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un festival tutto milanese

Bookcity è un festival nato per Milano.
Nella città con la più alta concentrazione di editori e lettori d’Italia, non si può non parlare di libri. La filosofia del festival è sempre stata quella di cercare di coinvolgere tutti, anche per quanto riguarda i luoghi. Per questa ragione Bookcity è un “festival diffuso”, il che significa che gli eventi si svolgono anche fuori dal centro, arrivando addirittura a toccare comuni limitrofi.

Come mi ha spiegato Maria Canella, che si occupa delle università e degli sponsor, Bookcity nasce per la città metropolitana con l’idea di portare “la cultura in periferia anziché il pubblico in centro”.

I luoghi per Bookcity non sono spazi passivi, ma propongono eventi propri e coinvolgono il loro pubblico usuale.
Per riordinare la mole di eventi, le iniziative sono state distribuite per poli tematici che legano i luoghi ai temi secondo la loro vocazione. Ad esempio il museo del Risorgimento è il polo della storia, dove il pubblico può trovare in un solo posto gli eventi legati al tema. Si può dire che ogni spazio ospiti una sorta di “piccolo festival tematico”.
Il centro di tutto questo è il Sforzesco, che è la sede principale del festival e ospita la libreria. Un luogo non semplice, ma bellissimo come spiega Emanuela Rosignoli, che si occupa della sua gestione per Bookcity.

Manuela Rosignoli
Responsabile del Castello Sforzesco

I più di duecento luoghi del festival comprendono associazioni, cascine, birrerie, musei e monumenti. Ad ogni modo, ce ne sono alcuni che per Bookcity sono davvero fondamentali…

Biblioteche

Fin dalla prima edizione il sistema bibliotecario milanese è l’istituzione di riferimento indicata dal comune. D’altronde un evento che valorizza la lettura non poteva non coinvolgere le biblioteche.
A Bookcity partecipano 42 biblioteche distribuite tra il centro città, le periferie e alcuni comuni limitrofi nella filosofia del “festival diffuso”. A partire dell’edizione 2015 si sono specializzate soprattutto come polo dei ragazzi e dell’infanzia, con un progetto che si chiama “Bookcity Young”.

Stefano Parise
Direttore delle biblioteche milanesi

Librerie

Le librerie che partecipano al festival sono tantissime, dai piccoli negozi di quartiere ai grandi megastore. Un posto speciale è dedicato alle associate della LIM, le librerie indipendenti milanesi, che da un paio d’anni gestiscono direttamente il tendone centrale nel Castello Sforesco. E’ qui che vengono venduti tutti i libri presentati a Bookcity: solo nel 2015 sono stati 6700 titoli.

Marco Zapparoli
Responsabile dei rapporti con le librerie

Università

Uno degli scopi di Bookcity è di aprire le università milanesi ai cittadini, coinvolgendoli nella didattica e nel mondo della ricerca. In questo senso vengono organizzate lezioni aperte a cui partecipano studenti e spettatori esterni, ma anche incontri sulle ultime pubblicazioni universitarie. Questo genere di titoli difficilmente viene presentato in altri festival, ma segue canali riservati a professionisti. Bookcity ha ritenuto importante portarli al grande pubblico: una scelta che ha avuto un buon successo, perché i milanesi si sono rivelati molto interessati alla saggistica.

Maria Canella
Responsabile del rapporto con le università

Laboratorio Formentini

Il laboratorio Formentini è un’esperienza giovanissima, ma dai contorni molto netti. Nato nel 2014 per volontà di Fondazione Mondadori, vuole essere un luogo di dialogo e formazione per tutti i professionisti dell’editoria: editor, lettori, traduttori. E dall’edizione 2016, per Bookcity è diventato particolarmente importante.

Luisa Finocchi
Responsabile di Bookcity per le scuole

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