FRAMMENTI DI MEMORIA: RASSEGNA CINEMATOGRAFICA

Proseguono gli appuntamenti della rassegna “Frammenti di memoria”, organizzata dall’Istituto Storico della Resistenza “Piero Fornara” con la collaborazione della Città di Verbania, il Museo della Resistenza “Alfredo Di Dio” di Ornavasso (VB), la Biblioteca Civica “P. Ceretti” di Verbania, dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Verbania e della Società Filosofica Italiana sezione di Verbania, nell’ambito delle celebrazioni del “Giorno della Memoria”.

Le proiezioni saranno introdotte da Michele Rizzi, Presidente della Società Filosofica Italiana sezione di Verbania e da Federica Caniglia, Ricercatrice dell’Istituto Storico della Resistenza “P. Fornara”.

I prossimi appuntamenti:
26 gennaio 2022 ore 19:00   – Hotel Meina (2007), del regista Carlo Lizzani
9 febbraio 2022 ore 19:00 – Lo Stato contro Fritz Bauer (2015), del regista Lars Kraume
23 febbraio 2022 ore 19:00 – The Eichmann Show – Il processo del secolo, del regista Paul Andrew Williams
9 marzo 2022 ore 19:00 – Le Rose di Ravensbruck (2006), del regista Ambra Laurenzi

Il 27 gennaio 2022, in occasione della Giornata della Memoria, sarà trasmesso alle ore 11:00 e alle ore 21:00, sull’emittente televisiva VCO Azzurra TV su frequenze regionali, il Docufilm: 70072: la bambina che non sapeva odiare. La vera storia di Lidia Maksymowicz (2021) del regista Elso Merlo. Il Docufilm sarà anticipato da un’intervista esclusiva rilasciata dalla signora Lidia Maksymowicz agli studenti delle scuole del VCO.

Inoltre il percorso cinematografico, per i richiedenti, può valere come proposta di aggiornamento. L’istituto storico della Resistenza e della società contemporanea nel novarese e nel Verbano Cusio Ossola Piero Fornara è parte della Rete degli istituti associati all’Istituto Nazionale Ferruccio Parri (ex Insmli) riconosciuto agenzia di formazione accreditata presso il Miur. L’Istituto Nazionale Ferruccio Parri con la rete degli Istituti associati ha ottenuto il riconoscimento di agenzia formativa, con DM 25.05.2001, prot. n. 802 del 19.06.2001, rinnovato con decreto prot. 10962 del 08.06.2005, accreditamento portato a conformità della Direttiva 170/2016 con approvazione del 01.12.2016 della richiesta n. 872 ed è incluso nell’elenco degli Enti accreditati.

Per ulteriori informazioni è possibile scrivere una mail a: info@isrn.it oppure a verbania@bibliotechevco.it

Guido suonava il violino

Spettacolo teatrale in preparazione alla Giornata della Memoria 2022 e per ricordare il 1^ dicembre 1943, data dei primi arresti degli ebrei astigiani. Un monologo teatrale tutto al femminile, che si dipana come un racconto giallo e assume le misteriose atmosfere di un thriller a carattere storico. Un vecchio violino entra prepotentemente nella quotidianità di una donna, ricercatrice di professione, costringendola ad abbandonare il suo rassicurante, scientifico metodo di indagine e chiedendole di dedicarsi, anima e cuore, alla ricostruzione di una storia da salvare dall’oblio. Con Elena Formantici, regia di Patrizia Camatel, tratto dal racconto Un violino di Nicoletta Fasano.

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Guido suonava il violino

Spettacolo teatrale in preparazione alla Giornata della Memoria 2022 e per ricordare il 1^ dicembre 1943, data dei primi arresti degli ebrei astigiani. Un monologo teatrale tutto al femminile, che si dipana come un racconto giallo e assume le misteriose atmosfere di un thriller a carattere storico. Un vecchio violino entra prepotentemente nella quotidianità di una donna, ricercatrice di professione, costringendola ad abbandonare il suo rassicurante, scientifico metodo di indagine e chiedendole di dedicarsi, anima e cuore, alla ricostruzione di una storia da salvare dall’oblio. Con Elena Formantici, regia di Patrizia Camatel, tratto dal racconto Un violino di Nicoletta Fasano.  Luogo: Casa del Teatro 3, via Scarampi n. 20 – Asti. Ingresso consentito con green pass.

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“Il poema dei Salvati. Storie di accoglienza nel Canellese”

Il Teatro degli Acerbi con l’Associazione Memoria Viva di Canelli (At) e l’Israt organizzano la proiezione di un documentario che ricostruisce la vicenda di quasi cinquecento ebrei croati internati nell’Astigiano e le storie di accoglienza e di protezione che hanno permesso la salvezza della maggior parte di loro.

Nel buco nero di Auschwitz

Presentazione dell’ultimo libro di Giovanni Tesio, Nel buco nero di Auschwitz . L’autore, già ordinario di letteratura italiana presso l’Università del Piemonte Orientale e collaboratore per molti anni a “La Stampa”, “Tuttolibri”, “L’indice” ed altre testate, ha curato un’antologia che “nel nome dei senza voce dice quanto può attraverso la voce di chi è sopravvissuto e di chi su quelle voci ha costruito il racconto infinito dell’offesa” (Giovanni Tesio). Il volume segue l’antologia dedicata alla poesia, Nell’abisso del Lager (2019).

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“Guido suonava il violino”

A Scurzolengo, presso il Salone Municipale, alle ore 21,00 spettacolo teatrale, testo e regia di Patrizia Camatel, con Elena Formantici, liberamente tratto dal racconto Un violino di Nicoletta Fasano. Si tratta di un monologo teatrale tutto al femminile che si dipana come un racconto giallo e assume le misteriose atmosfere di un thriller a carattere storico. Un vecchio violino entra prepotentemente nella quotidianità di una donna, ricercatrice di professione, costringendola ad abbandonare il suo rassicurante, scientifico metodo di indagine e chiedendole di dedicarsi, anima e cuore, alla ricostruzione di una storia da salvare dall’oblio. Attraverso un sofferto percorso di ricerca, specialmente dentro se stessa, la ricercatrice comprenderà che restituire il nome al proprietario del violino è affermare la sua esistenza: un atto di resistenza contro il sistema concentrazionario nazifascista, progettato per annientare, spersonalizzare. Il nodo centrale del lavoro teatrale non è tanto la Shoah, ma ciò che l’ha preceduto: la vita delle singole persone, con le loro gioie, miserie, speranze, scelte, legami. Un monito attualissimo a non lasciar indietro nessuno, a farsi carico degli altri: perché se si ha il coraggio di guardare negli occhi l’altro, chiamandolo per nome, forse sarà possibile evitare che in altri tempi, in altri luoghi, si permetta che uomini, donne e bambini “anonimi” soffrano e muoiano nell’indifferenza generale.

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“Guido suonava il violino”

A Villanova d’Asti spettacolo teatrale, testo e regia di Patrizia Camatel, con Elena Formantici, liberamente tratto dal racconto Un violino di Nicoletta Fasano. Si tratta di un monologo teatrale tutto al femminile che si dipana come un racconto giallo e assume le misteriose atmosfere di un thriller a carattere storico. Un vecchio violino entra prepotentemente nella quotidianità di una donna, ricercatrice di professione, costringendola ad abbandonare il suo rassicurante, scientifico metodo di indagine e chiedendole di dedicarsi, anima e cuore, alla ricostruzione di una storia da salvare dall’oblio. Attraverso un sofferto percorso di ricerca, specialmente dentro se stessa, la ricercatrice comprenderà che restituire il nome al proprietario del violino è affermare la sua esistenza: un atto di resistenza contro il sistema concentrazionario nazifascista, progettato per annientare, spersonalizzare. Il nodo centrale del lavoro teatrale non è tanto la Shoah, ma ciò che l’ha preceduto: la vita delle singole persone, con le loro gioie, miserie, speranze, scelte, legami. Un monito attualissimo a non lasciar indietro nessuno, a farsi carico degli altri: perché se si ha il coraggio di guardare negli occhi l’altro, chiamandolo per nome, forse sarà possibile evitare che in altri tempi, in altri luoghi, si permetta che uomini, donne e bambini “anonimi” soffrano e muoiano nell’indifferenza generale.

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“La shoah delle donne”

Il Centro Provinciale Istruzione Adulti di Asti, in collaborazione con l’Israt, gli Istituti scolastici professionali “A. Castigliano” e “G. Penna” di Asti, dedicano una serata con letture, riflessioni e musiche alle donne vittime del sistema concentrazionario nazista, cercando di ricostruirne anche i difficili e traumatici ritorni.

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ISREC-SV: Tante braccia per il Reich- Presentazione ricerca storica su deportazione lavoratori liguri (1943-45)

ISREC “U. Scardaoni”ILSREC “R. Ricci” -  ANED di Savona e Imperia

con il patrocinio della Regione Liguria e del Comune di Savona

e in collaborazione con ANRP – CGIL – CISL – UIL

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TANTE BRACCIA PER IL REICH

Presentazione della ricerca sulla
Deportazione dei lavoratori liguri ad opera dei tedeschi
durante la Seconda guerra mondiale

SAVONA
29 GENNAIO 2020
SALA ROSSA DEL COMUNE DI SAVONA
ORE 16.30

  • Introduce

MARIA BOLLA CESARINI
Presidente ANED Savona e Imperia

  • Saluti

ILARIA CAPRIOGLIO
Sindaco di Savona
TERESA FERRANDO
Presidente ISREC “Umberto Scardaoni”

  • Intervengono

FEDERICO VESIGNA
Segretario Generale CGIL Liguria
in rappresentanza dei Sindacati Confederali CGIIL – CISL – UIL

IRENE GUERRINI
e MARCO PLUVIANO
Autori della ricerca

L’evento è aperto al mondo della scuola e alla cittadinanza

 

“Guido suonava il violino”

Spettacolo teatrale, testo e regia di Patrizia Camatel, con Elena Formantici, liberamente tratto dal racconto Un violino di Nicoletta Fasano. Si tratta di un monologo teatrale tutto al femminile che si dipana come un racconto giallo e assume le misteriose atmosfere di un thriller a carattere storico. Un vecchio violino entra prepotentemente nella quotidianità di una donna, ricercatrice di professione, costringendola ad abbandonare il suo rassicurante, scientifico metodo di indagine e chiedendole di dedicarsi, anima e cuore, alla ricostruzione di una storia da salvare dall’oblio. Attraverso un sofferto percorso di ricerca, specialmente dentro se stessa, la ricercatrice comprenderà che restituire il nome al proprietario del violino è affermare la sua esistenza: un atto di resistenza contro il sistema concentrazionario nazifascista, progettato per annientare, spersonalizzare. Il nodo centrale del lavoro teatrale non è tanto la Shoah, ma ciò che l’ha preceduto: la vita delle singole persone, con le loro gioie, miserie, speranze, scelte, legami. Un monito attualissimo a non lasciar indietro nessuno, a farsi carico degli altri: perché se si ha il coraggio di guardare negli occhi l’altro, chiamandolo per nome, forse sarà possibile evitare che in altri tempi, in altri luoghi, si permetta che uomini, donne e bambini “anonimi” soffrano e muoiano nell’indifferenza generale.guido_suonava_violino