rosa bianca-Sophie Scholl di Marc Rothemund (2005), I pirati dell’Edelweiss.

Che cos’è il nazismo?
La repressione del dissenso e la persecuzione di tutti i nemici del Reich attraverso la prigionia nei campi di concentramento

Dott.ssa Francesca Panozzo
Dal 20 marzo 1933, data della creazione di Dachau, primo campo di concentramento nazista, alla fine della guerra nel maggio 1945, il regime di Hitler gestì una fitta rete di oltre mille lager, in cui vennero rinchiuse, progressivamente, tutte le categorie colpite dal regime: oppositori politici
criminali comuni, omosessuali, “asociali”, Testimoni di Geova, zingari, prigionieri di guerra. Gli ebrei seguirono un percorso diverso di prigionia e deportazione. Se le condizioni di vita nei lager, furono per tutti all’insegna delle privazioni, dell’umiliazione e di un’estrema brutalità, la logica nazista di internamento fu diversificata a seconda dei periodi e dei gruppi da rinchiudere. Non tutti i deportati, pertanto, ebbero lo stesso destino e le stesse possibilità di sopravvivenza.
Contatti : f.panozzo@hotmail.it

Pensare la barbarie: la letteratura dei campi, la testimonianza tra narrazione ed etica. Primo Levi, Gustav Herling, Varlam Salamoi
Prof.ssa Loretta Nucci
Numerosi sopravissuti alla deportazione nei campi, sia nazisti che sovietici, hanno trascritto le proprie memorie per raccontare al mondo le sofferenze patite e per evitare che gli eventi vissuti cadessero nell’oblìo. Alcune di queste testimonianze, come quelle di Primo Levi, Gustav Herling e di Varlam Salamoi, hanno avuto la capacità di superare la dimensione del racconto della prigionia, per farsi vere e proprie testimonianze letterarie, in cui l’attenzione per la parola, il desiderio di interrogarsi, capire e far capire, trascende il vissuto personale, per farsi dialogo universale sulla condizione dell’uomo e sulla resistenza al male. Perché la barbarie si trasforma in umanesimo proprio tramite la sua rappresentazione storica e letteraria, specie quando ciò avviene da parte di coloro che l’hanno vissuta e subita sulla propria pelle. Qualcosa in più di semplice estetismo. L’ethos naturale della vita che prende a raccontarsi, che rigenera se stesso nel diventare storia e arte.

Scuole primarie (classi quinte)
Insegnare la Shoah ai bambini
Dai diritti negati all’affermazione dei diritti dell’uomo

A cura di Daniele Susini
Un percorso modulato su due o tre incontri, da preparare insieme all’insegnante della classe che coniughi la conoscenza storica di alcune tappe significative della distruzione dei diritti durante l’Italia fascista (ad esempio la discriminazione e l’espulsione dalle scuole pubbliche italiane degli alunni e insegnanti ebrei) con un’azione di sensibilizzazione ai diritti dell’uomo e di conoscenza della Costituzione.
Il percorso utilizzerà strumenti adatti all’età dei partecipanti (film, immagini, letture) e verterà a far partecipare in maniera attiva gli alunni e le alunne, stimolandoli a produrre un elaborato finale (che potrà avere forme diverse, dalla grafica alla composizione libera o guidata, dalla ricerca alla trasposizione artistica che permetta di esprimere le proprie riflessioni non solo sul passato ma anche, e soprattutto, sul senso di una responsabilità civica nel presente.

Koks, il gatto ebreo
(ARE ERE IRE)
A chi è rivolto: scuole primaria (classe V)
Durata: un incontro da 90′
Sede: presso gli istituti scolastici richiedenti
Disponibilità: preferibilmente il pomeriggio o il sabato mattina
Contributi: è previsto un contributo
Contatti: ARE ERE IRE cibopergiovanimenti@gmail.com
Liberamente ispirato al romanzo di Helga Schneider Stelle di cannella, questo laboratorio si propone di far conoscere ai bambini l’effetto della politica nazista sulla vita quotidiana dei giovani tedeschi attraverso l’esperienza di Koks, il gatto ebreo, del suo padroncino David e di Muschi la bella gatta ariana di Fritz.
Agli alunni verrà chiesto di leggere, disegnare e analizzare i cambiamenti che le vite dei personaggi del romanzo subiscono dopo la salita al potere di Hitler fino alla partenza per l’America della famiglia di Koks.

Il libro dei sapori
(ARE ERE IRE)
A chi è rivolto: scuola primaria
particolarmente adatto a classi che presentano bambini provenienti da paesi diversi
Durata: due incontri da 90′ ciascuno
Sede: presso gli istituti scolastici richiedenti
Disponibilità: preferibilmente il pomeriggio o il sabato mattina
Contributi: è previsto un contributo
Contatti: ARE ERE IRE cibopergiovanimenti@gmail.com
L’obiettivo di questo laboratorio è quello di educare alla conoscenza dell’altro e al dialogo fra culture attraverso la scoperta e la valorizzazione delle diverse tradizioni culinarie.
In un primo incontro, attraverso un laboratorio manuale creativo* – che vedrà gli alunni osservare, scegliere, colorare, ritagliare, incollare – i bambini confronteranno e conosceranno curiosità ediversità gastronomiche provenienti da tutto il mondo e illustreranno le diverse abitudini culinarie dei nuclei familiari di appartenenza.
Nel secondo incontro saranno impegnati nell’assemblare e decorare i risultati di una piccola ricerca culinaria che ogni bambino dovrà fare coinvolgendo la propria famiglia.
Il risultato sarà un piccolo libro dei sapori da donare alla classe che testimonierà a ogni bambino la ricchezza e il valore della multiculturalità.

Tutti diversi, ma tutti uguali
(ARE ERE IRE)
A chi è rivolto: scuola primaria
Durata: un incontro da 90′
Sede: presso gli istituti scolastici richiedenti
Disponibilità: preferibilmente il pomeriggio o il sabato mattina
Contributi: è previsto un contributo
Contatti: ARE ERE IRE cibopergiovanimenti@gmail.com
Attraverso la storia di Frik, Maragnao e Cucua, tre piccoli mostri, il laboratorio si propone di far
percepire ai bambini la differenza come valore e non come un qualcosa di cui avere paura. I bambini, dopo aver letto e commentato parole e immagini della storia, potranno comporre e dare vita al loro personalissimo mostro per contribuire a far crescere il numero degli amici di Frik, Maragnao e Cucua.

La Grande Guerra al cinema
(Paolo Pagliarani)
Data la vastità dell’argomento e l’abbondanza di pellicole cinematografi che (ma anche di materiali fotografi ci, poster, memorie, romanzi e poesie) sulla Prima Guerra Mondiale, vengono suggeriti percorsi tematici che troveranno nei film (e in altri materiali) un’occasione di discussione e di approfondimento. I percorsi tematici suggeriti sono i seguenti: Gli scenari bellici; Guerra e pace ovvero l’evoluzione di una coscienza antimilitarista; La guerra che non passa: i traumi di guerra e l’elaborazione del lutto.

Scuole secondarie di primo grado
Cinema e Nazismo
a cura di Paolo Pagliarani, critico cinematografico
(indicato per classi terze)
Il corso intende proporre una lettura del nazismo e della figura di Adolf Hitler da un punto di vista cinematografico con l’ausilio di sequenze tratte da film degli ultimi quarant’anni, da “Il trionfo della volontà” di Leni Riefenstahl a “Il grande dittatore” di Charlie Chaplin, dai war movies hollywoodiani come “I giovani leoni” di Edward Dmytryk o “Vincitori e vinti” di Stanley Kramer, fino a lavori recenti come “Uno specialista” di Eyal Sivan.
Contributo richiesto : € 50 euro a classe per l’intero percorso (da corrispondere direttamente al relatore)

Programma del corso
Primo incontro
Il cinema di propaganda nazista. Il lavoro di Leni Riefenstahl: “Il trionfo della volontà” e la rappresentazione della potenza tedesca.
Il nazismo nel cinema hollywoodiano: scene da “Anche i boia muoiono” di F. Lang, “Stalag 17” di B.Wilder, “I giovani leoni” di E. Dmytryk”, “Vincitori e Vinti” di S. Kramer e “Operazione Valchiria” di Bryan Singer
Il nazismo nei film europei: sequenze tratte da “Roma città aperta” di R. Rossellini, “L’ultimo treno” di Y. Bogayevicz, “Mr. Batignole” di G. Junot , “Il pianista” di R. Polanski
Secondo incontro
Resistenza al nazismo: scene tratte da “Jakob il bugiardo” di P. Kassovitz, “La Rosa Bianca – Sophie Scholl” di M. Rothemund e “Rosenstrasse” di M. Von Trotta
Il nazismo visto dagli occhi dei bambini: “Jona che visse nella balena” di R. Faenza, “Il bambino con il pigiama a righe” di Mark Herman.
Steven Spielberg e il nazismo: come il grande regista ha raccontato il nazismo, sia dal punto di vista ironico in “Indiana Jones e l’ultima crociata” che nella rappresentazione più tragica e drammatica nel capolavoro “Schindler’s list”
L’inquietante negazione dell’orrore dello sterminio: un brano dal documentario “Uno specialista” di E. Sivan.

Terzo incontro
Parodie del nazismo: come ridere di Hitler grazie a film come “Essere o non essere” di A. Johnson e il musical “The Producers” di S. Stroman, due film che hanno come punto in comune l’irriverente follia del comico ebreo Mel Brooks
Le citazioni e i rimandi: riferimenti in film come “Guerre Stellari” di G. Lucas, “Il re leone” di R. Minkoff e R. Allers, “The wall di A. Parker, “X Men” di B.Singer e “Galline in fuga” di P.Lord e N.Park
Un capolavoro: analisi di alcune sequenze “Il grande dittatore” di C. Chaplin.

Scuole secondarie di secondo grado
Cittadinanza e Costituzione. Un percorso sulla legalità e territorio
Prof.ssa Loretta Nucci
Il progetto rientra nella sfera più ampia del progetto Cittadinanza e Costituzione, insegnamento introdotto nella scuola secondaria di secondo grado dalla legge n. 169 del 30/10/2008.
L’educazione alla legalità è una delle numerose “educazioni” che viene da più voci richiamata come essenziale e fondante il processo educativo. “L’educazione alla legalità ha per oggetto la natura e la funzione delle regole nella vita sociale, i valori della democrazia, l’esercizio dei diritti di cittadinanza. Significa elaborare e diffondere tra gli studenti una cultura dei valori civili per educare ad una nozione profonda dei diritti e dei doveri. Per le scuole non si tratta soltanto di realizzare o aderire ad un progetto, ma di costruire un percorso educativo”.
Da queste poche righe si può capire come un percorso didattico possa abbracciare diversi campi e discipline all’interno delle classi.

I progetti possono rivolgersi a tutte le classi (in preferenza alla terza media e alle classi delle scuole superiori) e possono essere articolati in:
- monitoraggio iniziale su che cosa gli alunni sanno veramente sulle mafie e quali sono gli stereotipi prodotti dai film su questo argomento,
- lezioni frontali tenute da insegnanti e/o esperti sulla storia della mafia,
- incontri con specialisti del settore (avvocati, magistrati, forze dell’ordine, associazioni, ecc.),
- incontri con testimoni,
- visione di film e discussione in classe attraverso la rilettura critica fatta da alcuni esperti del settore,
- lettura in classe dei quotidiani locali (con riferimenti alla presenza di associazioni mafiose sul territorio riminese),
- questionario finale
Questo è in breve un progetto che diventa flessibile e può essere modificato secondo l’interesse dalla classe e/o degli insegnanti.

La geografia dei genocidi: le ragioni della superiorità europea
Prof.ssa Lucia Farolfi
Nel rinascimento gli europei, nel confronto con le altre civiltà, supportati anche dalle nuove teorie evoluzionistiche, svilupparono ideologie razziste che motivarono massacri e genocidi. Le cause del diverso sviluppo nei continenti furono geografiche, ecologiche e tecnologiche e non biologiche.

I genocidi africani: gli Herero della Namibia, i Tutsi del Ruanda.
La colonia tedesca “laboratorio” di genocidio. In Ruanda un genocidio “malthusiano”

Prof.ssa Lucia Farolfi
In Namibia il primo genocidio del XX secolo messo in atto dai tedeschi nella loro colonia africana dove sperimentano strategie poi tragicamente riproposte in Europa durante la seconda guerra mondiale.
In Ruanda un genocidio recente che ha avuto complesse cause politiche, economiche e sociali fra le quali esamineremo l’esplosione demografica.

Hannah Arendt di fronte alla banalità del male
Prof. Francesco Succi
La lezione parlerà di come il processo Eichmann portò Hanna Arendt a riflettere sui processi burocratici e conformisti che portano anche uomini mediocri e comuni a rendersi protagonisti di grandi crimini contro l’umanità. Il processo Eichmann a Gerusalemme fu anche un’occasione di approfondimento della precedente riflessione della Arendt sulle origini del totalitarismo, e portò un contributo al dibattito sulla identità ebraica e lo stato d’Israele che suscitò anche molte polemiche.

Dal pregiudizio alle leggi antiebraiche
Dott.ssa Francesca Panozzo, dottore di ricerca in storia contemporanea
Un percorso che si propone come strumento per conoscere, attraverso il lavoro su fonti dell’epoca, la normativa antiebraica promulgata dal Regno d’Italia nel 1938, mettendo in evidenza i fattori storico-culturale-politici che ne hanno permesso l’ideazione e l’accettazione e gli effetti della sua applicazione. Il laboratorio è articolato su due o più incontri, a seconda delle esigenze dei docenti.
Contatti : f.panozzo@hotmail.it

Le persecuzioni della Comunità Romanes. Porrajimos uno sterminio dimenticato
Prof.ssa Lidia Gualtiero
Si tratta di un percorso didattico che si pone l’obiettivo di far conoscere una cultura da sempre emarginata e poco conosciuta come quella del popolo Rom, utilizzando filmati, testimonianze, materiale multimediale e musiche all’interno di una contestualizzazione storica e di una documentazione topografica. Il numero e la modalità degli incontri andranno concordati con i docenti delle classi interessate.

Hitlerjugend: fu una generazione che non ebbe scelta?
Prof.ssa Lidia Gualtiero
Il laboratorio, previa una contestualizzazione sulle caratteristiche essenziali dei regimi totalitari del Novecento, intende far riflettere sui margini di opposizione al nazismo per le generazioni nate negli anni 1920 e 1930, non ovviamente per offrire risposte, ma allo scopo di suscitare dubbi e domande a cui ognuno, attraverso un lavoro di ricerca e documentazione, potrà ricavare la propria risposta. Le classi saranno invitare a lavorare su materiale multimediale, brani tratti dall’autobiografia di Gunter Grass Sbucciando la cipolla e scene selezionate dai seguenti film: Il tamburo di latta (1979) di Schlondorff e Swing-Kids (1993) di Carter. I tempi di svolgimento sono di 2-3 incontri da due ore ciascuno.

C’era una volta la Jugoslavia…
Prof.ssa Lidia Gualtiero
“La letteratura serba, croata, fu la nostra, il grande poeta montenegrino, gli scrittori della Bosnia, erano i nostri, o meglio, universali, senza confini, né barriere linguistiche […]
Credevamo che nell’Altro, in tanti Altri risiedesse la ricchezza. Che il nostro destino fosse comune. E il nostro paese il più bello del mondo” (Melita Richter Malabotta, sociologa, nata a Zagabria).
Leggere, ascoltare voci e testimonianze da una nazione che non c’è più, per porsi domande e cercare possibili risposte. Il tempo di svolgimento è un incontro di due ore.

Gli anni Sessanta e la nascita del rock
Prof. Emiliano Visconti
Nell’ambito degli studi sulla popular music si vuole ripercorrere la storia dei movimentati anni ’60 dal punto di vista dei musicisti e dei gruppi che li hanno attraversati, mettendo in relazione gli avvenimenti musicali con quelli che sono i momenti salienti di uno dei decenni più ricchi. “favolosi” ma anche tragici della seconda metà del Novecento (J.F.Kennedy, i Diritti civili, la guerra del Vietnam, la contestazione giovanile e studentesca, ecc.)
Il tempo di svolgimento è un incontro di due ore.

Cantautori italiani
Prof. Emiliano Visconti
Storia che si intreccia a più fili con la Storia della nostra Repubblica, con gli avvenimenti della guerra fredda, il festival di San Remo, la diatriba canzone vs poesia, con la televisione e, in generale con la situazione socio-politica italiana.
Il tempo di svolgimento è un incontro di due ore.

Il genocidio degli Armeni: la storia non si dissolve nel tempo
Prof.ssa Loretta Nucci
Metz Yeghèrn, il Grande Male: così gli Armeni ricordano il loro Olocausto, con una parola che vuol dire insieme male fisico e anche morale, ciò che addolora, tortura e uccide.
Attraverso le poesie di Daniel Varujan, trucidato insieme ad altri intellettuali armeni nel 1915, i ricordi dei sopravvissuti e i romanzi di Antonio Arslan e di Margaret Ajemian Ahnert, si cercherà di raccontare l’odissea di un popolo in un mondo che sta perdendo la memoria di un’ingiustizia collettiva da troppi negata.
Il tempo di svolgimento è un incontro di due ore.

Il cuore di tenebra del Congo
Prof. Francesco Succi
La lezione tratta delle atrocità commesse in Congo tra la fine del XIX secolo dal sistema coloniale creato dal re del Belgio Leopoldo II: i fatti del Congo suscitarono dibattiti politici, denunce umanitarie e diventarono un simbolo della conquista europea dell’Africa.
Il romanzo Cuore di tenebra di Conrad è una “testimonianza morale e letteraria di questa epoca”.
Il tempo di svolgimento è un incontro di due ore.

LABORATORI DI STORIA LOCALE
Le due SEZIONI LOCALI intitolate “Ascolta il territorio” e “Studiamo il territorio” propongono laboratori e visite guidate per camminare lungo le tracce che la storia ha lasciato nel nostro territorio.

ASCOLTA IL TERRITORIO
Poniamo attenzione ai luoghi, quando sono rappresentati da un segno di memoria o, quando non lo sono, per estrarli dall’oblio
Rimini fra le due guerre: trasformazioni e modelli di città
dott. Andrea De Santi
Negli anni Trenta del Novecento, il fascismo riminese disegnò importanti progetti urbanistici. Alcuni vennero realizzati pienamente (lungomari, espansione dei villini balneari) altri, invece, solo in parte (sventramento del borgo san Giuliano, isolamento dell’arco d’Augusto). Attraverso le immagini, si visionano i progetti originali, le situazioni precedenti e le realizzazioni compiute.
Il progetto è in collaborazione con il Museo Comunale di Rimini, la durata è di 1,30h; il costo di 2,50 euro a studente.

La seconda guerra mondiale a Rimini: bombardamenti, Linea gotica e lotta di Liberazione
dott. Andrea De Santi
Dal novembre 1943 al settembre 1944 Rimini subì 396 bombardamenti che causarono la distruzione dell’80% del tessuto urbano. Motivo di tanto accanimento era la posizione strategica della città,posta sulla Linea gotica. Così come per i Romani, anche per gli Alleati conquistare Rimini significava aprirsi il passaggio per la Pianura Padana, il nord Italia e l’Europa Centrale.
Il progetto è in collaborazione con il Museo Comunale di Rimini, la durata è di 1,30h; il costo di 2,50 euro a student

Rimini di carta
(ARE ERE IRE)
A chi è rivolto: scuola primaria
Durata: un incontro da 120′
Sede: presso gli istituti scolastici richiedenti
Disponibilità: preferibilmente il pomeriggio o il sabato mattina
Contributi: è previsto un contributo
Contatti: ARE ERE IRE cibopergiovanimenti@gmail.com
Sette luoghi di Rimini da conoscere e riconoscere attraverso il gioco, unendo contenuti ludici e
didattici. Monumenti, personaggi e tradizioni da scoprire completando, colorando, ritagliando e componendo una Rimini stralunata, divertente, a misura di bambino.
A richiesta il laboratorio può essere completato da una visita ai luoghi con cui i bambini hanno giocato in classe.

LABORATORIO STORICO NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

PROPOSTA DI ATTIVITA’ DI RICERCA STORICO-DIDATTICA CON LE CLASSI, FORMAZIONE PER DOCENTI
Prof.ssa Lidia Gualtiero (Istituto Storico Rimini – LANDIS , Laboratorio nazionale didattica della storia)

DENTRO LA STORIA CHE IL LUOGO RICORDA
FRAGHETO, 7 APRILE 1944

Dentro la storia che il luogo ricorda. Fragheto 7 Aprile 1944 è un quaderno didattico frutto di un percorso di ricerca ideato e sperimentato dalle sezioni didattiche degli Istituti Storici di Pesaro e Rimini.
Il testo presenta al suo interno un tracciato di attività e strumenti di lavoro indispensabili per un’esperienza di apprendimento significativa legata alla ricerca e all’uso delle fonti. Il percorso è relativo alla ricostruzione di una strage nazifascista che si è consumata nella frazione di Fragheto (Comune di Casteldelci), una località dell’Appennino marchigiano-romagnolo nell’aprile del 1944, ma la vicenda può essere considerata un esempio di fatti analoghi che hanno riguardato paesi e città dell’Italia occupata. Perciò è possibile generalizzarla: in tal modo la conoscenza di storia a scala locale diventa un sostegno concreto per la formazione di una conoscenza che riguarda l’Italia intera.
1. ATTIVITA’ DI RICERCA STORICO-DIDATTICA CON LE CLASSI
Per effettuare il lavoro di ricerca in classe e dare agli allievi gli strumenti per ricostruire il fatto storico a contatto con le fonti, è possibile adottare il quaderno didattico strutturato secondo un percorso rigoroso e sequenziale.
2. FORMAZIONE DOCENTI
Si prevedono, con i docenti interessati, 2 incontri a carattere laboratoriale (per un totale di 5 ore) che terranno conto delle motivazioni storiografiche e metodologico-didattiche che sono alla base del lavoro di ricerca. I docenti verranno sollecitati, attraverso l’utilizzo dello strumento didattico, a riflettere su strategie formative e questioni pedagogiche che assumono come punto di riferimento le culture di pace e i conflitti del presente.
Al termine dell’iniziativa sarà possibile concordare con gli operatori una visita guidata a Fragheto.
Costi dell’iniziativa:
Formazione docenti: a carico dell’ Istituto Storico e del Borgo della Pace
Quaderno didattico: € 10,00 per docenti o Istituzione scolastica (Kit completo: quaderno didattico, carta geo-storica e DVD); € 3,00 per studente (quaderno didattico e carta geo-storica).

Per gli incontri nelle scuole è previsto un contributo di partecipazione da concordare con gli esperti.
Per contattarci su queste iniziative l’email dell’Istituto è iststor.rn@libero.it.

PROGRAMMAZIONE DIDATTICA ANNO SCOLASTICO 2011-2012

SEMINARI E FORMAZIONE DEL PERSONALE DOCENTE

L’Istituto Storico di Rimini è infatti Istituto accreditato per la formazione in quanto fa parte della rete INSMLI (Istituto nazionale per lo studio del movimento di liberazione in Italia) a sua volta agenzia formativa attraverso il D.M. 25-05-2001, prot. N°108 del 19-06-2001, rinnovato con decreto prot. N.°10962 dell’8 giugno 2005. A ogni iniziativa che riguarda la formazione, a chi lo richiederà, sarà rilasciato apposito attestato di partecipazione.
La Sezione Aggiornamenti, ovvero l’offerta formativa verso i docenti, ha quest’anno un valore accresciuto. Il fine che ci siamo dati è quello di fornire ai docenti ulteriori strumenti e contenuti sulla storia della nostra Costituzione.

Educazione alla cittadinanza

Seminario apposito in collaborazione con il Landis di Bologna (Laboratorio Nazionale per la Didattica della Storia).
-Cittadinanza e Costituzione: giornata di formazione sulla sperimentazione della disciplina Cittadinanza e Costituzione e la sua integrazione nell’ambito dei programmi di storia della scuola secondaria, con particolare riferimento alla Storia d’Italia.
(1 incontro di tre ore, il 15 febbraio 2011 tenuto dal dottor Francesco Monducci responsabile della didattica del Landis di Bologna; agli insegnanti partecipi verrà rilasciato un fascicolo spendibile in classe).
Insegnare gli anni settanta
- Giornata in memoria delle vittime del terrorismo e delle stragi: parole chiave e nodi storiografici degli anni’70-’80: corso intensivo di aggiornamento.

(2 incontri: 16 e 23 aprile 2011 tenuti dalla ricercatrice Dott.ssa Cinzia Venturoli).

È un percorso di storia contemporanea ed educazione alla cittadinanza e alla legalità rivolto agli insegnanti delle scuole superiori di primo e secondo grado .

Il seminario si svolge in 2 incontri pensati come approfondimento utile per fornire agli insegnanti strumenti conoscitivi e didattici

-Primo incontro:
Parole chiave e nodi storiografici degli anni ’70-’80. Durante l’incontro verrà elaborato un glossario e una cronologia sintetica ma sufficiente ad illustrare il complesso periodo in oggetto.

-Secondo incontro
Partiamo da un evento specifico: la strage di Bologna e il terrorismo neofascista. Durante l’incontro sarà mostrato l’uso didattico di fonti di diverso tipo (di memoria, visive, quotidiani, filmati, audio) e su alcuni nodi sarà strutturato un percorso di approfondimento riproponibile in classe.

C’è manuale e manuale
Analisi dei libri di Storia per la scuola secondaria

Non è una buona pratica avvicinarsi ai libri di storia per la scuola considerandoli solo come una combinazione di manuale e libro di testo, invece che una combinazione di manuale e dispositivo didattico. Questo non vuol dire che non sia giustificata l’indagine sui libri per la scuola che trasmettono errori di fatto, falsificazioni interessate e surrettizi orientamenti ideologici avvalendosi della prerogativa che hanno in quanto libri ‘adottati’; ciò che si vuol suggerire è solo che in Italia opere del genere non costituiscono oggi e ormai da qualche decennio un caso molto comune.
La cosa migliore è non sottoporre i libri per la scuola a sollecitazioni improprie e lasciare che sia la competenza disciplinare e professionale degli insegnanti a decidere cosa soddisfa meglio le esigenze del loro lavoro.

Questa giornata di studio condotta dalla docente Lidia Gualtiero, curatrice anche del testo C’è manuale e manuale, dal Direttore professor Angelo Turchini e dal responsabile didattico professor Francesco Succi dell’Istituto Storico di Rimini, intende proporsi come strumento orientativo nell’importante scelta del libro di testo da proporre nelle scuole.
Il seminario si terrà nel mese di marzo con data ancora da definire.

Per il Giorno del Ricordo: 10 febbraio 2011

Incontro delle scuole superiori con l’avvocato Salvatore di Grazia che racconterà le vicende della sua famiglia nell’Istria della seconda guerra mondiale fino alla partenza nel 1953, nel contesto dell’esodo della popolazione giuliano-dalmata di origine italiana.
Giornata di studio : 9 febbraio 2011
Storia del Confine Orientale italiano
Incontro con il professor Fabio Todero dell’Istituto Storico di Trieste che proietterà su power point la Storia del confine orientale, il cui focus principale sarà, ovviamente, il tema delle foibe e dell’esodo; la proiezione tuttavia cercherà di sviluppare un ragionamento di più ampio periodo per far comprendere le peculiarità delle vicende del confine orientale dove, nel breve volgere di pochi decenni, la violenza si manifestò con grande evidenza in determinati momenti e contesti. Scopo del lavoro non è in nessuna misura quella di indurre nel pubblico la sensazione che vi sia tra tali violenze un rapporto meccanico di causa-effetto, essendo ciascuna di esse determinata da ragioni proprie. Si tratta semplicemente di dar maggior respiro al tema, proiettandolo anzi su contesti più ampi (il diffuso ricorso alla violenza che caratterizza la storia del XX secolo). Durata dell’intervento h 1.30 .

Alle ore 21 presso la cineteca di Rimini verrà la ricercatrice e direttrice dell’Istituto Storico di Grosseto professoressa Luciana Rocchi presenterà il documentario realizzato dall’Isgrec “La nostra storia e la storia degli altri”. Viaggio intorno al confine orientale. Il film è nato dall’esperienza del viaggio di un gruppo di insegnanti sui luoghi della memoria del confine orientale e riporta voci di testimoni e storici, italiani e sloveni.

Per il Giorno della memoria: 27 Gennaio 2011

EDUCAZIONE ALLA MEMORIA

INCONTRO CON LA STORIA: la Shoah raccontata ai bambini
dalla negazione dei diritti all’affermazione dei diritti (1922-1948)
Progetto rivolto alla scuola primaria

Teatro degli Atti, Rimini
(data) ore 10.00
Teatro del Piccione
“La portinaia Apollonia” Info e prenotazioni spettacolo: Arcipelago ragazzi, tel. 0541.607996 – fax 0541.607127 Ingresso € 5,00 (gratuito per gli Insegnanti)

Parallelamente alla visione dello spettacolo, viene proposto un percorso didattico finalizzato alla conoscenza della storia della Shoah, rivolto specificatamente all’età e alla sensibilità degli alunni e delle alunne della scuola primaria. Il percorso ripercorrerà le tappe che hanno portato alla persecuzione degli Ebrei durante il nazismo e il fascismo fino all’affermazione dei diritti fondamentali dell’uomo. Il numero degli incontri e le modalità saranno concordati direttamente con gli Insegnanti. Il percorso didattico è riservato alle classi quinte.
E’ previsto un contributo di partecipazione.
Informazioni e iscrizioni: progettieducazionememoria@comune.rimini.it

PROPOSTE DI ATTIVITA’ DELLA SEZIONE DIDATTICA
ANNO SCOLASTICO 2011-2012

PERCORSI STORICO-DIDATTICI E ATTIVITA’ LABORATORIALI PER LE CLASSI

La nascita della Costituzione italiana: repubblica, democrazia, diritti
Prof.ssa Tania Mazzotti
E’ proposto un duplice percorso. Da una parte, l’attenzione si rivolgerà alla ricostruzione degli eventi che portarono alla nascita della Repubblica italiana e della Carta costituzionale del 1948, facendo emergere in particolare il legame radicale fra antifascismo, Resistenza e processo costituente. Saranno descritti anche i protagonisti dell’Assemblea costituente ed i momenti essenziali del dibattito politico svolto.
In secondo luogo, saranno proposti – anche grazie l’illustrazione di casi esemplari – gli ideali (libertà, giustizia, eguaglianza) della Carta, i principi fondamentali, i diritti e doveri dei cittadini, l’ordinamento dello Stato. Sarà dato spazio alla questione dei diritti umani, della tolleranza, della pace. Al termine del progetto verrà lasciato ad ogni classe un videogioco interattivo come verifica delle nozioni-competenze acquisite, in grado di stimolare ulteriori abilità.

“GioCostituzione”, un laboratorio di democrazia partecipata
prof.ssa Tania Mazzotti
Si tratta di un gioco che, attraverso la modalità della “democrazia partecipata”, simula un processo decisionale: la fondazione di una nuova scuola. I giocatori assumono diversi ruoli (studenti, insegnanti, genitori, bidelli…) e, a partire dai propri interessi specifici, decidono il regolamento della nuova scuola, diviso in capitoli: il tempo (scansione oraria giornaliera e settimanale); le materie scolastiche; lo spazio (aule e spazi dedicati); le risorse.
Questo gioco introduce l’idea della Costituzione come “compromesso” alto, accordo fra ideali diversi. Intende stimolare la capacità di dialogo e di gestione non violenta del conflitto in un’ottica non solo personale, ma di bene della comunità.
Al termine del progetto, in accordo con l’autorità locale, è prevista una visita al Palazzo Comunale a conoscere di persona il nostro Primo Cittadino, Andrea Gnassi, al quale sarà possibile porre qualche domanda relativa alla sua alta carica civile volta a conseguire il bene della comunità.
Il laboratorio è stato creato e sperimentato da Historia Ludens e Istituto Storico della Resistenza di Modena nell’ambito delle rispettive progettazioni didattiche.

“Costituzione e Stato Democratico”: un baluardo contro lo Stato Totalitario
prof.ssa Tania Mazzotti
Gli studenti discutono il concetto di totalitarismo proposto dalla riflessione storiografica e ne individuano i caratteri distintivi, riducendoli in parole-chiave.
Attraverso l’utilizzo del manuale in adozione come banca-dati, si ricercano i tratti totalitari che hanno caratterizzato alcune esperienze storiche del XX secolo: fascismo, nazismo e stalinismo.
Una categoria storica viene quindi “messa alla prova” dagli allievi, che la usano come metro di analisi e comparazione.
Successivamente, ci si pone problematicamente il compito di formulare misure capaci di costituirsi come barriera difensiva contro i caratteri totalitari. Gli esiti verranno infine messi a confronto con l’analisi dei corrispondenti articoli della Costituzione italiana.
Il laboratorio è stato creato e sperimentato da Historia Ludens e Istituto Storico della Resistenza di Modena nell’ambito delle rispettive progettazioni didattiche.

La Costituzione disegnata
Imparare la Costituzione narrando e disegnando storie

Prof.ssa Tania Mazzotti
Viene proposta la lettura di alcuni articoli della Costituzione e la riflessione di come essa sia, non solo Costituzione dello Stato, ma anche della persona. Si chiede poi agli studenti di rappresentare con storie ed immagini a fumetti alcuni fra i più importanti principi che devono regolare il nostro vivere collettivo, rileggendo le problematiche così come si presentano ai ragazzi di oggi. È una lezione di educazione vera alla cittadinanza, alla partecipazione, all’uguaglianza, alla legalità: studiare il testo, comprenderne il contesto storico/politico di realizzazione e poi vederne la sua applicazione o la sua negazione partendo dalla realtà, dal concreto, dal quotidiano dei cittadini-studenti che nella rielaborazione degli articoli in forma narrativa e grafica sperimenteranno la Carta Nazionale come qualcosa di molto personale. Il laboratorio si articola in tre incontri di due ore ciascuno.

Percorsi Narrativi
Deportazione Fascismo Guerra Razzismo Resistenza

Prof.ssa Tania Mazzotti
Questi percorsi di narrativa si propongono come uno strumento orientativo nel panorama delle Storie sul secondo conflitto mondiale, siano esse testimonianze di vita vissuta o narrazioni di fantasia, perché nel caso dell’Olocausto, come anche della Guerra e della Resistenza tali Storie si presentano come vasi comunicanti che alla fine si confondono nel grande ricettacolo delle emozioni di chi scrive, di chi legge e di chi ascolta. Questo laboratorio letterario prevede tre incontri con la classe di due ore ciascuno: l’uno di contestualizzazione e narrazione, l’altro di scrittura creativa e, in accordo con il docente, una visita guidata all’Istituto Storico della Resistenza di Rimini dove sarà possibile visionare le fonti scritte e iconografiche di quel tragico periodo vissuto nella nostra città.

Luoghi, linguaggi, attori e riti tra Italia liberale, fascista e repubblicana
prof. Davide Bagnaresi
Il presente progetto intende analizzare quella serie di gite e cortei (spontanei o istituzionali) che sin dall’unificazione d’Italia hanno visto protagonisti i luoghi cari alla memoria e all’identità nazionale. Punto di partenza, indispensabile per introdurre l’argomento, sarà la creazione di una mappatura dei luoghi di “pellegrinaggio”. Da fine Ottocento, ricorrente è anche la pratica del cosiddetto “pellegrinaggio a fini educativi”, promosso dalle istituzioni scolastiche, con l’obiettivo di formare le nuove generazioni. La seconda fase avrà come oggetto l’“elemento lessicale”: il linguaggio, in origine sacrale e mutuato da quello religioso, viene nel tempo ad acquisire termini retorici di esaltazione della Nazione, per poi, dopo la tragedia del secondo conflitto mondiale, assumere tonalità di carattere espiativo. In conclusione si evidenzierà l’evoluzione del fenomeno “gite e cortei”: dal concetto di “pellegrinaggio” a “turismo della memoria”.

Il percorso prevede due incontri di due ore ciascuno: uno dedicato alla macrostoria nazionale e uno alla microstoria locale entrambi avranno luogo in aula video.

Giovani ribelli: era possibile scegliere di rifiutare l’ideologia nazista?
Esempi di resistenza al nazismo in Germania

Prof. Francesco Succi
Nonostante l’enorme pressione psicologica attraverso una propaganda martellante e invasiva, nonché un indubbio fascino per gli ideali del Reich, è bene ricordare che non tutti i giovani tedeschi aderirono al nazismo. Tra i molteplici esempi di resistenza civile al nazismo, due appaiono molto significativi, anche per le tragiche conseguenze a cui portarono per i ragazzi protagonisti: il fenomeno della gioventù swing di Amburgo, amanti di musica e balli considerati “degenerati” dal regime e il movimento studentesco della Rosa Bianca a Monaco.
Durante l’incontro verranno anche commentati spezzoni tratti dai film: Swing Kids-Giovani ribelli di Thomas Carter (1993) e La rosa bianca-Sophie Scholl di Marc Rothemund (2005), I pirati dell’Edelweiss.

Che cos’è il nazismo?
La repressione del dissenso e la persecuzione di tutti i nemici del Reich attraverso la prigionia nei campi di concentramento

Dott.ssa Francesca Panozzo
Dal 20 marzo 1933, data della creazione di Dachau, primo campo di concentramento nazista, alla fine della guerra nel maggio 1945, il regime di Hitler gestì una fitta rete di oltre mille lager, in cui vennero rinchiuse, progressivamente, tutte le categorie colpite dal regime: oppositori politici, criminali comuni, omosessuali, “asociali”, Testimoni di Geova, zingari, prigionieri di guerra. Gli ebrei seguirono un percorso diverso di prigionia e deportazione. Se le condizioni di vita nei lager, furono per tutti all’insegna delle privazioni, dell’umiliazione e di un’estrema brutalità, la logica nazista di internamento fu diversificata a seconda dei periodi e dei gruppi da rinchiudere. Non tutti i deportati, pertanto, ebbero lo stesso destino e le stesse possibilità di sopravvivenza.

Pensare la barbarie: la letteratura dei campi, la testimonianza tra narrazione ed etica. Primo Levi, Gustav Herling, Varlam Salamoi
Prof.ssa Loretta Nucci
Numerosi sopravissuti alla deportazione nei campi, sia nazisti che sovietici, hanno trascritto le proprie memorie per raccontare al mondo le sofferenze patite e per evitare che gli eventi vissuti cadessero nell’oblìo. Alcune di queste testimonianze, come quelle di Primo Levi, Gustav Herling e di Varlam Salamoi, hanno avuto la capacità di superare la dimensione del racconto della prigionia, per farsi vere e proprie testimonianze letterarie, in cui l’attenzione per la parola, il desiderio di interrogarsi, capire e far capire, trascende il vissuto personale, per farsi dialogo universale sulla condizione dell’uomo e sulla resistenza al male. Perché la barbarie si trasforma in umanesimo proprio tramite la sua rappresentazione storica e letteraria, specie quando ciò avviene da parte di coloro che l’hanno vissuta e subita sulla propria pelle. Qualcosa in più di semplice estetismo. L’ethos naturale della vita che prende a raccontarsi, che rigenera se stesso nel diventare storia e arte.

Scuole primarie (classi quinte)
Insegnare la Shoah ai bambini
Dai diritti negati all’affermazione dei diritti dell’uomo

A cura di Daniele Susini
Un percorso modulato su due o tre incontri, da preparare insieme all’insegnante della classe che coniughi la conoscenza storica di alcune tappe significative della distruzione dei diritti durante l’Italia fascista (ad esempio la discriminazione e l’espulsione dalle scuole pubbliche italiane degli alunni e insegnanti ebrei) con un’azione di sensibilizzazione ai diritti dell’uomo e di conoscenza della Costituzione.
Il percorso utilizzerà strumenti adatti all’età dei partecipanti (film, immagini, letture) e verterà a far partecipare in maniera attiva gli alunni e le alunne, stimolandoli a produrre un elaborato finale (che potrà avere forme diverse, dalla grafica alla composizione libera o guidata, dalla ricerca alla trasposizione artistica che permetta di esprimere le proprie riflessioni non solo sul passato ma anche, e soprattutto, sul senso di una responsabilità civica nel presente.

La Grande Guerra al cinema
(Paolo Pagliarani)
Data la vastità dell’argomento e l’abbondanza di pellicole cinematografi che (ma anche di materiali fotografi ci, poster, memorie, romanzi e poesie) sulla Prima Guerra Mondiale, vengono suggeriti percorsi tematici che troveranno nei film (e in altri materiali) un’occasione di discussione e di approfondimento. I percorsi tematici suggeriti sono i seguenti: Gli scenari bellici; Guerra e pace ovvero l’evoluzione di una coscienza antimilitarista; La guerra che non passa: i traumi di guerra e l’elaborazione del lutto.

Scuole secondarie di primo grado
Cinema e Nazismo- a cura di Paolo Pagliarani, critico cinematografico

(indicato per classi terze)
Il corso intende proporre una lettura del nazismo e della figura di Adolf Hitler da un punto di vista cinematografico con l’ausilio di sequenze tratte da film degli ultimi quarant’anni, da “Il trionfo della volontà” di Leni Riefenstahl a “Il grande dittatore” di Charlie Chaplin, dai war movies hollywoodiani come “I giovani leoni” di Edward Dmytryk o “Vincitori e vinti” di Stanley Kramer, fino a lavori recenti come “Uno specialista” di Eyal Sivan.
Contributo richiesto : € 50 euro a classe per l’intero percorso (da corrispondere direttamente al relatore)

Programma del corso
Primo incontro
Il cinema di propaganda nazista. Il lavoro di Leni Riefenstahl: “Il trionfo della volontà” e la rappresentazione della potenza tedesca.
Il nazismo nel cinema hollywoodiano: scene da “Anche i boia muoiono” di F. Lang, “Stalag 17” di B.Wilder, “I giovani leoni” di E. Dmytryk”, “Vincitori e Vinti” di S. Kramer e “Operazione Valchiria” di Bryan Singer
Il nazismo nei film europei: sequenze tratte da “Roma città aperta” di R. Rossellini, “L’ultimo treno” di Y. Bogayevicz, “Mr. Batignole” di G. Junot , “Il pianista” di R. Polanski

Secondo incontro
Resistenza al nazismo: scene tratte da “Jakob il bugiardo” di P. Kassovitz, “La Rosa Bianca – Sophie Scholl” di M. Rothemund e “Rosenstrasse” di M. Von Trotta
Il nazismo visto dagli occhi dei bambini: “Jona che visse nella balena” di R. Faenza, 2Il bambino con il pigiama a righe” di Mark Herman.
Steven Spielberg e il nazismo: come il grande regista ha raccontato il nazismo, sia dal punto di vista ironico in “Indiana Jones e l’ultima crociata” che nella rappresentazione più tragica e drammatica nel capolavoro “Schindler’s list”
L’inquietante negazione dell’orrore dello sterminio: un brano dal documentario “Uno specialista” di E. Sivan.

Terzo incontro
Parodie del nazismo: come ridere di Hitler grazie a film come “Essere o non essere” di A. Johnson e il musical “The Producers” di S. Stroman, due film che hanno come punto in comune l’irriverente follia del comico ebreo Mel Brooks
Le citazioni e i rimandi: riferimenti in film come “Guerre Stellari” di G. Lucas, “Il re leone” di R. Minkoff e R. Allers, “The wall di A. Parker, “X Men” di B.Singer e “Galline in fuga” di P.Lord e N.Park
Un capolavoro: analisi di alcune sequenze “Il grande dittatore” di C. Chaplin.

Maus e il racconto della Shoah attraverso le pagine dei fumetti
(indicato per classi terze)-in collaborazione con CartoonClub

Lezione-laboratorio a cura di Davide Barzi, curatore della mostra sulla Shoah a fumetti che abbiamo proposto ben 2 volte, l’ultima anche lo scorso gennaio in collaborazione con Cartoon Club-
1 lezione con reading e proiezione di fumetti
Contributo richiesto: € 50 euro a classe (da corrispondere direttamente al relatore)
L’intervento può realizzarsi sulla base di almeno due classi partecipanti.

Si ipotizza anche di bandire un concorso per disegnare una tavola di fumetti legata al tema della Shoah, da premiare direttamente all’edizione 2012 di CartoonClub.

Scuole secondarie di secondo grado
Cittadinanza e Costituzione. Un percorso sulla legalità e territorio

Prof.ssa Loretta Nucci
Il progetto rientra nella sfera più ampia del progetto Cittadinanza e Costituzione, insegnamento introdotto nella scuola secondaria di secondo grado dalla legge n. 169 del 30/10/2008.
L’educazione alla legalità è una delle numerose “educazioni” che viene da più voci richiamata come essenziale e fondante il processo educativo. “L’educazione alla legalità ha per oggetto la natura e la funzione delle regole nella vita sociale, i valori della democrazia, l’esercizio dei diritti di cittadinanza. Significa elaborare e diffondere tra gli studenti una cultura dei valori civili per educare ad una nozione profonda dei diritti e dei doveri. Per le scuole non si tratta soltanto di realizzare o aderire ad un progetto, ma di costruire un percorso educativo”.

Da queste poche righe si può capire come un percorso didattico possa abbracciare diversi campi e discipline all’interno delle classi.
I progetti possono rivolgersi a tutte le classi (in preferenza alla terza media e alle classi delle scuole superiori) e possono essere articolati in:
- monitoraggio iniziale su che cosa gli alunni sanno veramente sulle mafie e quali sono gli stereotipi prodotti dai
film su questo argomento,
- lezioni frontali tenute da insegnanti e/o esperti sulla storia della mafia,
- incontri con specialisti del settore (avvocati, magistrati, forze dell’ordine, associazioni, ecc.),
- incontri con testimoni,
- visione di film e discussione in classe attraverso la rilettura critica fatta da alcuni esperti del settore,
- lettura in classe dei quotidiani locali (con riferimenti alla presenza di associazioni mafiose sul territorio riminese),
- questionario finale
Questo è in breve un progetto che diventa flessibile e può essere modificato secondo l’interesse dalla classe e/o degli insegnanti.
Gli insegnanti che desiderano attivare con la propria classe un percorso su queste tematiche possono contattare la professoressa Loretta Nucci, tramite l’Istituto storico.

La geografia dei genocidi: le ragioni della superiorità europea.
Prof.ssa Lucia Farolfi
Nel rinascimento gli europei, nel confronto con le altre civiltà, supportati anche dalle nuove teorie evoluzionistiche, svilupparono ideologie razziste che motivarono massacri e genocidi. Le cause del diverso sviluppo nei continenti furono geografiche, ecologiche e tecnologiche e non biologiche.

I genocidi africani: gli Herero della Namibia, i Tutsi del Ruanda.
La colonia tedesca “laboratorio” di genocidio. In Ruanda un genocidio “malthusiano”.

Prof.ssa Lucia Farolfi
In Namibia il primo genocidio del XX secolo messo in atto dai tedeschi nella loro colonia africana dove sperimentano strategie poi tragicamente riproposte in Europa durante la seconda guerra mondiale.
In Ruanda un genocidio recente che ha avuto complesse cause politiche, economiche e sociali fra le quali esamineremo l’esplosione demografica.

Hannah Arendt di fronte alla banalità del male
Prof. Francesco Succi
La lezione parlerà di come il processo Eichmann portò Hanna Arendt a riflettere sui processi burocratici e conformisti che portano anche uomini mediocri e comuni a rendersi protagonisti di grandi crimini contro l’umanità. Il processo Eichmann a Gerusalemme fu anche un’occasione di approfondimento della precedente riflessione della Arendt sulle origini del totalitarismo, e portò un contributo al dibattito sulla identità ebraica e lo stato d’Israele che suscitò anche molte polemiche.

Dal pregiudizio alle leggi antiebraiche. 1938-2011: a più di settant’anni dalle leggi razziali
Dott.ssa Francesca Panozzo, ricercatrice, dottoranda Università di Urbino
Un percorso che si propone come strumento per conoscere, attraverso il lavoro su fonti dell’epoca, la normativa antiebraica promulgata dal Regno d’Italia nel 1938, mettendo in evidenza i fattori storico-culturale-politici che ne hanno permesso l’ideazione e l’accettazione e gli effetti della sua applicazione. Il laboratorio è articolato su due o più incontri, a seconda delle esigenze dei docenti.

Le persecuzioni della Comunità Romanes.
Porrajimos uno sterminio dimenticato

Prof.ssa Lidia Gualtiero
Si tratta di un percorso didattico che si pone l’obiettivo di far conoscere una cultura da sempre emarginata e poco conosciuta come quella del popolo Rom, utilizzando filmati, testimonianze, materiale multimediale e musiche all’interno di una contestualizzazione storica e di una documentazione topografica. Il numero e la modalità degli incontri andranno concordati con i docenti delle classi interessate.

Hitlerjugend: fu una generazione che non ebbe scelta?
Prof.ssa Lidia Gualtiero
Il laboratorio, previa una contestualizzazione sulle caratteristiche essenziali dei regimi totalitari del Novecento, intende far riflettere sui margini di opposizione al nazismo per le generazioni nate negli anni 1920 e 1930, non ovviamente per offrire risposte, ma allo scopo di suscitare dubbi e domande a cui ognuno, attraverso un lavoro di ricerca e documentazione, potrà ricavare la propria risposta. Le classi saranno invitare a lavorare su materiale multimediale, brani tratti dall’autobiografia di Gunter Grass Sbucciando la cipolla e scene selezionate dai seguenti film: Il tamburo di latta (1979) di Schlondorff e Swing-Kids (1993) di Carter. I tempi di svolgimento sono di 2 incontri da due ore ciascuno.

C’era una volta la Jugoslavia…
Prof.ssa Lidia Gualtiero
“La letteratura serba, croata, fu la nostra, il grande poeta montenegrino, gli scrittori della Bosnia, erano i nostri, o meglio, universali, senza confini, né barriere linguistiche […]
Credevamo che nell’Altro, in tanti Altri risiedesse la ricchezza. Che il nostro destino fosse comune. E il nostro paese il più bello del mondo” (Melita Richter Malabotta, sociologa, nata a Zagabria).
Leggere, ascoltare voci e testimonianze da una nazione che non c’è più, per porsi domande e cercare possibili risposte. Il tempo di svolgimento è due incontro di due ore.

Il patriarcato fascista: donna e iconografia 1920-1940
Prof.ssa Eva Balducci
Il laboratorio premette di conoscere le caratteristiche essenziali del totalitarismo fascista e le contraddizioni del regime fra conservazione del passato e apertura verso il futuro. Il laboratorio è strutturato in modo tale da avere un approccio diretto alle fonti storiche, in particolare quelle iconografiche (manifesti di propaganda, cartoline e fotografie) e di analizzarle attraverso tre tappe fondamentali. L’osservazione, l’interrogazione e l’interpretazione. Lo studio della condizione femminile durante il periodo fascista è fondamentale per capire le trasformazioni della donna e il processo di emancipazione e di conquista di diritti, tema che può essere approfondito su richiesta dell’insegnante. I tempi di svolgimento sono 2-3 incontri di due ore ciascuno.

Gli anni Sessanta e la nascita del rock
Prof. Emiliano Visconti
Nell’ambito degli studi sulla popular music si vuole ripercorrere la storia dei movimentati anni ’60 dal punto di vista dei musicisti e dei gruppi che li hanno attraversati, mettendo in relazione gli avvenimenti musicali con quelli che sono i momenti salienti di uno dei decenni più ricchi. “favolosi” ma anche tragici della seconda metà del Novecento (J.F.Kennedy, i Diritti civili, la guerra del Vietnam, la contestazione giovanile e studentesca, ecc.)
Il tempo di svolgimento è un incontro di due ore.

Cantautori italiani
Prof. Emiliano Visconti
Storia che si intreccia a più fili con la Storia della nostra Repubblica, con gli avvenimenti della guerra fredda, il festival di San Remo, la diatriba canzone vs poesia, con la televisione e, in generale con la situazione socio-politica italiana.
Il tempo di svolgimento è un incontro di due ore.

Il genocidio degli Armeni: la storia non si dissolve nel tempo
Prof.ssa Loretta Nucci
Metz Yeghèrn, il Grande Male: così gli Armeni ricordano il loro Olocausto, con una parola che vuol dire insieme male fisico e anche morale, ciò che addolora, tortura e uccide.
Attraverso le poesie di Daniel Varujan, trucidato insieme ad altri intellettuali armeni nel 1915, i ricordi dei sopravvissuti e i romanzi di Antonio Arslan e di Margaret Ajemian Ahnert, si cercherà di raccontare l’odissea di un popolo in un mondo che sta perdendo la memoria di un’ingiustizia collettiva da troppi negata.
Il tempo di svolgimento è un incontro di due ore.

Il cuore di tenebra del Congo
Prof. Francesco Succi
La lezione tratta delle atrocità commesse in Congo tra la fine del XIX secolo dal sistema coloniale creato dal re del Belgio Leopoldo II: i fatti del Congo suscitarono dibattiti politici, denunce umanitarie e diventarono un simbolo della conquista europea dell’Africa.
Il romanzo Cuore di tenebra di Conrad è una “testimonianza morale e letteraria di questa epoca”.
Il tempo di svolgimento è un incontro di due ore.

LABORATORI DI STORIA LOCALE

Le due SEZIONI LOCALI intitolate “Ascolta il territorio” e “Studiamo il territorio” propongono laboratori e visite guidate per camminare lungo le tracce che la storia ha lasciato nel nostro territorio.

ASCOLTA IL TERRITORIO
Poniamo attenzione ai luoghi, quando sono rappresentati da un segno di memoria o, quando non lo sono, per estrarli dall’oblio.
Le vie ritrovate: percorsi didattici con introduzione storica
studioso locale Oreste Delucca
Il centro storico del comune di Rimini, parla ancora oggi – a saperlo ascoltare – del passato; in particolare, le vie e le piazze hanno conservato fino all’Età Napoleonica: i nomi, i ricordi, le condizioni che risalivano agli ultimi secoli del Medioevo. La proposta didattica prevede una lezione in aula video di due ore e/o, in accordo con il docente, una visita guidata del centro storico della stessa durata.

Racconti dal Territorio
prof. Davide Bagnaresi
Conoscere il territorio attraverso i nomi delle strade e delle piazze. La storia e la memoria narrate attraverso monumenti o cippi ai caduti che si trovano in prossimità di scuole o al loro interno. Questa proposta didattica è particolarmente indicata per quegli istituti scolastici che intendono approfondire lo studio del quartiere, della frazione o del Comune in cui si trovano e vogliano comprendere “Perché quella strada porta quel nome?”.

STUDIAMO IL TERRITORIO

La storia della Corderia di Viserba: non è una storia da dimenticare.
prof.ssa Tania Mazzotti, esperto Gabriele Bernardi
Il progetto intende ripercorrere, con immagini d’epoca, la storia dell’antica Corderia di Viserba, non solo in quanto la più importante Fabbrica di corde di canapa della Romagna, ma anche come centro identificativo di un’intera comunità, quella viserbese, che all’ombra delle sue ali è nata. Custode di una cronaca che abbraccia più di mille anni di storia, il fabbricato ebbe origine da un antico mulino dell’anno mille, il quale divenne, nell’arco del 1800, Pileria di riso e Corderia, per degenerare, poi, a campo di prigionia tedesco dopo l’armistizio del 1943. Da allora il complesso è in completo stato di abbandono e di oblio. Eppure è un luogo in grado di far rivivere le tappe più importanti di quella che fu, non solo, la storia nazionale, ma anche e, soprattutto, la nostra storia; che va conosciuta, perché diventi patrimonio collettivo, perché diventi luogo di memoria.

Il modulo prevede tre incontri di due ore ciascuno: il primo sarà una lezione propedeutica in classe con distribuzione di materiale didattico agli studenti; il secondo, verrà presentato da uno studioso di storia locale ed esperto fotografo in aula video; il terzo e ultimo incontro, sarà un vero e proprio Laboratorio di Storia, prima ci sarà una verifica di apprendimento a cui seguirà la ‘redazione’ di un documento di indagine storica.

“Piccola patria e Grande Guerra”, il primo conflitto
mondiale a Rimini

Archeologa Cristina Ravara
Lezione o introduzione storica propedeutica alla vista guidata “Prima Guerra Mondiale a Rimini”. La “Grande Guerra”, costituisce ormai agli occhi degli studiosi la vera matrice
della violenza novecentesca. Anche la città di Rimini ha pagato al conflitto un pesante tributo e ne è uscita sconvolta e trasformata. Questo modulo si propone di calare nella dimensione locale i nuovi approcci storiografici alla Prima Guerra Mondiale, valorizzando anche i fondi Archivistici (dell’Archivio di Stato, Biblioteca Civica Gambalunga e Istituto Storico di Rimini), i Monumenti cittadini (piazza Ferrari) ed epigrafi della città.

Rimini fra le due guerre: trasformazioni e modelli di città
dott. Andrea De Santi
Negli anni Trenta del Novecento, il fascismo riminese disegnò importanti progetti urbanistici. Alcuni vennero realizzati pienamente (lungomari, espansione dei villini balneari) altri, invece, solo in parte (sventramento del borgo san Giuliano, isolamento dell’arco d’Augusto). Attraverso le immagini, si visionano i progetti originali, le situazioni precedenti e le realizzazioni compiute.

Il progetto è in collaborazione con il Museo Comunale di Rimini, la durata è di 1,30h; il costo di 2,50 euro a studente.

La seconda guerra mondiale a Rimini: bombardamenti, Linea gotica e lotta di Liberazione
dott. Andrea De Santi
Dal novembre 1943 al settembre 1944 Rimini subì 396 bombardamenti che causarono la distruzione dell’80% del tessuto urbano. Motivo di tanto accanimento era la posizione strategica della città, posta sulla Linea gotica. Così come per i Romani, anche per gli Alleati conquistare Rimini significava aprirsi il passaggio per la Pianura Padana, il nord Italia e l’Europa Centrale.
Il progetto è in collaborazione con il Museo Comunale di Rimini, la durata è di 1,30h; il costo di 2,50 euro a studente.

Il Museo di Montegridolfo
dott. Marco Caligari
Uno dei luoghi simbolici della storia della nostra comunità e custode della sua memoria, il Museo recupera il nome originario dato da Hitler alla linea di difesa costruita lungo gli Appennini nel 1943-44: Goten Linie, ossia Linea dei Goti, detta in seguito Linea Gotica. Di recente costituzione, il Museo sorge dove i tedeschi avevano stabilito un punto di osservazione verso la Valle del Foglia, da cui gli alleati avrebbero attaccato per irrompere nella pianura padana. Una suggestiva lezione di storia fatta in loco e condotta da un dottorando di ricerca che ha curato anche il censimento della Linea Gotica.
Il modulo prevede, in accordo con il docente di classe, un’uscita di due ore con introduzione storica del luogo e degli eventi che lo interessano.

La linea gotica: Rosso il fronte
dott. Marco Caligari
Con questo laboratorio, strutturato in modo tale da avere un approccio diretto alle fonti storiche, in particolare quelle audiovisive (videointerviste), ci si propone di ricostruire un pezzo di storia locale (quella del passaggio del fronte) attraverso le emozioni, i problemi contingenti, le soluzioni, le esperienze di vita dell’universo femminile, senza trascurare quello maschile.
Il laboratorio è articolato su due o più incontri di due ore, attraverso i quali gli studenti/esse verranno sollecitati a osservare, interrogare e interpretare le fonti per giungere alla stesura di un proprio testo storiografico.

LABORATORIO STORICO NELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO

PROPOSTA DI ATTIVITA’ DI RICERCA STORICO-DIDATTICA CON LE CLASSI, FORMAZIONE PER DOCENTI, PARTECIPAZIONE AL CONCORSO “IN VIAGGIO NEL LUOGO DELLA MEMORIA”
Prof.ssa Lidia Gualtiero (Istituto Storico Rimini – LANDIS , Laboratorio nazionale didattica della storia)

DENTRO LA STORIA CHE IL LUOGO RICORDA
FRAGHETO, 7 APRILE 1944

Dentro la storia che il luogo ricorda. Fragheto 7 Aprile 1944 è un quaderno didattico frutto di un percorso di ricerca ideato e sperimentato dalle sezioni didattiche degli Istituti Storici di Pesaro e Rimini.
Il testo presenta al suo interno un tracciato di attività e strumenti di lavoro indispensabili per un’esperienza di apprendimento significativa legata alla ricerca e all’uso delle fonti. Il percorso è relativo alla ricostruzione di una strage nazifascista che si è consumata nella frazione di Fragheto (Comune di Casteldelci), una località dell’Appennino marchigiano-romagnolo nell’aprile del 1944, ma la vicenda può essere considerata un esempio di fatti analoghi che hanno riguardato paesi e città dell’Italia occupata. Perciò è possibile generalizzarla: in tal modo la conoscenza di storia a scala locale diventa un sostegno concreto per la formazione di una conoscenza che riguarda l’Italia intera.

1.ATTIVITA’ DI RICERCA STORICO-DIDATTICA CON LE CLASSI
Per effettuare il lavoro di ricerca in classe e dare agli allievi gli strumenti per ricostruire il fatto storico a contatto con le fonti, è possibile adottare il quaderno didattico strutturato secondo un percorso rigoroso e sequenziale.
2.FORMAZIONE DOCENTI
Si prevedono, con i docenti interessati, 2 incontri a carattere laboratoriale (per un totale di 5 ore) che terranno conto delle motivazioni storiografiche e metodologico-didattiche che sono alla base del lavoro di ricerca. I docenti verranno sollecitati, attraverso l’utilizzo dello strumento didattico, a riflettere su strategie formative e questioni pedagogiche che assumono come punto di riferimento le culture di pace e i conflitti del presente.
3.PARTECIPAZIONE AL CONCORSO “IN VIAGGIO NEL LUOGO DELLA MEMORIA”
Gli Istituti Storici di Pesaro-Urbino e Rimini, in collaborazione con le ANPI provinciali, nell’anno scolastico 2011-2012, offrono l’opportunità di un viaggio di istruzione gratuito di un giorno in località Fragheto alla classe che risulterà vincitrice del concorso “In viaggio nel luogo della memoria”.
Il concorso consiste nell’elaborazione di un lavoro individuale o di classe (testo storiografico) che ricostruisca la storia del luogo indagato e dia conto del lavoro di ricerca effettuato . Nel racconto, come da indicazioni contenute nel quaderno didattico, potranno essere inserite informazioni relative alle vicende storiche legate al quadro nazionale, valutazioni e considerazioni personali.
Gli elaborati dovranno pervenire all’Istituto storico entro e non oltre il 15 aprile 2012.

Costi dell’iniziativa:
Formazione docenti: a carico degli Istituti Storici
Quaderno didattico: € 10,00 per docenti o Istituzione scolastica (Kit completo: quaderno didattico, carta geo-storica e DVD); € 3,00 per studente (quaderno didattico e carta geo-storica)
Viaggio nel luogo della memoria: gratuito per la classe vincitrice.

Alcuni di questi progetti sono gratuiti, per altri il compenso è da concordare con il docente interessato.

Eventuali informazioni sulle lezioni e sui laboratori proposti devono essere richieste alla professoressa Tania Mazzotti, insegnante comandata dell’Istituto Storico di Rimini. Tel. 0541 24730 da Lunedì a Venerdì dalle 9.00 alle 12.00 e giovedì pomeriggio dalle 14.30 alle 16.00

PROPOSTE DI ATTIVITA’ DELLA SEZIONE DIDATTICA ANNO SCOLASTICO 2010-2011

Insegnare la Shoah ai bambini
Dai diritti negati all’affermazione dei diritti dell’uomo
A cura di Daniele Susini

Cinema e Nazismo
A cura di Paolo Pagliarani, critico cinematografico

Maus e il racconto della Shoah attraverso le pagine dei fumetti
In collaborazione con CartoonClub

Cittadinanza e Costituzione.
Un percorso sulla legalità e territorio
Prof.ssa Loretta Nucci

La Costituzione disegnata
Imparare la Costituzione narrando e disegnando storie
Prof.ssa Tania Mazzotti

Percorsi narrativi
Deportazione Fascismo Guerra Razzismo Resistenza
Prof.ssa Tania Mazzotti

La geografia dei genocidi: le ragioni della superiorità europea.
Prof.ssa Lucia Farolfi

I genocidi africani: gli Herero della Namibia, i Tutsi del Ruanda.
La colonia tedesca “laboratorio” di genocidio. In Ruanda un genocidio “malthusiano”.
Prof.ssa Lucia Farolfi

Hannah Arendt di fronte alla banalità del male
Prof. Francesco Succi

Dal pregiudizio alle leggi antiebraiche. 1938-2008: settant’anni dalle leggi razziali
Dott.ssa Francesca Panozzo

Le persecuzioni della Comunità Romanes.
Porrajimos uno sterminio dimenticato

Prof.ssa Lidia Gualtiero

Hitlerjugend: fu una generazione che non ebbe scelta?
Prof.ssa Lidia Gualtiero

C’era una volta la Jugoslavia…
Prof.ssa Lidia Gualtiero

Il patriarcato fascista: donna e iconografia 1920-1940
Prof.ssa Eva Balducci

Gli anni Sessanta e la nascita del rock
Emiliano Visconti

Cantautori italiani
Emiliano Visconti

Sopravvivere al ghetto. I diari degli adolescenti del ghetto di Varsavia e di Lodz
Laura Fontana

Il genocidio degli Armeni: la storia non si dissolve nel tempo
Prof.ssa Loretta Nucci

Il cuore di tenebra del Congo
Prof. Francesco Succi

LABORATORI DI STORIA LOCALE

La linea gotica: Rosso il fronte
A cura del Dott. Marco Caligari

Eventuali informazioni sulle lezioni e sui laboratori proposti devono essere richieste alla professoressa Tania Mazzotti, responsabile della sezione didattica dell’Istituto Storico di Rimini.

In allegato qui di seguito un’ anticipazione ancor più dettagliata circa i corsi e i laboratori.

PROGETTO EDUCAZIONE ALLA MEMORIA 2010-2011

Comprendere e insegnare la Shoah: coniugare insegnamento politico e insegnamento morale
A cura della Dott.ssa Laura Fontana, Responsabile Progetto Educazione alla Memoria, Responsabile per l’Italia del Mémoria de la Shoah di Parigi- Gennaio 2011

Come ha scritto lo storico Enzo Traverso: “L’insegnamento della Shoah non può ridursi alla semplice illustrazione di un evento della storia, ma implica una riflessione sociale ed etica sui nostri valori, il nostro rapporto con il passato e il nostro comportamento sul presente.” In altre parole, occorre fare di questa lezione di storia un insegnamento politico, cogliendo gli stimoli del lavoro di un altro storico come Georges Bensoussan, evitando – come molto spesso accade – di far coincidere la lezione su Auschwitz con un’illustrazione della cattiveria umana e con la predica per la tolleranza e per la difesa dei diritti umani.

Il centro di sterminio di Belzec e l’Aktion Reinhard.
Dalla messa a morte degli ebrei polacchi alla cancellazione delle tracce del genocidio

Dr Tomas Kuwalek, storico, State Museum Majdanek-febbraio 2011

La centralità ossessiva di Auschwitz rischia di farci perdere di vista il fatto che almeno la metà delle vittime è stata uccisa nel corso di un solo anno, il 1942 (dunque prima del funzionamento di Birkenau), in modo particolare mediante l’attivazione di appositi centri di uccisione, Belzec, Sobibor, Treblinka, della cosiddetta Aktion Reinhard.

La lingua nazista. Dalla lingua del Terzo Reich alla lingua dei lager
Dott.ssa Laura Fontana-marzo 2011

Il regime hitleriano modella, stravolge, snatura la lingua tedesca, piegandola a servire il proprio messaggio, ma è errato pensare che questa manipolazione riguardi solo la propaganda o la retorica politica. “Il nazismo- come ha rilevato giustamente Viktor Klemperer, filologo ebreo-tedesco a cui si deve il merito di aver svolto un lavoro pionieristico sul linguaggio nazista – si insinuava nella carne e nel sangue della folla attraverso le singole parole,le locuzioni,la forma delle frasi ripetute milioni di volte, imposte a forza alla massa e da questa accettate meccanicamente e inconsciamente” )

GIORNO DELLA MEMORIA (27 GENNAIO)

L’etica della memoria.

Walter Veltroni, intellettuale e scrittore, dialoga con Georges Bensoussan, storico. Introduce e modera Massimo Mezzetti, Assessore alla Cultura Regione Emilia-Romagna
Venerdì 28 gennaio ore 17,00, Aula Magna Università

PROPOSTE DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO RIVOLTE AD INSEGNANTI DELLA SCUOLE PRIMARIE E SECONDARIE DI PRIMO E SECONDO GRADO
ANNO SCOLASTICO 2009-2010

FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO INSEGNANTI

Classificare, pensare, escludere.

      Dalla formazione del pensiero razzista in Europa alla preparazione

 

    della Shoah e dei genocidi del XX secolo

Cittadinanza e Costituzione

PERCORSI STORICO-DIDATTICI E ATTIVITA’ LABORATORIALI PROPOSTI DALLA SEZIONE DIDATTICA DELL’ISTITUTO STORICO

Le persecuzioni della Comunità Romanes. Porrajimos uno sterminio dimenticato

    (a cura di Lidia Gualtiero)

Hitlerjugend: fu una generazione che non ebbe scelta?

    (a cura di Lidia Gualtiero)

C’era una volta la Jugoslavia…

    (a cura di Lidia Gualtiero)

Dal pregiudizio alle leggi antiebraiche. 1938-2008: settant’anni dalle leggi razziali

    (a cura di Francesca Panozzo)

Il patriarcato fascista: donna e iconografia 1920-1940

    (a cura di Eva Balducci)

La sfida della comparazione: GULag e lager nazisti a confronto

    (a cura di Francesco M. Feltri)

Vita e destino. Vasilij Grossman da Stalingrado a Treblinka

    (a cura di Francesco M. Feltri)

Partenze: verso l’ignoto del lager o del GULag

    (a cura di Francesco M. Feltri)

La notte di Dio: la Shoah come trauma religioso

    (a cura di Francesco M. Feltri)

Gli anni Sessanta e la nascita del rock

    (a cura di Emiliano Visconti)

La musica afro-americana

    (a cura di Emiliano Visconti)

Cantautori italiani

    (a cura di Emiliano Visconti)

Sopravvivere al ghetto. I diari degli adolescenti del ghetto di Varsavia e di Lodz

    (a cura di Laura Fontana)

Sport e diritti umani. Storia di uomini e donne alle Olimpiadi di Berlino (1936)

    (a cura di Laura Fontana)

La zona grigia: la colpa dei Tedeschi è la nostra colpa

    (a cura di Loretta Nucci)

Il genocidio degli Armeni: la storia non si dissolve nel tempo

    (a cura di Nucci Loretta)

Il cuore di tenebra del Congo

    (a cura di Francesco Succi)

La questione dell’identità culturale nella globalizzazione

    (a cura di Paolo Turrini)

L’etnia e la razza nell’era della medicina genomica

    (a cura di Paolo Turrini)

L’identità zigana tra stigma e riappropriazione

    (a cura di Paolo Turrini)

LABORATORI DI STORIA LOCALE

La linea gotica: Rosso il fronte

    (a cura di Marco Caligari)

Eventuali informazioni sulle lezioni e sui laboratori proposti devono essere richieste alla professoressa Nucci Loretta, responsabile della sezione didattica dell’Istituto Storico di Rimini.

In allegato qui di seguito un’ anticipazione ancor più dettagliata circa i corsi e i laboratori.

Progetto Educazione alla Memoria 2009-2010
Come si diventa nazisti?

Il Terzo Reich e il genocidio degli Ebrei d’Europa.
Il Progetto di educazione alla memoria 2009-2010: incontri, testimonianze, conferenze, spettacoli e proiezioni cinematograrfiche per riflettere su come il peso di un’ideologia razzista e l’indottrinamento delle masse possano costituire quel terreno fertile sul quale attecchire i germi che preparano le peggiori violenze ai danni di minoranze.

“L’Impero Romano e i suoi Simboli attraverso il Tempo”

    Si aprirà il 18 febbraio 2009 il corso di formazione per docenti “L’impero romano e i suoi simboli attraverso il tempo” con l’intervento dello storico Antonio Gibelli. Il corso è rivolto a docenti di scuola di ogni ordine e grado.

“Fare ricerca storica a scuola utilizzando le fonti locali”

      Il CET e l’Istituto Storico di Rimini organizzano un corso di formazione sulla ricerca storica attraverso le fonti locali a partire da venerdì 28 novembre 2008.
      Il corso è gratuito e si rivolge a docenti di scuola primaria e secondaria di primo grado.
      In allegato il programma con date, contenuti e modalità di iscrizione.

    novembre 2008 – aprile 2009
    Cineteca Comunale, via Gambalunga 27, Rimini

    Comprendere i genocidi del XX secolo. Sopravvivere, testimoniare, scrivere

    Seminario di formazione per gli studenti delle scuole medie superiori di Rimini
    25 novembre 2008 – aprile 2009 ore 15 Cineteca Comunale
    Progetto promosso dal Comune di Rimini in collaborazione e con la partecipazione di
    Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Italia Contemporanea della Provincia di Rimini e da ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, di Rimini

    Il percorso educativo per gli studenti
    (approfondimento storico, laboratori)

    25 novembre 2008 – Sala degli Archi, Palazzo Arengo (sotto porticato), piazza Cavour
    Il crimine sfuggente. Definire, descrivere e comparare i genocidi del XX secolo.
    Lezione di inquadramento storico sui genocidi del XX secolo
    Francesco Maria FELTRI, storico

    17 dicembre 2008 – Cineteca Comunale, via Gambalunga 27
    La geografia dei genocidi: le ragioni della superiorità europea.
    Nel Rinascimento gli europei, nel confronto con le altre civiltà, supportati anche dalle nuove teorie evoluzionistiche, svilupparono ideologie razziste che motivarono massacri e genocidi. Le cause del diverso sviluppo nei continenti furono geografiche, ecologiche e tecnologiche e non biologiche.
    Lucia FAROLFI, docente di scienze e geografia

    20 gennaio 2009 – Cineteca Comunale, via Gambalunga 27
    Il cuore di tenebra del Congo
    La lezione tratta delle atrocità commesse in Congo fra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo dal sistema coloniale creato dal re del Belgio Leopoldo II: I fatti del Congo suscitarono dibattiti politici, denunce umanitarie e diventarono un simbolo della conquista europea dell’Africa. Il romanzo di Joseph Conrad “Cuore di Tenebra” è una testimonianza morale e letteraria di quest’epoca.
    Francesco SUCCI, docente di filosofia e storia

    10 Febbraio 2009 – Cineteca Comunale, via Gambalunga 27
    I genocidi africani: gli Herero della Namibia, i Tutsi del Ruanda.
    La colonia tedesca “laborarorio” di genocidio. In Ruanda un genocidio “malthusiano”.
    In Namibia il primo genocidio del XX secolo messo in atto dai tedeschi nella loro colonia africana dove sperimentano strategie poi tragicamente riproposte in Europa durante la seconda guerra mondiale.
    In Ruanda un genocidio recente che ha avuto complesse cause politiche, economiche e sociali fra le quali esamineremo l’esplosione demografica.
    Lucia FAROLFI

    24 febbraio 2009 – Cineteca Comunale, via Gambalunga 27
    Il genocidio degli Armeni: la storia non si dissolve nel tempo.
    Metz Yeghérn, “il Grande Male”: così gli armeni ricordano il loro olocausto, con una parola che vuol dire insieme male fisico e anche morale, ciò che addolora, tortura e uccide.
    Attraverso le poesie di Daniel Varujan, trucidato insieme ad altri intellettuali armeni nel 1915, i ricordi dei sopravvissuti e i romanzi di Antonia Arslan e di Margaret Ajemian Ahnert, si cercherà di raccontare l’odissea di un popolo in un mondo che sta perdendo la memoria di una ingiustizia collettiva da troppi negata.
    Loretta NUCCI, docente di lettere e storia

    12 marzo 2009 – Cineteca Comunale, via Gambalunga 27
    Sopravvivere nel ghetto. I diari degli adolescenti del ghetto di Varsavia e di Lodz
    Nel periodo dal 1940 al 1944, in tutta l’Europa orientale occupata, i nazisti istituirono dei ghetti, allo scopo sia di concentrare e rinchiudere tutti gli Ebrei residenti nei territori invasi dalla Wehrmacht, che per imprigionarvi gli Ebrei deportati dai Paesi occidentali. I ghetti furono l’anticamera della morte, una tappa intermedia nella politica di sterminio messa in atto dal regime di Hitler. Il sovraffollamento, la denutrizione, le terribili condizioni igieniche provocarono la morte di centinaia di migliaia di persone, soprattutto bambini e anziani, mentre dalla fine del 1941 incominciarono le deportazioni dai ghetti verso i centri di sterminio di Chelmno, Treblinka, Sobibor e Belzec.
    Numerose sono le testimonianze giunte fino a noi, sia da parte nazista (fotografie, filmati, documenti) che da parte delle vittime (memoriali, diari, documenti) e numerosi furono gli esempi di coraggio e di resistenza da parte degli Ebrei rinchiusi che tentarono in ogni modo di far fronte all’annientamento psichico e fisico. Il percorso metterà a confronto alcune di queste testimonianze, anche mediante l’uso di filmati d’epoca e di fotografie, ma privilegiando la lettura comparata di brani tratti da adolescenti ebrei rinchiusi in ghetti diversi: Janina Barman, Mary Berg, David Sierakowiak, David Rubinowicz.
    Laura FONTANA, responsabile Progetto Educazione alla Memoria

    24 Marzo 2009 – Cineteca Comunale, via Gambalunga 27
    Ebrei internati in Italia: lettere e memoriali
    Nel corso della Seconda Guerra mondiale alcune migliaia di Ebrei italiani, e di Ebrei stranieri temporaneamente presenti nel territorio nazionale, privati dei diritti e della libertà, vennero internate in luoghi remoti della nostra penisola. Nella corrispondenza puntualmente vagliata dalla censura e nelle memorie redatte dai sopravvissuti, lo sgomento, la solitudine, le privazioni, il dolore di persone discriminate e braccate per ragioni di “appartenenza razziale”, come risulta dalle schede segnaletiche delle Questure del Regno.
    Antonio MAZZONI, presidente Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea di Rimini

    21 Aprile 2009 – Cineteca Comunale, via Gambalunga 27
    C’era una volta la Jugoslavia (La Storia, Le Guerre, i Dopoguerra)
    “La letteratura serba, croata, fu la nostra, il grande poeta montenegrino, gli scrittori della Bosnia, erano nostri, o meglio, universali, senza confini, né barriere linguistiche. [...]
    Credevamo che nell’Altro, in tanti Altri risiedesse la nostra ricchezza. Che il nostro destino fosse comune. E il nostro paese, il più bello del mondo. (Melita Richter Malabotta, sociologa, nata a Zagabria)
    Leggere, ascoltare voci e testimonianze da una nazione che non c’è più, per porsi domande e cercare possibili risposte.
    Lidia GUALTIERO, responsabile della sezione didattica Istituto per la Storia della Resistenza e dell’Italia contemporanea di Rimini

    Progetto a cura di Laura Fontana
    Responsabile del Progetto Educazione alla Memoria
    progettieducazionememoria@comune.rimini.it

    Si rimanda qui di seguito al sito del comune di Rimini, per ulteriori informazioni

    http://memoria.comune.rimini.it/attivita/pagina35.html

    “Tra violenza e utopia. Riflettendo sugli anni Settanta”
    Il progetto, rivolto agli studenti e alle studentesse delle scuole superiori di Rimini, si propone di approfondire alcuni eventi di particolare drammaticità per la storia del nostro Paese – quali il fenomeno delle Brigate Rosse, la strage di Bologna, i moti di Reggio Calabria – allargando l’indagine anche alla rievocazione del clima sociale, culturale ed artistico del periodo

    “Il lavoro che trasforma, le trasformazioni del lavoro”
    Il lavoro che trasforma, le trasformazioni del lavoro è un progetto culturale che ha come “focus” il tema del lavoro ed è incentrato sulla trasformazione e sullo scambio della memoria di genere (maschile e femminile) tra generazioni; è stato promosso dall’Istituto a Santarcangelo di Romagna( che ne è il comune pilota) assieme ad altri Enti presenti nel territorio, diversi per ambiti di intervento e competenze:

    Comunità Montana

    CET

    Biblioteca di Santarcangelo di R . A. Baldini , scuole e

    Museo Etnografico .

    Il progetto, con cui si intende rendere concreto e operativo il principio di sussidiarietà, avrà una durata pluriennale e prevede una “restituzione” alla cittadinanza attraverso mostre, spettacoli teatrali e strumenti multimediali.

    L’Istituto Storico di Rimini indice due bandi per le scuole di ordine superiore.

    è indirizzata alle scuole medie inferiori di Rimini – classi terze.

    PROGETTO LUOGHI E MEMORIE TRA PRESENTE E PASSATO

    Gli Istituti storici di Rimini e Pesaro, in collaborazione con le rispettive Amministrazioni provinciali, le ANPI territoriali,la Comunità Montana dell’Alta Valmarecchia e il Comune di Casteldelci, promuovono un progetto didattico finalizzato alla lettura e alla conoscenza dei luoghi della memoria. Tale progetto intende coinvolgere docenti, studenti e studentesse delle scuole medie inferiori e superiori delle due Province di Pesaro-Urbino e Rimini in un percorso di ricerca storico-didattico che, a partire dalla valorizzazione delle memorie individuali conduca al recupero e alla ricostruzione delle memorie collettive legate al territorio di appartenenza.
    Sono previste tre fasi di realizzazione del progetto:
    1. Strutturazione e diffusione di un bando di concorso “Scoprire e leggere un luogo di memoria del Novecento.” rivolto a tutte le scuole secondarie di I° grado delle due Province, da inoltrare all’inizio dell’anno scolastico
    2. Promozione di un corso di formazione sulle valenze formative dei luoghi di memoria, rivolto ai docenti di tutte le scuole secondarie di I° e II° grado (in particolare ai docenti che intendono aderire al progetto), con l’intervento di esperti e ricercatori legati alle Università e alla rete degli Istituti Storici
    3. Costruzione di un percorso laboratoriale (“Fragheto ieri e oggi: percorso di lettura di un luogo di memoria”) da parte dei responsabili della sezione didattica degli Istituti storici coinvolti. Il percorso storico-didattico (strutturato per studenti delle scuole medie inferiori e superiori) verrà proposto, in questo primo anno, agli studenti vincitori del concorso durante il soggiorno studio in località Casteldelci.

    è indirizzato alle scuole scuole secondarie di primo grado
    delle Province di Pesaro-Urbino e Rimini

    http://www.bobbato.it/index.php?id=15905

    EDUCARE AI DIRITTI UMANI. INSEGNARE LA SHOAH, UNA SFIDA POSSIBILE
    Rimini Teatro Ermete Novelli, 30 settembre – 2 ottobre 2007

    Con la partecipazione di:

    Fondazione Memoria della Deportazione, Milano

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