Presentazione del volume “Pianezza, il mondo del grande Cesare”

A Borgosesia, venerdì 15 giugno 2018, a Casa Turcotti, alle ore 21, sarà presentato il volume Pianezza, il mondo del grande Cesare, di Edoardo Ghelma, raccolta di testimonianze, ricordi e foto d’epoca gentilmente concesse dai frazionisti, con l’aggiunta di scatti inediti dell’autore, edito dall’Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea nel Biellese, nel Vercellese e in Valsesia. L’iniziativa è organizzata in collaborazione con il Centro studi Giovanni Turcotti.
Scrive Alessandro Orsi nella prefazione al volume: «Edoardo Ghelma è un rigoroso scrittore di microstorie, già raccontate in altri suoi libri con ricerche sui nomi delle vie di Borgosesia e sulle tradizioni valsesiane, anche gastronomiche. Ha la capacità di osservare l’umile percorso della gente comune con gli strumenti del suo mestiere (è un eccellente fotografo), quindi con un’attenzione meticolosa verso i particolari, i dettagli […]. Così, nella microstoria di Pianezza appaiono, illuminati con precisione e affetto, innanzitutto i personaggi della comunità: quelli caratteristici, come il Cesare, valsesiano scolpito nel legno; quelli che sembrano “magici” ai bambini; le donne pazienti e tenaci; quelli inseriti in intricati quadretti famigliari; i ragazzi che rubano la frutta; quelli furestè, i forestieri, che entrano in un cerchio sociale solo apparentemente chiuso; tutti quanti nel loro attaccamento per la chiesetta, centro della devozione popolare degli abitanti della borgata. Ma la piccola storia di Pianezza, grazie alla preparazione culturale dell’autore, non finisce in un orto recintato pur ricco di gustosi prodotti: si trasforma invece in uno specchio che riflette movimenti, cambiamenti, avvenimenti di una sfera ben più vasta. I fatti della microstoria si intrecciano e a volte si confondono con quelli della grande storia. Sono davvero tanti e tutti rilevanti per ricostruire e capire una storia varia e complessa, nel nostro caso quella del secolo scorso, il Novecento, visto appunto attraverso il filtro di una piccola comunità».

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