Pubblicazioni. A Bologna Antonella Salomoni presenta il volume Ermanno Loevinson. Un archivista vittima della Shoah

Bologna, 11 dicembre 2019, ore 17.000. Sala conferenze dell’Archivio di Stato, Vicolo Spirito Santo 2, la prof. Antonella Salomoni presenta il volume, voluto e promosso dalla Fondazione Memoria della Deportazione

Ermanno Loevinson. Un archivista vittima della Shoah, a cura di Salvatore Alongi e Massimo Castoldi. Indice dei nomi a cura di Eleonora Cangemi, Collana “i quaderni del chiostro”, Il Chiostro dei Celestini. Amici dell’Archivio di Stato di Bologna, 2019.

Precedono i saluti di

Elisabetta Arioti | Archivio di Stato di Bologna
Massimo Castoldi | Fondazione Memoria della Deportazione

Invito

Ermanno Loevinson

Ermanno Loevinson, nato a Berlino il 3 giugno 1863, conseguita la laurea in Filosofia, si trasferì in Italia, data anche la maggiore tolleranza che l’Italia liberale aveva verso gli ebrei, e presto ottenne la cittadinanza italiana. Frequentò per un lungo lasso di tempo e inizialmente da studente l’Archivio di Stato di Roma, finché nel 1927 non fu nominato direttore dell’Archivio di Stato di Parma, e nel 1930 di quello di Bologna, che diresse fino al 1934. A Bologna entrò a far parte di molte tra le principali istituzioni storiche del territorio e inaugurò le pubblicazioni dell’archivio con l’edizione, approntata da Giorgio Cencetti, delle Carte del secolo XI dell’Archivio di S. Giovanni in Monte e S. Vittore. Vastissima è la sua bibliografia, che lo segnala anche come studioso della storia dell’ebraismo italiano e come storico di Giuseppe Garibaldi. Collaborò all’Enciclopedia Treccani e al Dizionario del Risorgimento, coordinato da Michele Rosi.

Divenne uno dei molti intellettuali di famiglia ebraica interpreti della tradizione risorgimentale italiana e il suo grande amore per l’Italia risorgimentale lo indusse anche a guardare benevolmente al primo fascismo.

Tornato a Roma nel 1935, fu vittima dei terribili effetti delle leggi razziali: in pochissimo tempo fu radiato da tutti gli Istituti culturali, cui era associato, e il 16 ottobre del 1943, quando a Roma si scatenò la retata nazista, fu deportato insieme alla moglie Wally e al figlio Sigismondo. Morirono tutti e tre appena giunti al campo di sterminio di Auschwitz.

L’Italia ne perse la memoria, fino a quando su iniziativa dell’Archivio di Stato di Bologna e della Fondazione Memoria della Deportazione, nelle persone di Massimo Giansante, Giorgio Marcon e Massimo Castoldi, non si decise di ricostruirne le vicende familiari e la biblioteca in una mostra, e di ripubblicarne alcuni scritti in un volume.

Indice del volume:

Presentazione di Massimo Castoldi

Massimo Castoldi

Un ringraziamento e un auspicio

Giorgio Marcon

Ermanno Loevinson: un archivista vittima della Shoah

Massimo Giansante

L’archivistica di Ermanno Loevinson fra teoria e pratica

Serena Dainotto

La biblioteca di Ermanno Loevinson nell’Archivio di Stato di Roma

La bibliografia di Ermanno Loevinson, a cura di Serena Dainotto

Quattro saggi di Ermanno Loevinson

  • Camillo Cavour e gli Israeliti (con tre illustrazioni)
  • La raccolta delle “Insignia„ nel R. Archivio di Stato di Bologna
  • Lo spirito pubblico nelle legazioni dopo l’abbattimento della Repubblica Romana del 1849
  • Notizie e dati statistici sugli ebrei entrati a Bologna nel secolo XV

Indice dei nomi

Indice degli ebrei entrati a Bologna