Spettacolo Sussurri a Meina (NO)- fare memoria con la cultura

Come accade ormai da qualche anno, la famiglia di Becky Behar e Paolo Ottolenghi, con Lev Chadhas, Associazione per l’ebraismo progressivo e l’amministrazione comunale di Meina organizzano un momento di cultura per ricordare anche in prossimità della Pasqua Ebraica le vittime della strage locale, cui Becky, i suoi fratelli e i suoi genitori riuscirono a sfuggire, per poi diventarne testimoni. Come ha detto Rossana Ottolenghi, figlia di Becky, in occasione della rappresentazione teatrale del maggio scorso: “Noi non vogliamo portare avanti la memoria col vittimismo. Ci piace farlo facendo cultura, cercando un modo positivo per riflettere su quanto è accaduto, con la consapevolezza che solo così siamo arrivati fin qui e potremo andare oltre”.

Lo spettacolo scelto per il 2017 è Sussurri di Schedìa Teatro, rappresentazione di teatro d’ombra e teatro d’attore liberamente isipirato a Il tempo delle parole sottovoce di  Anne-Lise Grobéty. Una voce femminile, la sua, che ci racconta una storia per ricordare le atrocità commesse nei confronti degli ebrei negli anni immediatamente precedenti la Shoah. U testo breve, ma che ivita a riflettere anche sulle attuali forme di discriminazione, in cui i protagonisti sono due bambini, figli di amici di vecchia data e amici a loro volta, la cui amicizia è messa alla prova dalle vicende storiche, non trascurate, ma volutamente non messe in primo piano. Nel finale un gesto di estrema generosità che lega due famiglie, tenendo saldi i legami che il Nazismo avrebbe voluto spezzare e lungo tutta la narrazione un rimando alle storie di bambini di oggi: storie di bambini annegati nel mare, sterminati in guerra, rapiti, abusati, costretti ad uccidere a loro volta. Forse è il caso di alzare la voce, e non più di tenerla bassa!

la rappresentazione si svolgerà a Meina, sala consiliare, domenica 9 aprile 2017 alle ore 18.

La scheda dello spettacolo di Schedìa Teatro: nuova_scheda_sussurri

 

ProMemoria_Auschwitz 2017: formazione a Meina (NO)

Promemoria_Auschwitz è un progetto di educazione alla cittadinanza europea pensato per accompagnare le giovani generazioni alla scoperta e alla comprensione della complessità del mondo che ci circonda a partire dal passato e dalle sue narrazioni, affinché possano acquisire lo spirito critico necessario a un protagonismo come cittadini nel presente.

Il progetto Promemoria_Auschwitz negli anni precedenti è stato realizzato con il patrocinio del Senato della Repubblica e il sostegno di: Regione Emilia Romagna; Province di: Bolzano, Trento, Trieste;Comuni di: Trieste, Pordenone, Lamezia Terme, Cesena, Forlì, Novara, Alba, Bra, Borgomanero, Cerano, Cervia, Cesenatico, Longiano, Montiano, Novara, Borgomanero, Cerano, Roncofreddo, San Mauro Pascoli, Bagno di Romagna, Gambettola, Bertinoro, Forlimpopoli, Gatteo, Predappio, Savigliano sul Rubicone, Mercato Saraceno, Santa Sofia.

Guardare alla storia della Seconda Guerra Mondiale, della Deportazione e della Shoah in chiave europea significa costruire la consapevolezza che i processi che ne sono alla base sono parte di un passato comune, così come lo sono le conseguenze sociali, politiche e culturali che quella storia ha prodotto. La costruzione di una società civile non può che fondarsi su questi presupposti, e i viaggi della memoria contribuiscono a educare una generazione di giovani europei che siano in grado di afferrare il senso profondo e complesso delle sfide del presente.

L’obiettivo generale di Promemoria_Auschwitz è di educare a una partecipazione che sia libera, critica e consapevole, proponendo un percorso strutturato in grado di alimentare una relazione continua tra storia, memoria e cittadinanza.

Il progetto,nella sua edizione novarese, è sostenuto per il 2017 da: Comune di Novara, Deina, Istituto Storico Piero Fornara, Provincia di Novara, Sermais, Comune di Cerano

L’attività, già conosciuta come “treno della memoria”, vede la partecipazione dei ragazzi di Novara dal 2012 e da allora la formazione di coloro che decidono di aderire all’iniziativa si svolge in una serie di incontri che hanno luogo prima del viaggio e sono curati da Sermais e dall’Istituto Storico Piero Fornara. Negli anni scorsi il filo conduttore della formazione storica sono state le ricerche di Giovanni Cerutti confluite nella pubblicazione La Svastica allo Stadio. Nel 2015, grazie alla presenza a Novara di Franco Debedenedetti Teglio che ha svolto alcuni incontri di testimonianza e all’esposizione della sua mostra “17 novembre 1938: lo stato italiano emana le leggi razziali”, ci si è concentrati su questo tema. L’edizione 2016 ha visto la presenza di Rossana Ottolenghi, figlia di due sopravvissuti alla Shoah, che con la sua testimonianza ha portato i ragazzi a condurre la riflessione storica del terzo degli incontri, svoltosi a Novara il 28 gennaio 2016, con l’introduzione del tema dei Giusti delle Nazioni. Nel 2016 i ragazzi hanno affrontato il tema dell’Olocausto del Lago Maggiore con  la visita alla lapide dedicata a Mario e Roberto Levi e ricostruzione della loro vicenda. ( qui la ricostruzione: http://www.isrn.it/iniziata-la-formazione-dei-partecipanti-al-progetto-promemoria_a-2016/) . Resta forte convinzione degli organizzatori che la conoscenza della storia locale è un prerequisito fondamentale per affrontare il viaggio. Negli anni precedenti analoghi incontri erano stati svolti a Baveno e Meina, sempre con grande disponibilità delle amministrazioni locali, mentre a ottobre in occasione delle elebrazioni dell’anniversario ci si è cncentrati sull’episodio di Intra. (http://www.nonlasolitastoria.it/wp/viaggi-della-memoria/olocausto-del-lago-maggiore-intra/).
Nel 2017 l’approfondimento sul territorio si svolgerà nuovamente a Meina, con particolare attenzione alla storia di tutte le 16 vittime della strage locale  e all’ installazione delle Stolperteine ( http://www.isrn.it/olocausto-del-lago-maggiore/)

Presentazione volume sul genocidio armeno

Meina, 18 settembre 2015

LA MEMORIA DEI GENOCIDI: le nuove generazioni e l’eredità della memoria”

Ore 18.00, Museo Chalet di Villa Faraggiana, Strada Statale del Sempione

presentazione del libro autobiografico Haigaz chiamava: “Mikael… Mikael…” di Michel Mikaelian, con postfazione di Davide Meghnagi.

Ne discutono Alessandro Litta Modignani, giornalista,curatore del testo e nipote dell’Autore scampato al genocidio degli armeni del 1915, Rossana Ottolenghi, psicoterapeuta, figlia di Becky Behar, sopravvissuta alla strage di ebrei a Meina del 1943, con il Direttore dell’Istituto Storico Fornara Giovanni Cerutti.

Il 2015 è l’anno del centenario della strage del popolo armeno perpetrata dai turchi: uno dei momenti più bui del secolo scorso spesso dimenticato o addirittura negato.

All’epoca dei fatti l’autore era adolescente: nel 1915 la sua vita fu sconvolta dalla deportazione armena.  Nella narrazione sono riportati fatti, spesso molto crudi, riferiti con dolente precisione, a partire da quello evocato nel titolo: durante la fuga dopo avere visto morire la madre, non riuscendo più ad accudire neanche a se stesso è costretto ad abbandonare il fratellino di due anni. Immediate le forti analogie fra questa narrazione, il celebre romanzo di Antonia Arslan La masseria delle allodole, le numerose testimonianze dei sopravvissuti che, pur provenendo da località diverse, convergono nel narrare vicende e circostanze analoghe, a dimostrazione del carattere intenzionale di quella che fu la “soluzione” del problema armeno adottata dal governo dei Giovani Turchi per ottenere uno Stato etnicamente “pulito”, a smentita di quanto anche recentemente affermato, in polemica anche con Papa Francesco, dal governo turco di Recep Tayyip Erdoğan.

l’Autore, Michel Mikaelian (1901-1984), scampato allo sterminio del 1915, completa gli studi ed inizia la carriera medica in Etiopia, presso la “Compagnie du Chemin de Fer Franco-Ethiopien” ad Addis Abeba. Viene arruolato dalla Francia, suo Paese d’adozione, e raggiunge le Forze Armate della Francia Libera del generale De Gaulle . Fonita la guerra fu, per un ventennio, il responsabile medico del porto di Marsiglia. Il libro, edito da “Libri Liberi” nel 2015,è stato tradotto da Alessandro Litta Modignani, che rende omaggio con la curatela del testo alla “parte armena” della sua famiglia.

Nell’ambito delle iniziative organizzate dal Comune di Meina, dalla Comunità Ebraica Riformata Lev Chadash e dall’Istituto Storico Piero Fornara per le celebrazioni del Settantaduesimo anniversario dell’uccisione di sedici ebrei presenti nel territorio meinese nel settembre 1943, occuparsi del genocidio armeno è parso il naturale contributo alla conoscenza e all’affermazione della verità sui crimini contro l’umanità e sull’impegno delle attuali generazioni nel far sì che la memoria sia una valida guida per affrontare le sfide del presente. La riflessione sul genocidio armeno permette anche di tratteggiare il legame che si stabilisce nel corso del novecento tra la costruzione delle identità nazionali e la violenza perpetrata sulle minoranze etniche e culturali. L’elaborazione di interpretazioni storiche stabili e diffuse appare come l’unica strada percorribile, nel momento in cui viene meno la presenza dei testimoni diretti di quelle vicende.

Organizzano l’evento: Comune di Meina, Istituto Storico Piero Fornara, Comunità Lev Cadash, Biblioteca Civica Don Candido Tara

Maggiori informazioni sezione didattica Istituto Storico Piero Fornara: didattica@isrn.it  www.isrn.it

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