La mostra “IMI – i militari italiani internati in Germania (1943-1945)” a Medicina

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Una cerimonia per ricordare e onorare i concittadini di Sant’Antonio insigniti della medaglia d’onore ai deportati e internati nei lager nazisti. L’occasione sarà colta per leggere lettere e documenti originali dei protagonisti del tempo e si potrà visitare la mostra “Imi – Internati militari italiani” realizzata dal Cidra (Museo della Resistenza e dell’Antifascismo) per conto dell’Anpi di Imola.
L’appuntamento, organizzato dall’associazione “Torre dei Cavalli” e dal Comune di Medicina, è per domenica 17 febbraio, alle 16, al centro sociale di Sant’Antonio. Il Prefetto ha assegnato 22 medaglie di cui ben 13 ai rappresentanti della delegazione di Sant’Antonio di Medicina, frutto del meticoloso lavoro di ricerca d’archivio effettuato da Valter Mazzini, partito dall’indagine fatta per il nonno, Dante Mazzini, per il quale ha ritirato la medaglia a lui assegnata. Della lista medicinese, Quinto Ravasini e Giuseppe Ricci hanno personalmente ritirato la loro medaglia, mentre per gli altri erano presenti i parenti prossimi. Questo l’elenco degli internati di Sant’Antonio: Mario Bovini, Dino Dall’Olio, Enzo Giordani, Dante Mazzini, Elio Ricci, Medardo Rossi, Narciso Fabbri, Mario Gardenghi, Alberto Lollini, Enzo Montanari, Guido Ravasini e i già nominati Quinto Ravasini e Giuseppe Ricci.

Improvvisamente, d’estate

Le leggi razziali italiane del 1938. Pagine di Giorgio Bassani, azioni teatrali, cronache e musiche d’epoca. Contributo di T.I.L.T. al Giorno della Memoria 2013, in collaborazione col CIDRA.

Improvvisamente a partire dal c.d. “manifesto della razza” del luglio 1938, la vita tranquilla e spesso agiata degli italiani di tradizione ebraica venne sconvolta dalle leggi razziali che li discriminavano rispetto ai cosiddetti “ariani”. Vennero cacciati dall’esercito italiano e dal partito fascista, dalle scuole e dalle Università, da associazioni culturali e sportive. La loro attività economica e professionale venne pesantemente limitata come anche la loro proprietà. L’Italia si allineava così alla politica della Germania nazista. Tutti dovettero dichiarare l’appartenenza alla “razza” ebraica e come tali furono schedati all’anagrafe di ogni Comune,  utile premessa al loro avvio ai campi di sterminio dalla fine del 1943.

Il percorso di letture e di azioni teatrali viene proposto quale riflessione su di un momento di storia del nostro Paese.

IMI – I militari italiani internati in Germania (1943-45)

Inaugurazione della mostra “IMI – I militari italiani internati in Germania (1943-45)”, realizzata da Giulia Dall’Olio e da Marco Orazi, con la preziosa collaborazione
di Elio Gollini, in ricordo del prof. Quinto Casadio, è prodotta dall’Anpi con l’adesione di C.I.D.R.A., Anppia, Aned, Associazioni d’Arma e Comune di Imola.

I testi contengono molte testimonianze di ex internati imolesi e sono coadiuvati dalle straordinarie fotografie del ten. Vittorio Vialli e dai documenti custoditi nell’archivio del C.I.D.R.A.

Va ricordato che la deportazione e l’internamento di oltre 700.000 militari italiani in Germania avvenuta dopo l’8 settembre 1943, in seguito alla proclamazione dell’armistizio del Governo Badoglio con gli Alleati, fu tra le prime e più coraggiose forme di resistenza italiana al fascismo e al nazismo.

La mostra, esposta nell’androne del Palazzo Comunale di Imola, sarà aperta dal 26 gennaio al 2 febbraio

QUANTO RESTA DELLA NOTTE? Un film su Giuseppe Dossetti

 Mercoledì 12 dicembre – ore 20.00 presso la Sala “BCC Città & Cultura”, Via Emilia, 212

proiezione di

QUANTO RESTA DELLA NOTTE? Un film su Giuseppe Dossetti

Interverranno al dibattito

Prof. Luigi Pedrazzi, cofondatore de “Il Mulino”

Lorenzo K Stanzani, regista del film

Giorgio Bettini, giornalista

Ing. Floriano Franzoni, vicino a Dossetti

Giuseppe Dossetti (1913 – 1996), divenuto sacerdote nel 1959, è stato un protagonista degli avvenimenti fondanti della storia italiana del ’900.

La sua partecipazione alla Resistenza, il contributo alla scrittura della Carta Costituzionale, la messa in cantiere delle riforme operate dalla politica nel dopoguerra, la partecipazione al Concilio Vaticano II come segretario del Cardinal Giacomo Lercaro – uno dei quattro moderatori del conclave – basterebbero a renderlo un personaggio di primo piano. Ma, seppur in un percorso fitto di cesure e cambi di rotta, c’è un filo che lega la sua storia e segna il XX secolo: la consapevolezza della crisi dell’umanità.

Questa presa di coscienza crea in Dossetti la necessità di una riforma profonda della società, sia nella politica – come Repubblica viva di democrazia sostanziale – sia nella Chiesa – come comunità spirituale rinnovata vicina gli uomini e alla Storia, che porti a un dialogo che sia sintesi di Pace. In fondo il solo desiderio di Dossetti è quello della diffusione della Pace “non a parole, ma col silenzio e con i fatti”. Questo continua a fare “La Piccola Famiglia dell’Annunziata”, la comunità monastica da lui fondata nel 1955.

“Quanto resta della notte?” con questa citazione biblica Dossetti intitolò nel 1994 un  famoso discorso, uno degli ultimi, richiamando alla necessità di riconoscere con umiltà che si era nella notte – la notte delle coscienze, la notte delle comunità – ed avvertendoci che solo attraverso questa profonda consapevolezza, si può tentare di uscire dalla notte…

Grazie a importanti testimonianze e straordinari materiali di repertorio, spesso inediti, il film mostra Dossetti, lo indaga, lo racconta, ne fa risuonare le parole.

Questo è il primo film su Giuseppe Dossetti.

Casalfiumanese 1915-1918. Una comunità nella grande guerra

Volantino

Il C.I.D.R.A, in collaborazione con il Comune di Casalfiumanese invita la cittadinanza all’incontro sul tema

Casalfiumanese 1915-1918
una comunità nella Grande guerra

 

saluto del sindaco Roberto Poli

conversazione di Giuliana Zanelli del C.I.D.R.A.

accompagnata da immagini di foto e documenti d’epoca

 

Il C.I.D.R.A. (Centro imolese documentazione resistenza antifascista e storia contemporanea), in prossimità del centenario della Grande guerra, ha dato il via a una ricerca sui Comuni del Circondario di Imola volta a raccogliere quanti più dati possibile sugli uomini che vennero mandati al fronte e sulle relazioni che si instaurarono tra i luoghi della guerra e i territori di provenienza dei militari.  Dalle centinaia di schede conservate negli archivi  emergono frammenti di storie di caduti, di feriti, di prigionieri.

L’eresia dei Magnacucchi sessant’anni dopo

invito festa storia magnacucchi

Presentazione del libro “L’eresia dei Magnacucchi sessant’anni dopo”

Saluto della Presidente di Università Aperta Gabriella Barbieri
Introduce Giuliana Zanelli, Vice Presidente C. I .D.R.A.
Coordina la giornalista Alessandra Giovannini

Interverranno
Learco Andalò, ex Comitato Centrale U.S. I . (Unione Socialista Indipendente)
Tito Menzani, Universita’ di Bologna, autore di “Valdo Magnani cooperatore”

 

Un operaio semplice. Storia di un sindacalista rivoluzionario anarchico (1886-1964)

Presentazione del libro scritto da Gaetano e Giovanna Gervasio. Contributi di Giuliana Zanelli, Vice Presidente CIDRA, Massimo Ortalli, Archivio Storico FAI, Mauro Casadio Farolfi, Presidente Associazione Città dell’Uomo. Sarà presente l’autrice Giovanna Gervasio Carbonaro.

Allucinèscion (una storia di jazz)

Le serate in giardino si concludono il 28 giugno, sempre alle 21, con lo spettacolo Allucinèscion (una storia di jazz), dal racconto in musica del bolognese Giampiero Rigosi (collana “Carta da Musica”, edizioni Mobydick, Faenza). Dedicato a Chet Baker, si snoda sulle musiche originali composte ed eseguite dal Faxtet: Andrea Bacchilega, batteria e percussioni – Guido Leotta, sax e flauto – Milko Merloni, contrabbasso e basso elettrico – Fabrizio Tarroni, chitarre – Alessandro Valentini, tromba e flicorno & Maura Chiara Montanari – canto.

Ingresso gratuito. In caso di maltempo gli incontri avranno luogo nella sala interna.

Ritagli d’Italia: il miracolo economico

Con Ritagli d’Italia: il miracolo economico, proseguono a Casa Gandolfi, le serate di ’900 in giardino: canzoni, racconti e immagini della nostra storia organizzate dal C.I.D.R.A. in collaborazione con l’ANPI. Tra realismo e comicità ritornano i primi anni sessanta del secolo scorso, raccontati sul filo di scene – veri e propri documenti – da La vita agra (Carlo Lizzani) con Giovanna Ralli e Ugo Tognazzi. Vedremo (o rivedremo) la Milano di quegli anni in turbinosa crescita, con il diffondersi dei consumi, della pubblicità, dell’automobile, una città descritta non senza punte di divertita, graffiante ironia e una breve comparsa del cantautore Jannacci. In ouverture, ad accennare al retrogusto amaro di quel “miracolo”, flash da reportage d’epoca con una lettura di Luigi Tranchini (T.I.L.T.) dal romanzo La vita agra di Luciano Bianciardi.

Dalle ore 21, ingresso gratuito. In caso di maltempo gli incontri avranno luogo nella sala interna.

Pane nero

Prendono avvio con “Pane nero” gli appuntamenti della rassegna ’900 in giardino. Filo conduttore saranno canzoni, racconti e immagini della nostra storia. E prima di tutto i racconti delle donne alle donne.

Pane nero, Il titolo della serata di apertura, nata dalla volontà di ricordare l’impegno civile di Miriam Mafai (1926-2012) scomparsa nel marzo scorso, fa esplicito riferimento al celebre libro pubblicato dalla giornalista romana nel 1987. Si articolerà tra canzoni e letture affidate le une ad Angela Venturoli (voce e chitarra), le altre all’interpretazione di Cristina Gallingani (T.I.L.T.). Alcuni brani saranno tratti da un libro imolese, quello di Livia Morini (… per essere libere…, 1981) che raccoglie varie testimonianze femminili relative agli anni della dittatura e della guerra.

 

L’ingresso è gratuito. In caso di maltempo il programma si svolgerà nella sala interna