Informazioni su Bruno Pino

Journalist, Blogger & Local History Researcher. Faccio parte dell'ICSAIC da diversi anni e dal 2017 anche come membro del consiglio direttivo; coordinatore redazione sito e social media, redattore rivista di Storia del '900. Per maggiori info: www.brunopino.it

A Cosenza, due giornate di riflessione sull’attualità di Dossetti

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L’Associazione Dossetti di Cosenza ha organizzato, per il 22 e 23 marzo prossimi, due giornate di riflessione su Giuseppe Dossetti alla quale aderiscono anche ICSAIC, MEIC (Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale), Azione Cattolica e AirParc.

Nel primo appuntamento (venerdì 22 marzo, ore 16-19), che si svolgerà al Terrazzo Pellegrini, con la presentazione del libro di Luigi GiorgiGiuseppe Dossetti. La Politica come missione (Carocci, 2023), dopo i saluti dell’editore Pellegrini, ci sarà l’intervento del Vescovo di Cosenza-Bisignano Mons. Giovanni Checchinato. Dialogheranno con l’autore Paolo Palma, presidente dell’Associazione Dossetti e dell’ICSAIC, la prof. Irene Scarnati, del Direttivo Dossetti e il prof, Giorgio Marcello dell’Unical.

La seconda giornata (sabato 23 marzo ore 9.30-12.30) che si terrà nella sala conferenze della Parrocchia di S. Aniello, ha per titolo “Dossetti Uomo di Pace in Palestina”. Partecipano: Piero Piersante, vicepresidente della Dossetti, Guido Federzoni e Suor Mariam Dignatici della Piccola Famiglia dell’Annunziata, la congregazione fondata da Dossetti che opera anche in Palestina, e la giornalista Sarah Parenzo in collegamento da Tel Aviv.

A Cariati con MuMAM, Istituto Comprensivo e ICSAIC per parlare di Costituzione

 

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Per la Giornata dell’Unità Nazionale, della Costituzione, dell’inno e della bandiera, il Civico Museo MuMAM in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Cariati e con l’ICSAIC incontrano gli studenti della Scuola Secondaria di Primo Grado – IC Cariati per parlare di Costituzione.

Il programma dell’iniziativa che si terrà mercoledì 20 marzo a partire dalle 9 nella sede museale di Palazzo Chiriaci, sarà introdotto e coordinato da Assunta Scorpiniti, Direttrice de Museo Civico.
Seguiranno i saluti istituzionali di: Cataldo Minò, Sindaco di Cariati, Alda Montesanto, Consigliera delegata alla Cultura e all’Istruzione, don Gaetano Federico, Parroco della Cattedrale di Cariati, socio ISRI e ICSAIC.
Gli interventi saranno curati da: Giuseppe Ferraro, Coordinatore della Commissione Didattica dell’ICSAIC e direttore ISRI di Cosenza, Alessandra Turano, Dirigente scolastico IC Cariati, Giuseppe Cosenza, Docente Unical di Filosofia del Linguaggio.

 

 

 

Pubblicato il n. 2 del 2023 della Rivista calabrese di storia del ‘900

 

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È stato pubblicato il numero 2 del 2023 della «Rivista Calabrese di Storia del ‘900», che fa parte della nuova serie diretta da Vittorio Cappelli (Luigi Pellegrini Editore). 

Anticipiamo la copertina, dedicata all’archeologo, educatore e politico antifascista Umberto Zanotti Bianco, ritratto sulla carrozza delle Regie Poste a San Demetrio Corone nel 1910, nonché l’indice del volume. Il numero della «Rivista» sarà inviato a tutti i Soci, ad altri Istituti associati – come l’ICSAIC – alla «Rete Parri» e a diverse Biblioteche.

Coloro che sono interessati all’acquisto della pubblicazione (e di altre presenti sul sito dell’ICSAIC – www.icsaicstoria.it) potranno farne richiesta alla segreteria dell’Istituto telefonando al numero 0984-496356 (martedi, mercoledi e giovedi dalle 09:00 alle 12:30) oppure inviando una mail all’indirizzo di posta elettronica icsaic@icsaicstoria.it

Giorno della Memoria 2024. L’ICSAIC a Ferramonti con Vittorio Cappelli

Giorno Memoria 2024L’ICSAIC partecipa alla commemorazione del Giorno della Memoria nel Campo di Concentramento Ferramonti di Tarsia con Vittorio Cappelli, direttore scientifico del nostro Istituto.

L’iniziativa in programma per la mattina del 27 gennaio, prevede la deposizione di una corona al Monumento di viale Riccardo Pacifici, la celebrazione religiosa officiata dal parroco di Tarsia, don Cosimo Galizia ed un incontro al quale saranno presenti, per i saluti istituzionali: Roberto Ameruso, Sindaco di Tarsia, Gianluca Gallo, Assessore regionale, Luciana De Francesco, Consigliere regionale, Roberto Cannizzaro, Consigliere comunale con delega alla cultura, Vittoria Ciaramella, Prefetto di Cosenza, Maria Rosaria Succurro, Presidente della Provincia di Cosenza e Umberto Filici, Componente del C.T.S. del Museo Internazionale della Memoria di Ferramonti di Tarsia. Interverranno, oltre a Vittorio Cappelli, Teresina Ciliberti, Direttrice del Museo della Memoria di Tarsia, Walter Brenner, figlio dell’ex internato Gustav Brenner e Adriana Taubert, figlia dell’ex internato Eric Taubert. Modera il giornalista Pasquale Motta.

Un convegno sulla ‘ndrangheta per i 40 anni dell’ICSAIC. Appuntamento a Cosenza venerdì 10 novembre

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Convegno su Le mutazioni della ’ndrangheta
Venerdì 10 novembre 2023, ore 16 Villa Rendano, Cosenza

Coordina
• Vittorio Cappelli Direttore dell’ICSAIC

Saluti
• Paolo Palma Presidente dell’ICSAIC
• Franz Caruso Sindaco di Cosenza

Relazioni
• John Dickie – University College London (Gran Bretagna): L’onorata società calabrese: la ’ndrangheta prima della ’ndrangheta;

• Roberto P. Violi – Ass. per la storia sociale del Mezzogiorno e dell’area mediterranea: La società religiosa tra Stato liberale ed emersione della mafia in Calabria;

• Enzo Ciconte – Università degli Studi di Pavia e di Roma Tre: Le costanti mafiose: ’ndrangheta, istituzioni e politica;

• Anna Sergi – University of Essex (Gran Bretagna): La ’ndrangheta migrante: tra cultura e capitalismo.

L’ICSAIC a Reggio Calabria per il 40° della sua fondazione con un convegno storico meridionalistico

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L’ICSAIC (Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea) & Centro Ricerca Migrazioni, celebrerà i 40 anni di attività con un’iniziativa a Reggio di Calabria, città natale del compianto prof. Ferdinando Cordova, presidente dell’Istituto per più di 10 anni. Il convegno, aperto alla partecipazione delle scuole, dal titolo: “La Calabria del dopoguerra: due nodi storici”. Si svolgerà all’ Auditorium Zanotti Bianco del Cipresseto, sabato 28 ottobre 2023 alle ore 9.30.

Dopo i saluti del prof. Paolo Palma, presidente dell’ICSAIC; dell’avv. Irene Calabrò, assessore alla cultura del Comune di Reggio di Calabria, del professore Giuseppe Caridi, presidente della Deputazione di Storia Patria per la Calabria, e del dott. Giovanni Pensabene, presidente della Fondazione CARICAL, saranno tenute due relazioni.

La prima relazione avrà come titolo Riforma agraria e lotte contadine nel secondo dopoguerra: un’occasione mancata?, e sarà tenuta dal prof. Paolo Pezzino, già docente all’ Università di Pisa e oggi presidente dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri, cui aderisce l’ICSAIC. La seconda relazione sarà presentata dal prof. Antonino Romeo e riguarderà Mezzogiorno e Calabria tra crisi del meridionalismo e nostalgie neoborboniche. L’incontro sarà moderato dal dott. Fabio Arichetta, socio ICSAIC e della Deputazione di Storia Patria per la Calabria.

L’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea è stato fondato il 12 aprile 1983 e oggi ha sede presso la biblioteca “Ezio Tarantelli” dell’Università della Calabria in Arcavacata di Rende. È un istituto culturale che, per le sue finalità, è associato all’Istituto Nazionale Ferruccio Parri – Rete degli istituti per la Storia della Resistenza e dell’età contemporanea.

L’ICSAIC, attraverso i propri soci, svolge attività di ricerca, di divulgazione sulla storia contemporanea della Calabria, di conservazione del materiale documentario e di didattica della storia, promuovendo la propria attività anche attraverso l’organizzazione di convegni e iniziative e, soprattutto, con diverse pubblicazioni e attraverso la “Rivista Calabrese di Storia del ‘900”.

Oggi, questo sodalizio scientifico è attivo nel circuito scolastico calabrese attraverso l’attivazione di borse di studio e premi di incentivazione per favorire la conoscenza della storia regionale, attivando seminari di aggiornamento sulle nuove tematiche della didattica della storia per tutti gli insegnanti della regione; le conferenze e i dibattiti rivolti agli studenti sui temi della storia del ‘900 e in particolare sul passaggio dalla dittatura fascista alla democrazia. Presso la sede della Biblioteca “Tarantelli” dell’Università della Calabria, l’ICSAIC custodisce un’importante biblioteca tematica e un’emeroteca, specializzate nella storia della Resistenza, dell’Antifascismo e della Calabria. Vasto è anche l’archivio cartaceo, video e fonico, con preziose testimonianze originali della storia contemporanea calabrese. Il convegno di Reggio Calabria di sabato prossimo si inserisce così nel più ampio calendario di iniziative che l’Istituto ha predisposto per ricordare i suoi 40 anni di attività, che prevede, tra l’altro, anche un convegno dal titolo “Le evoluzioni della ‘ndrangheta” che si terrà a Cosenza il prossimo 10 novembre.

ICSAIC: Katia Massara eletta vicepresidente, Carlo Fanelli nel direttivo

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La professoressa Katia Massara, docente di storia contemporanea presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Unical, è stata eletta all’unanimità vicepresidente dell’ICSAIC, l’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea che da 40 anni opera nell’ambito della ricerca e della divulgazione della Storia contemporanea sia della regione che dell’intero Meridione.

La prof.ssa Massara, su proposta del presidente Paolo Palma e nomina del Consiglio Direttivo dell’Istituto, succede nella carica allo scomparso prof. Enrico Esposito, co-fondatore nel 1983 dell’Istituto e che il presidente Palma ha ricordato in apertura dei lavori insieme al socio corrispondente prof. Franco Liguori, scomparso anch’egli da poche settimane.

Il Consiglio Direttivo dell’ICSAIC ha anche affidato al dott. Lorenzo Coscarella, storico e giornalista, l’incarico di direttore responsabile della “Rivista Calabrese di Storia del ‘900”, vacante per la scomparsa del prof. Esposito. Su proposta del Presidente ha, inoltre, nominato Soci corrispondenti dell’Istituto il prof. Giovanni (Gianni) Speranza (Lamezia Terme), docente di storia e filosofia, e il dott. Francesco Madrigrano (Serre-Savuto). Palma ha formulato, infine, la proposta di eleggere nel Consiglio Direttivo dell’ICSAIC, in sostituzione del prof. Esposito, il prof. Carlo Fanelli, docente di discipline dello spettacolo presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Unical, che è stato eletto – come previsto dallo Statuto – nel corso dell’Assemblea dei Soci riunita subito dopo.

Gli organi direttivi dell’Istituto, dopo le modifiche adottate, risultano ora così costituiti: Presidente: Paolo Palma, Presidente onorario: Giuseppe Masi, Vice presidenti: Katia Massara, Francesco Spingola, Direttore: Vittorio Cappelli, Tesoriere: Letterio Licordari, Consiglio Direttivo: Lorenzo Coscarella, Carlo Fanelli, Giuseppe Ferraro, Letterio Licordari, Katia Massara, Prospero Francesco Mazza, Paolo Palma, Christian Palmieri, Bruno Pino, Francesca Rennis, Antonino Romeo, Pantaleone Sergi, Francesco Spingola.

Il presidente Palma ha illustrato sia ai componenti del Consiglio Direttivo sia ai Soci presenti in assemblea le molteplici iniziative e i vari eventi che hanno caratterizzato l’attività dell’Istituto dall’inizio dell’anno, grazie al contributo di numerosi Soci, soffermandosi – in particolare – su quelle tuttora in corso e programmate da qui a fine anno, che prevedono – nell’ambito della celebrazione dei primi 40 anni di vita dell’ICSAIC – un Convegno dal titolo “La Calabria del dopoguerra: due nodi storici”, che si terrà a Reggio Calabria il 28 ottobre prossimo e che annovera tra i relatori il prof. Paolo Pezzino, presidente dell’Istituto Nazionale Ferruccio Parri, cui fa capo l’ICSAIC insieme ad altri circa sessanta Istituti, e il prof. Antonino Romeo, Socio dell’Istituto e componente del Consiglio Direttivo.

Sempre nell’ambito delle celebrazioni per i 40 anni dell’ICSAIC è inoltre previsto, il 10 novembre a Cosenza, un Convegno dal titolo “Le mutazioni della ‘ndrangheta” con la presenza del prof. John Dickie, della University College London (UK), storico inglese e noto studioso dei fenomeni mafiosi italiani, della prof.ssa Anna Sergi, criminologa e ricercatrice presso l’Università di Essex (UK), del prof. Enzo Ciconte, saggista, esperto dei fenomeni criminali, e docente presso l’Università di Pavia, e del prof. Roberto Pasquale Violi, docente di storia all’Università di Cassino.

Lo sbarco anglo-americano in Calabria. L’ICSAIC a Reggio con Arichetta

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Martedì 5 settembre 2023, mostra e incontro di studi sulla ricorrenza degli ottanta anni dallo sbarco delle Forze armate delle Nazioni Unite del 3 settembre 1943.

Gli editori Città del Sole, Laruffa, Progetto 2000, di concerto con il Ministero della Cultura, la Biblioteca Nazionale di Cosenza, l’Associazione culturale “Anassilaos”, l’agenzia letteraria Bottega editoriale, l’Associazione Calabria in armi “Per la Patria”, l’Istituto Calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea, lo Spazio Open e l’Universitas Vivariensis, presentano la Mostra bibliografica e multimediale e l’incontro di studi sulla ricorrenza degli ottanta anni dallo sbarco delle Forze armate delle Nazioni Unite a Reggio Calabria del 3 settembre 1943, nel corso della Seconda guerra mondiale.
Dopo gli eventi della battaglia dello Stretto di Messina tra l’8 e il 16 agosto 1943, combattuta insieme per l’ultima volta dagli eserciti italiano e tedesco e vinta, dalle ore 2:30 del 3 settembre 1943, la costa di Reggio Calabria venne illuminata a giorno da oltre 1.000 cannoni americani e inglesi che annunciavano, con il loro carico di morte di 250 mila granate, il ritorno della democrazia sul suolo dell’Europa continentale. Giusto quattro anni dopo l’inizio della guerra del 3 settembre 1939.
Le navi da battaglia delle british and american fleets, e i piccoli e grandi mezzi da sbarco, dai porti di Catania e Messina cominciavano l’attraversata dello Stretto: alle 4:50, con soli venti minuti di ritardo sulla tabella di marcia, i soldati britannici e canadesi sbarcavano sulla costa calabrese. Dwight D. Eisenhower, Bernard Law Montgomery e George S. Patton si aspettavano a difesa delle Calabrie il XXXI Corpo d’armata del Regio Esercito (2.090 ufficiali, 2.537 sottufficiali e 46.582 militari di truppa), oltre alla Fallschirm panzer division “Hermann Göring”, ai diavoli verdi della 1. Fallschirmjäger-Division, alla 26. Panzer-Division, operativa a est di Palmi, tra Catanzaro e Nicastro, a Castrovillari e Sibari, a Maratea, e alla 29. Panzergrenadier-Division, in movimento lungo la direttrice Rosarno, Laureana di Borello, Nicastro, Castrovillari, e tenuto conto che l’Asse poteva impiegare contro eventuali sbarchi nell’Italia meridionale 684 aerei tedeschi e 877 italiani, dislocati sui vari campi di volo di Calabrie, Corsica, Sardegna e Provenza, e in aggiunta altri 500 tra caccia e bombardieri dislocati a Creta, nei Balcani e in Grecia. Ma durante l’Operation Baytown sulla costa calabra i british sherman tanks and infantry advanced north from Reggio non incontrarono alcuna resistenza.
Con l’approssimarsi dello sbarco in forze degli Alleati nelle Calabrie, il comandante della 10. Armee, aveva ordinato ai reparti della Wehrmacht e della Luftwaffe dislocati nella regione, il ripiegamento presso il centro di difesa predisposto nella zona compresa tra Salerno e Napoli e il trasferimento degli aerei negli altri aeroporti della Corsica e di Foggia.
Qualche ora dopo lo sbarco dei soldati britannici sulla costa di Reggio Calabria, alle 17:15, tra gli ulivi secolari di Cassibile in Sicilia, fu sottoscritta la fine delle ostilità tra il Regno d’Italia e le Nazioni Unite, ma con il primo ministro e segretario di Stato Pietro Badoglio e il re Vittorio Emanuele III indecisi sull’armistizio.
Il Regno d’Italia era definitivamente costretto a cessare le ostilità, al di là del termine “armistizio” era difatti una resa senza condizioni che entrava in vigore alle ore 17:30 di Algeri (18:30 in Italia), al momento dell’annuncio non previsto dell’armistizio da parte del comandante delle Forze armate delle Nazioni Unite, generale Dwight D. Eisenhower, che costringeva il Governo italiano a confermare la resa poco più di un’ora dopo, alle 19:42, con il messaggio di Pietro Badoglio.
L’8 settembre, da nemici ad alleati nello spazio di una giornata, una compagnia di 100 ragazzini dell’8° battaglione del 185° reggimento della Divisione Nembo, con colpi da ariete combatté – per l’onore dell’Italia – contro preponderanti forze anglo-canadesi. Alle 20:00, quando era già stata diffusa la notizia dell’armistizio e della fine delle ostilità, sulle improvvisate trincee dell’Aspromonte si spegnevano gli ultimi echi del dramma di una generazione sfortunata.
Il 9 settembre, mentre i britannici risalivano le Calabrie, 600 navi da guerra degli Alleati cominciavano a oscurare il Golfo di Salerno. Il 14, i 2.020 internati del Campo di concentramento di Ferramonti, in gran parte ebrei, sono stati i primi a essere liberati durante la Seconda guerra mondiale. Con l’illusione della pace, gli italiani si avviarono invece a un lungo periodo di bombardamenti, guerra civile, rappresaglie e stenti.
Con la mostra bibliografica e multimediale e l’incontro di studi gli organizzatori vogliono approfondire la conoscenza dei personaggi e degli eventi legati a quel periodo bellico, con le Calabrie – principale teatro, in Occidente, delle operazioni della seconda guerra mondiale – testimoni del sacrificio e del forte spirito di abnegazione dei reparti militari in conflitto, quando, prima ancora dell’annuncio dell’armistizio dai microfoni dell’Eiar, gli italiani scelgono, con l’Europa occidentale e gli United States, la democrazia.
È un momento epocale della storia non solo politica, ma anche culturale, economica e sociale della Nazione: tra mille difficoltà, militari e civili, all’alba del 3 settembre 1943, a Reggio Calabria, sconfessano il regime fascista-monarchico e l’azione ambigua del governo Badoglio e intraprendono, con convinzione, la strada della libertà e della sovranità popolare che nella Costituzione troverà la propria sublimazione.

Il dolore dell’ICSAIC per la scomparsa del vice presidente e fondatore Enrico Esposito

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Il presidente Paolo Palma, anche a nome di tutto il Consiglio Direttivo e di tutti i Soci dell’Istituto, esprime con grande dolore il profondo cordoglio per la scomparsa di Enrico Esposito, vice presidente nonché fondatore, nel 1983, dell’ICSAIC.

Esposito aveva 81 anni e da qualche tempo era affetto da varie patologie, ma non aveva mai smesso di leggere, studiare, scrivere. Nativo di Fagnano Castello, dopo la laurea in lettere classiche all’Università di Messina, aveva intrapreso la carriera di insegnante. E’ stato docente di latino e greco nei Licei, prima al Classico di San Marco Argentano e Praia a Mare, poi allo Scientifico di Scalea, dove ha chiuso la carriera scolastica ma non l’interesse per lo studio e per la ricerca della letteratura e della storia. Giornalista pubblicista, per anni corrispondente e autore di lavori per la terza pagina della Gazzetta del Sud e del Quotidiano della Calabria, ha dato corpo a una produzione letteraria di spessore. Tra le tante opere, “Campanella, il monaco filosofo”, “Pietro Metastasio a Scalea: amore e poesia”, “Carlo Mileti e la democrazia repubblicana nel mezzogiorno”, “Laos: una città della Magna Graecia”, “Carlo Scorza e la caduta del fascismo”, “Scuola statale e scuola non statale: ipotesi e confronto”, “Il movimento operaio in Calabria: l’egemonia borghese 1870-1892”, nonché numerosi saggi su riviste di storia e letteratura, comprese quelle pubblicate dall’ICSAIC. Alla moglie, Milly Vitale, alla figlia Annalisa e a tutti i suoi parenti l’ICSAIC porge un commosso, doveroso messaggio di condoglianze.

Riportiamo, inoltre, un breve ricordo scritto da Letterio Licordari, componente del Consiglio Direttivo dell’ICSAIC, ma soprattutto amico di Esposito da oltre mezzo secolo:

“Conoscevo Enrico Esposito dai primi anni settanta, quando insegnava al Liceo Classico di San Marco Argentano, dove abitava la mia famiglia. Mi hanno accomunato a lui molteplici interessi, il giornalismo, i valori del socialismo, la ricerca storica, ma – soprattutto – la ferma condanna del fascismo, che aveva procurato seri danni al padre, oppositore del regime. Dalla sua immensa cultura e dalla sua riconosciuta saggezza non si poteva non rimanere affascinati, così come dal suo aplomb che riportava con eleganza e finezza alle grandi figure di altri tempi. Migliaia di allievi, nel corso degli anni, sono oggi la testimonianza della sua propensione verso i giovani, che ha sempre indirizzato “come un padre” verso le scelte migliori nel percorso di studi e nella vita. Su Enrico ci sarebbe da scrivere tanto, ma l’aspetto emotivo riferito alla sua scomparsa oggi prende il sopravvento.”

A Castrovillari la presentazione del volume ICSAIC sul PCI in Calabria

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Castrovillari la presentazione dell’ultimo volume dell’ICSAIC Il Pci, la Calabria e il Mezzogiorno – da Livorno al “partito nuovo” (1921-1953), curato da Lorenzo Coscarella e Paolo Palma (Luigi Pellegrini Editore).

L’incontro, coordinato da Giuseppe Guido, segretario generale CGIL Pollino Sibaritide Tirreno è in programma per il prossimo 5 luglio alle 17 nei locali del Circolo Cittadino. Introduce: Aldo Pugliese, ispettore emerito della Direzione Classica Ministero P.I. Saluti istituzionali di: Domenico Lo Polito, sindaco di Castrovillari e Paolo Palma, presidente dell’ICSAIC. Interventi di: Piera Roseti, della sezione ANPI “Castriota-Magnelli” di Castrovillari, Francesco Spingola, segretario generale SPI CGIL Pollino Sibaritide Tirreno e Vittorio Cappelli, direttore dell’ICSAIC. Saranno presenti gli autori e i curatori del volume.