Presentazione del volume “Il Padiglione di Umiltà” di Giuseppe Crupi

cover-crupiVenerdì 23 febbraio 2024, a Borgosesia, al Centro Studi Giovanni Turcotti (via dott. Ferro, 48, angolo via Giordano), alle ore 17.30, sarà presentato il volume Il Padiglione di Umiltà. Storie di vita e malavita in Calabria di Giuseppe Crupi, curato da Ruggero Mauro Crupi (Hever edizioni).
L’iniziativa è organizzata dall’Istorbive e dal Centro studi Giovanni Turcotti, con il patrocinio della Città di Borgosesia.
Intervengono Ruggero Mauro Crupi, Enrico Pagano e Alessandro Orsi.
L’ingresso è libero.

Ambientato nell’entroterra agro-pastorale calabrese, il libro di Crupi parla di malavita e si incentra sui ricordi di un vecchio massaio. Attraversando i suoi vissuti, quelli di familiari, amici e paesani, si ripercorrono le origini, i graduali sviluppi e l’affermazione del fenomeno criminale di stampo mafioso, oggi molto noto con la denominazione di ’ndrangheta. Sullo sfondo c’è la grande emigrazione della popolazione calabrese verso le Americhe, avvenuta a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento.

Giuseppe Crupi, originario della Calabria, ha vissuto dalla seconda metà degli anni cinquanta fino alla morte, avvenuta prematuramente, a Borgosesia, dove è stato primario dell’Inam e dove ha esercitato la professione di medico di base.
Studioso di archeologia e di storia, nonché appassionato “meridionalista”, ha scritto negli anni sessanta Il Padiglione di Umiltà, suo primo e unico libro, lasciato a lungo in un cassetto, fino a che il figlio Ruggero ne ha curato la pubblicazione postuma.

Ruggero Mauro Crupi, nato a Borgosesia, dopo la laurea in Giurisprudenza ha svolto per qualche anno la professione di avvocato a Biella per poi fare ingresso in Magistratura, esercitando prima le funzioni di sostituto procuratore della Repubblica al Tribunale di Reggio Calabria, poi le funzioni di pretore penale, di giudice del dibattimento e di giudice per le indagini preliminari nella sede giudiziaria di Biella e poi ancora le funzioni di sostituto procuratore della Repubblica nei tribunali di Pavia, Ivrea e Torino, dove tuttora opera nei settori specialistici della criminalità organizzata e dell’esecuzione penale.

La locandina dell’iniziativa