Ancora una bugia

ANCORA UNA BUGIA
Dal 19 marzo al 19 aprile 2019
lun-ven 9-12e30 e 13e30-17
sab-dom 10-18
CASA DELLA MEMORIA
via Federico Confalonieri, 14
20124 Milano

Opere di: Luca Coser, Pietro Finelli, Michel Jamsin, Bernard Josse, Claire Kirkpatrik, Sergio Nannicola, Daniel Pelletti, Marco Pellizzola, Benoit Piret, Stefano Pizzi, Nicola Salvatore,Jean-Marc Watremez.

Nel 1946 il primo ministro belga Achille Van Acker e quello italiano Alcide De Gasperi, a causa delle condizioni economiche europee assai precarie dopo il conflitto mondiale, nonché della scarsità di manovalanza in Belgio e di carbone in Italia, firmarono un protocollo che prevedeva l’invio di 50.000 lavoratori italiani nelle miniere belghe in cambio del combustibile. L’attrattiva di trovare lavoro in uno stato più ricco, dipinto dai politici come un “El Dorado”, mobilitò tra il 1946 ed il 1952 un espatrio di 223.972 italiani, numero che un paese come il Belgio (8 milioni e mezzo di abitanti nel 1950) non era assolutamente preparato ad accogliere. Così quando arrivarono le famiglie italiane finirono nelle baracche di lamiera che durante la Seconda Guerra Mondiale erano state destinate ai prigionieri. Il protocollo fu rimesso in discussione nel 1956, dopo il nefasto disastro di Marcinelle nel quale perirono 262 lavoratori di cui 136 italiani.

Oggi un gruppo di artisti italiani e belgi di chiara fama ed internazionalmente riconosciuti per il loro impegno sociale, in memoria di quell’ accordo rievocano, citando Pinocchio, i falsi discorsi dei politici di allora. Questa mostra, ospitata ora presso la Casa Della Memoria di Milano è stata presentata durante la stagione espositiva 2016-2017 presso il CHATEAU GILSON a La Louviere, in ricordo del settantesimo anniversario del protocollo italo-belga, all’interno del programma dal titolo BURATTINO CIAO!

Opening martedì 19 marzo 2019 alle ore 18.00.
Introdurranno Marco Pellizzola, Stefano Pizzi, Paolo Barcella con la relazione “L’emigrazione italiana nel dopoguerra e il caso del Belgio”, e modererà Maurizio Guerri.