Europa e Media: la storia nel web

Incontro – workshop
Europa e Media: la storia nel web. Linee metodologiche per una ricerca
Francia, Gran Bretagna, Ungheria, Italia, Slovenia, Spagna, Polonia, Grecia, Svezia, Germania
Report finale della ricerca Storia e comunicazione in Europa. Il ruolo del web
28 Novembre ore 15 -18,30

presso la sala dell’ex-Refettorio dell’Istituto Parri, via S.Isaia 20 Bologna

Saluti:

Leonardo Draghetti (Direttore Generale Assemblea legislativa Regione Emilia-Romagna)

Alberto De Bernardi (Presidente Istituto per la storia e le memorie del ‘900 Parri Emilia-Romagna)

Introduzione
Luisa Cigognetti (Istituto per la storia e le memorie del ‘900 Parri)

Intervengono
Pierre Sorlin (Università di Parigi, Sorbonne Nouvelle, Francia)
Teréz Vincze (Università di Budapest, Ungheria)
Johan Jarlbrink (Università di Umèa, Svezia)
Giuliana Galvagno (Università di Torino, Italia)
Robin Cooper (Università di Leicester, Gran Bretagna)
Martin Pogačar (Università di Lubiana, Slovenia)
Storia e comunicazione in Europa. Il ruolo del web

Progetto a cura di
Pierre Sorlin Università di Parigi – Sorbonne Nouvelle
Luisa Cigognetti e Lorenza Servetti – Istituto per la storia e le memorie del 900 Parri Emilia-Romagna
Stefania Fenati – Centro Europe Direct
Daniela Asquini Videoteca – Assemblea Legislativa

Due ostacoli importanti nel consolidamento dell’unione europea sono da un lato il misconoscimento degli altri paesi da parte dei cittadini di ogni nazione, dall’altro le reminiscenze di guerre, persecuzioni, conflitti, a volte molto vecchi, che hanno lasciato una traccia profonda nelle memorie e fanno si che ancora oggi si manifestino forti ostilità nei confronti degli altri. Le versioni semplificate e semi leggendarie del passato contribuiscono, soprattutto in un periodo di crisi economica, al rinchiudersi delle nazioni europee su se stesse.
Per conoscere le visioni storiche che circolano tra i cittadini, disponiamo oggi di uno strumento nuovo, internet, con i messaggi che circolano quotidianamente e, particolarmente nei momenti cruciali, veicolano ricordi o leggende storici. Per questo abbiamo intrapreso un percorso di ricerca che vuole analizzare il modo di rappresentare la storia attraverso il web, come fonte di informazione e “agente” di storia. Il web è un universo vago, indefinito e continuamente in movimento, perciò è difficile elaborare modelli o approcci comuni a paesi diversi tra loro. Il confronto ha però portato ad alcuni nodi problematici comuni ben evidenti. Nel corso del biennio 2012-2014 i ricercatori di 10 paesi europei (Italia, Francia, Spagna, Gran Bretagna, Ungheria, Slovenia, Grecia, Svezia, Polonia, Germania) hanno lavorato a queste tematiche attraverso una metodologia sperimentale condivisa, arrivando a conclusioni molto interessanti e utili per ogni ricerca futura sull’argomento.

I media e la Memoria: il punto della situazione

Associazione studi storici Olokaustos
Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea (Iveser)
con il patrocinio dell’Ordine dei Giornalisti del Veneto

1 febbraio 2012, ore 17.30
Casa della Memoria e della Storia, Villa Hériot, Giudecca, Venezia

I media e la Memoria: il punto della situazione

introduzione
Giovanni De Martis (Associazione studi storici Olokaustos)

ne discutono:
Piero Colaprico (“La Repubblica”)
Paolo Navarro Dina (“Il Gazzettino” / Coordinamento cittadino per il Giorno della Memoria)
Leopoldo Pietragnoli (Ordine dei Giornalisti del Veneto)
Gadi Luzzatto Voghera (Boston University, Padova)

conclusioni
Marco Borghi (Iveser)

Dall’istituzione della Giornata della Memoria è trascorso più di un decennio. In occasione del 27 gennaio i media nazionali e locali sono impegnati, ogni anno, in una attività di informazione intensa. Come ogni evento istituzionalizzato, però, con il passare del tempo, occorre adeguare contenuti e metodi comunicativi. Soprattutto in un Paese che ha mostrato di avere difficoltà nell’elaborazione del passato, il rischio che si avverte è quello di una “imbalsamazione” della Memoria. Poiché sono i media ad essere il principale veicolo di trasmissione dei contenuti previsti dalla Legge, crediamo utile interrogare proprio i professionisti del settore, i giornalisti. Come si vive nelle redazioni la Giornata della Memoria? Quali le strategie comunicative che, anno dopo anno, si sono affermate? Esiste il pericolo che una “liturgia della Memoria” si sostituisca al “dovere della Memoria”? Occorre pensare ad un nuovo modo di comunicare questo evento?
Vorremmo porre queste ed altre domande, per avviare una riflessione e un dibattito intorno al ruolo dei media e dei suoi professionisti in un processo che rischia – per stanchezza o per consuetudine – di trasformare il ricordo in una tra le tante date istituzionali.

Il programma è ancora in fase di completamento e suscettibile di modifiche

Iniziativa nell’ambito delle manifestazioni promosse dal Coordinamento cittadino per il Giorno della Memoria

www.giornomemoriavenezia.it