“Comunisti a modo nostro”

Mario Renosio (direttore Israt) e Claudio Petruccioli discuteranno del volume “Comunisti a modo nostro. Storia di un partito lungo un secolo) di Emanuele Macaluso e Claudio Petruccioli, edito da Marsilio. Organizzano Polo Cittattiva per l’Astigiano e l’Albese – I.C. di San Damiano d’Asti con il Museo Arti e Mestieri di un tempo, Israt, Libreria il Pellicano e Aimc di Asti nell’ambito del progetto di formazione e dei laboratori di cittadinanza aperti al territorio VECCHIE E NUOVE RESISTENZE: RICONNESSIONI.

http://www.scuolealmuseo.it/blogdidattica/?p=2999

Intervista a Miguel Gotor

ISREC PER IL CENTENARIO DEL PARTITO COMUNISTA ITALIANO
Interroghiamo gli storici
Per rileggere una pagina importante del nostro Novecento

Dal 2 aprile 2020
sul canale youtube: IsrecPiacenza

Fabrizio Achilli
Presidente isrec- Istituto di Storia Contemporanea di Piacenza

intervista

MIGUEL GOTOR

Storico, Università di Torino

Riprese e montaggio, La Videobottega

“Rendiconto. La sinistra italiana dal Pci ad oggi”

Un libro, un resoconto, un rendiconto, a volte una resa dei conti piuttosto amara. Claudio Petruccioli ne discute con Mario Renosio (Israt)petruccioli

Partecipare la democrazia. Storia del Pci in Emilia-Romagna – Presentazione del portale

Un grande “serbatoio” di storie e di memorie, di biografie e di carte, di immagini fisse e in movimento, che contribuiscono a dare corpo alla storia dell’Italia repubblicana. Questo è “Partecipare la democrazia”, il progetto pluriennale sulla storia del PCI in Emilia-Romagna promosso, in occasione del centenario della nascita del Partito comunista (1921-2021), dalla Fondazione Duemila di Bologna e dalle altre Fondazioni Democratiche emiliano-romagnole in collaborazione con la rete regionale degli Istituti storici, la Fondazione Oriani e la rete Archivi UDI Emilia-Romagna. Il Portale web verrà presentato il 21 gennaio, alle 16.30, con un evento in diretta. Videointerviste, fotografie, biografie e mappe interattive con i luoghi significativi della storia del Partito comunista dal 1921 al 1991, costituiscono alcune delle risorse che saranno disponibili  nel portale, curato da Luisa Cigognetti dell’Istituto Storico Parri di Bologna, all’indirizzo www.parteciparelademocrazia.it

Una sezione del portale, dedicata agli Archivi, ospiterà i risultati del primo censimento sistematico delle fonti relative al PCI in Emilia-Romagna realizzato grazie al sostegno e alla collaborazione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (Direzione Generale Archivi) e della Soprintendenza archivistica per l’Emilia-Romagna.

Convegno storico:” Giacomo Pellegrini. Una vita al servizio del popolo”

Sabato 15 febbraio 2014, alle ore 10.30 presso il Palazzo della Regione in via Sabbadini-Sala Pasolini, a Udine, si svolgerà il Convegno storico “Giacomo Pellegrini. Una vita al serv izio del popolo”.

Il Convegno è organizzato dall’Associazione Culturale “La Rinascita” in collaborazione con l’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione di Udine.Relatori al Convegno:

prof. Alberto Buvoli, direttore dell’IFSML, con l’intervento: “Giacomo Pellegrini nel partito Comunista d’Italia e nella lotta antifascista. 1921-1936: dalla lotta politica alle carceri fasciste e all’esilio”.

dott. Marco Puppini, ricercatore storico, collaboratore IFSML, con l’intervento:“Spagna: estate 1936. Quattro tecnici al fronte”.

dott. Gian Luigi Bettoli, storico, collaboratore IFSML, con l’intervento:“Roma, Trieste, Venezia: Giacomo Pellegrini dirigente del PCI  e parlamentare, tra guerra e dopoguerra”.

dott. Otello Bosari, storico, consigliere dell’ Istituto provinciale per la Storia del Movimento di Liberazione di Pordenone, con l’intervento: “Giacomo Pellegrini nel Consiglio regionale: un ruolo di prestigio nel FVG ad autonomia speciale”.

Intervento conclusivo di Carlo Pellegrini che parlerà dela figura di suo padre, Giacomo Pellegrini, come uomo di famiglia.

Biografia di Giacomo Pellegrini.

Giacomo Pellegrini, nato da genitori emigranti il 12 agosto 1901 a Osoppo, è stato un grande dirigente comunista, impegnato in anni difficilissimi nella costruzione del PCI, dell’Italia democratica e della Regione Friuli Venezia Giulia. Furono la miseria, il lutto e le conseguenze della guerra a farlo avvicinare, ancora giovane studente, al movimento operaio socialista e poi aderire al partito comunista. Pellegrini fu uno dei più attivi nell’azione antifascista. Nel maggio del 1926, incominciò a lavorare nell’apparato centrale del Partito, diventando ciò che allora si chiamava un “rivoluzionario di professione”. Nel luglio del 1926 fu arrestato a Roma e, dopo circa un anno di detenzione preventiva, fu processato dal Tribunale Speciale e condannato a otto anni di carcere (ne fece poi sei, fino al 1932). Dopo un breve periodo di esilio in Francia,  fu ospite fino all’agosto del 1935 in URSS.  E’ l’epoca della guerra di Etiopia e Pellegrini prese parte attiva alla lotta che in Italia e all’estero il partito condusse contro la guerra fascista. Gli antifascisti italiani cominciarono a partecipare alla guerra cvile spagnola e Pellegrini fu tra i primi a giungere nella penisola iberica nell’agosto del 1936. Nell’ottobre del 1937 la direzione del Partito lo richiamò a Parigi e alla fine del 1939 fu inviato a lavorare nuovamente in Italia: varcò clandestinamente la frontiera a Genova, ma il 4 marzo 1939 fu arrestato. Nell’agosto del 1943, a distanza di un mese dalla caduta del fascismo, Pellegrini uscì dal carcere. L’otto settembre raggiunse Roma per difendere la città dall’occupazione tedesca e per lavorare alla segreteria del Partito. Dopo la liberazione della città, lavorò a fianco di Palmiro Togliatti fino a quando, nel 1946, si spostò a Trieste per dirigervi l’organizzazione locale del partito comunista. Nel 1946 fu eletto dai lavoratori friulani come loro rappresentante nell’ Assemblea Costituente. Fu in seguito eletto senatore per due legislature. E’ stato vice presidente, nel 1968, del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, segretario regionale comunista in Veneto, membro del Comitato centrale e della Direzione del PCI.

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Dai campi e dalle officine. Il partito comunista in Piemonte dalla Liberazione al “sorpasso”

Segnaliamo la pubblicazione del volume di Cecilia Bergaglio Dai campi alle officine. Il partito comunista in Piemonte dalla Liberazione al “sorpasso” (Torino, seb 27), a cura degli Istituti piemontesi per la storia della resistenza e della società contemporanea.

Dalla quarta di copertina: ”Che cosa mai ha portato a riconoscersi in una stessa entità contadini, operai, professionisti, donne, uomini, laureati e semialfabeti, sparsi in un’Italia
tanto differenziata, economicamente e socialmente, come quella del secondo
dopoguerra? Questo è l’interrogativo di partenza di una ricerca che si snoda
lungo il primo trentennio repubblicano…”

Scheda volume