Ritorno alle origini. La nascita del fascismo: storiografia e nuove prospettive di ricerca

Storici a confronto in una giornata di studi sulle origini del fascismo.

Programma:

10:30 – 13:30: I sessione. Coordina Matteo Pasetti

Alberto De Bernardi, I «classici» della storiografia;  

Guido Melis, Continuità e rottura nelle istituzioni; 

14:30-18:00: II sessione. Coordina Alessio Gagliardi 

Giulia Albanese, Ripensare (di nuovo) la violenza; 

Patrizia Dogliani, Avanguardie e valori nazionali: intellettuali ed artisti nel primo fascismo; 

Tommaso Baris, Dai fascismi al fascismo: il rapporto centro-periferia; 

Partecipano alla discussione: Andrea Baravelli, Monica Cioli, Brunella Dalla Casa, Valeria Galimi, Guido Panvini, Pietro Pinna, Alberto Preti, Toni Rovatti.

 

L’incontro si terrà presso l’aula Lucio Gambi del Dipartimento di Storia culture civiltà – Unibo, Piazza San Giovanni in Monte, 2 – Bologna.

 

Organizzazione scientifica: Alberto De Bernardi, Patrizia Dogliani, Alessio Gagliardi, Matteo Pasetti, Alberto Preti.

Presentazione del volume “Autobiografia del primo fascismo”

 

L’Isuc e la Fondazione Ranieri di Sorbello organizzano, presso Palazzo Sorbello in piazza Piccinino 9, la presentazione del volume di Cristina Baldassini, Autobiografia del primo fascismo. Ideologia politica, mentalità, memoria, Rubbettino 2014.

Locandina

 

Lezioni sul Documentario “Bologna la nera”

A partire dal documentario di Alessandro Cavazza “Bologna la nera”  (50 minuti) prodotto con il contributo di Isrebo e la collaborazione di molti dei suoi studiosi, è nato un laboratorio didattico sulla Bologna negli anni Venti e Trenta. Bologna negli anni Venti è stata una delle culle del fascismo: qui i socialisti avevano il controllo del territorio, di una parte dell’economia e della politica. Qui, a Bologna, più violenta e organizzata è stata la reazione di quel mondo che non si riconosceva nel modello socialista. Bologna, come l’Emilia Romagna, ha espresso alcuni dei più influenti dirigenti del fascismo, qui sono state sperimentate formule organizzative e di ricerca del consenso che poi sono divenute tipiche del regime mussoliniano. Il documentario ripercorre la storia di Bologna dalla fine della grande guerra alla vigilia del secondo conflitto mondiale, attraverso la figura di Leandro Arpinati: il braccio destro di Mussolini. Ras incontrastato di Bologna, abile stratega della violenza politica, organizzatore infaticabile, innovatore ed infine nemico del Duce. Raccontare la sua storia significa raccontare la parabola del fascismo bolognese dallo squadrismo al regime.

L’obiettivo del laboratorio è propri quello di offrire una lettura dell’avvento del fascismo a partire dal territorio. La Bologna del fascismo appare inedita ai ragazzi, così come inedita è la riflessione sull’importanza che lo sport bolognese (Littoriale, il Bologna Calcio) ebbe per la propaganda del regime.

Il percorso laboratoriale consta di due fasi distinte di due ore ciascuna. Nella prima ogni classe visiona il documentario con opportune chiavi di lettura che vengono fornite dall’operatore didattico (Agnese Portincasa, ISREBO) prima della proiezione. Nella seconda è richiesta una restituzione precisa. A partire dalla creazione di una linea del tempo che permetta ai ragazzi di visualizzare gli eventi più importanti del periodo, la classe viene divisa in piccoli gruppi ai quali viene sottoposto un questionario. Ogni gruppo leggerà agli altri le proprie risposte per avviare un momento di condivisione e di approfondimento del tema storico.