Convegno “Storie di confine durante la seconda guerra mondiale”

Progetto NOVECENTO DI CONTRABBANDO

Ente Capofila

Istituto di Storia Contemporanea “P.A. Perretta”

Coordinamento generale a cura di Patrizia Di Giuseppe

Enti partecipanti al progetto

Assessorato alla Cultura del Comune di Varese

Archivio di Stato di Varese

Archivio di Stato di Como

Archivio di Stato di Sondrio

Istituto Sondriese per la Storia della Resistenza e dell’Età contemporanea

Enti collaboranti

Banca Popolare di Sondrio

CGIL – Camera del Lavoro Territoriale di Varese

Karakorum Teatro di Varese

Museo Storico della Guardia di Finanza

Società dei Verbanisti

SPI – Cgil Como

SPI – Cgil Lombardia

A causa della sua politica tendenzialmente protezionistica, l’Italia è stata sempre oggetto d’intensi traffici di contrabbando. In determinati momenti storici (Ottocento e Novecento), questa attività illecita fu praticata in modo professionale diventando quasi un fenomeno di massa. Soprattutto lungo i confini elvetici, palcoscenico di fiorenti traffici politici e culturali con la vicina Lombardia.

In particolare la nascita della Repubblica Sociale dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, vede questa regione diventare potente calamita per migliaia di profughi, decisi, con il ripiegamento in Svizzera, a fuggire da arresti, deportazioni, lavori forzati e chiamate di leva dell’esercito “saloino”. È una fiumana umana, le cui vicende si intrecciano con le ondivaghe politiche d’accoglienza delle autorità cantonali e federali.

L’occupazione militare tedesca dell’Italia centrosettentrionale, da un lato e i bombardamenti alleati dall’altro aggravano la situazione sociale ed economica, provocando movimenti di sfollati dalle città verso le campagne, disarticolando reti di comunicazione e rendendo ardui gli spostamenti e gli scambi di merci.

Le conseguenze per la popolazione sono drammatiche: il sistema di razionamento, che non riesce più a garantire un mimino sostentamento vitale, collassa, spalancando le porte al mercato nero dove i prezzi sono anche dieci volte più alti rispetto a quelli calmierati. I contrabbandi diventano infatti un ghiotto affare per popolazioni piegate da cicliche crisi economiche, che trovano appunto negli smerci illegali di beni e nel favoreggiamento agli espatri clandestini un terreno fertile per facili e lucrosi guadagni.

Contrabbandi di merci e persone, ma anche di propaganda antifascista, armi e munizioni, diventano così oggetto per trafficanti, scaltri avventurieri e passatori, in un intreccio, spesso inestricabile, tra affari, politica e interessi personali.

Terminata la guerra il fenomeno non cessa: cambiano i protagonisti e i “prodotti” di contrabbando. In tempi non semplici e in territori marginali il contrabbando ha rappresentato un’occasione per sbarcare il lunario o una vera e propria attività a tempo pieno, che poteva fruttare bene.

Finalità dell’iniziativa, di cui l’Istituto di Storia contemporanea “P.A. Perretta” di Como è capofila, è evidenziare la straordinaria rilevanza e peculiarità di questa frontiera, attraverso una stretta collaborazione con l’Istituto storico della Resistenza di Sondrio, entrambi affiancati e sostenuti per la ricerca documentaria dagli Archivi di Stato delle rispettive province oltre a quello di Varese. Sostenuti dalla filiale svizzera della “Società dei Verbanisti”, partnership fondamentale nel sottolineare appunto il carattere pluriterritoriale e transfrontaliero del progetto.

Attraverso attività convegnistiche, esposizioni tematiche e spettacoli, l’iniziativa punta a rafforzare ed estendere la conoscenza, soprattutto tra le più giovani generazioni, di uno spaccato storico di quest’area confinaria. Evidenziandone appunto le straordinarie caratteristiche e potenzialità del suo essere “terra di frontiera” e quindi di contrabbandi, le cui molteplici e contradditorie sfaccettature lo rendono fenomeno originale e peculiare.

PROGRAMMA di SONDRIO

 

Negli anni della Seconda guerra mondiale, il contrabbando diventa fenomeno che travalica il solo traffico di merci, coinvolgendo coloro che, invisi al regime fascista, cercavano nell’espatrio oltre confine una via di salvezza: dissidenti politici, disertori alla leva ed ebrei colpiti dalle leggi razziali. Il convegno e la mostra si propongono di dare voce a questi protagonisti, raccontando singole vicende, attraverso testimonianze documentarie, iconografiche e materiali.

 Banca Popolare di Sondrio, Sala Besta, 26 novembre 2022 ore 9.00-12.00 

Convegno

Storie di confine durante la seconda guerra mondiale

 

 

Ore 9.00

Introduzione a cura della dott.ssa Tiziana Marino, direttrice Archivio di Stato di Sondrio

Ore 9.30-10.10

Andrea Paganini, storico e docente 

L’eccezionale fioritura del contrabbando tra Val Poschiavo e Valtellina nella seconda guerra mondiale

 

Ore 10.15-10.45

Davide Agnesi

Il contrabbando nel territorio di frontiera della Lombardia nord-occidentale

 

Ore 10.50-11.20

Giulietta Gavazzi

La resistenza della professoressa Alessandrina Zanetti: una storia ritrovata

 

Ore 11.25- 11.45

Fausta Messa, direttrice Issrec

L’amara vicenda della famiglia Morais

 

Ore

11.45

Eventuali interventi dal pubblico. Conclusioni

 

Coordinamento a cura di Daniele Chiarelli – Issrec

 

 

Mostra

 

Storie di confine. Il contrabbando da e per la Svizzera nel secolo scorso.

 

Archivio di Stato di Sondrio, Via Dante-Via Perego

26 novembre 2022  – 2 dicembre 2022

 

La mostra sarà aperta dal 28 novembre 2022  – 2 dicembre 2022 , lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.30 alle 12.00; martedì al giovedì dalle 9.30 alle 12 e dalle 14 alle 16.

 

 

 

 

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