La famiglia Lazagna: le carte e i ricordi

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E’ in uscita il nuovo numero di “Storia e memoria”.

Il fascicolo, monografico, è dedicato alla famiglia Lazagna e al suo archivio.

Dichiarato di interesse storico particolarmente rilevante dalla Soprintendenza dei Beni archivistici della Liguria nel 2014, l’Archivio Lazagna viene descritto e illustrato dai protagonisti del processo di tutela, conservazione e valorizzazione:la Soprintendente Francesca Imperiale, la storica e archivista Chiara Dogliotti, Pietro Lazagna, custode della memorie di famiglia, e da Paola Pesci, che ha condotto un lungo e importante lavoro di ricerca sui Lazagna tra antifascismo e Resistenza.

Perché tanto interesse intorno alle vicende di questa famiglia? Come ha scritto il vicedirettore Guido Levi, nella sua introduzione, “bastano pochi cenni biografici per coglierne le ragioni: la storia di questa famiglia si intreccia infatti strettamente non solo a quella dell’antica Repubblica di Genova, avendo espresso ambasciatori, capitani, senatori e diversi consiglieri del Banco di San Giorgio, ma anche alla storia contemporanea della nostra città e della nostra regione, con particolare riferimento al contributo fornito all’instaurazione della democrazia attraverso la lotta antifascista e la guerra di Liberazione. Si tratta infatti di vicende particolari che hanno però un significato più ampio e una valenza sociale, una Microstoria che diventa Storia nel senso più ampio del termine”.

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I saggi coprono una storia ampia geograficamente da Alessandria in Egittto a Parigi, da Genova alla Val Trebbia e cronologicamente, comprendendo tre generazioni di Lazagna, da Giovan Battista a Umberto a Giambattista, Maria Pia Francesca, Anna Gemma e Pietro, e due generazioni della famiglia Cattaui De (o de) Menasce, con particolare attenzione a Charlotte, moglie di Umberto, al fratello Jean Marie e al cugino Jean-Pierre De Menasce.

Chiudono il numero la testimonianza di Paolo Cugurra sull’antica amicizia con i Lazagna e il commiato a Giambattista, scomparso nel 2003, di Antonio Gibelli.

 

Indice “Storia e memoria” 2/2015

Ariane Landuyt, il pensiero europeista tra Ottocento e Novecento

Giovedì 5 novembre, nella sala consiliare della Città Metropolitana di Palazzo Doria Spinola, alle ore 17.00, Ariane Landuyt terrà la lectio magistralis dal titolo Il pensiero europeista tra Ottocento e Novecento. 

L’incontro, coordinato da Guido Levi, Segretario generale dell’ILSREC, costituisce il quarto appuntamento del ciclo di conferenze La rinascita dell’Italia democratica e il processo di costruzione dell’Unione Europea, organizzato dall’Istituto con il patrocinio del Consiglio regionale Assemblea legislativa della Liguria e della Città metropolitana di Genova, e in collaborazione con l’Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia, il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Genova e l’Ufficio scolastico regionale per la Liguria.

 

Ariane Landuyt è professore ordinario di Storia contemporanea e Cattedra Jean Monnet in Storia dell’integrazione europea nel Dipartimento di Scienze politiche e internazionali dell’Università di Siena. Ha fondato e dirige il Centro di ricerca sull’integrazione europea dello stesso ateneo e il Master in European studies “Il processo di costruzione europea”.

Ha pubblicato articoli e saggi sull’idea di Europa, storia della politica della Comunità e Unione Europea, allargamento dell’Unione Europea. Nel 2007 ha ricevuto il premio per l’apprendimento permanente (LLP Silver Award) dalla Commissione europea e, nel 2013, l’Università di Oradea le ha conferito la laurea honoris causa in Studi europei.

Recentemente ha curato Idee d’Europa e integrazione europea (il Mulino 2004), Gli allargamenti della CEE/UE 1961-2004 (con Daniele Pasquinucci, il Mulino, 2005) Le politiche della Comunità/Unione europea: origini e sviluppo storico (Franco Angeli, 2009) e European integration between history and new challenges (il Mulino, 2014).

Foibe. Ricominciamo da… Aldo Maglierini

Domenica 25 ottobre 2015 si terrà ad Arenzano l’iniziativa Foibe. Ricominciamo da… Aldo Maglierini.

Organizzato dall’Anpi di Arenzano, Comune di Arenzano, Unitre Arenzano e Cogoleto con la collaborazione scientifica dell’ILSREC, l’incontro si terrà alle ore 9.30 a Villa Mina.

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Facendo seguito a un primo incontro sui massacri delle foibe, tenutosi il 18 ottobre 2014, il Comune di Arenzano e la locale sezione dell’Anpi rinnovano il loro impegno e la collaborazione con l’ILSREC per approfondire un capitolo di storia a lungo soggetto a rimozioni, strumentalizzazioni, letture distorte o scarsamente approfondite.

L’incontro, aperto alla cittadinanza e rivolto in particolar modo agli insegnanti e operatori culturali, sarà incentrato sul dramma dell’esodo e vedrà la partecipazione di Daniela Tedeschi, assessore alla cultura del Comune di Arenzano, Fabia Binci, presidente dell’Unitre Arenzano, Orazio Lo Crasto, presidente dell’Anpi di Arenzano, Paolo Battifora, coordinatore scientifico dell’ILSREC, e Silvio Ferrari, saggista e traduttore. 

La rinascita dell’Italia democratica e il processo di costruzione dell’Unione Europea

 

 

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La rinascita dell’Italia democratica e il processo di costruzione dell’Unione Europea è il titolo di un ciclo di lezioni magistrali che, a partire dal 15 ottobre 2015, si terrà a Genova nella Sala consiliare della Città Metropolitana di Palazzo Doria Spinola, alle ore 17.00.

Organizzato dall’Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea con il patrocinio del Consiglio regionale Assemblea legislativa della Liguria e della Città metropolitana di Genova, e in collaborazione con l’Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia, il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Genova e l’Ufficio scolastico regionale per la Liguria, l’iniziativa è rivolta alla società civile, ai docenti delle scuole medie e superiori, agli studenti degli istituti superiori e agli universitari. Ai docenti e agli studenti partecipanti al ciclo di incontri sarà rilasciato l’attestato di frequenza.

Il ciclo di incontri prenderà in esame il periodo storico del dopoguerra, mettendo a fuoco non solo le dinamiche politiche, sociali, ideali dell’Italia repubblicana, impegnata nell’opera di ricostruzione morale e materiale di un Paese profondamente segnato dalle ferite della guerra e dai retaggi della dittatura fascista, ma anche il clima internazionale dominato dalle logiche della Guerra fredda e il percorso finalizzato alla costruzione dell’unione europea.

Per il programma degli incontri e i relatori si veda il depliant allegato

70° Liberazione_ scoprimento della lapide in ricordo dei magistrati caduti nella lotta di Resistenza

Nell’ambito delle iniziative promosse dall’ILSREC per celebrare il 70° anniversario della Liberazione, il 24 aprile, nell’atrio del Palazzo di Giustizia di Genova, alle ore 12.00, si è tenuta la la cerimonia di scoprimento della lapide in ricordo dei magistrati caduti nella lotta di Resistenza: Dino Col, Francesco Drago, Nicola Panevino, Vittorio Scala. All’iniziativa, organizzata dall’Associazione Nazionale Magistrati, il Comune di Genova e l’Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, hanno partecipato Mario Tuttobene, Presidente ANM sezione ligure, Giacomo Ronzitti, Presidente ILSREC e Marco Doria, Sindaco di Genova.

Il testo della targa commemorativa è stato composto dal magistrato, scrittore e poeta, Adriano Sansa.

Dino ColsitoNato nel 1904 a Sassari, nel 1944 era pretore a Sampierdarena.  Nel corso della sua vita manifestò ripetutamente, anche in pubblico, il suo sentimento democratico e la sua avversione al regime totalitario. Il 27 giugno 1944 fu prelevato dalle SS mentre si trovava nel Palazzo di Giustizia, con l’accusa di appartenere ad organizzazioni clandestine. Portato alla Casa dello Studente, sede del Comando SS utilizzata come centro di repressione, venne ripetutamente torturato. Fu infine deportato nel campo di Flossenbürg, dove morì l’ultimo giorno del 1944, a seguito delle vessazioni subite.

 

Francesco DragositoNato a Messina nel 1906, negli anni Quaranta era sostituto procuratore di Stato a Savona. Nel gennaio 1944 venne arrestato per avere ripetutamente manifestato la propria avversione al regime fascista. Riuscito ad evadere, andò in montagna per unirsi alle formazioni partigiane di Giustizia e Libertà. L’unità alla quale apparteneva, il 30 dicembre 1944 si scontrò con una formazione della Repubblica Sociale: difesosi sino all’ultimo e risoluto a non arrendersi, venne infine colpito e ucciso.

 

 

Nicola PanevinositoNato nel 1910 a Carbone, in provincia di Potenza, dal 1938 era giudice al Tribunale di Savona. Iscritto clandestinamente al Partito d’Azione, svolse un’importante attività organizzativa, fino a trasformare il suo stesso ufficio in una sede del Comitato di Liberazione Nazionale e a coinvolgere molti suoi collaboratori. Nel dicembre 1944 fu arrestato dalla polizia militare della divisione San Marco: il 23 marzo 1945 venne fucilato con altri detenuti politici.

 

 

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Nato a Nola nel 1901, negli anni Quaranta era giudice al Tribunale di La Spezia. Nel novembre 1944, mentre si trovava nel suo ufficio, fu arrestato dalle SS in quanto membro clandestino del Comitato di Liberazione Nazionale. Condotto alla caserma della X Mas spezzina, fu sottoposto ad ogni genere di tortura. In seguito fu deportato nel lager di Mauthausen, dove morì il 15 marzo 1945 a seguito dei maltrattamenti e delle atroci privazioni subite.

 

 

 

Le fotografie che si pubblicano sono tratte dal volume: Consiglio Superiore della Magistratura, La magistratura nella lotta di liberazione: i caduti, Roma, 1976.

 

scarica l’invito Lapide magistrati 70°

Ricordo di Paolo Arvati_ giornata in memoria

Lunedì 20 aprile, a Palazzo Fieschi (Via Sestri 34), alle ore 17.00, si è tenuta una giornata in memoria di Paolo Arvati, organizzata da ILSREC e CGIL-Camera del Lavoro di Genova, con il con il patrocinio del Comune di Genova e del Municipio VI Medio Ponente. Sono intervenuti, per i saluti introduttivi, Giacomo Ronzitti, Presidente ILSREC, Elena Bruzzese, Segretaria della Camera del Lavoro Metropolitana di Genova, Giuseppe Spatola, Presidente del VI Municipio Medio Ponente, Marco Doria, Sindaco di Genova, e, per la prolusione dal titolo “La figura dell’uomo, dello studioso, del dirigente dell’ILSREC e della CGIL“, Luca Borzani, Presidente di Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura. 

Era presente Ornella Fasce, vedova Arvati.

A conclusione dell’iniziativa  Ornella Fasce ha conferito il Premio “Paolo Arvati” per la tesi dello studente Alessio Parisi.

 

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Paolo Arvati_25 aprile 2007

Paolo Arvati (Genova, 1949-2011), sociologo, dopo alcuni anni dedicati all’insegnamento e alla ricerca, dal 1975 per 12 anni è stato impegnato a tempo pieno nella militanza sindacale ricoprendo diversi incarichi nella Cgil genovese e ligure. Rientrato al lavoro nel 1987, è stato funzionario e poi dirigente dell’Ufficio statistico del Comune di Genova, di cui è stato responsabile dal 1994 fino al pensionamento nel 2007. Dal 2003 al 2011 ha insegnato Statistica sociale all’Università di Genova come docente incaricato. È autore di numerose pubblicazioni, tra articoli, saggi, volumi, i cui oggetti prevalenti sono la demografia, la storia, l’analisi della società, in particolare le profonde trasformazioni della città e del mondo del lavoro.

La Resistenza e l’antifascismo sono stati un grande tema di studio e di riflessione, cui ha dedicato con passione energie e tempo, sia come membro del direttivo dell’Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea sia con vari scritti, tra cui Cronache resistenti. La lotta di Liberazione a Sestri e altre riflessioni antifasciste (2005).

 

 

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Raimondo Ricci. Il partigiano, il giurista, il legislatore. Una vita dedicata alla democrazia_ presentazione atti del convegno

Lunedì 13 aprile, a Palazzo Doria Spinola-Salone del Consiglio Provinciale, alle ore 17.00, si è tenuta la presentazione del volume Raimondo Ricci. Il partigiano, il giurista, il legislatore. Una vita dedicata alla democrazia (DE FERRARI, 2015). All’incontro, organizzato dall’ILSREC, con il patrocinio della Città Metropolitana di Genova e il contributo di Banca Carige e Coop Liguria, sono intervenuti  Giacomo Ronzitti, Presidente ILSREC e, per la prolusione dal titolo “L’Italia nel 70° della lotta di Liberazione”, Carlo Smuraglia, Presidente ANPI Nazionale.

A conclusione sono state conferite le medaglie dell’ILSREC ai partigiani Giuseppe Balduzzi, Paolo Cugurra, Stefano Porcù e Leonardo Santi.

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Raimondo Ricci
Raimondo Ricci

 

 

 

 

 

 

Raimondo Ricci. Il partigiano, il giurista, il legilastore: una vita dedicata alla causa della democrazia è il titolo della giornata tenutasi il 14 aprile 2014 a Genova in ricordo di colui che per due decadi ha presieduto l’Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea (ILSREC). Organizzato dall’ILSREC, in collaborazione con il Comune e la Provincia di Genova e con l’adesione dell’Associazione nazionale ex deportati e dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia, l’iniziativa ha voluto rendere omaggio, il giorno successivo a quello che sarebbe stato il suo novantatreesimo compleanno, ad una figura che ha rivestito un ruolo di rilievo nel panorama politico e istituzionale del nostro Paese. Il volume raccoglie gli interventi dei relatori che hanno preso parte all’incontro: Luca Borzani, Guido Calvi, Paolo Cugurra, Nicola Marvulli, Francesco Pinto, Giancarlo Piombino, Giacomo Ronzitti, Carlo Smuraglia, Andrea Vernazza.

http://www.editorialetipografica.com/sc.asp?ID=2538

scarica l’invito Raimondo Ricci

 

16 giugno 1944_ La deportazione degli operai dalle fabbriche genovesi

L’Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, in collaborazione con CGIL, CISL, UIL Genova e Liguria, Associazione “Gruppo 16 giugno 1944”,  ANPI Comitato Provinciale di Genova, Aned-Sezione di Genova e con il patrocinio della Provincia di Genova, ha organizzato una giornata in ricordo della deportazione degli operai delle fabbriche genovesi, nell’occasione del 70° anniversario.

La giornata si aprirà, alle ore 11.00, con la deposizione di una corona di alloro alla “Pressa” della SIAC di Campi e proseguirà nel pomeriggio, a Palazzo Doria Spinola-Sala Consiliare della Provincia di Genova (ore 15.00), con un convegno al quale interverranno, dopo i saluti della autorità e dei promotori e l’introduzione di Giacomo Ronzitti, Presidente ILSREC, Claudio Dellavalle (Università di Torino), Paolo Battifora (ILSREC) e Annamaria Furlan (Segretario confederale CISL).

Si allega brochure con il programma completo

 Invito 16 giugno 2014

Regime fascista e istituzioni. Quale modernità?_ “Quaderni di Storia e memoria”_ 1/2014

logo ILSREC Mercoledì 4 giugno 2014, a Palazzo Doria Spinola – Sala Consiliare della Provincia di Genova, alle ore 15.00, si terrà la presentazione del n.1/2014 di “Quaderni di Storia e memoria”, pubblicazione dell’Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, intitolato Regime fascista e istituzioni. Quale modernità?

All’incontro, aperto dai saluti di Giacomo Ronzitti, presidente Ilsrec, e dall’introduzione di Antonio Gibelli, direttore di “Quaderni di Storia e memoria”, parteciperanno gli autori Carlo Brusco e Gianni Marongiu e lo storico Giovanni Focardi .

Seguirà dibattito.

Il partigiano di piazza dei Martiri_ presentazione volume di Enzo Barnabà

 

 

 

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Enzo Barnabà

Il partigiano di piazza dei Martiri

Storia del siciliano che combatté i nazisti e finì appeso a un lampione

(Infinito edizioni, Formigine, 2013).

 

Genova, 28 maggio 2014

Palazzo Doria Spinola – Sala Consiliare della Provincia di Genova

ore 17.00

 Con l’autore, interverranno Giovanni Battiista Varnier, vicepresidente Ilsrec, Guido Levi (Università di Genova). Introdurrà l’incontro, con i suoi saluti, Giacomo Ronzitti, presidente Ilsrec.

  

 L’opera

Il partigiano di piazza dei Martiri La Jugoslavia e i Paesi nati dalla sua frammentazione, la seconda guerra mondiale, la memoria e la lotta partigiana per la liberazione dell’Italia dal nazifascismo sono i temi centrali di questo fine lavoro di ricerca raccontato in veste di romanzo storico. Al centro della vicenda c’è la figura del partigiano Salvatore Cacciatore, nome di battaglia “Ciro”, giovane siciliano che lasciò il seminario poco prima di prendere i voti per andare a combattere in Africa, poi a Pordenone. Dato per disperso in Russia, tra il 1943 e il 1945 combatte invece nelle file partigiane e viene impiccato ai lampioni della piazza centrale di Belluno con tre compagni di lotta. È il 17 marzo 1945 e da allora quel luogo ha preso il nome di Piazza dei Martiri. In questo libro c’è la sua storia, quella del movimento di liberazione nel Nord Italia e le vicende di un figlio alla ricerca del padre.

“È la nostra storia, quella narrata in questo ottimo libro. Da Milano a Dubrovnik, dalla Sicilia a Roma, dalla Carnia alle Dolomiti. Per finire sui lampioni di Piazza dei Martiri a Belluno. Quella storia in cui uno dei capi della Resistenza, le cui fila in montagna s’ingrossavano di giovani smossi dall’appello di Concetto Marchesi all’Università di Padova, aveva il volto di un ragazzo siciliano (Luca Barbieri)”.

http://www.infinitoedizioni.it/prodotto.php?tid=239