Gli IMI di Zeithain. Storia e memoria del Lazarettlager dello Stalag IV B di Mühlberg

In occasione della pubblicazione del volume curato per Istoreto da Cristian Pecchenino Gli IMI di Zeithain. Storia e memoria del Lazarettlager dello Stalag IV B di Mühlberg (ArabaFenice, 2019) una riflessione sugli internati militari con particolare attenzione al Lazarett Lager dove morirono oltre 800 italiani a cui si restituisce oggi storia e memoria. Marco Terzetti (presidente Anei – Perugia) ne discute con l’autore.

Con questo terzo volume l’Istituto prosegue il filone di ricerca e di raccolta di fonti sull’internamento militare. Cristian Pecchenino, attraverso fonti inedite, ricostruisce una vicenda di resistenza e testimonianza “con il corpo” a lungo poco ricordata. A Zeithain, in Sassonia, un Lager dove erano già morti migliaia di prigionieri sovietici, giunsero nell’ottobre 1943 militari italiani feriti e malati, accompagnati da personale medico, a cui si aggiunsero presto migliaia di altri internati militari stremati dal lavoro coatto. In quello che  i tedeschi consideravano un “ospedale militare” oltre 800 di essi trovarono la morte per fame e malattie. La ricerca e la pubblicazione sono state rese possibili dal sostegno della figlia di un ufficiale medico là internato, la professoressa Augusta Possevini.

Scheda del volume

La presentazione si svolge a Torino, presso la Sala conferenze del Polo del ’900

I soldati che dissero no. Le vicende di Antonio Viviani Internato Militare Italiano

Presentazione del libro I soldati che dissero no. Le vicende di Antonio Viviani Internato Militare Italiano, a cura dell’autrice e figlia Ida Viviani.

La storia degli internati militari italiani attraverso le testimonianze dei figli e tre esempi diversi: il soldato Antonio Viviani presentato dalla figlia Ida, il Sottotenente Guido Amoretti (scopritore della scala di Pietro Micca) presentato dalla figlia Carla e il Maggiore Enrico Ramella (futuro Comandante della Regione Militare Nord-Ovest) presentato dal figlio Agostino. Saluti di Nino Boeti, Pensiero Acutis e Luciano Boccalatte. Premessa di Cristian Pecchenino, Modera il Generale. Franco Cravarezza. L’incontro si svolge a Torino, presso la sede dell’Istoreto, via del Carmine13.

Un lager ai piedi dei Carpazi. Gli internati militari italiani nello Stalag 327 di Przemyśl (1943-1944)

Presentazione del volume di Victoria Musiołek-Romano (ArabAFenice, 2018).  Saluti istituzionali: Nino Boeti, Presidente del Consiglio Regionale, Ulrico Leiss,  Console onorario di Polonia, Claudio Castello, Sindaco di Chivasso, Franco Cravarezza, Presidente di Assoarma Torino, Pensiero Acutis, Presidente Anei Torino.

Gianni Oliva e Krystyna Jaworska  discutono con l’autrice  che attraverso documenti inediti dagli archivi polacchi e italiani, ha ricostruito una pagina poco nota dell’internamento militare italiano. La ricerca è stata sostenuta dalla Città di Chivasso, gemellata con Przemyśl, e dal Comitato Resistenza e Costituzione. E’ stata  pubblicata in occasione del centenario dell’indipendenza polacca. Coordina Luciano Boccalatte, direttore Istoreto. L’incontro si svolge a Torino, presso la sede del Consiglio regionale del Piemonte, via Alfieri 15.

Scheda del volume

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Im Märkischen sand / Nella sabbia di Brandeburgo

Venerdì 20 ottobre 2017, 18.30
ZONA K
via Spalato, 11 – 20124 Milano (MM5 Isola)
ingresso libero

Presentano il documentario Im Märkischen sand (Nella sabbia di Brandeburgo):
Giovanni Scirocco, storico, Istituto Nazionale FERRUCCIO PARRI
Nina Mair, regista
Matthias Neumann, regista

23 APRILE 1945 IN UNA CAVA DI SABBIA
a Treuenbrietzen (Brandeburgo)

Soldati della Wehrmacht fucilano 127 internati militari italiani.
Una strage dimenticata che riemerge dopo decenni.
Il documentario dei registi Katalin Ambrus, Nina Mair e Matthias Neumann è un viaggio nella violenza dimenticata, nel silenzio della colpa e nella responsabilità verso la storia.
Dopo la capitolazione del re e di Badoglio dell’8 settembre 1943 650.000 soldati italiani furono deportati nei campi di lavoro forzato: 50.000 non tornarono.

 

“No. Storia di un rifiuto”. Spettacolo teatrale di Giacomo Vallozza. Produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo.

Sabato 28 gennaio 2017 ore 18.00, a Bastia del Castello di Torre, Pordenone, si svolgerà lo spettacolo teatrale “NO. STORIA DI UN RIFIUTO” scritto e interpretato da Giacomo Vallozza e prodotto dal Teatro Stabile d’Abruzzo con il patrocinio dell’Anpi di Pescara.
L’evento è organizzato dall’Unione italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, sezione provinciale di Pordenone, dal Circolo Arci di Cordenons, l’Associazione Media Naonis di Pordenone, in collaborazione con l’Istituto friulano per la storia del movimento di Liberazione di Udine. Introduzione storica di Monica Emmanuelli direttrice dell’IFSML.
Giacomo Vallozza, autore e attore dello spettacolo teatrale “NO. Storia di un rifiuto” dice: “Questo lavoro nasce dalla convinzione che l’internamento di 600mila militari italiani nei campi di concentramento nazisti, in seguito all’armistizio dell’8 settembre, fu un atto che si configurò nel tempo, nei modi e nell’animo come una scelta morale (quindi politica) che segnò la nascente repubblica del dopoguerra, le diede forza e luce, determinò i valori
che sono alla base della sua carta costituzionale”.
Questo spettacolo, già presentato in diversi teatri e scuole abruzzesi, ci offre l’opportunità di svelare una memoria reale di un autore/attore che cerca una relazione con il proprio padre, perso in giovane età. Dal rinvenimento e dalla lettura del diario di prigionia del padre si ritrova a fare i conti con storie complesse: la storia della sua famiglia; la storia della sua piccola città abruzzese; la storia di una nazione in guerra con le sue atrocità; la storia sconosciuta di un padre “internato”, la storia della prima resistenza del popolo italiano, meno conosciuta, l’altra resistenza o la resistenza senz’armi, come è stata definita.
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L’internamento degli ufficiali italiani: in ricordo del generale Emanuele Balbo Bertone di Sambuy

Attraverso la ricostruzione del sacrificio del generale Balbo Bertone di Sambuy, trucidato con altri cinque generali il 28 gennaio 1945, si vuole affrontare un aspetto poco noto dell’internamento dei militari italiani nei campi tedeschi.

Porta il suo saluto Nino Boeti, vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte e intervengono Cristian Pecchenino, Maurizio Cassetti, Corrado Borsa, Albina Malerba. Sarà proiettato un montaggio di alcune videointerviste realizzate dall’ANCR. Modera Franco Cravarezza. L’incontro si tiene a Torino, presso la sala conferenze del Museo Diffuso.

A cura di Istoreto, ANCR in collaborazione con Museo diffuso della Resistenza, Associazione Nazionale ex Internati, Sezione di Torino, Centro Studi Piemontesi. Con il sostegno del Consiglio Regionale del Piemonte, Comitato Resistenza Costituzione.

Invito all’incontro

“Resistere senz’armi” a Palazzo Ferro Fini

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Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea

Consiglio Regionale del Veneto

con il supporto di
Comune di Venezia – Presidenza Consiglio Comunale

Municipalità di Mestre-Carpenedo

Consiglio Regionale del Veneto




Inaugurazione mercoledì 13 gennaio 2016, ore 12.00
Intervengono: Roberto Ciambetti (Presidente Consiglio Regionale del Veneto), Ermelinda Damiano (Presidente Consiglio Comunale di Venezia), Mario Isnenghi (Presidente Iveser)
La mostra sarà visitabile fino al 29 gennaio 2016
dal lunedì al venerdì: 10.00/17.00
ingresso libero
leggi il colophon colophon
scarica l’invito invito
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L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle manifestazioni promosse dal
Coordinamento cittadino per il Giorno della Memoria, per il programma
completo 2016 clicca qui
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“Resistere senz’armi. Storie di Internati Militari Italiani nel Terzo Reich (1943-1945)”

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Progetto e ideazione
Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea
in collaborazione con

Comune di Spinea

Anpi Spinea
Piazza Santa Bertilla,
Spinea (Ve)
Inaugurazione lunedì 20 aprile 2015, ore 18.00, con l’inaugurazione sarà effettuata una visita guidata alla mostra a cura di uno storico dell’IVESER
La mostra sarà visitabile fino al 30 aprile 2015
venerdì: 15.00/18.00

sabato e domenica: 10.00/12.00 e 15.00/18.00

visite guidate su prenotazione per scuole, gruppi, associazioni
info e prenotazioni:
041 5287737
info@iveser.it

referente Maria Luciana Granzotto

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Binario morto: diario di un pittore internato a Semlin, Versen e Fullen

Presentazione del volume Binario morto: diario di un pittore internato a Semlin, Versen e Fullen (Arabafenice, 2015) a cura di Eric Gobetti, Victoria Musiołek e Cristian Pecchenino.

Ferruccio Frisone, Binario morto

Ferruccio Frisone, Binario morto

La pubblicazione del diario del Francesco Ferruccio Frisone si colloca in una più generale ripresa di attenzione verso il destino delle centinaia di migliaia di soldati e ufficiali deportati nei lager, gli IMI, che rifiutarono di partecipare alla guerra fascista e nazista.
Catturato dai tedeschi in Albania dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, Ferruccio F. Frisone subisce una lunga prigionia come internato militare (IMI): prima a Semlin, presso Belgrado, poi a Versen, ai confini con l’Olanda e infine nel Lazarett di Fullen, il lager-ospedale tristemente noto come ‘campo della morte’. Per più di 600 giorni Frisone tiene un diario, che qui viene pubblicato per la prima volta in versione integrale e corredato dai 109 disegni realizzati durante l’internamento. Si tratta di una fonte documentaria straordinaria che racconta una quotidianità intima, sospesa e dolorosa, fatta di fame, freddo, malattia ma anche di sforzi disperati per conservare la dignità.La presentazione si svolge a Torino, presso il Museo Diffuso – corso Valdocco 4/a.