Presentazione del libro edito dall’IFSML “La Slovenia nella seconda guerra mondiale”

ANPI e AVL della provincia di Gorizia organizzano per martedì 10 dicembre dalle 17.00 a palazzo Attems Petzenstein, in Piazza De Amicis 2, a Gorizia, la presentazione del volume “La Slovenia durante la seconda guerra mondiale” di Zdenko Cepic, Damijan Guštin, Nevenka Troha, edito dall’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione di Udine (n.31 della Collana Studi e Documenti) con il contributo della Fondazione -Sklad Dorce Sardoc di Gorizia.

L’opera sarà sarà illustrata con alcune considerazioni introduttive dall’avvocato Nereo Battello.  Saranno presenti gli Autori.

Si tratta di un contributo storico importante che va a colmare una lacuna, offrendo per la prima volta al lettore italiano un quadro storico completo del territorio che fa oggi parte della Repubblica di Slovenia tra gli anni che vanno dal 1941 al 1945, con un’ampia presentazione delle principali problematiche relative a ciò che era l’entità slovena all’interno del regno jugoslavo tra le due guerre mondiali.

In Slovenia la seconda guerra mondiale ebbe inizio il 6 aprile 1941 con l’aggressione della Germania e dell’Italia alla Jugoslavia. Dopo la disfatta dell’esercito jugoslavo la Slovenia venne divisa e spartita tra i quattro stati occupanti: Germania, Italia, Ungheria e, per una parte minore, lo Stato indipendente Croato. Il regime di occupazione fu caratterizzato dai più diversi atti di violenza esercitati nei confronti della popolazione (uccisioni, arresti, internamenti, espulsioni) con lo scopo di annientare gli sloveni come popolo e come nazione. La risposta fu la nascita di un movimento di resistenza organizzato e condotto dal Fronte di liberazione del popolo sloveno, l’Osvobodilna Fronta. Ad esso aderirono organizzazioni che si richiamavano a tutti gli orientamenti politici e sociali, fra le quali divenne forza trainante e determinante il Partito comunista. Tra gli obiettivi e i programmi della lotta di liberazione ci fu anche la realizzazione di profondi cambiamenti nel campo sociale e nella gestione del potere statale. Oltre alle forze di occupazione e a quelle della resistenza, fu presente nella guerra in Slovenia una terza componente, quella dei domobranci, collaborazionisti delle forze occupanti contro il movimento di liberazione. Nel maggio del 1945, terminato il conflitto, il potere politico venne assunto dal Fronte di Liberazione, che dappertutto vide come forza egemone il partito comunista.

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