Schermi neri. Il cinema fascista tra eredità e rimozione

schermi_neri_2023Parma, 25 e 27 maggio 2023

Schermi neri indagherà le modalità con cui temi, modelli, strutture e personalità del cinema di regime siano stati riproposti o ripudiati nei film prodotti durante l’Italia repubblicana, mistificando in alcuni casi la reale drammaticità che quasi 25 anni di fascismo hanno portato con sé. L’obiettivo è interrogarsi su quanto di quel sistema produttivo sia giunto fino ai nostri giorni, su come il cinema di regime si sia autorappresentato, quale immaginario abbia generato, con particolare attenzione agli aspetti di continuità e di discontinuità che la cinematografia contemporanea – nazionale e non – ha riproposto fino a oggi in molti dei film ambientati durante il ventennio fascista, e non solo.

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Giovedì 25 maggio 2023, ore 21.00

Cinema d’Azeglio (via d’Azeglio 33 – Parma)

Proiezione di Marcia su Roma di Mark Cousins (Palomar e Luce Cinecittà, 2022),

introducono Lorenzo Tore (Centro Studi movimenti) e Carlo Ugolotti (Isrec Parma).

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Sabato 27 maggio 2023, ore 10.00-18.30

Palazzo del Governatore (Piazza Garibaldi – Parma)

Giornata di studi

Ore 10.00

Modera Lorenzo Tore (Centro studi movimenti)

Laura Caggiari (regista), Teatro, propaganda e censura nella Cinecittà del Ventennio fascista

Caterina Carpita (Università di Napoli “L’Orientale”), Da “La difesa della razza” al cinema imperiale fascista. Una prospettiva di genere

Gianmarco Mancosu (Università di Sassari), Il cinema sull’impero fascista, il cinema nell’impero fascista

Carlo Ugolotti (Isrec Parma), I fascisti che mascalzoni!: specificità e continuità della commedia italiana tra regime e dopoguerra

Ore 15.00

Modera Andrea Palazzino (Centro studi movimenti/Liceo d’Arte P. Toschi)

Gabriele Gimmelli (Università di Bergamo), Effetto Za: Cesare Zavattini tra surrealismo e neorealismo

Livio Lepratto (Università di Parma), Anni “ruggenti”, anni “difficili”, anni “clericali”. La rappresentazione cinematografica del Ventennio nella ricezione critica cattolica

Elena Pirazzoli (Università di Köln), Il nostro fascismo quotidiano. Modernità, guerra e impero nelle immagini dei film di famiglia

Lorenzo Tore (Centro studi movimenti), La marcia che non c’è. Il racconto della presa del potere nel cinema italiano del Dopoguerra

Info: centrostudimovimenti@gmail.com

A cura di Centro studi movimenti

Con il patrocinio di Comune di Parma e il contributo della Regione Emilia-Romagna

CSM – Giorno della memoria 2023. Incontro con Tommaso Speccher

loc_giorno_memoria_2023Giovedì 26 Gennaio 2023, ore 17.00

Palazzo del Governatore – piazza Garibaldi (Parma)

Presentazione del volume

La Germania sì che ha fatto i conti con il nazismo

di Tommaso Speccher (Laterza 2022)

dialogano con l’autore Margherita Becchetti Ilaria La Fata (Centro studi movimenti)

A cura di Centro studi movimenti Parma

in collaborazione con Comune di Parma

con il contributo di Regione Emilia Romagna

info: centrostudimovimenti@gmail.com

I Capannoni di Parma. Presentazione online del libro

capannoni_flyer_libro_19-11-2020Giovedì 19 Novembre 2020, ore 18

Canale YouTube del Centro studi movimenti

I “Capannoni” a Parma. Storie di persone e di città

Presentazione del volume curato da Margherita Becchetti e Paolo Giandebiaggi (Mup, 2020). Dialoga con i curatori il giornalista Gianluca Zurlini

Progetto a cura di Centro studi movimenti Parma e Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università degli Studi di Parma, con la collaborazione di Archivio di Stato e Archivio storico comunale e con il contributo di Regione Emilia Romagna e Comune di Parma.

Ancora oggi, nel gergo parmigiano, il termine “capannone” è sinonimo di rozzo, triviale e in tanti, a Parma, lo usano per definire quegli individui che fuoriescono dall’etichetta dei modi urbani, civili, borghesi. Tanti lo usano ma pochi, soprattutto tra i più giovani, sanno quale sia la sua origine, intimamente legata a una storia specifica di Parma, allo sventramento dell’Oltretorrente da parte del regime fascista e all’allontanamento di molte famiglie in caseggiati ultrapopolari in zone fuori dal centro urbano: i Capannoni appunto, così soprannominati per la loro forma a capanna.

Il volume ripercorre la storia dei Capannoni inserendola in quella della città prima e dopo la loro edificazione negli anni Trenta, per capire le ragioni che portarono il regime fascista a costruirli, cosa essi divennero per le persone che vi abitarono e le difficoltà che le amministrazioni democratiche del dopoguerra incontrarono nell’abbatterli.

Info: centrostudimovimenti@gmail.com

L’esploratore perso nell’oblio. Vittorio Bottego tra mito e realtà storica

L’esploratore perso nell’oblio

Un incontro su Vittorio Bottego tra mito e verità storicamonumento-a-vittorio-bottego-vert

Giovedì 29 ottobre 2020, ore 18:00

Viste le nuove disposizioni anti-Covid del governo, l’incontro su svolgerà sul canale youtube del Centro studi movimenti

Racconti di Andrea Bui e Latino Taddei

A Parma un viale, una scuola e un monumento che accoglie chi arriva dalla stazione ferroviaria sono dedicati a Vittorio Bottego, un nome importante nella toponomastica cittadina. Eppure in pochi oggi saprebbero dire chi fu: l’ambigua definizione di esploratore non dipana le nebbia intorno alla sua figura. Un incontro online cercherà di risalire all’identità e alla morte dell’illustre concittadino, un viaggio dal mito dell’esploratore alla cruda verità storica della violenza coloniale.

A cura del Centro studi movimenti, in collaborazione con il festival Il rumore del lutto. XIV edizione (17 ottobre – 7 novembre 2020), con il sostegno di Azienda Selene e Regione Emilia Romagna

Info: centrostudimovimenti@gmail.com

CSM – Una voce da Terezin. Incontro con Ernst Grube

giornata-della-memoria-2020-leggGiovedì 23 gennaio 2020, all’Auditorium Paganini (parco Eridania, via Toscana 5 – Parma), ore 16.00, in occasione della Giornata della Memoria, Ernst Grube incontrerà la città per raccontare la sua esperienza a Terezin. L’incontro ‒ rivolto sia alle scuole che alla cittadinanza ‒ è organizzato dal Centro studi movimenti in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del Comune di Parma e con il sostegno di Regione Emilia Romagna.

Ernst Grube nasce nel 1932 a Monaco di Baviera, un anno prima della salita al potere, in Germania, di Adolf Hitler. Due anni dopo, nel 1935, entrano in vigore le leggi razziali che, ad esempio, proibiscono il matrimonio ed ogni relazione sessuale tra i cosiddetti cittadini di sangue tedesco ed ebrei. L’infanzia di Ernst diventa difficile: lui è figlio di un padre cristiano-luterano e di una madre ebrea e questo lo rende un mischling, un mezzo-ebreo, un meticcio.

Nel 1938, dopo la Notte dei cristalli ‒ quando in tutta la Germania centinaia di ebrei vengono assassinati e migliaia di sinagoghe distrutte ‒ la famiglia Grube perde la propria abitazione e Ernst deve vivere per alcuni anni in un orfanatrofio.

I nazisti non sanno come fare con le famiglie come quella di Ernst Grube: suo padre, considerato ariano, si rifiuta di divorziare dalla moglie e di abbandonare i figli. Intanto, con la guerra, i nazisti, aprono nuovi campi di concentramento: nel 1939 il campo per donne a Ravensbrück, nel 1940 il campo di Terezin, vicino Praga, a cui si aggiunge, l’anno dopo un campo di raccolta e transito per ebrei. Da lì partono molti treni per il campo di stermino di Auschwitz. Dopo anni di emarginazione e umiliazioni, nel febbraio 1945, anche Ernst viene deportato a Terezin.

Info: centrostudimovimenti@gmail.com

Ambientalismo operaio e giustizia climatica

StampaAmbientalismo operaio e giustizia climatica

Convegno di studi

Venerdì 14 Giugno 2019, ore 10.00-18.30

Auditorium Fondazione Matteo Bagnaresi – Centro studi movimenti, Via Saragat 33/a – Parma

È da ormai qualche mese che i movimenti per la giustizia climatica sono scesi per le strade di tutta Europa chiedendo, pacificamente ma con fermezza, che i governi si rapportino al riscaldamento globale per ciò che in effetti è: una crisi senza precedenti che mette a rischio la vita umana per come l’abbiamo conosciuta fino a ora.
Tuttavia, la giustizia climatica non è un orizzonte dell’ultima ora: è da almeno quindici anni che organizzazioni e comunità si mobilitano ovunque affinché a pagare il conto della crisi ambientale siano coloro che maggiormente ne portano la responsabilità – multinazionali votate al profitto a ogni costo e governi del nord del mondo – e non chi ne subisce i danni pur avendo fatto poco o nulla per scatenarla. Il riscaldamento globale non è una tragica fatalità, e nemmeno la vendetta del pianeta nei confronti di un’astratta umanità: è piuttosto la manifestazione più palese e odiosa delle diseguaglianze sociali. Questa attenzione al tema delle diseguaglianze rappresenta un ponte tra movimenti ecologisti e questione sociale generalmente intesa, e quindi anche tra ambientalismo e movimento operaio.
A questi temi il Centro studi movimenti dedicherà una giornata di riflessione. Studiosi di rilievo nazionale e internazionale rifletteranno sia sulla storia italiana dell’ambientalismo operaio sia sull’emergere globale della giustizia climatica sia – soprattutto – sul terreno sul quale questi fenomeni apparentemente lontani potrebbero entrare in comunicazione. L’obiettivo è quello di elaborare una teoria politica della crisi ecologica contemporanea, una bussola che sappia orientare l’azione dei movimenti in questo tempo incerto eppure ricco di potenzialità inesplorate.

Programma 

Ore 10,00-13,00

Introduce e modera Salvo Torre (Università di Catania)

Stefania Barca (CES-Universidade de Coimbra), Laura Conti e l’ambientalismo operaio in Italia

Laura Centemeri (EHESS-Paris), L’ambientalismo operaio “visto da Seveso”

Elena Davigo (Università di Firenze), Una riforma sanitaria dal basso. (Dis)continuità tra la tutela della salute e la difesa dell’ambiente nell’iniziativa sindacale italiana (1968-1978)

Giulia Malavasi (Società per l’Epidemiologia e la Prevenzione “Giulio A. Maccacaro” impresa sociale), Il caso del petrolchimico di Manfredonia

Discussione

Pausa pranzo

Ore 15-18,30

Introduce e modera Emanuele Leonardi (Centro studi movimenti)

Marco Armiero (KTH-Stockholm), I beni comuni nell’antropocene

Maura Benegiamo (Collège d’études mondiales-FMSH), Pluralizzare il capitalocene

George Caffentzis (University of Southern Maine), Energy and the Left

Giacomo D’Alisa (CES-Universidade de Coimbra), La decrescita e lo Stato

Marco Deriu (Università di Parma), Democrazia Ecologica

Alice Dal Gobbo (Università di Trento), Valore e natura

Silvia Federici (Hofstra University), Reincantare il mondo

Sergio Manghi (Università di Parma), L’Antropocene oltre il dualismo natura-politica

Vincenza Pellegrino (Università di Parma), Le nuove utopie

Luigi Pellizzoni (Università di Pisa), De-valorizzazione della natura e fine del lavoro

Discussione

A cura del Centro studi movimenti

In collaborazione con Politics Ontologies Ecology e Ecologie Politiche del Presente

Con il patrocinio della Regione Emilia Romagna

Info: centrostudimovimenti@gmail.com

Csm – La piccola clandestina. Caccia al tesoro resistente

locandina-la-piccola-clandestinaSabato 27 aprile 2019, ore 15

Parco della Cittadella (ingresso via Rimembranze), Parma

La piccola clandestina

Caccia al tesoro resistente per bambini e bambini 6-11 anni

a cura del Centro studi movimenti

in collaborazione con Fondazione Matteo Bagnaresi onlus

prenotazione obbligatoria e info: centrostudimovimenti@gmail.com

contributo di partecipazione (comprensiva di quota associativa): 5€

Csm – Con l’anima in spalle. Lezione-spettacolo sulla resistenza

StampaMercoledì 24 aprile 2019, ore 21.00

Piazzale Inzani – Parma

Con l’anima in spalle

Parole, musiche e immagini della lotta partigiana

con gli storici Margherita Becchetti, William Gambetta e Ilaria La Fata e gli artisti Beatrice Baruffini, Piergiorgio Gallicani, Guido Maria Grillo, Emanuele Nidi, Francesco Pelosi, Franca Tragni

ricerca iconografica di Tifany Bernuzzi

a cura del Centro studi movimenti

in collaborazione con  Fondazione Matteo Bagnaresi e Teatro delle Briciole

con il patrocinio di Comune di Parma e Regione Emilia Romagna

info: centrostudimovimenti@gmail.com

CSM – Che storia! Bambini e bambine alla scoperta della città

Visite guidate a cura del Centro studi movimenti

Programma

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Sabato 26 gennaio 2019

FILI DI MEMORIA. Storie di deportazione

Ritrovo a Barriera Bixio, ore 15.00

Sabato 9 marzo 2019

LA CITTÀ DELLE DONNE. Storie femminili del Novecento

Ritrovo davanti al Teatro Regio, ore 15.00

Sabato 27 aprile 2019

LA PICCOLA CLANDESTINA. Caccia al tesoro resistente

Ritrovo davanti all’ingresso del Parco della Cittadella, Viale delle Rimembranze, ore 15.00. Contributo di partecipazione 5 €

Sabato 25 maggio 2019

LA GRANDE GUERRA E I SUOI SOLDATI

Ritrovo davanti al Monumento alla Vittoria, Viale Toschi, ore 16.30

Info: centrostudimovimenti@gmail.com

CSM-Presentazione del libro Il ’68 in Emilia Romagna

 

 

 

Venerdì 30 novembre 2018, ore 17

 

Università di Parma, Aula B del Plesso di Via D’Azeglio, 85 – Parma

 

Il Sessantotto lungo la via Emilia

 

Il movimento studentesco in Emilia Romagna (1967-1969)

 

Presentazione del libro di William Gambetta, Alberto Molinari e Federico Morgagni (BraDypUS, 2018, 293 pp.)

 

Con gli autori dialoga Michela Cerocchi (Centro studi movimenti) e Sabina Ndreaj e Federico Di Mauro (Aula Tsunami)

locandina-il-sessantotto-lungo-la-via-emilia-2018Tra il 1967 e il 1969 l’onda conflittuale del Sessantotto attraversa tutte le principali città dell’Emilia e della Romagna. Come nel resto del paese, e ben oltre i suoi confini, anche qui alcune realtà svolgono un ruolo propulsivo ma nessuna è in grado di sintetizzare il movimento nel suo insieme. Le agitazioni studentesche che si diffondono dalle università alle scuole superiori avanzano istanze, elaborazioni teoriche e forme di lotta comuni ma si configurano come un fenomeno policentrico, con percorsi e intensità differenti a seconda dei territori.

Una delle principali peculiarità del contesto regionale è il complesso rapporto tra la protesta studentesca e il sistema di mediazione politica egemonizzato dalla sinistra storica, e dal Partito comunista in particolare. Una relazione che emerge sia nei caratteri  specifici delle lotte studentesche interne a università e scuole che in quelle esterne ad esse, quando giovani e giovanissimi invadono gli spazi delle città, dando vita a mobilitazioni internazionaliste e antifasciste, a proteste contro la repressione, la stampa filogovernativa e le “prime” teatrali, legandosi anche alle lotte operaie. Quella inedita e incontenibile radicalità, disorienta tutte le forze politiche tradizionali ma soprattutto il Pci che – pur disposto a sostenerne le ragioni, credendo di poterne capitalizzare la forza – si trova spiazzato rispetto a una protesta che mette in discussione il suo tradizionale monopolio dell’opposizione sociale.

 

A cura di Aula Tzunami e Centro studi movimenti

 

In collaborazione con la Rete regionale degli istituti storici della Resistenza in Emilia Romagna per il progetto “Il 68 lungo la via Emilia” 

Info: centrostudimovimenti@gmail.com