Un viaggio in quattro tappe nella Resistenza in Piemonte

 

In occasione della Festa della liberazione 2015 l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, in collaborazione con le Teche Rai, l’Istituto storico della Resistenza di Torino “Giorgio Agosti” e il Museo Diffuso della Resistenza, ripropone in quattro appuntamenti il programma televisivo “Palinsesto della storia – Il ricordo della Resistenza” di Bruno Gambarotta e Gianni Perona.

Abbiamo riarticolato in quattro tappe topografico tematiche le originali dieci puntate del programma televisivo della sede regionale Rai per il Piemonte “Palinsesto della storia – Il ricordo della Resistenza” realizzato nel 1985, in occasione del 40° della Resistenza.
Il programma mantiene una piena (e coinvolgente) attualità anche per il fatto che dominante è in esso il racconto di numerosi protagonisti, la maggior parte dei quali ormai scomparsi, che lo spettatore incontra nel contesto di una rigorosa ricostruzione dei variegati aspetti della Resistenza piemontese.

Il regista del programma Bruno Gambarotta e lo storico Gianni Perona interverranno a introdurre il ciclo delle proiezioni.

CALENDARIO DELLE PROIEZIONI

(Sala proiezioni del Museo Diffuso della Resistenza, c.so Valdocco 4/A, Torino)

  • 19 aprile, ore 17

Sulle montagne di Torino – Val Chisone, Val Sangone, Val di Susa, Val di Lanzo e Canavese, 84′

  • 21 aprile, ore 17

Città, colline e contadini – Alba, Langhe e Monferrato, 84′

  • 28 aprile, ore 17

Fabbriche, risaie e valli alpine – Biella, Vercelli e Cuneese, 56′

  • 29 aprile, ore 17

Operai e Resistenza a Torino: bombardamenti, scioperi e fabbriche. La persecuzione degli ebrei, 56′

Inoltre sabato  25 aprile, in occasione all’apertura straordinaria di Palazzo San Celso, verrà proiettato a ciclo continuo dalle ore 15 alle 19 (nella saletta proiezione dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, 1° piano) il programma  Partigia – Cronache della liberazione della Città di Asti,  di Ottavio Coffano e Bruno Gambarotta, 1981, 65′

La parabola del neorealismo nelle “Cronache di poveri amanti” di Carlo Lizzani

Mercoledì 18 febbraio la Biblioteca Universitaria di Genova e l’Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, con il patrocinio di Banca Carige, presenteranno il volume di Eligio Imarisio La parabola del neorealismo nelle “Cronache di poveri amanti” di Carlo Lizzani, una coedizione Centro Sperimentale di Cinematografia-Carocci Editore. Con l’autore, interverranno Donatella Alfonso (la Repubblica), Claudio Bertieri (Fondazione Novaro), Guido Levi (Segretario Generale ILSREC), Raimondo Sirotti (già Presidente Accademia Ligustica di Belle Arti). Coordinerà l’incontro Carla Artelli (Biblioteca Universitaria).

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La parabola del neorealismo è il resoconto d’un viaggio a ritroso lungo un periodo sociale e culturale del Novecento che oscilla dal secondo dopoguerra alla metà degli anni Cinquanta, Un viaggio, dal realismo al neorealismo (di cui Cronache assurge a modello), compiuto da Eligio Imarisio in compagnia di Carlo Lizzani, il quale ha appositamente lavorato ad un breve, opportuno saggio, anche riconsiderando ed affinando alcuni suoi vecchi scritti. Il saggio, rimasto purtroppo inedito, è parte dell’opera.

Una linea-guida, invero centrale, di tale percorso si inscrive nella vicenda della Cooperativa Spettatori Produttori Cinematografici s.r.l. (carente di denaro, copiosa di fervore). Nata nel marzo del 1950 per particolare impulso di Giuseppe Dagnino (operaio metalmeccanico) e di Gaetano De Negri (promotore culturale), si costituisce formalmente il 30 ottobre 1950, instaurando la sede legale presso lo studio del suo primo Presidente, Annibale Ghibellini. La Cooperativa resta una delle imprese italiane più singolari non solo nella realtà del cinema, ma della cultura novecentesca; consta nella creazione di un organismo produttivo, intenzionato a fare cinema di qualità sottraendosi alle leggi di mercato e di censura. Essa sfiora la fama al Festival International du Film de Cannes del 1954 con la pellicola Cronache di poveri amanti; ma con il rientro a Roma precipita e coercitivamente. E’ il tempo della «guerra fredda» e la «difesa della democrazia», anche in ambito cinematografico, è una fra le decisioni assunta dal Consiglio dei Ministri in data 18 marzo 1954.

L’opera si configura come un’analisi di Cronache di poveri amanti e, in particolar modo, come un omaggio a Carlo Lizzani, al regista di un altro e importante film, Achtung! Banditi!, girato in Valpolcevera e nel centro storico di Genova e dedicato alla Resistenza e alla città Medaglia d’oro della Resistenza. Per questa ragione, La parabola del neorealismo comprende anche la cronaca, delicata e rispettosa, del funerale di Lizzani in Campidoglio – celebrato il 10 ottobre 2013 – e un’affettuosa testimonianza resa da Giuliano Montaldo, attore in Achtung! Banditi! e poi aiuto-regista di Lizzani stesso.

Per ricordare ufficialmente il grande regista ad un anno dalla sua scomparsa, l’opera è stata presentata il 15 ottobre 2014 a Roma, nella sala «Trevi-Alberto Sordi» del Centro Sperimentale di Cinematografia, alla presenza di Francesco Lizzani (figlio di Carlo), Alberto Crespi, Marco Giusti e Giuliano Montaldo.

Eligio Imarisio, Accademico di Merito dell’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, è giornalista e scrittore. Nei primi anni Novanta, si è occupato di critica cinematografica anche in relazione all’amicizia con Carlo Lizzani e Giuliano Montaldo.

scarica l’invito Imarisio_18 febbraio 2015

http://www.carocci.it/index.php?option=com_carocci&task=schedalibro&Itemid=72&isbn=9788843074501

http://www.snc.it/events_detail.jsp?IDAREA=87&ID_EVENT=1222&GTEMPLATE=newsletter_mailing_ctTrevi.jsp

 

Primavera di bellezza: Fenoglio, Pavese e le Langhe partigiane al cinema

Spezzoni di documentari e film d’autore verranno presentati alla Camera del Lavoro in occasione della notte bianca organizzata da Camera del lavoro e Arci di Piacenza, con la consulenza di ISREC e Cinemaniaci.

Camera del Lavoro, Via XXIV Maggio, 18, Piacenza

“Filmare la storia” nona edizione: le opere vincitrici e le premiazioni

Nel lontano 1970, agli albori dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, Paolo Gobetti organizzò il corso Come la cinepresa documenta la storia, per formare giovani storici e insegnanti di storia a utilizzare con competenza la grande forza dell’immagine in movimento nel documentare e raccontare gli eventi storici.

Sono passati molti anni, Paolo Gobetti è scomparso da più di 15 anni: per ricordarlo per ricordare qualla sua straordinaria capacità di animare i giovani e di incitarli a usare la cinepresa e a conoscere a fondo, spassionatamente, senza retorica e senza pregiudizi, quello che le immagini sanno dire e raccontano, l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza, fondato, animato e fatto crescere da Paolo, ha intitolato a lui quattro premi del concorso Filmare la storia: i premi per le elementari, le medie, le medie superiori e il premio cortometraggi.

Oltre ai premi “Paolo Gobetti” il concorso assegna anche il premio per la miglior opera sulla Resistenza, attribuito da un giuria dell’Anpi della provincia di Torino, il premio “Città di Torino” e il premio “Regione Piemonte”.

Il concorso di video realizzati dalle scuole è giunto quest’anno alla sua nona edizione e ha visto più di 90 scuole partecipanti da tutta Italia. A proposito di provenienza, ci fa piacere rilevare che in questa occasione un’opera è stata iscritta al concorso dal liceo classico italiano della lontana Asmara: una novità che ci induce a pensare non solo a particolari sollecitazioni alla partecipazione da inviarsi per la prossima edizione alle numerose scuole italiane all’estero, ma anche a una possibile estensione del concorso alle scuole di altri paesi, a cominciare da alcuni dell’Unione europea e da alcuni di quelli da cui provengono gli immigrati in Italia, nuovi o futuri nostri concittadini.

 

Le opere premiate spaziano tematicamente dai valori dell’unificazione italiana (Unita comunque, premio “Paolo Gobetti” elementari) alle vicende della Seconda guerra mondiale in Abruzzo ( La guerra della gente comune, premio “Paolo Gobetti” superiori), dall’impatto delle leggi razziali in Italia (La stella di Sara, premio “Paolo Gobetti” medie) al dramma degli Internati militari (Primavera di bellezza, I.M.I. Una storia dimenticata, premio “25 aprile”), dalla singola scuola che racconta la sua storia (C’era una volta, premio “Città di Torino”) alla lavagna che racconta il Novecento (Alla scoperta del ’900, premio “Paolo Gobetti” cortometraggi), arrivando anche a toccare semidimenticate esperienze giovanili di lotta nella Torino degli anni Settanta (Disoccupate le strade dai sogni, premio “Regione Piemonte”).

Dal punto di vista espressivo, nella rosa di premi tutti i generi principali sono rappresentati: la ‘finzione’ (tre opere), il documentario (due) e l’animazione (altre due). I vincitori provengono da varie parti d’Italia, Torino e Piemonte, Emilia, Abruzzo, a cui, con le menzioni speciali (ben cinque) volute dalle giurie, si aggiungono il Veneto e Asmara.

Le premiazioni delle opere vincitrici e la consegna delle menzioni speciali avverranno giovedì 10 maggio dalle ore 15 nella sala proiezioni del Museo Diffuso della Resistenza con una cerimonia pubblica a cui parteciperanno con le giurie e la direzione del concorso l’assessore all’Istruzione della Provincia Umberto D’Ottavio, la consigliera del Consiglio della Provincia di Torino Caterina Romeo, l’Assessore all’Istruzione della Città di Torino Maria Grazia Pellerino e un rappresentante del Miur – Ufficio scolastico regionale del Piemonte.

Seguirà la proiezione delle opere vincitrici che verrà replicata venerdì 11 aprile dalle ore 16 nella stessa sala.