Franco Boiardi. Un intellettuale nel Novecento

Presentazione del volume

Franco Boiardi. Un intellettuale nel Novecento

Jouvence, Milano 2017

Casa della Memoria, martedì 30 gennaio ore 18.
Interventi:
Mirco Carrattieri
Pierluigi Castagnetti
Giorgio Vecchio
Sarà presente l’autore Andrea Montanari
Nato a Reggio Emilia nel 1931 e qui morto nel 2009, Franco Boiardi ha attraversato il Novecento nella sua interezza e del Novecento è stato uno degli indiscussi protagonisti, non solo nella sua città. Storico della politica, giornalista, romanziere e soprattutto uomo politico e uomo delle istituzioni; Boiardi è stato un intellettuale poliedrico che ha lasciato una traccia profonda nell’elaborazione e nella costruzione del celebre “modello emiliano”, e non solo.
Il volume di Andrea Montanari, arricchito dalla prefazione di Giorgio Vecchio, professore ordinario di Storia contemporanea all’Università di Parma, pubblicato con la casa editrice Jouvence di Milano, e che sarà presentato alla Casa della Memoria di Milano martedì 30 gennaio alle ore 18, ripercorre l’intera parabola biografica di Boiardi, grazie alla consultazione dell’archivio personale del politico reggiano e a uno spoglio della sua sterminata bibliografia: più di 700 pubblicazioni fra volumi, articoli su quotidiani, saggi di ricerca storico-politica e persino due romanzi.
Si va, dunque, dalla nascita di Boiardi durante il fascismo fino al suo «allontanamento» dalla Dc reggiana – nonostante l’essere stato enfant prodige e giovanissimo vice-segretario provinciale del partito – e dall’Università Cattolica, conclusosi con l’adesione alle politiche del Psi. Nel 1956 assistiamo al decollo della carriera di Boiardi che entra definitivamente nel Psi per, in seguito, ricoprire prestigiosi incarichi nell’amministrazione cittadina; diviene poi, nelle file del Psiup, deputato ed euro-parlamentare. Al termine del mandato in Parlamento e una volta scioltosi il Psiup, Boiardi torna stabilmente a Reggio e, dopo aver aderito al Pci, ottiene altre importanti nomine; sarà presidente dell’Arcispedale Santa Maria Nuova e poi presidente della neonata televisione Telereggio. Prende il via proprio in questo periodo la parte più consistente della sua produzione saggistica, ma non solo: nel 1981 esce, firmato con uno pseudonimo, L’equivalenza, la sua prima prova in veste di romanziere.
L’attività negli anni 1981-2009 è infine argomento del terzo e ultimo capitolo: abbandonato clamorosamente e polemicamente il Pci, Boiardi ritorva sponde nel Psi e si getta a capofitto nello studio e nella ricerca. È una vera e propria «fioritura» che spazia nei campi più disparati. Negli anni Novanta poi, un riavvicinamento alla vita politica; ma sono “La Rosa di Gerico” e l’attività come presidente del Comitato scientifico dell’Istituto Cervi i frangenti maggiormente degni di nota.
La parabola biografico-politica dell’intellettuale e politico reggiano riveste, com’è facile notare, particolare interesse sotto molteplici punti di vista e permette di osservare attraverso uno sguardo del tutto particolare e ancora inesplorato la storia di Reggio Emilia, dell’Italia e dell’Europa dagli anni della Guerra fredda fino ai giorni nostri.
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