Viaggio di formazione per docenti regione Emilia Romagna 12-16 ottobre. Alsazia e Lorena: frontiera o luogo d’incontro

Il Viaggio di formazione rivolto ai docenti rappresenta la seconda tappa della proposta triennale elaborata collegialmente dalla Rete degli Istituti Storici della Regione Emilia Romagna. Porterà i docenti partecipanti a visitare i luoghi di memoria più importanti dell’Alsazia e della Lorena; un territorio, conteso tra Francia e Germania, esposto per secoli ad occupazioni e cambiamenti di sovranità, dalla cui esperienza tormentata nasce, nel secondo dopoguerra, un progetto di riconciliazione e convivenza che ne farà la sede dell’Unione Europea. Il Viaggio, ripercorrendo circa 4 secoli di storia, permetterà una riflessione di ampio respiro sul tema dei “confini”, per lo più delineati dalle guerre e dalla politica di potenza degli stati-nazione, dove popoli differenti si sono incontrati, mescolati, scontrati, riuscendo a sintetizzare, anche se faticosamente, culture e tradizioni diverse.

Perché un viaggio in Alsazia? Da sempre divisa, posta in una zona di confine contesa fra Francia e Germania per tutta l’età contemporanea, l’Alsazia rappresenta, insieme alla Lorena, il nodo centrale dei conflitti nell’Europa occidentale del Novecento e insieme il punto di partenza della costruzione dell’Europa unita nel secondo Dopoguerra.
Visitare l’Alsazia significa dunque affrontare un caso virtuoso di memoria tormentata e controversa che diventa base di un progetto di riconciliazione e di convivenza.
Strasburgo, città di frontiera divenuta una delle capitali dell’Europa unita incarna le immense opportunità che emergono dalla sintesi tra diverse culture, avendo realizzato la propria peculiarità proprio attraverso una sapiente combinazione tra le tradizioni tedesche e francesi.
Questa proposta è stata ideata da Istoreco (l’Istituto per la storia della Resistenza e della Società Contemporanea in provincia di Reggio Emilia) che cura l’aspetto culturale del viaggio e si appoggia ad una serie di professionisti per lo svolgimento: gli aspetti logistici sono curati dall’agenzia turistica cooperativa CultureLabs eG.
Iscrizioni entro il 14 luglio
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Viaggio della Memoria Angoli di Reggio Emilia in Terra di Israele 16 – 23 luglio 2017

viaggio israele

Andiamo a visitare questa incredibile regione, piena di contraddizioni, di sogni e di violenze, ma anche di storia. Vedremo alcune tracce reggiane come l’arredo della sinagoga di Reggio Emilia salvato e portato ad Haifa nel dopoguerra.
Incontreremo italiani abitanti di Tel Aviv e Gerusalemme che ci faranno conoscere le due città. Dedicheremo una giornata intera alla visita di Yad Vashem, il Memoriale delle vittime della Shoah e dei Giusti fra la Nazioni. Ascolteremo sopravvissuti che ci racconteranno la loro storia tra Italia e Israele.

muro del pianto
Questa proposta è stata ideata da Istoreco che cura l‘aspetto culturale del viaggio e si appoggia ad una serie di professionisti per lo svolgimento.
Gli aspetto logistici sono curati dall‘agenzia partner CultureLabs.
Per visionare le condizioni generali di contratto visita www.viaggidellamemoria.it
Accompagnamento: sarà presente durante tutto il viaggio Matthias Durchfeld, operatore di Istoreco che si occuperà della contestualizzazione storica e della mediazione linguistica. Le visite guidate sono svolte da professionisti con particolare specializzazione sui temi proposti.
8 giorni in aereo e in bus. Previste lunghe passeggiate. Iscrizioni entro il 12 aprile.
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Istoreco è Istituto accreditato per la formazione in quanto fa parte della rete INSMLI (Istituto nazionale per lo studio del movimento di liberazione in Italia) a sua volta agenzia formativa attraverso il D.M. 25-05-2001, prot. N°802 del 19-06-2001, rinnovato con decreto prot. N.°10962 dell’8 giugno 2005.
A ogni iniziativa che riguarda la formazione sarà rilasciato un apposito attestato di partecipazione. Sarà rilasciata apposita ricevuta per poter usufruire del BONUS SCUOLA.

BESA un codice d’onore

Albanesi musulmani che salvarono ebrei ai tempi della Shoah
Mostra Fotografica dI Norman Gershman
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Un viaggio della memoria riproposto attraverso le suggestive immagini del fotografo americano Norman Gershman, che per cinque anni ha percorso l’Albania recuperando le testimonianze dello straordinario salvataggio che riguardò quasi duemila ebrei e documentandolo attraverso i ritratti dei salvatori e dei loro discendenti.
Un’occasione per presentare la straordinaria testimonianza del popolo albanese e di rendere omaggio ai suoi valori umani come parte di un esempio etico di tolleranza che è ancora oggi attivo e radicato nelle sue tradizioni e nella sua cultura millenaria. Questo esempio, unico nel suo genere, trova le sue fondamenta in un antico codice di condotta di nome “Besa”, parola traducibile come “giuramento” o “promessa”.
Dal 26 gennaio al 20 febbraio 2017
Orari apertura mostra:
dal lunedì al giovedì 9.00/18.00
venerdì 9.00/12.00
ingresso libero

Sala mostre via Berlinguer 11, Ravenna
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I soldati che dissero No. Storie di deportazione a Reggio Emilia dopo l’8 settembre 1943

Storie di militari, di soldati che dopo l’armistizio dissero No al nazismo e a Mussolini, pagando il rifiuto con la deportazione in Germania. Con la prigionia e, spesso, con la morte.
Sono quelle raccontate in “I soldati che dissero No. Storie di deportazione a Reggio Emilia dopo l’8 settembre 1943”, la nuova mostra organizzata da Istoreco assieme al Centro di documentazione per il lavoro forzato nazista di Berlino – Schoneweide.

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L’esposizione sarà ospitata dalla Sinagoga di Reggio Emilia, in via dell’Aquila, dal 14 gennaio al 5 febbraio 2017. Vi saranno giorni di apertura al pubblico e vi sarà inoltre la possibilità, per tutte le scuole interessate, di organizzare visite didattiche curate dalle consulenti storiche di Istoreco. Le visite per le scuole potranno essere fissate anche fuori dagli orari di apertura al pubblico e sono aperte a istituti di ogni ordine e grado.

L’inaugurazione è fissata per le 18 di sabato 14 gennaio alla presenza di Kay Kufeke, storico e ricercatore alla Topografia del Terrore di Berlino e al Centro di documentazione per il lavoro forzato nazista di Berlino – Schoneweide.
Dopo il taglio del nastro, sarà aperta al pubblico – a ingresso gratuito – nei venerdì del 20 e del 27 gennaio e del 3 febbraio, dalle 10 alle 13; nei sabato del 21 e del 28 gennaio e del 4 febbraio dalle 17 alle 20. E nelle domeniche del 15, 22 e 29 gennaio e del 5 febbraio, dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. In programma vi sono anche alcune conferenze ed eventi pubblici, sempre al sabato pomeriggio e sempre a ingresso gratuito.

Sabato 21 gennaio alle 17 si parte con “Memorie ritrovate. Storie familiari”, dedicato agli oltre 7mila internati militari reggiani. Si parlerà di uno di loro, il caporale Alcide Truzzi, prima deportato in un campo di internamento poi inviato in una fattoria come manovalanza da sfruttare. Nel ricordare questa storia, si cercherà di ricordare le storie di tutti gli IMI reggiani, nella speranza che le famiglie reggiane interessate vogliano raccogliere le vicende dei loro parenti, ovviamente insieme a Istoreco. Parteciperà all’iniziativa lo scrittore Marco Truzzi, nipote di Alcide.

Sabato 28 gennaio alle 17 sarà la volta de “Primavera di bellezza. IMI una storia dimenticata”, un progetto video realizzato dalla IV e V A del liceo scientifico del D’Arzo di Montecchio durante il Viaggio della Memoria 2015. Dopo la visione del film, ci sarà un dialogo con Nico Guidetti, Matthias Durchfeld e Romeo Guarnieri, nell’ordine regista, consulente storico e insegnante coordinatore del progetto.

Sabato 4 febbraio si resta al cinema con “Tutti a casa! L’8 settembre nel cinema italiano”, una riflessione del regista Nico Guidetti su come la cinematografia italiana abbia narrato uno dei momenti cruciali della storia nazionale del ‘900, a partire proprio dalla commedia “Tutti a casa!” di Luigi Comencini.

L’invito per gli istituti scolastici interessati è di prenotare il prima possibile, così da poter trovare ancora momenti disponibili. Per prenotazioni, contattare Elisabetta Del Monte alla mail elisabetta.delmonte@istoreco.re.it e al numero 331 6171740.

La mostra è parte delle attività programmate per il Viaggio della Memoria 2017, che condurrà oltre mille studenti delle scuole superiori reggiane a Berlino. Pertanto, la visita per le classi del Viaggio è gratuita.
Per altre informazioni, www.istoreco.re.it e www.ilfuturononsicancella.it

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Apre al pubblico la biblioteca specialistica di Istoreco intitolata ad Ettore Borghi

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Programma dell’inaugurazione:

-Saluti delle autorità
-Ricordo di Ettore Borghi del prof. Luciano Lanzi
-Visita guidata della biblioteca a cura di Paolo Giorgi
-”La Resistenza siamo noi”, letture teatrali di Clizia Riva

Durante l’inaugurazione saranno attivi i servizi di tesseramento gratuito, prestito e consultazione.
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La Biblioteca dell’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Reggio Emilia, nata insieme all’istituto nel 1965, possiede una ricchissima raccolta di oltre 25.000 documenti (tra libri, periodici, fotografie, materiale audiovisivo, manifesti e altro materiale effimero) riguardanti quegli argomenti di cui Istoreco si occupa: storia del Novecento (italiano ed europeo), antifascismo, nazismo e fascismo, resistenza, movimenti operai, Shoah, nuove Destre, Europa, con una particolare attenzione alle vicende della storia locale della città e della provincia di Reggio Emilia.
Dopo l’inaugurazione della nuova sede, da novembre la Biblioteca sarà aperta tutti i pomeriggi da martedì a venerdì (14,30-18,30) e nelle mattine di venerdì e sabato (9-13). La Biblioteca sarà accessibile a tutti i cittadini interessati e a chiunque voglia approfondire le tematiche della storia del Novecento; con la semplice iscrizione (gratuita) tutti potranno usufruire dei nostri servizi di prestito, consultazione dei documenti, servizio di consulenza e reference per ricerche specialistiche. Inoltre, i locali della Biblioteca sono stati progettati per essere polivalenti ed utilizzati in collaborazione con Coopservice e gli altri settori di Istoreco: e a partire da novembre ospiteranno incontri con i ragazzi, presentazioni di libri, proiezioni di filmati e documentari, riunioni e convegni.

Ettore Borghi (1937-2013) ha insegnato dal 1961 al 1997 italiano, storia e filosofia nella scuola media, all’istituto magistrale e al liceo classico Ariosto. Alla metà degli anni Cinquanta ha aderito al partito radicale, quando ne erano esponenti nazionali Ernesto Rossi, Leopoldo Piccardi, Leo Valiani e Guido Calogero. Dopo il dissolvimento di quell’esperienza entra nel partito socialista, avendo presente soprattutto la posizione di Riccardo Lombardi. Dall’inizio degli anni Settanta si considera un indipendente di sinistra. È questa la formula con cui viene eletto nel consiglio comunale di Reggio negli anni Ottanta, nella lista del PCI assieme a Maria Vergalli e, nel periodo iniziale, a don Ercole Artoni. In giunta dal 1982 al 1987 con Ugo Benassi sindaco, si è occupato soprattutto del settore nidi e scuole dell’infanzia. Per lungo tempo ha fatto parte del Direttivo di Istoreco e per 14 anni e 29 numeri (84-113) è stato direttore di “RS-Ricerche storiche”, la rivista dell’Istituto.

Insegnare il ’900. Memoria, testimonianze, documenti nello studio della storia contemporanea. 7 – 11 dicembre 2016 Berlino

La Casa della Conferenza di Wannsee – Haus der Wannsee Konferenz e Istoreco (Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Reggio Emilia) propongono un corso di formazione a Berlino, capitale tedesca  e vero e proprio laboratorio a cielo aperto per studiare la storia del ’900. Un laboratorio che partendo dalla nascita della Repubblica di Weimar conduce al secondo conflitto mondiale fino alla caduta del Muro.
Attraverso i luoghi, i memoriali, l’arte, l’architettura e le testimonianze cercheremo di scoprire nuovi approcci didattici per l’insegnamento della storia del XX secolo.
Questa importante istituzione tedesca ha scelto Istoreco come partner con cui realizzare per la prima volta questo progetto rivolto ai docenti italiani: i partecipanti avranno la possibilità di visitare e svolgere workshop con studiosi e ricercatori al Parlamento tedesco, al Museo nazionale storico tedesco, nella Casa della Conferenza di Wansee, al Memoriale del Muro, al Museo della Stasi, presso il Centro di Raccolta di testimonianze sulla storia di Berlino, al Museo ebraico e alla collezione d’arte contemporanea della Hamburger Banhof.

Il corso, della durata di cinque giorni, è rivolto a docenti di scuola secondaria di secondo grado, collaboratori degli Istituti storici della rete INSMLI e operatori dei musei di storia contemporanea.
I posti a disposizione sono 18. Nella selezione dei partecipanti si utilizzerà un criterio di eterogeneità territoriale.

Leggere attentamente la scheda d’iscrizione da compilare e inviare entro il 25 ottobre 2016 al seguente indirizzo e-mail: elisabetta.delmonte@istoreco.re.it
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Disegna ciò che vedi. Helga Weissova: da Terezin i disegni di una bambina

“Disegna ciò che vedi, furono le parole di mio padre dopo che gli avevo portato di nascosto, all’interno del campo maschile, il disegno di un pupazzo di neve. Era il dicembre 1941, poco dopo il nostro arrivo a Terezin. Il pupazzo di neve sarebbe rimasto il mio ultimo disegno veramente infantile. Spinta dalle parole di mio padre mi sentii chiamata, da quel momento in poi, a rappresentare nei miei disegni la vita quotidiana del Ghetto.” Helga Weissová- Hošková

La prigionia, la deportazione, viste con gli occhi di una bimba, disegnate con il talento dell’artista. Nel 2016 i Viaggi della Memoria Istoreco porteranno a Praga e al campo di Terezin, e dal campo di Terezin arriverà a Reggio una mostra speciale, per la storia che porta con sé: “Disegna ciò che vedi” di Helga Weissová – Hošková, visitabile dal 17 gennaio al 7 febbraio alla sinagoga di via dell’Aquila. Un’esposizione basata sui disegni che la giovane ebrea Helga fece nel campo di Terezin dal 1941, su esortazione del padre con cui era stata imprigionata assieme a tutta la famiglia. “Disegna ciò che vedi”, le disse consapevole che il talento grafico della ragazza avrebbe potuto essere una delle pochissime testimonianze a sopravvivere a quei giorni.

Inaugurazione
Domenica 17 gennaio 2016 ore 10.00

alla presenza dell’Assessore alla Città internazionale del Comune di Reggio Emilia Serena Foracchia. Introduzione ai contenuti dell’esposizione a cura di Alessandra Fontanesi – Istoreco. Coordina Simonetta Gilioli – Presidente Istoreco.
Letture da “Il Diario di Helga. La testimonianza di una ragazza nei campi di Terezin e Auschwitz” (Einaudi 2014) a cura di NoveTeatro.

L’esposizione sarà aperta venerdì 22 gennaio, 29 gennaio e 5 febbraio dalle 10 alle 13; sabato 23 gennaio, 30 gennaio, 6 febbraio dalle 17 alle 20; domenica 17 gennaio, 24 gennaio, 31 gennaio, 7 febbraio dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
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Inoltre, c’è la possibilità di prenotare visite guidate per scuole e gruppi fuori dall’orario di apertura, così da favorire anche chi non dovesse riuscire – per impegni e distanze – a essere a Reggio nei fine settimana di apertura.
Per informazioni e prenotazioni, contattare la sezione Didattica di Istoreco.
Alessandra Fontanesi tel. 3351294582 – didattica@istoreco.re.it
Elisabetta Del Monte tel. 3316171740 – segreteriadidattica@istoreco.re.it
La mostra è distribuita in esclusiva per l’Italia da Pro Forma Memoria www.proformamemoria.it

Eventi collaterali

Sabato 23 gennaio 2016 ore 17.00
Dibattito: Il Fascismo è un’opinione o un reato?
Contro la banalizzazione della Storia: una legge sul saluto romano e i gadget fascisti.

Saluti romani in pubblico, gadget fascisti e nazisti, dai calendari ai vini. Un problema che si ripresenta ciclicamente e numerose denunce fatte in molte città ad oggi non hanno risolto il problema. È necessario studiare e informare ma anche fermare questa banalizzazione dei crimini nazifascisti.
Se ne parlerà con il parlamentare Emanuele Fiano, promotore di una proposta di legge 3343 che chiede un’integrazione al Codice penale introducendo un nuovo reato per propaganda a favore del regime fascista e nazista.
Evento organizzato da Istoreco in collaborazione con il Coordinamento Provinciale Antifascista.
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Sabato 30 gennaio 2016 ore 17.00
Presentazione dell’albo illustrato “La città della stella” di S.R. Mignone e S. Possentini (EGA 2016) con Sonia Maria Luce Possentini – illustratrice

Honza è un ragazzo di quattordici anni, «l’età dei giochi». Porta una stella cucita sul cappotto, una stella che non ha scelto di indossare e che proprio non gli piace. Come non piace a tutti i bambini e le bambine di Terezin: la città della stella. Vorrebbero strapparla via dai vestiti, e sentirsi finalmente liberi. Ma possono farlo solo per gioco, per finta, mentre mettono in scena la storia di Brundibar, sorretti dalla musica di uno sgangherato pianoforte e dall’affetto di uno zio che si occupa di loro. A volte disegnano, anche se non hanno colori, oppure cantano in coro. E le note della musica si alzano in volo libere come farfalle. Quella di Honza e dei suoi amici è una storia di speranza, di desiderio di libertà, di avversione alla barbarie della guerra. È una storia di verità che dovremmo leggere, piccoli e grandi insieme, per riconoscere il valore della memoria e della pace.

Sabato 6 febbraio 2016 ore 17.00
Conferenza “L’arte come testimonianza” a cura di Elisabetta Del Monte – Istoreco


F. Bloch, Goodbye before leaving, 6 marzo 1943

“Poter lavorare, esorcizzare il terrore e l’apprensione dandovi forma, esprimerlo e diventare così più liberi”. Lea Grundig “artista degenerata” per il regime nazista, esprime quindi la lotta di ogni giorno per mantenere la propria libertà di artista e di individuo in un mondo inumano. Quella volontà di aggrapparsi all’arte perfino nella vita dentro al campo di concentramento che ritroviamo in molti deportati.
Il potere delle immagini, dipinti e disegni, nati dalla mano di chi ha vissuto in prima persona l’esperienza dei campi e ha saputo “documentare”, come Helga Weissova, o rielaborare dopo la liberazione quei momenti trascorsi superando il divieto «nach Auschwitz» di Adorno.
Opere che vanno oltre il loro valore estetico diventando atto di resistenza, registrazione della realtà o stimolo per la memoria, assumendo quindi un carattere assoluto e perentorio: quello di documento.

La mostra “BESA – Un codice d’onore: Albanesi musulmani che salvarono ebrei ai tempi della Shoah” ospitata dall’Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna

La mostra “BESA – Un codice d’onore: Albanesi musulmani che salvarono ebrei ai tempi della Shoah”, di Norman H. Gershman, curata per la versione italiana da Istoreco, racconta i volti dei protagonisti di quella fraternità, rischiosa ed intensa.
L’esposizione è ospitata dalla sede dell’Assemblea Legislativa a Bologna, in viale Aldo Moro 50, dove rimarrà visitabile fino al 28 dicembre, grazie al Gabinetto della Presidenza Assemblea Legislativa.

     

Rimanere uniti per dire no al terrore e al terrorismo e lasciare le porte aperte alla conoscenza e al dialogo in nome dei valori comuni e per la pace. È la posizione condivisa dai presidenti delle Comunità ebraica e islamica di Bologna, rispettivamente Daniele De Paz e Yassin Lafram, assieme a Monsignor Stefano Ottani, in rappresentanza della Curia di Bologna, presenti nella mattina del 24 novembre all’Assemblea legislativa regionale per l’inaugurazione della mostra fotografica “Besa, un codice d’onore” di Norman H. Gershman, dedicata agli albanesi di fede musulmana che salvarono gli ebrei dalla Shoah nell’Albania occupata dai nazisti negli anni ’40 del Novecento. Una mostra realizzata dallo Yad Vashem di Gerusalemme e curata nell’edizione italiana da Istoreco Reggio Emilia che ora, grazie al lavoro del consigliere regionale reggiano Yuri Torri, approda anche alla sede della Regione, dove sarà visitabile sino al 28 dicembre in viale Aldo Moro 50. “Besa” è stata allestita per la prima volta in Italia a Reggio Emilia, dopo di che ha girato in numerose località ed è a disposizione di tutte le realtà e gli enti interessati.
All’inaugurazione della mostra hanno partecipato la presidente dell’Assemblea Legislativa Simonetta Saliera, il consigliere Yuri Torri, il vicepresidente di Istoreco Matthias Durchfeld e i tre rappresentanti delle comunità religiose cattoliche, ebraiche e islamiche bolognesi.
Quella raccontata attraverso l’obiettivo del fotografo Norman Gershman, nei pannelli di “Besa. Un codice d’onore. Albanesi e musulmani che salvarono ebrei ai tempi della Shoah”, è una storia poco nota al grande pubblico, ma il cui valore, anche alla luce della difficile situazione internazionale, è di grande importanza. Capitò nell’Albania degli anni ’40 del Novecento, quando, nella colonia italiana invasa dai nazisti, arrivarono le brutalità dell’Olocausto. Ma il popolo albanese si rifiutò di consegnare agli occupanti gli elenchi con i nomi delle donne e degli uomini di religione ebraica. Lo fecero in nome del “Besa”, il codice d’onore, e cioè la parola data, la promessa fatta nel 1941 agli ebrei albanesi, circa 200, e a quelli che in Albania avevano trovato rifugio scappando dall’Europa vittima della follia nazista, di non tradirli mai, di non consegnarli mai agli aguzzini nazisti.

“La mostra racconta un pezzo di storia vera, molto concreta, che ben rappresenta quello che dovrebbe essere l’approccio con il quale affrontare il rispetto e la conoscenza tra le diverse culture- ha osservato De Paz, presidente della comunità ebraica di Bologna-. L’aupicio è che possa essere vista da tante persone proprio per il messaggio che porta. Bisogna conoscersi e studiare insieme i principi e i valori e la cultura delle tre religioni monoteistiche, e non solo, per costruire quei tasselli con i quali ciascuno di noi può dare un contributo di pace alle nostre comunità”.
“Questa esposizione cade in un momento delicato per tutti - ha ricordato Jassim Lafram, presidente della comunità islamica di Bologna- i portatori del male non perdono una giornata per terrorizzarci ma noi che ci riteniamo persone per bene dobbiamo fare il nostro meglio. Abbiamo bisogno di ritrovare la nostra umanità e di ritrovarci tutti assieme- ha esortato- perché la nascita di questi fenomeni non è riconducibile a una fede o a un’etnia. Chi pensa che la comunità islamica sia collusa fa il gioco dei terroristi, non dobbiamo cadere in questo tranello”, ha sottolineato, ricordando poi che “quelli che vanno a combattere l’Isis petto contro petto in Paesi come la Siria sono soprattutto mussulmani. L’Isis è un cancro che va estirpato, è una malattia che colpisce tutto il mondo. Bisogna trovare valori universali- ha concluso Lafram-, riavvicinare i popoli e non demordere, continuando la strada del dialogo e della convivenza. Questo è il momento in cui rimandere tutti uniti contro il terrore, il momento della solidarietà”.
L’ospitalità del codice di Besa “ha radici profonde nel nostro padre comune Abramo ed è capace ancora oggi di dare frutti straordinari”, ha affermato monsignor Stefano Ottani, che ha ricordato in proposito una sua personale esperienza nei villaggi dell’Albania negli anni ’90 dove, “straniero e cristiano, mi capitò di essere accolto con la lavanda dei piedi. Ciascuno è chiamato ad un impegno personale e non delegabile. Questo è l’esempio che cerchiamo di portare avanti”.
Simonetta Saliera, presidente dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, ha sottolineato l’attualità del messaggio di pace contenuto nella mostra: “è un invito al dialogo, alla conoscenza e al rispetto. I protagonisti di questa vicenda agirono nel nome di un codice d’onore onore che è una promessa, convinti che salvare le persone apra le porte del paradiso. Cosa ben diversa da chi in nome di una fede religiosa oggi semina il terrore, così come in passato si è fatto nel nome della razza. Offrire momenti di riflessione e di incontro, di formazione per insegnanti e ragazzi- ha ricordato Saliera- è uno dei principali obiettivi di promozione della cittadinanza attiva da parte dell’Assemblea dei diritti, affinché possa crescere un’idea di pace e di rispetto dei valori e delle leggi”.

“BESA – Un codice d’onore: Albanesi musulmani che salvarono ebrei ai tempi della Shoah” (mostra fotografica)

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Albanesi musulmani che aiutarono ebrei durante la guerra. È una pagina poco conosciuta della solidarietà interculturale durante il secondo conflitto mondiale, quella che si potrà ammirare da lunedì 26 a sabato 31 ottobre alla scuola superiore “Gobetti” di Scandiano (RE).

Per una settimana, nell’aula magna dell’istituto scandianese si potrà visitare “BESA – Un codice d’onore: Albanesi musulmani che salvarono ebrei ai tempi della Shoah”, una mostra fotografica di Norman H. Gershman che racconta i volti dei protagonisti di quella fraternità, rischiosa ed intensa, curata per la versione italiana da Istoreco. I pannelli fotografici, che immortalano gli albanesi musulmani che durante la guerra salvarono persone di origine ebraica, sono affiancati da testi che raccontano la loro motivazione e le storie dei vari protagonisti. Dopo essere stata presentata nella sinagoga , nella moschea di Reggio e in altre città italiane, ora approda a Scandiano, grazie alla collaborazione fra il Gobetti e l’istituto storico.
La mostra sarà aperta al pubblico da lunedì al sabato dalle 8.30 alle 13.05, prendendo appuntamento telefonico, e sarà seguita da due studenti, che allestiranno l’esposizione e cureranno anche il sottofondo musicale, assistiti dagli educatori. Anche le guide per le visite di gruppo saranno studenti del Gobetti, coinvolti nel progetto grazie in particolare al lavoro della professoressa Lucia Dellamano.

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Per info e prenotazioni: Istituto “Gobetti” tel. 0522 855485

70° anniversario della Liberazione di Reggio Emilia-Aprile 2015

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“Nessuna conquista è per sempre.

C’è sempre chi è interessato a toglierla,
per cui resistere, non è solo un dovere,
ma una necessità dei giovani,
altrimenti non si va avanti.”
Maria Cervi, introduzione a “La pianura dei sette fratelli” MCR 2005

 

Giovedì 16 Aprile
ore 21.00 presso “Maki pub”, via Boiardo Bagnolo in Piano
Presentazione del libro “Storia della Resistenza reggiana”.
Intervengono:
Antonio Zambonelli (Editorialista ANPI)
Massimo Storchi (Direttore rivista “Ricerche Storiche”)
Coordina il giornalista Stefano Morselli

 

 

 

Venerdì 17 aprile
ore 18.15 Sala del Planisfero, Biblioteca Panizzi Reggio Emilia
Presentazione del nuovo libro di Massimo Zamboni “L’eco di uno sparo”.

Intervengono oltre all’autore:
Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia
Stefano Campani, Boorea
Stefano Bertini, Arci
Giordano Gasparini, Biblioteca Panizzi
Massimo Storchi, Istoreco
Coordina Michele Rossi, giornalista, autore di “Quello che deve accadere, accade”.
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ore 21.00 Sala civica “C. Arduini” Piazza Don Dossetti 1, Cavriago
Presentazione del libro di Franco Piccinini “Livio Piccinini Delinger.
Una scelta per la libertà”.

Oltre all’autore intervengono:
Massimo Storchi (Istoreco)
Antonio Zambonelli (ANPI)
Livio Piccinini “Delinger”
Introduce Paolo Burani Sindaco di Cavriago

 

 

 

Sabato 18 aprile
In mattinata presentazione nuovo allestimento del museo di Montefiorino (MO)
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15.30 Prendi il tempo…libero! Visita alla mostra “Resistenza e arte: pittura partigiana”. Attività per famiglie con bambini e ragazzi. Per informazioni e iscrizioni clicca qui

 


ore 17.30 Sala espositiva all’interno dei Chiostri di San Domenico, via Dante 11
Presentazione della rivista “RS Ricerche Storiche” 119 numero speciale per il 70°
Cronaca della Liberazione dei paesi della provincia dal Cusna al Po, memorie delle deportazioni e delle stragi fasciste.

Intervengono Massimo Storchi (Direttore RS) e gli autori dei saggi pubblicati.

 

 

 

Domenica 19 aprile
ore 10.30-12.30 Ritrovo Piazza Prampolini, Municipio.
Ciceroni d’aprile “Si chiamava Marcello Bigliardi, non aveva ancora 19 anni”.
Accompagnano i ragazzi delle classi VA, C e D del Liceo Classico “Ariosto” di Reggio  Emilia.

 

 

ore 17.00 (con replica alle ore 18.00)
All’interno della mostra “Resistenza e Arte: Pittura Partigiana”
allestita presso i Chiostri di San Domenico, via Dante 11 Reggio Emilia
Lettura recitata: “Perché i vivi non ricordano gli occhi di…”
Con le attrici di teatro Patrizia Marcuccio e Antonia Prandi
Da un’idea di Patrizia Marcuccio
Direttore artistico: Patrizia Marcuccio

 

 

 

Lunedì 20 aprile
ore 17.30 Sala espositiva dei Chiostri di San Domenico, via Dante 11 Reggio Emilia.  Presentazione del libro “Storie di GAP. Terrorismo urbano e Resistenza” (Einaudi 2014) di Santo Peli.
Ne discutono con l’autore:
Massimo Storchi (Direttore RS)
Mariachiara Conti (Ricercatrice Istoreco)

 

 

 

Martedì 21 aprile
ore 14.00-16.00 Ritrovo in Istoreco via Dante, 11.
Ciceroni d’aprile studenti che guidano cittadini e altri studenti sui luoghi della memoria della Resistenza Deportazione e Guerra in città.
Accompagnano i ragazzi della VAT “Motti”.

 

ore 21.00 Centro culturale Mavarta, via Piave 2, Sant’Ilario d’Enza
Proiezione del film-doc “Sabotatori”
Intervengono gli autori Nico Guidetti e Matthias Durchfeld

 

 


Mercoledì 22 aprile

ore 9.00-11.00 Ritrovo Piazza Prampolini, Municipio.
Ciceroni d’aprile “Si chiamava Marcello Bigliardi, non aveva ancora 19 anni”.
Accompagnano i ragazzi delle classi VA, C e D del Liceo Classico “Ariosto” di Reggio Emilia.

 

ore 21.00 Sala conferenza Palazzo Principi, Corso Cavour 7 Correggio
Presentazione libro “I carnefici” di Daniele Biacchessi
Ne discutono insieme all’autore:
Massimo Storchi (Istoreco)
Ilenia Malavasi (Sindaco di Correggio)
Renzo Giannoccolo (Responsabil Camera del Lavoro Correggio)

 

 
Giovedì 24 aprile
ore 9.00-11.00 Ritrovo in Istoreco via Dante, 11.
Ciceroni d’aprile studenti che guidano cittadini e altri studenti sui luoghi della memoria della Resistenza Deportazione e Guerra in città.
Accompagnano i ragazzi della VAT “Motti”. 

 

 

 

22-26 aprile 2015
Edizione speciale dei Sentieri Partigiani per il 70° della Liberazione
Istoreco riceve 50 amici tedeschi, svizzeri e austriaci, partecipanti dei Sentieri Partigiani negli anni passati che tornano per incontrare le partigiane e i partigiani e per festeggiare insieme il 70° della Liberazione.

 

In particolare
venerdì 24 aprile
Istoreco e UISP invitano la cittadinanza a ripercorrere le strade che usarono alcuni partigiani
per avvicinarsi da Botteghe – Canali all’ingresso alla città nel quartiere di San Pellegrino. Passeremo dai cippi dei partigiani caduti, ascolteremo le voci di alcuni protagonisti di allora e porteremo fiori al monumento della Resistenza.

Scarica il programma
ore 17.00 Palazzo Principi, Piazza Cavour, Correggio
Inaugurazione mostra “Resistenza e Arte: eredità e contemporaneità” visitabile fino al 24 maggio.

 

 

Giovedì 30 aprile
ore 21.00 Multiplo Centro Cultura Via Repubblica 23, Cavriago
“La Resistenza lunga. Angelo Zanti e gli antifascisti reggiani”: incontro sulla storia dell’antifascismo reggiano.

Intervengono:
William Casotti (storico locale)
Antonio Zambonelli (Anpi)
Coordina Massimo Storchi (Direttore RS “Ricerche storiche”)

 

2 giugno
Seminario internazionale, presentazione della ricerca sui Viaggi della Memoria di Istoreco.

 

“Ciceroni d’aprile” studenti che guidano cittadini e altri studenti sui luoghi della memoria della Resistenza, Deportazione e Guerra in città.
Per iscrizioni e informazioni: Elisabetta Del Monte tel. 331 6171740
Mail: segreteriadidattica@istoreco.re.it

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