Conferenza “Gino Pieri. Scienziato per vocazione, patriota per scelta”

Venerdi 30 maggio, alle ore 18.00 presso la Sala Conferenza dell’Ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Udine, sarà presentata la riedizione integrale del libro pubblicato nel 1945 da Gino Pieri “Storie di partigiani”. Saranno presenti il dott. Andrea Fattori dell’Associazione culturale “Tiliaventum”, curatore della riedizione, e il prof. Alberto Buvoli dell’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione di Udine.

L’iniziativa è promossa dall’Ordine dei Medici di Udine, dall’Azienda Ospedaliero- Universitaria “Santa Maria della Misericordia” di Udine, dall’Associazione Culturale “Tiliaventum”, dalla casa editrice Aviani&Aviani editori, in collaborazione con l’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione , l’ANPI provinciale di Udine, l’Università degli Studi di Udine, il Comune di Udine, la Provincia di Udine.

Gino Pieri  nacque ad Anagni nel 1881. Di famiglia di origine marchigiana, durante il regime fascista fu perseguitato dall’OVRA per le sue idee socialiste. A Udine, lasciò un grande ricordo sia per la sua umanità e generosità, sia per l’alto contributo dato durante il periodo resistenziale. Infatti, subito dopo l’otto settembre, fin da quando le prime formazioni partigiane friulane si formarono sui colli retrostanti Nimis, Attimis e Faedis, Pieri con il nome di copertura di “Quidam“, entrò nella Resistenza per mettere le sue competenze a disposizione dei combattenti partigiani e del Comitato di liberazione provinciale di Udine. Durante i diciotto mesi della lotta di liberazione, la sua attività antifascista e di prezioso supporto al movimento partigiano fu ininterrotta e caratterizzata da un’estrema disponibilità: nel suo reparto di chirurgia accolse per operare, curare e proteggere i partigiani feriti. Scoperto nel marzo del 1945 da un partigiano infiltrato, venne arrestato e detenuto nelle carceri di via Spalato, a Udine. Il 28 aprile furono gli stessi tedeschi, ormai in rotta, a liberarlo allo scopo di allacciare contatti, che furono rifiutati, con il Comitato di liberazione. Uscito indenne da quel mese di detenzione, fu nominato dal CLN commissario straordinario dell’ospedale civile di Udine. Erano momenti di grandissima difficoltà a cui Pieri seppe far fronte con il suo instancabile impegno, con la sua dedizione. Dell’esperienza partigiana egli lasciò un libro di memorie, Storie di partigiani, scritto a ridosso di quelle vicende, pubblicato in una prima edizione alla fine del 1945, in una seconda l’anno seguente. Fu il primo contributo, anche se di tipo narrativo più che storico, alla conoscenza di quella lotta per la libertà di cui fu protagonista anche la gente friulana.  Nel 1946, Pieri, deputato per i socialisti all’ Assemblea Costituente, lasciò dopo quarant’anni il Nord, dove si era affermato professionalmente, e si trasferì a Roma. Accanto all’impegno politico (era membro del Comitato centrale del PSI), continuò la sua attività di medico presso la Clinica Bastianelli e divenne presidente della Società di Chirurgia. Morì a Roma il 21 giugno 1952. Appassionato di arte e di storia, Pieri, oltre ai trattati scientifici, scrisse volumi su Gerolamo Segato (scienziato ed esploratore bellunese)e sul governo di Napoleone nel Friuli. Nella città friulana, a Gino Pieri è intitolata una via. A Porto San Giorgio (Ascoli Piceno),  la Biblioteca Civica porta il suo nome.

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