Pop Shoah? Immaginari del genocidio ebraico

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Il volume Pop Shoah? Immaginari del genocidio ebraico curato da Francesca Romana Recchia Luciani (Università di Bari) e Claudio Vercelli (Istituto Studi Storici Salvemini di Torino) edito da il Melangolo sarà presentato alla Casa della Memoria di Milano il 15 febbraio 2016 alle 18.

Oltre ai curatori, alla discussione interverrano Antonio Brusa (INSMLI) e David Bidussa (Fondazione Feltrinelli).
Introduce Maurizio Guerri (INSMLI).
L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

Come è accaduto per altri eventi storici, anche nel caso della Shoah l’industria culturale globale ha contribuito significativamente alla costruzione di molteplici immaginari collettivi, nei quali occupa ormai una posizione di assoluto rilievo, non solo per le innumerevoli opere letterarie, filmiche, teatrali che vi si ispirano, ma anche per la crescente attenzione rivolta ai musei e ai luoghi della memoria. Ciò ha prodotto due conseguenze: da un lato, lo sterminio degli ebrei è assurto a paradigma del “male assoluto”, dall’altro rischia di trasformarsi sempre più in “merce di consumo”, esposta a ricostruzioni di circostanza, ma anche a manipolazioni e negazioni. Il discorso pubblico sulla Shoah si confronta sempre più frequentemente, infatti, con una cultura pop che metabolizza ogni contenuto, riproducendolo all’infinito ma anche svuotandolo di significato. Una riflessione sugli immaginari e sul loro “buon uso” diventa quindi imprescindibile per cogliere il significato da affidare alle nuove generazioni in relazione alla cognizione di una catastrofe che ha segnato la storia umana e dei suoi riflessi sulla formazione di una coscienza civile. Se tutto può essere Auschwitz, infatti, il rischio è che Auschwitz si riduca a nulla.