Arbe: una strada, una storia

Nel gennaio del 2017 lo storico Eric Gobetti – studioso della Jugoslavia e collaboratore dell’Istoreto – ha inviato una lettera aperta al comune di Torino chiedendo di rinominare via Arbe, “via vittime del Campo di Concentramento di Arbe”. La petizione è stata sottoscritta da decine di storici e studiosi torinesi e da più di duecento cittadini. I principali quotidiani, non solo torinesi, ne hanno parlato diffusamente.

Il campo di concentramento sito sull’isola di Arbe (Rab in croato) è stato il peggiore luogo di detenzione creato nella seconda guerra mondiale dall’esercito italiano. In poco più di un anno vi sono morte 1500 persone, quasi tutti civili croati e sloveni, tra cui molti bambini.  Perché questo fenomeno storico così rilevante, questa pagina drammatica della nostra storia non è diventata memoria comune? Come si è potuto dimenticare questa tragedia al punto di nominare inconsapevolmente una via col nome di una località dove si è consumato il martirio di centinaia di innocenti?  È attualmente in corso la pratica per domandare l’apposizione di una targa commemorativa, per ricordare le vittime del campo, in corrispondenza del cartello col nome della via.

Ne discutono insieme a Eric Gobetti, promotore dell’iniziativa, Marco Buttino e Bruno Maida (Università di Torino) e altri studiosi firmatari della lettera aperta. L’incontro si svolge presso la sede dell’Istoreto, via del Carmine 13.

Via_Arbe

Reciproche percezioni. Gli italiani in Jugoslavia tra occupazione ed esodo

Interventi di:
Eric Gobetti;
Maurizio Guerri;
Federico Bertozzi.
Sabato 25 Gennaio 2014 – Ore 18.00
Auditorium Ca’ Granda
Viale Ca’ Granda 19 – Tel. 02 6411061
(mappa)

L’Istituto nazionale e gli istituti ad esso associati hanno avviato da anni una riflessione storiografica sul confine orientale e sulle complesse relazioni tra Italia e Jugoslavia nel Novecento. L’evento si sofferma su due momenti particolari, l’occupazione fascista e l’esodo istriano, raccontati attraverso l’indagine storica (Gobetti), l’uso delle immagini (Guerri), la rielaborazione teatrale (Bertozzi).

L’evento fa parte dell’iniziativa “I Colori della Memoria”, organizzata nei giorni 25-26-27 gennaio da alcune associazioni culturali milanesi per celebrare il Giorno della Memoria 2014. Dal quartiere Isola a Dergano, dalla Bovisa a Niguarda e Affori–Comasina: 36 iniziative pubbliche in 23 luoghi differenti per affrontare il tema delle persecuzioni attuate nei confronti di ebrei, rom, omosessuali, emigranti, disabili, gruppi religiosi e
dissidenti politici, ma anche dedicati a tutti coloro che rifiutarono le leggi che le autorizzavano.