IL BARICENTRO DELLA MIA ESISTENZA. Presentazione del podcast su Lodovico Barbiano di Belgiojoso

29 Gennaio 2024 | Ore 18:00
Fondazione Memoria della Deportazione, Via Dogana 3, Milano
L’evento è su prenotazione, scrivendo a segreteria@fondazionememoria.it
LOCANDINA

Un viaggio nel passato e un tributo alla memoria. Un omaggio all’architetto della memoria e superstite della deportazione

Lodovico Barbiano di Belgiojoso

Il podcast è stato realizzato da ANEDdoti podcast, con il contributo del Comune di Milano, per Fondazione Memoria della Deportazione, vincitrice del bando “Milano è memoria 2023” con il progetto “Architetture della Memoria: Lodovico Barbiano di Belgiojoso e la Deportazione Milanese”

Il progetto, ripercorre la biografia di Lodovico Barbiano di Belgiojoso che, per la scelta antifascista operata unitamente ai suoi compagni dello Studio BBPR (Belgiojoso, Banfi, Peresutti, Rogers), fu arrestato e deportato nel lager di Mauthausen: esperienza baricentro  di una vita e spinta propulsiva dei tanti monumenti e memoriali di denuncia del nazifascismo realizzati.

Durante la serata, interverranno Floriana Maris, presidente della Fondazione Memoria della Deportazione, la famiglia Belgiojoso e gli autori del podcast Andrea Giovarruscio e Leonardo Zanchi.
In questa occasione sarà possibile visionare documenti originali conservati nell’Archivio della Fondazione relativi ad alcuni progetti realizzati dallo Studio BBPR in memoria e condanna della Deportazione.

Il podcast è disponibile dal 20 gennaio, su Spotify e Apple podcast, cercando ANEDdoti podcast.

Attività Archivio. Donazione alla Fondazione del Fondo Roberto Camerani

Milano, 29 settembre 2018. La Fondazione Memoria della Deportazione ha acquisito il Fondo archivistico e documentario di Roberto Camerani (1925-2005), deportato a Mauthausen, per donazione della figlia Adele Camerani Cerizza.

Roberto Camerani

Roberto Camerani nasce a Triuggio il 9 aprile 1925. Trascorre un’infanzia serena e riceve dalla scuola, come tutti in quegli anni, un’educazione fascista. Nel 1933 il padre viene licenziato dalle ferrovie per essersi rifiutato di fare il saluto romano e la famiglia si sposta a Monza e poi a Milano. Sullo sfondo scorrono le vicende che conducono l’Italia ad entrare in guerra.

Nel giugno del 1940, un fratello maggiore è chiamato a combattere sul fronte jugoslavo. Milano è sotto i bombardamenti e i Camerani, per sfuggire al pericolo, si trasferiscono a Cernusco sul Naviglio.

Dopo l’8 settembre 1943, Roberto pur non essendosi mai impegnato attivamente in politica, ancora affascinato dalla propaganda fascista, acquisisce però una nuova consapevolezza e si unisce alla Resistenza. Ma è comunque sempre un ragazzo di 18 anni, inesperto e ingenuo nelle sue azioni antifasciste.

Viene inevitabilmente arrestato con sei compagni e rinchiuso nel carcere di San Vittore a Milano, dove rimane dal 18 dicembre 1943 al 4 marzo 1944 e successivamente deportato.

Passa dapprima per Bolzano poi giunge a Innsbruck, poi a Mauthausen, dove gli viene assegnato il numero di matricola 57555, infine viene spostato nel sottocampo di Ebensee, destinato al lavoro di scavo in galleria. Il 6 maggio 1945, in fin di vita, è liberato dall’esercito americano.

Dopo i giorni di convalescenza inizia il viaggio di ritorno in Italia. Ritrova la sua famiglia, sua madre e inizia la sua nuova vita. Per anni non parla a nessuno della propria deportazione, non fa ritorno in quei luoghi. Iscritto all’Aned fin dal 1950, Roberto capisce però l’importanza della testimonianza e dagli anni’80 in poi accompagna i giovani al lager di Mauthausen, collaborando attivamente nelle scuole. Muore il 20 luglio 2005 a Cernusco sul Naviglio.

Consistenza del Fondo

Il fondo consta di 1 fascicolo e 108 carte (comprese buste e foto), per un arco cronologico compreso tra il 1944 – 1956, 1990 – 1999; oltre a 13 pezzi in VHS, contenenti registrazioni di incontri di Camerani nelle scuole, partecipazione a trasmissioni televisive, testimonianze durante i viaggi-studio al lager di Mauthausen e interviste. compresi tra 1993 e 2004.

Nel Fondo, che sarà presto inventariato, sono conservati documenti originali a partire dal 1944 e successivi, prodotti e conservati dallo stesso Camerani e poi dalla famiglia a testimonianza della sua vicenda concentrazionaria, a partire dalla corrispondenza dal carcere di San Vittore del 1944; molti documenti  personali; volantini  aviolanciati di propaganda, pianta del campo di Ebensee e legenda pianta campo, foglietti scritti a mano relativi agli ultimi giorni nel campo dal  3 al  9 maggio 1945 e trascrizione a macchina degli stessi; corrispondenza  con  ex compagni di prigionia tra il 1946-1950;  corrispondenza tra il 1990 -1999 con  Dick Pomante sergente americano, comandante di uno dei carri armati americani che entrarono nel campo di Ebensee il 6 maggio 1945.

L’archivio della famiglia Jacini: un ponte tra Otto e Novecento

L’archivio della famiglia Jacini: un ponte tra Otto e Novecento

Venerdì 9 giugno 2017 – ore 17.30
Archivio di Stato di Cremona – Sala conferenze
Via Antica Porta Tintoria, 2 – Cremona

Invito Iacini vert

Educazione al patrimonio archivistico-documentale

03.05.2017
Il professor Andrea F. Saba (Istituto nazionale Ferruccio Parri, Milano) e il professor Stefano Agnoletto (Fondazione Isec, Sesto San Giovanni) tengono, dalle 15 alle 18, il I incontro del laboratorio Educazione al patrimonio archivistico-documentale presso la sede dell’Istituto presso la Casa della memoria, via F. Confalonieri 14, 20124 Milano (M5 Bignami, M2 Garibaldi/Gioia, S Garibaldi Passante). L’incontro verte sul modello laboratoriale dell’utilizzo delle carte d’archivio per la costruzione di ricerche simulate e per l’individuazione, attraverso il patrimonio, di strategie per il miglioramento delle competenze degli studenti ed è uno dei Cantieri di didattica della Storia (corso “Costruire un curriculum verticale di formazione storica per l’acquisizione di competenze disciplinari e di cittadinanza”), progettati all’interno del Comitato tecnico-scientifico della didattica della storia dell’Usr Lombardia (in cui sono coinvolti, oltre ai due citati, l’Istituto mantovano di storia contemporanea, l’Istituto Perretta per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea di Como, l’Isrec di Pavia, l’Isrec Bergamo, la Fondazione Isec di Sesto San Giovanni). Contatti con i responsabili del corso: ste.agnoletto@gmail.com, andrea.saba@insmli.it. In allegato il documento relativo al progetto del corso

Carte da non scartare

Carte da non scartare 3. Didattica e competenze dall’archivio alla scena a Milano e in Lombardia

Seminario di formazione e aggiornamento per docenti

21/12/2015 ore 14.00-18.00, Archivio di Stato di Milano, Palazzo del Senato, via Senato 10

Locandina Carte da non scartare 3. Didattica e competenze dall’archivio alla scena a Milano e in Lombardia

Mappatura di un arcipelago: gli archivi di persona degli azionisti

Continuando la sua attività di promozione del coordinamento degli Archivi di persona, la Biblioteca Archivio Pietro Calamandrei ha organizzato un Convegno sugli Archivi di persona dei membri del Partito d’Azione e sugli intrecci, sia culturali e politici che archivistici, delle carte che ci hanno lasciato. Il convegno si svolge a Montepulciano (Siena), nel palazzo del Capitano.

Tra gli altri, intervento di Luciano Boccalatte e presidenza di Riccardo Marchis.

Presentazione dell’evento

 

Presentazione “L’archivio storico del partito socialista italiano, Federazione provinciale di Udine (1952-1994)

L’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione di Udine con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Udine presenta “L’Archivio storico del partito socialista italiano, Federazione provinciale di Udine (1952-1994)”.

Sala Ajace, Udine, giovedì 2 maggio 2013, alle ore 17,30.

Intervengono: avv. Giovanni Ortis del Direttivo dell’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, dott.ssa Monica Emmanuelli, direttrice archivista dell’IFSML, prof. Tiziano Sguazzero, storico, prof.ssa Chiara Fragiacomo dell’Ifsml, curatrice dell’Archivio.L’Archivio della Federazione Socialista friulana, ordinato e informatizzato a cura dell’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, è articolato in 3.541 fascicoli con documenti che vanno dal 1952 fino allo scioglimento del Partito nel 1994, e fornisce un quadro dettagliato della sua organizzazione interna, descrive le condizioni economiche e sociali del territorio, nonché la vita lavorativa e culturale friulana.

L’Istituto mette così a disposizione di ricercatori e cittadini un patrimonio di ingente valore documentario ai fini della conoscenza della vita politica, economica, sociale e culturale del secondo dopoguerra.

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“Archivio aperto”: incontro con i liceali di Vence (Francia)

L’Iveser apre il suo archivio per educare i futuri cittadini al patrimonio culturale europeo.

destinazione_europa.jpgL’Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea (Iveser), accogliendo l’invito rivolto da tempo dai principali organismi di governo europeo in tema di educazione al patrimonio (Raccomandazione n. 5, 1998), e condividendo i principi enunciati nella Convenzione di Faro del Consiglio d’Europa (2005) sul valore del patrimonio culturale per la società, ha concordato un progetto internazionale di didattica della storia con Ivan Brovelli, professore di storia e geografia nel liceo di Vence, Alpi Marittime Francia, e dottore di ricerca all’EFHE di Parigi.
La classe è una terza liceo, i ragazzi che studiano da cinque anni la lingua italiana hanno scelto l’opzione “classe europea”, con un approccio all’educazione al patrimonio che prevede scambi internazionali tra scuole e/o istituzioni culturali.
Gli obiettivi che hanno motivato il progetto sono trasversali e prevedono il rafforzamento della lingua italiana (scritta e orale), la scoperta delle attività dell’Iveser, l’esperienza di un laboratorio di storia sulla Resistenza a Venezia – le giornate dell’insurrezione – incentrato su metodologie e modalità di lavoro attivi, in modo da valorizzare il protagonismo degli studenti.
Gli studenti sono chiamati a vivere in prima persona un’esperienza di ricerca storica attraverso il contatto diretto con la documentazione archivistica: a partire da una selezione di carte dal fondo documentario Filipponi, conservato nel nostro archivio, si riprodurrà l’attività dello storico che analizza i documenti con specifici strumenti di indagine, avanza ipotesi che verifica sulla base della documentazione disponibile e perviene al risultato finale, attraverso il confronto e l’interpretazione delle fonti a sua disposizione. Il progetto si avvale della collaborazione dell’Archivio di Stato di Venezia.
Il laboratorio avrà luogo presso la nostra sede nei giorni 17 e 18 aprile 2012 e l’esercitazione pratica sarà preceduta da alcuni interventi di orientamento generale quali:
•    breve introduzione agli archivi “contemporanei” e alla tradizione archivistica italiana, curata dal dott. Andrea Pelizza (Archivio di Stato di Venezia);
•    presentazione della Casa della Memoria e della Storia, descrizione e storia dei fondi raccolti dall’Iveser del direttore dott. Marco Borghi;
•    breve introduzione alla storia della Resistenza a Venezia del dott. Giulio Bobbo, ricercatore Iveser.

Il coordinamento del progetto è della dott.ssa Maria Luciana Granzotto, docente comandata all’Iveser.

www.iveser.it