Mostra “Segrete.Tracce di memoria”- Giorno della Memoria 2016

Sabato 23 gennaio, nelle carceri della Torre Grimaldina di Palazzo Ducale, alle ore 18.00,  verrà inaugurata la VIII edizione di Segrete Tracce di memoria. Artisti alleati in memoria della Shoah, mostra organizzata  da ART Commission Associazione di promozione sociale della cultura in collaborazione con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e ILSREC, con il patrocinio del Comune di Genova e della Regione Liguria.

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Segrete-Tracce di Memoria è una rassegna d’arte contemporanea ideata e curata da Virginia Monteverde, che nasce nel 2009 per ricordare la Shoah e sensibilizzare soprattutto le giovani generazioni, attraverso l’arte, sulla più grande tragedia del secolo scorso. Grazie alla collaborazione di Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura, gli artisti hanno a disposizione le suggestive celle delle antiche carceri della Torre Grimaldina di Palazzo Ducale. In questo luogo, di per sé evocativo di drammatici eventi, gli artisti, attraverso installazioni site specific, offrono letture diverse e riflessioni sulla Memoria, creando un percorso artistico di forte impatto emozionale ed evocativo.

L’edizione 2016 vedrà la partecipazione di un gruppo di artisti contemporanei di livello internazionale: Federica Barcellona, Armida Gandini, Giancarlo Marcali, Erik Mittasch, Angelo Pretolani, Alex Pinna, Silvano Tessarollo, Christian Zanotto.

Importante anche la collaborazione delle gallerie che hanno segnalato gli artisti: MAG – Marsiglione Art Gallery (Como), Mact/Cact Museo d’arte contemporanea Ticino (Bellinzona), Galerìa ARTwindow (Barcelona), Red Stamp Art Gallery (Amsterdam), Fondazione Rocco Guglielmo (Catania), Guidi&Schoen Arte Contemporanea (Genova) Galleria Michela Rizzo (Venezia).

Al piano superiore della torre, anche quest’anno, sarà allestita un’installazione collettiva dei giovani artisti per il progetto Peace Project: Leardo Sciacoviello, Marco Illuminato, Christian Masuero, Behnoosh Taheri, Giorgia Ghione (coordinatrice del gruppo).

La mostra resterà aperta fino al 7 febbraio 2016.


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Per il programma completo delle iniziative organizzate per il Giorno della Memoria 2016 si veda l’allegato

 

Franco Praussello, la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) e l’avvio del processo europeo

Giovedì 12 novembre, nella sala consiliare della Città Metropolitana di Palazzo Doria Spinola, alle ore 17.00, Franco Praussello terrà la lectio magistralis dal titolo La Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) e l’avvio del processo europeo.

L’incontro costituisce il quinto appuntamento del ciclo di conferenze La rinascita dell’Italia democratica e il processo di costruzione dell’Unione Europea, organizzato dall’Istituto con il patrocinio del Consiglio regionale Assemblea legislativa della Liguria e della Città metropolitana di Genova, e in collaborazione con l’Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia, il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Genova e l’Ufficio scolastico regionale per la Liguria.

Franco Praussello ha insegnato Economia dell’integrazione europea, Elementi di economia e Politica economica alle Università di Genova e Parma e ricoperto la cattedra Jean Monnet in “Eu Economic Studies”. Ha scritto saggi e sviluppato progetti di ricerca sull’economia dell’integrazione europea, sull’economia monetaria internazionale e dello sviluppo. Tra le ultime opere, da lui curate, ricordiamo The Eurozone experience: monetary integration in the absence of a European government (Franco Angeli, 2012); Euro-mediterranean partnership in the aftermath of the arab spring (Franco Angeli, 2011); Cinquant’anni e più di integrazione economica in Europa: la goccia e la roccia nell’economia europea (Franco Angeli, 2010).

Per maggiori informazioni si rimanda alla pagina “eventi” del sito ILSREC (http://www.beta-ilsrec.it/l-istituto/archivio-eventi/296-franco-praussello,-la-comunit%C3%A0-europea-del-carbone-e-dell%E2%80%99acciaio-ceca-e-l%E2%80%99avvio-del-processo-europeo.html)

 

 

Ariane Landuyt, il pensiero europeista tra Ottocento e Novecento

Giovedì 5 novembre, nella sala consiliare della Città Metropolitana di Palazzo Doria Spinola, alle ore 17.00, Ariane Landuyt terrà la lectio magistralis dal titolo Il pensiero europeista tra Ottocento e Novecento. 

L’incontro, coordinato da Guido Levi, Segretario generale dell’ILSREC, costituisce il quarto appuntamento del ciclo di conferenze La rinascita dell’Italia democratica e il processo di costruzione dell’Unione Europea, organizzato dall’Istituto con il patrocinio del Consiglio regionale Assemblea legislativa della Liguria e della Città metropolitana di Genova, e in collaborazione con l’Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia, il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Genova e l’Ufficio scolastico regionale per la Liguria.

 

Ariane Landuyt è professore ordinario di Storia contemporanea e Cattedra Jean Monnet in Storia dell’integrazione europea nel Dipartimento di Scienze politiche e internazionali dell’Università di Siena. Ha fondato e dirige il Centro di ricerca sull’integrazione europea dello stesso ateneo e il Master in European studies “Il processo di costruzione europea”.

Ha pubblicato articoli e saggi sull’idea di Europa, storia della politica della Comunità e Unione Europea, allargamento dell’Unione Europea. Nel 2007 ha ricevuto il premio per l’apprendimento permanente (LLP Silver Award) dalla Commissione europea e, nel 2013, l’Università di Oradea le ha conferito la laurea honoris causa in Studi europei.

Recentemente ha curato Idee d’Europa e integrazione europea (il Mulino 2004), Gli allargamenti della CEE/UE 1961-2004 (con Daniele Pasquinucci, il Mulino, 2005) Le politiche della Comunità/Unione europea: origini e sviluppo storico (Franco Angeli, 2009) e European integration between history and new challenges (il Mulino, 2014).

La rinascita dell’Italia democratica e il processo di costruzione dell’Unione Europea

 

 

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La rinascita dell’Italia democratica e il processo di costruzione dell’Unione Europea è il titolo di un ciclo di lezioni magistrali che, a partire dal 15 ottobre 2015, si terrà a Genova nella Sala consiliare della Città Metropolitana di Palazzo Doria Spinola, alle ore 17.00.

Organizzato dall’Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea con il patrocinio del Consiglio regionale Assemblea legislativa della Liguria e della Città metropolitana di Genova, e in collaborazione con l’Istituto nazionale per la storia del movimento di Liberazione in Italia, il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Genova e l’Ufficio scolastico regionale per la Liguria, l’iniziativa è rivolta alla società civile, ai docenti delle scuole medie e superiori, agli studenti degli istituti superiori e agli universitari. Ai docenti e agli studenti partecipanti al ciclo di incontri sarà rilasciato l’attestato di frequenza.

Il ciclo di incontri prenderà in esame il periodo storico del dopoguerra, mettendo a fuoco non solo le dinamiche politiche, sociali, ideali dell’Italia repubblicana, impegnata nell’opera di ricostruzione morale e materiale di un Paese profondamente segnato dalle ferite della guerra e dai retaggi della dittatura fascista, ma anche il clima internazionale dominato dalle logiche della Guerra fredda e il percorso finalizzato alla costruzione dell’unione europea.

Per il programma degli incontri e i relatori si veda il depliant allegato

“Storia e memoria” (1/2015) dedicato al 70° della Liberazione

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E’ uscito il nuovo numero del semestrale ILSREC “Storia è Memoria” (1/2015), diretto da Giancarlo Piombino.

Il numero si apre con una sezione interamente dedicata al settantesimo anniversario della Liberazione, documentando le iniziative che l’Istituto ha promosso, organizzato e patrocinato, rivolgendosi ai giovani e più in generale alla cittadinanza genovese al fine di celebrare la ricorrenza del 25 aprile.

Seguono gli atti del convegno su Rosario Fucile, il presidente dell’Aned genovese ricordato a cento anni dalla nascita, e i contributi di Rosario Magiameli su Il Mezzogiorno nel 1944 e di Carlo Brusco sulla rivista “Il diritto razzista” (1939-1942).

In copertina Verso la città, opera di Attilio Magini, facente parte della serie Disegni sulla Resistenza (1975) donata in parte dalla figlia dell’artista, Fiamma, all’Archivio ILSREC.

 

indice “Storia e memoria” 1/2015

 

70° Liberazione_ scoprimento della lapide in ricordo dei magistrati caduti nella lotta di Resistenza

Nell’ambito delle iniziative promosse dall’ILSREC per celebrare il 70° anniversario della Liberazione, il 24 aprile, nell’atrio del Palazzo di Giustizia di Genova, alle ore 12.00, si è tenuta la la cerimonia di scoprimento della lapide in ricordo dei magistrati caduti nella lotta di Resistenza: Dino Col, Francesco Drago, Nicola Panevino, Vittorio Scala. All’iniziativa, organizzata dall’Associazione Nazionale Magistrati, il Comune di Genova e l’Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea, hanno partecipato Mario Tuttobene, Presidente ANM sezione ligure, Giacomo Ronzitti, Presidente ILSREC e Marco Doria, Sindaco di Genova.

Il testo della targa commemorativa è stato composto dal magistrato, scrittore e poeta, Adriano Sansa.

Dino ColsitoNato nel 1904 a Sassari, nel 1944 era pretore a Sampierdarena.  Nel corso della sua vita manifestò ripetutamente, anche in pubblico, il suo sentimento democratico e la sua avversione al regime totalitario. Il 27 giugno 1944 fu prelevato dalle SS mentre si trovava nel Palazzo di Giustizia, con l’accusa di appartenere ad organizzazioni clandestine. Portato alla Casa dello Studente, sede del Comando SS utilizzata come centro di repressione, venne ripetutamente torturato. Fu infine deportato nel campo di Flossenbürg, dove morì l’ultimo giorno del 1944, a seguito delle vessazioni subite.

 

Francesco DragositoNato a Messina nel 1906, negli anni Quaranta era sostituto procuratore di Stato a Savona. Nel gennaio 1944 venne arrestato per avere ripetutamente manifestato la propria avversione al regime fascista. Riuscito ad evadere, andò in montagna per unirsi alle formazioni partigiane di Giustizia e Libertà. L’unità alla quale apparteneva, il 30 dicembre 1944 si scontrò con una formazione della Repubblica Sociale: difesosi sino all’ultimo e risoluto a non arrendersi, venne infine colpito e ucciso.

 

 

Nicola PanevinositoNato nel 1910 a Carbone, in provincia di Potenza, dal 1938 era giudice al Tribunale di Savona. Iscritto clandestinamente al Partito d’Azione, svolse un’importante attività organizzativa, fino a trasformare il suo stesso ufficio in una sede del Comitato di Liberazione Nazionale e a coinvolgere molti suoi collaboratori. Nel dicembre 1944 fu arrestato dalla polizia militare della divisione San Marco: il 23 marzo 1945 venne fucilato con altri detenuti politici.

 

 

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Nato a Nola nel 1901, negli anni Quaranta era giudice al Tribunale di La Spezia. Nel novembre 1944, mentre si trovava nel suo ufficio, fu arrestato dalle SS in quanto membro clandestino del Comitato di Liberazione Nazionale. Condotto alla caserma della X Mas spezzina, fu sottoposto ad ogni genere di tortura. In seguito fu deportato nel lager di Mauthausen, dove morì il 15 marzo 1945 a seguito dei maltrattamenti e delle atroci privazioni subite.

 

 

 

Le fotografie che si pubblicano sono tratte dal volume: Consiglio Superiore della Magistratura, La magistratura nella lotta di liberazione: i caduti, Roma, 1976.

 

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Ricordo di Paolo Arvati_ giornata in memoria

Lunedì 20 aprile, a Palazzo Fieschi (Via Sestri 34), alle ore 17.00, si è tenuta una giornata in memoria di Paolo Arvati, organizzata da ILSREC e CGIL-Camera del Lavoro di Genova, con il con il patrocinio del Comune di Genova e del Municipio VI Medio Ponente. Sono intervenuti, per i saluti introduttivi, Giacomo Ronzitti, Presidente ILSREC, Elena Bruzzese, Segretaria della Camera del Lavoro Metropolitana di Genova, Giuseppe Spatola, Presidente del VI Municipio Medio Ponente, Marco Doria, Sindaco di Genova, e, per la prolusione dal titolo “La figura dell’uomo, dello studioso, del dirigente dell’ILSREC e della CGIL“, Luca Borzani, Presidente di Genova Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura. 

Era presente Ornella Fasce, vedova Arvati.

A conclusione dell’iniziativa  Ornella Fasce ha conferito il Premio “Paolo Arvati” per la tesi dello studente Alessio Parisi.

 

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Paolo Arvati_25 aprile 2007

Paolo Arvati (Genova, 1949-2011), sociologo, dopo alcuni anni dedicati all’insegnamento e alla ricerca, dal 1975 per 12 anni è stato impegnato a tempo pieno nella militanza sindacale ricoprendo diversi incarichi nella Cgil genovese e ligure. Rientrato al lavoro nel 1987, è stato funzionario e poi dirigente dell’Ufficio statistico del Comune di Genova, di cui è stato responsabile dal 1994 fino al pensionamento nel 2007. Dal 2003 al 2011 ha insegnato Statistica sociale all’Università di Genova come docente incaricato. È autore di numerose pubblicazioni, tra articoli, saggi, volumi, i cui oggetti prevalenti sono la demografia, la storia, l’analisi della società, in particolare le profonde trasformazioni della città e del mondo del lavoro.

La Resistenza e l’antifascismo sono stati un grande tema di studio e di riflessione, cui ha dedicato con passione energie e tempo, sia come membro del direttivo dell’Istituto ligure per la storia della Resistenza e dell’età contemporanea sia con vari scritti, tra cui Cronache resistenti. La lotta di Liberazione a Sestri e altre riflessioni antifasciste (2005).

 

 

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