“Storia e memoria” (1/2015) dedicato al 70° della Liberazione

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E’ uscito il nuovo numero del semestrale ILSREC “Storia è Memoria” (1/2015), diretto da Giancarlo Piombino.

Il numero si apre con una sezione interamente dedicata al settantesimo anniversario della Liberazione, documentando le iniziative che l’Istituto ha promosso, organizzato e patrocinato, rivolgendosi ai giovani e più in generale alla cittadinanza genovese al fine di celebrare la ricorrenza del 25 aprile.

Seguono gli atti del convegno su Rosario Fucile, il presidente dell’Aned genovese ricordato a cento anni dalla nascita, e i contributi di Rosario Magiameli su Il Mezzogiorno nel 1944 e di Carlo Brusco sulla rivista “Il diritto razzista” (1939-1942).

In copertina Verso la città, opera di Attilio Magini, facente parte della serie Disegni sulla Resistenza (1975) donata in parte dalla figlia dell’artista, Fiamma, all’Archivio ILSREC.

 

indice “Storia e memoria” 1/2015

 

70° Liberazione_ Una firma per la pace e la riconciliazione tra i popoli

Sabato 25 aprile 2015, a Villa Migone, alle ore 16.00, nella ricorrenza del 70° anniversario della Liberazione e della resa del generale Günther Meinhold al Cln della Liguria, si è tenuta la cerimonia commemorativa “Una firma per la pace e la riconciliazione tra i popoli”, organizzata dall’Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, il Goethe-Institut Genua e il Comune di Genova. All’iniziativa sono intervenuti Giacomo Ronzitti, Presidente ILSREC, Roberta Canu, Direttore Goethe-Institut Genua, Marco Doria, Sindaco di Genova, Peter Dettmar, Console generale della Repubblica Federale di Germania.

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Nella residenza privata del cardinale Pietro Boetto, situata nel quartiere genovese di San Fruttuoso accanto al parco di villa Imperiale, il 25 aprile fu firmata la resa da parte del generale tedesco Günther  Meinhold. Sede ideale per la sua neutralità ma anche per una tipologia architettonica.  villa Migone accolse, nel pomeriggio del 25 aprile, le due delegazioni: quella tedesca era composta dal generale Meinhold, dal capitano Asmus e dal sergente, con funzione di interprete, Joseph Pohl (che si sarebbe suicidato nel corso della notte), mentre quella resistenziale era guidata dal comunista Remo Scappini (Giovanni o Mario Rossi), presidente del Cln ligure, coadiuvato dai liberali Errico Martino (Parini) e Giovanni Savoretti (Lanza) e dal comandante della piazza di Genova Mauro Aloni (Violino). Erano presenti anche il console tedesco Hasso von Etzdorf e Carmine Alfredo Romanzi (Stefano), uomo di collegamento tra Meinhold e il Cln. Dopo circa tre ore di trattative, alle 19.30 il generale Meinhold firmò l’atto di resa dell’esercito tedesco che, a decorrere dal mattino successivo, si sarebbe consegnato ai partigiani del Corpo volontari della libertà. Il documento originale è oggi conservato a Palazzo Tursi, sede del Comune di Genova.

 

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