«Per la più grande Italia ovvero Sandrone soldato». Spettacolo teatrale

Tra le iniziative sulla Grande Guerra a Bibbiano

 

 

Domenica 15 settembre – ore 21

Teatro Metropolis – Bibbiano

 

 

Compagnia “I pazzi di piazza”

Regia di Auro Franzoni

con Matteo Bartoli

 

 

 

Lo spettacolo

La Compagnia I Pazzi di Piazza, con la regia di Auro Franzoni, mette in scena in prima assoluta lo spettacolo teatrale «PER LA PIÙ GRANDE ITALIA ovvero SANDRONE SOLDATO», commedia-farsa per burattini scritta a Rastatt nel novembre del 1917 e terminata un anno dopo a Cellelager (campo di prigionia per ufficiali vicino ad Hannover) da Angelo Ruozi Incerti, in collaborazione con Giuseppe Denti.
Il titolo Per la più grande Italia riprende tale e quale il titolo del libro di Gabriele D’Annunzio che contiene i discorsi tenuti nel “radioso maggio” del 1915. Questa intitolazione ha intenti satirici molto evidenti, perché lo svolgimento e il significato della vicenda bellica di Sandrone assume un senso opposto ai contenuti dei discorsi propagandistici del poeta italiano. Il protagonista Sandrone, maschera reggiana che solitamente appare come un contadino rozzo ma furbo che riesce, anche se maltrattato, a superare tutte le difficoltà grazie alla sua vivace e concreta intelligenza, acquista con Ruozi Incerti un approfondimento psicologico del tutto nuovo rispetto alla tradizione ed è in grado, con il suo buon senso istintivo, di non piegarsi di fronte alle ingiustizie che pure subisce, smascherando i toni esaltati e nazionalistici del Duce, cioè il generale Luigi Cadorna, e del Vate, cioè Gabriele D’Annunzio.
Infatti Sandrone descrive la durezza e la violenza della guerra nella sua realtà. Nella sua esperienza e nelle sue parole, nelle sue riflessioni e nei suoi giudizi si possono dunque ritrovare tutti i soldati che sono stati a combattere nelle trincee. Nella seconda parte appaiono altri personaggi di minore rilievo. Sono il capitan Spavento, non Spaventa come solitamente è denominato nella Commedia dell’Arte, il soldato coraggioso a parole e pauroso nei fatti, e l’Imboscato, che è sfuggito spesso con l’inganno al reclutamento e alla guerra, che è anche il padrone sfruttatore di Sandrone. Infine il Generale, in cui è facilmente riconoscibile Armando Diaz, che sostituì Cadorna come Capo di Stato Maggiore dell’esercito italiano dopo Caporetto.
I nemici (l’Alemanno, il tedesco, e l’Austro, l’austriaco, poi chiamato tugnin, secondo una diffusa denominazione popolare non priva di una venatura di umorismo) sono presentati secondo stereotipi nazionalistici e si esprimono con un linguaggio che ha l’evidente scopo di suscitare il riso negli spettatori. Il tugnin nella seconda parte acquista un ruolo drammatico e perde gli elementi comici che lo caratterizzavano per assumere una dolente dignità umana.

 

 

 

Ingresso libero

 

 

 

Lo spettaccolo sarà riproposto lunedì 16 settembre.

 

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