Aosta, venerdì 8 giugno 2012, ore 18, sala della Biblioteca regionale, presentazione del volume di Tullio Omezzoli, «Tra fascismo e Resistenza. Aosta al tempo della Repubblica sociale italiana 1943-1945»

Cop. Omezzoli

ISR Aosta, 28 maggio 2012

 

 

 

 

 

C O M U N I C A T O   S T A M P A

 

 

Venerdì 8 giugno 2012 alle ore 18 presso la sala della Biblioteca regionale in Aosta, sarà presentato il volume di Tullio Omezzoli, Tra fascismo e Resistenza. Aosta al tempo della Repubblica sociale italiana 1943-1945, Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta / Edizioni Le Château (Aosta 2012, pp. 120, Euro 12,00).

 

Alla presenza dell’autore, parteciperanno alla presentazione il Presidente dell’Istituto, senatore César Dujany, e Stefano Viaggio, regista della Sede regionale RAI per la Valle d’Aosta.

 

È la storia della città capoluogo della Provincia di Aosta, e dei suoi abitanti, nel corso di quella che è stata chiamata “guerra civile”, il confronto tra nazifascisti e resistenti al tempo della Repubblica sociale italiana. L’autore ripercorre i luoghi del potere nazifascista e del contropotere partigiano, dando informazioni dettagliate sulle funzioni rivestite dai diversi protagonisti di questa breve, ma tormentatissima vicenda; contemporaneamente espone le condizioni di vita della popolazione e lo stato d’animo esasperato in cui è sentito da tutti il tempo della “fine” sempre rinviata.

 

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Scheda del volume

 

L’autore ha già dedicato altri lavori al capoluogo regionale: nel 2003 ha pubblicato uno studio sulle origini della sua biblioteca pubblica (Come nasce la biblioteca di Aosta); nel 2004 ha curato l’edizione del volume collettivo Il Comune di Aosta. Figure, istituzioni eventi in sei secoli di storia, in cui sono anche inseriti due suoi saggi sulla città tra l’inizio del XX secolo e la caduta del fascismo; il suo recente lavoro sulla Corte straordinaria di assise di Aosta (2011) ricostruisce un momento cruciale del tormentato dopoguerra, la “resa dei conti” giudiziale a carico degli ex fascisti, che ha luogo presso il tribunale aostano.

 

Con questa ultima ricerca, Omezzoli si propone di descrivere, con la maggiore precisione ma anche con la più grande chiarezza e semplicità possibile, la situazione della città quale si presenta nel biennio in cui vige il regime neo fascista (la Repubblica sociale), sostenuto dall’occupante germanico. Omezzoli descrive i luoghi in cui il potere nazifascista si insedia; le cariche e le funzioni militari e civili di questo potere, e i soggetti che le incarnano; le forme di resistenza al regime che nascono e muoiono nel perimetro cittadino e presso le officine Cogne; le condizioni di vita della popolazione, stretta da un durissimo assedio a causa della prossimità del fronte, dell’occupazione tedesca, della pressione della Resistenza.

 

La città capoluogo è rimasta sinora abbastanza al margine nelle narrazioni sulla Resistenza, sia perché l’opposizione militare al regime nazifascista ha avuto luogo prevalentemente in montagna, sia perché c’era una certa ripugnanza a entrare nel “cuore di tenebra” del regime. Omezzoli, mettendo a frutto una lunga familiarità con i documenti fascisti, germanici e resistenziali, cerca di comporre un quadro meno unilaterale e meno pregiudiziale del consueto, mettendo in scena e collocando nel ruolo e nel momento ad esse veramente pertinenti una molteplicità di figure, o sconosciute o poco note o etichettate schematicamente dagli altri studiosi. Allo stesso tempo, evidenza la pregnanza storica di diversi luoghi, oggi insignificanti per il maggior numero dei cittadini, ma che hanno visto svolgersi eventi drammatici, o la successione di inquilini assai diversi per caratteristiche politiche e obiettivi.

 

L’autore concentra la sua attenzione sui “Seicento giorni” della Repubblica sociale, ma inquadra questo breve (ma intensissimo) periodo in un contesto più ampio: il suo sguardo sulla città muove dalla sua elevazione a capoluogo di Provincia (gennaio 1927) e si prolunga sino a dopo la fine delle ostilità e alla formazione dell’Ente Valle d’Aosta; anche le istituzioni e le loro sedi sono esaminate nel loro divenire, superando le cesure spesso artificiali che pregiudicano la comprensione dei fatti e delle parti recitate dai protagonisti maggiori o minori.

 

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( Fine )