Atrocità del potere. La shoah tra propaganda e tragica realtà. Due autori a confronto

Nel recinto dell’inferno di Rocco Lentini approda al Caffè Letterario “Mario La Cava” di Bovalino per il Giorno della Memoria. Con questo lavoro Lentini colma una lacuna, apre uno squarcio in quel muro di pregiudizio che tende, anche in questo caso, a relegare la Calabria e i calabresi ai margini della battaglia che ha portato all’abbattimento dei regimi totalitari in Europa. La vicenda dei deportati calabresi vittime della bestiale furia nazista è ricostruita dallo storico calabrese attraverso schede nominative precise, accorpamento di dati, storie, drammi componibili in un quadro unitario riconducibile alle variegate caratteristiche del territorio calabrese e alla cultura delle Calabrie. Nello stesso incontro, in parallelo, Nadia Crucitti presenta il suo Berlino 1940 romanzo che racconta un uomo e una nazione che preferirono, davanti all’instaurarsi della dittatura che portava in sé i germi del sistema criminale, non vedere e non sentire, mettendo a tacere la propria coscienza. Il romanzo riprende la storia vera del regista tedesco Veit Harlan e del più famoso film antisemita Jud Süss, considerato il capitolo più infame della cinematografia tedesca, il film che più di tutti ha rappresentato e diffuso la propaganda antisemita del regime nazista.

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