Un ricordo dei socialisti Carlo Fontana e Brenno Cavallari

A Magenta, mercoledì 23 novembre 2016 nella sala Consiliare di via Fornaroli 30 alle ore 21, il prof. Massimo Castoldi, direttore della Fondazione Memoria della Deportazione, ricorderà con testimonianze inedite le figure di due socialisti antifascisti, dimenticati in questi ultimi settan’anni: Carlo Fontana, assessore alla pubblica istruzione nella giunta socialista presieduta dal sindaco Camillo Formenti ed eletta con grande consenso popolare il 10 ottobre 1920, poi cacciata dai fascisti, e 25 anni dopo primo sindaco di Magenta nell’Italia democratica; Brenno Cavallari, nel 1920 assessore alla finanza, all’annona, all’igiene, al personale, allo stato civile, attivo antifascista, perseguitato dal regime e fucilato presso il campo di Fossoli nel poligono di tiro del Cibeno con altri sessantasei prigionieri politici il 12 luglio 1944.

Sarà l’occasione per presentare il libro di Natalia Tunesi e Carlo Morani, Carlo Fontana pioniere del socialismo maestro antifascista primo sindaco di Magenta nell’Italia repubblicana, Magenta, Ed. “La Memoria del Mondo”, 2016.

Locandina Carlo Fontana

Tra gli amici di Carlo Fontana, scrive Massimo Castoldi nell’introduzione al volume «erano l’illustre psichiatra Paolo Pini e il ragioniere Brenno Cavallari. Pini, già frequentatore della casa Turati Kuliscioff a Milano in corso Vittorio Emanuele, all’altezza del civico 23, come Anna Kuliscioff sempre disponibile a curare gratuitamente chi fosse in condizione di indigenza, è ricordato da Fontana tutto “preso dal gran sogno della redenzione umana”, la quale per lui non si sarebbe potuta realizzare, se non si fosse rimossa la “maledizione” che pesava sul lavoro. Cavallari a Magenta fu direttore, con la sua salda fede riformista, del nuovo Ente operaio riunito costituitosi nel marzo 1920. Fu, scrive Fontana, l’“anima socialista” del paese, assessore alla finanza, all’annona, all’igiene, al personale, allo stato civile, quando Carlo Fontana era assessore alla pubblica istruzione nella nuova giunta socialista presieduta dal sindaco Camillo Formenti ed eletta con grande consenso popolare il 10 ottobre 1920. Cavallari gestiva anche la cooperativa di produzione e consumo “L’Alleanza”, che stava ponendo le basi per il cambiamento in senso socialista della realtà magentina, con lo scopo di salvaguardare il potere d’acquisto dei salari e di vigilare sugli esercenti, creando spacci di generi alimentari a prezzo controllato. Sia Fontana, sia Cavallari sapevano, come aveva scritto De Amicis in Primo maggio, che «non c’è moralità che resista alla prova prolungata del bisogno» e che per poter educare era necessario ottenere dignitose condizioni di vita per il bambino e la sua famiglia. La loro collaborazione divenne pertanto assidua e inevitabile».