Il filo della storia: Il giudice e il segreto di stato

Terzo ciclo di appuntamenti con la trasmissione radiofonica sull’emittente svizzera italiana Rete2
25-29 marzo, dalle 17e50 alle 18

Il filo della storia: Il giudice e il segreto di stato
A cura di Silvana Bezzola Rigolini

Il 17 febbraio 2003 un commando della CIA rapisce a Milano l’imam egiziano Osama Nasr detto Abu Omar per consegnarlo ai servizi segreti di Mubarak, contando di ottenere informazioni sulle attività di al-Qaida in Europa. Avviene quella che, nel linguaggio dell’anti-terrorismo della CIA, viene chiamata una “extraordinary rendition”, “una consegna speciale”. È questo uno dei principali strumenti della guerra non convenzionale che l’Amministrazione Bush ha messo in campo nella lotta al terrorismo, dopo gli attentati alle Torri Gemelle. Nei giorni successivi al rapimento, la Procura di Milano inizia le indagini che porteranno a uno dei più controversi processi degli ultimi anni, durante il quale verranno chiamati alla sbarra decine di membri della CIA e i vertici dei servizi segreti italiani. Nelle udienze, oltre al delicatissimo caso di politica internazionale (violazione della sovranità territoriale italiana, accertate torture subite dall’imam nelle carceri egiziane) si manifestano le due visioni contrapposte della lotta al terrorismo e della difesa della libertà e della dignità umana. L’apposizione del segreto di stato da parte del governo italiano congela il procedimento ma non le scomode verità che sono emerse. Come spiega nel documentario l’ex Consigliere di Stato Dick Marti, all’epoca relatore del Consiglio d’Europa per le indagini sugli abusi dei servizi segreti americani, “il segreto di stato non è opponibile in circostanze di torture, e serve soltanto a coprire atti criminosi commessi da funzionari dei servizi segreti”.

Alla radio, dal 25 al 29 marzo, lo storico e filosofo Andrea Saba (docente comandato presso l’INSMLI) interviene sulla storia dei servizi segreti in Europa e negli USA.