Ragazzi partigiani. Ricordo di Primo De Lazzari

hqdefault.jpg
 
Iveser
ANPI 7 Martiri
rEsistenze
 
in collaborazione con Municipalità di Venezia, Murano, Burano                         
 
 
Giovedi 21 aprile, ore 17.00
Scoletta dei Calegheri – Venezia
 
Ragazzi partigiani
Ricordo di Primo De Lazzari

Interviene Sandra Savogin, testimonianza di Serena D’Arbela                                                                                                      

Lo spirito della Resistenza

 QUADERNI_2.2014                                                                                                                                          “Questo numero dei “Quaderni” è nato durante la proiezione di una serie di filmati di manifestazioni per il 25 aprile, giorno simbolico che celebra la Liberazione. Effettuati in città e in anni diversi, durante i decenni che ci separano dal 25 aprile 1945. A colpire il pubblico della sala dove si svolgeva la proiezione erano, oltre l’età e il genere dei protagonisti, i loro abiti, gli slogan, il carattere della manifestazione, il linguaggio e la provenienza politica degli oratori e, nel caso ci fossero, i coevi commenti dei presentatori. Le immagini delle manifestazioni – di cui alcuni degli spettatori erano stati a volte parte attiva – sollevavano più di un interrogativo. Ci si chiedeva ad esempio come apparissero di evidenza immediata aspetti che invece avevano richiesto tempo e fatica per prenderne atto. Era il “senno di poi” che permetteva di cogliere facilmente particolari sfuggiti o censurati dai contemporanei e arricchiva “storiograficamente” le immagini. Appariva evidente lo scarto tra le manifestazioni del Nord rispetto al Centro e al Sud, tra Nord industriale e Centro agricolo, tra l’Ovest del Triangolo e l’Est bianco e lacerato. Saltava agli occhi il mutare della partecipazione del movimento partigiano; non solo i volti che invecchiavano con gli anni ma il rapporto con l’esperienza di guerra. Un “prima” dove i partigiani comparivano ostentatamente inquadrati nelle formazioni storiche (1955) – un richiamo militare inquietante – che si scioglieva in una partecipazione più casuale arricchita da facce giovani (1960-1965) che dopo il 1968 prendevano decisamente il sopravvento con nuovi contenuti e nuove liturgie. Solo pochi anni prima sarebbe stato difficile vedere sfilare nel corteo del 25 aprile 1975 a Milano, decine di giovani militari in divisa col volto coperto da un fazzoletto rosso preceduti da striscioni dei corpi e caserme di provenienza che cantavano “Bella ciao” e scandivano slogan come “fascisti, golpisti, per voi non c’è domani, siamo soldati, saremo partigiani”.Sullo schermo della sala di proiezione dove eravamo riuniti, le manifestazioni del 25 aprile, a dispetto della ritualità del riferimento, si rinnovavano assumendo i segni del tempo e della cronaca. E’ stato allora che c’è venuta l’idea di proporlo come tema alla conferenza annuale dell’AAIS. Quante resistenze c’erano o c’erano state nei quasi 70 anni che ci separavano dalla fine della guerra di Liberazione? E specialmente a quale Resistenza facevano riferimento i giovani studiosi che annualmente si interessavano ai meeting della associazione? (dall’Introduzione dei curatori del fascicolo Manlio Calegari e Marco Codebò)”.

 

“Quaderni di Storia e memoria” (n.2/2014), la pubblicazione ILSREC diretta da Antonio Gibelli, è in corso di stampa.

scarica l’indice Quaderni 2/2014