Libertà l’è morta. Canti popolari anarchici tra Ottocento e primo Novecento

Istituto storico di Modena
Comune di Modena

Sabato 6 aprile 2013, ore 21
Sala Ulivi – Viale Ciro Menotti 137, Modena

Per ricordare l’eccidio di Piazza Grande del 7 aprile 1920

Libertà l’è morta
Canti popolari anarchici tra Ottocento e primo Novecento

con
Francesco Benozzo, canto, arpa celtica, arpa bardica
Fabio Bonvicini, canto, organetto, piffero, flauti, ocarina, percussioni

Introduce
Claudio Silingardi
Direttore Istituto storico di Modena
Il concerto è la prima presentazione ufficiale dell’album Libertà l’è morta, prodotto in Danimarca dall’etichetta Tutl Records (la stessa che tenne a battesimo la cantante Björk). Questo recital, frutto di una lunga ricerca sul campo e in archivio, propone una serie di canti anarchici diffusisi tra fine Ottocento e primo Novecento, arrangiati per strumenti della tradizione popolare. Un piccolo viaggio nella ricca e poco nota tradizione libertaria del canto tradizionale, per riscoprire le radici non politiche, non banali, non fraintendibili del grande anelito alla libertà del repertorio orale italiano.

Francesco Benozzo, menzione speciale della critica ai Folk Awards di Edimburgo nel 2007 e finalista al Premio Tenco 2009, ha all’attivo sei album come cantante e arpista. Di recente si è esibito al teatro Valle di Roma in un reading con il premio Nobel per la letteratura Wisława Szymborska.

Fabio Bonvicini è uno dei maggiori responsabili della rinascita della tradizione musicale emiliana. Ha suonato e suona in numerosi gruppi, molti dei quali da lui fondati, tra i quali Pivaritrio, Compagnia dell’asino che porta la croce, Suonabanda, Pivenelsacco.

Il 7 aprile 1920, durante una manifestazione di protesta promossa dalle Camere del lavoro socialista e anarchica contro un altro “eccidio proletario” avvenuto nel bolognese, le forze dell’ordine aprono il fuoco sui lavoratori riuniti pacificamente in Piazza grande, uccidendone cinque.