Tutte le iniziative dell’Isgrec per commemorare la strage di Maiano Lavacchio

box_homepage_martiriA Maiano Lavacchio, nel Comune di Magliano in Toscana, il 22 marzo 1944, furono fucilati dai fascisti 11 giovani che avevano rifiutato di arruolarsi nel costituendo esercito della Repubblica sociale italiana. La strage rientra tra gli episodi di Resistenza civile, passiva e senz’armi, un atto di disobbedienza che contribuì a minare la coesione e il controllo del territorio da parte del fascismo repubblicano, rappresentando, per la vasta indignazione popolare che suscitò e per le critiche all’interno dello stesso Partito fascista repubblicano, uno spartiacque nella storia della Resistenza maremmana. Per questa strage non c’è una “memoria divisa”: chiaro è il suo svolgimento, cristallina la responsabilità unicamente fascista dovuta alla volontà di reprimere ogni forma di dissenso mediante il ricorso al terrore preventivo. L’uccisione di 11 inermi lasciò una cicatrice profondissima nella memoria collettiva grossetana, per la giovane età delle vittime, l’immagine della loro innocenza, per la crudeltà e la barbarie dei carnefici, per il gesto coraggioso del parroco d’Istia d’Ombrone, don Omero Mugnaini, che sfidò le autorità fasciste opponendosi al divieto di dare sepoltura alle vittime. Maiano Lavacchio si è trasformato così sin da subito in simbolo della lotta della Maremma contro l’oppressione nazifascista.

A tenere viva la memoria di questa strage contribuirono l’immediatezza dell’inchiesta del CPLN, il desiderio di giustizia dei familiari, la partecipazione spontanea di numerosi testimoni all’inchiesta e il coinvolgimento di diverse comunità della provincia. Se per le famiglie l’elaborazione del lutto ha avuto tempi lunghissimi, la memoria pubblica ha trovato fin da subito le forme di una narrazione – teatro, letteratura, scultura, pittura, musica – che il tempo non ha distorta, né privata di pathos. Nell’insieme, si è consolidata una memoria forte, alimentata con continuità dalla società civile e dalle stesse Istituzioni, e che, a distanza di quasi ottant’anni, rimane come patrimonio collettivo della comunità grossetana. La prima commemorazione si tenne a Istia d’Ombrone il 22 luglio 1944, a 4 mesi dalla strage; dall’anno successivo la commemorazione a Maiano Lavacchio è divenuta tradizione che coinvolge tutta la popolazione, interrotta solo a causa della pandemia. Ma se è vero che le difficoltà sono anche opportunità, allora le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria diventano oggi occasione per un approfondimento, in attesa che si possa tornare a onorare collettivamente la memoria dei “ragazzi” nel luogo dove hanno perso la loro vita. Lì dove adesso sta per giungere a conclusione la ristrutturazione a cura dell’Isgrec della “Casa della memoria al futuro”, luogo di memoria e spazio culturale dedicato alla comunità, vicinissima al luogo della fucilazione e al monumento che ricorda gli undici giovani.

Numerose le iniziative online previste quest’anno dall’Isgrec.

>> Domenica 21 marzo, ore 17:  

in diretta Facebook sulle pagine dell’Associazione “Diogene di Sinope” di Ispica (Rg) e dell’Isgrec l’iniziativa dal titolo “22 marzo 1944. La Strage fascista di Maiano Lavacchio”: lo storico Marco Grilli e il presidente dell’Associazione Diogene di Sinope, Giovanni Brancati, entrambi nipoti delle vittime della strage, dialogheranno creando un ponte virtuale tra Ispica e Grosseto. 

 

>> Lunedì 22 marzo, ore 9.10: 

a 77 anni esatti dalla fucilazione degli 11 ragazzi. Sarà messo on line il link per visitare la mostra “Per noi il tempo si è fermato all’alba”realizzata a partire dalla ricerca di Marco Grilli sui Martiri d’Istia confluita nel quarto volume della collana I Quaderni dell’Isgrec. La mostra si propone di restituire attraverso fotografie e documenti d’archivio, molti dei quali inediti, la complessità di quegli eventi e il loro valore simbolico per il territorio maremmano, ricostruendo in sezioni tematiche il contesto e i fatti che portarono alla strage, le vicende successive con la richiesta di giustizia per le vittime e il consolidarsi di una memoria condivisa, alla quale hanno indubbiamente contribuito sia la rielaborazione da parte di artisti e cantori popolari, sia la presenza sul territorio, locale e non, di “memorie di pietra”.

 

>> Lunedì 22 marzo, ore 11.30:

“Maiano Lavacchio: il luogo, la memoria, la storia”evento on line dedicato agli studenti in diretta sulla pagina Facebook e sul sito dell’Istituto, durante il quale saranno presentati i lavori delle classi delle elementari e delle medie di Istia d’Ombrone e Cinigiano che hanno partecipato ai laboratori dell’Isgrec. L’entusiasmo dei ragazzi meritava uno spazio pubblico di visibilità per presentare gli esiti finali di un percorso laboratoriale e una sentita riflessione sulla tragica vicenda dei martiri d’Istia che li ha portati, sotto la guida dei loro insegnanti, ad elaborare in maniera creativa le suggestioni che quei fatti suscitano ancora a distanza di così tanti anni.