Presentazione volume «Emilia Rossa»

Tra le iniziative di Istoreco a Festa Reggio 2012

 

Presentazione del volume

Emilia rossa

a cura di Lorenzo Capitani (Vittoria Maselli, 2012)

 

 

 

Venerdì 14 settembre – ore 18.30

Sala «I cento passi» – Festa democratica di Reggio Emilia

 

 

 

Mirco Carrattieri dialoga con il curatore Lorenzo Capitani

 

Con interventi di:

Isa Ferraguti

Luisa Lama

Andrea Montanari

 

 

 

Sono passati ormai più di trenta anni da quando Pier Paolo D’Attorre, presentando una preziosa raccolta di documenti e materiali, auspicava l’inizio di una nuova stagione di studi sulla storia del Pci dell’Emilia-Romagna. Da allora, va detto, non molto è stato fatto. Anche perché nel frattempo tutto è cambiato. Forse è davvero giunto il momento allora di rimettere le mani su un “oggetto storico” che si può dire concluso e quindi “disponibile a farsi interrogare. Lorenzo Capitani (e chi, con lui, ha scritto, dato che il volume è il frutto di tanti e diversi contributi: da Mirco Carrattieri a Davide Ferrari, da Claudio Franzoni ad Angelo Giampietri, da Luisa Lama ad Angela Lusuardi, da Tiziana Mazelli ad Andrea Montanari, da Anna Righi Bellotti a Roberto Scardova, ma anche Massimo Storchi, Elisabetta Tedeschi e Renzo Testi) non si propone certo di ricostruire in modo esauriente e complessivo le vicende del Pci in Emilia-Romagna, ma è sua intenzione compiere un gesto “narrativo” e “riflessivo” a proposito di una storia che riguarda tutti da vicino e ci parla di noi, una storia che si snoda dal 1946 fino al 1991. Le immagini, alcune davvero rare e dense di significato, selezionate da un materiale sterminato con la collaborazione dell’Equipe sperimentale di storia, costituiscono il “cuore pulsante” del volume.
Questo perché l’intento è anche quello di parlare ai non addetti ai lavori, di suscitare interesse e curiosità, raccontando ad esempio alcune “giornate topiche”, con gli strumenti della cronaca oltreché a quelli della ricerca storica. Le diverse “conversazioni” che Lorenzo Capitani raccoglie – da segnalare, su tutte, quelle con Carlo Galli e Luciano Casali – hanno il compito di suggerire spunti di ricerca, non certo di dare risposte esaurienti. Si potranno infatti cogliere, lungo tutto il volume e su taluni aspetti, accentuazioni assai diverse, ma anche lo sforzo comune di avvicinare le donne, gli uomini, gli eventi con grande rispetto, nel quadro di una Storia in cui i connotati politici sfumano – senza che essi, comunque, perdano di pregnanza – per farsi vita quotidiana di persone comuni, di emiliano-romagnoli qualsiasi.

 

 

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